
Il contesto lavorativo italiano, in costante mutamento e sempre più attento alla flessibilità, ha posto via via maggiore attenzione alla selezione del personale e alla valutazione delle risorse umane. È sempre più frequente infatti il ricorso a test per valutare diverse caratteristiche individuali in occasione di concorsi pubblici, selezioni private, ricollocamento del personale, valutazione del potenziale, ecc. Questo volume rappresenta uno strumento per la scelta e l'utilizzo dei test in ambito organizzativo e orienta il lettore a un uso responsabile e appropriato di tali strumenti.
Accanto a una panoramica informativa sulle principali politiche sociali, questo volume presenta alcuni fondamentali strumenti analitici e chiavi interpretative per il loro studio. A un'introduzione storico-comparativa segue una serie di capitoli dedicati a singole politiche, ciascuno costruito secondo una griglia comune: obiettivi generale della politica, cenni storici, quadro comparato (principalmente europeo), modello italiano (destinatari e accesso, prestazioni, organizzazione e gestione), finanziamento, impatto economico, sociale e politico.
Esperto di storia militare, Black offre in questa sintesi un panorama generale di tutti i conflitti che hanno avuto luogo dalla fine della seconda guerra mondiale a oggi. Si tratta di una narrazione che fornisce le informazioni essenziali per i conflitti trattati inquadrandoli in una cornice interpretativa nuova. Secondo Black infatti la guerra fredda ha uniformato nel paradigma dello scontro fra Est e Ovest una quantità di situazioni, particolarmente nel Terzo mondo, che a esso in realtà non erano riconducibili. La guerra fredda era, sotto ogni punto di vista, un paradigma occidentale. La prospettiva di Black viceversa porta attenzione ai paesi in via di sviluppo e alle specificità dei conflitti là combattuti.
Il libro traccia la parabola di un paese che nell'arco di solamente due secoli da piccolo e isolato divenne rapidamente la potenza dominante d'Europa e del mondo e altrettanto rapidamente decadde. La narrazione prende le mosse dal 1469, allorché il matrimonio dei "re cattolici" Ferdinando e Isabella unificò i regni di Castiglia e Aragona, per passare alla politica di "reconquista" dei territori iberici in mano musulmana, alla scoperta dell'America e al conseguente instaurarsi di un impero immenso, che vive la sua stagione d'oro nel pieno Cinquecento con i regni di Carlo V e di Filippo II, e vertiginosamente decade nel corso del Seicento.
Il Rapporto 2006 sull'integrazione europea è diviso in due sezioni. La prima, monografica, ha l'obiettivo di fare il punto sullo stato dell'Unione europea e sulle sue prospettive in questa fase di crisi, con particolare riguardo al campo delle politiche sociali ed economiche. La seconda è invece divisa in rubriche: sugli sviluppi istituzionali, l'Unione allargata e l'economia mondiale, la costruzione dello "spazio di libertà, sicurezza e giustizia" (con particolare attenzione alla lotta al terrorismo), la politica estera e di difesa.
Flores prende le mosse dal declinare dell'impero ottomano nell'Ottocento, dalle posizioni delle potenze europee sull'area, dal sorgere anche nei territori ottomani di istanze nazionaliste, per mostrare come già sul finire del secolo il governo ottomano metta in opera sanguinose persecuzioni contro gli armeni; e come poi attraverso le crisi d'inizio secolo, come la perdita dei territori balcanici, la Turchia viva una radicalizzazione nazionalista che, con lo scoppio della Grande Guerra, porta alla decisione di deportare e sterminare gli armeni. Fra aprile 1915 e settembre 1916 centinaia di migliaia di armeni vennero uccisi. Flores ricostruisce analiticamente il processo.
In questa sintesi, Hösch traccia l'evoluzione storica dei Balcani a partire dall'età antica; dopo averne tratteggiato i caratteri generali, il volume si sofferma in particolare sulla secolare presenza nella regione dell'impero ottomano. Il fuoco del volume è tuttavia fondamentalmente sull'età contemporanea, sul groviglio di conflitti che trovano nei Balcani l'innesco della Grande Guerra, sugli assetti dell'area decisi a Versailles, e sulle vicende del secondo dopoguerra.
Scopo del volume è cogliere le peculiarità della tradizione araba e delinearne lo sviluppo, per introdurre il lettore in modo chiaro e conciso alla storia della filosofia nel mondo islamico. Dopo aver illustrato l'importanza delle traduzioni arabe dei filosofi greci, l'autore offre un ritratto dei più autorevoli filosofi arabi letti in Europa. Le pagine finali offrono una panoramica sulle tendenze contemporanee.
Il volume traccia una sorta di anatomia del diritto sulla base di una ricerca transnazionale durata nove anni. Ne è emerso un testo che si distingue per la reale comparazione, condotta per singoli segmenti e funzioni, piuttosto che per paesi. Il libro fornisce gli strumenti per comprendere e analizzare tutti i tipi di società, pubblica e privata, nonché aspetti e problemi di governance in ogni contesto normativo; l'approccio funzionale, infine, mettendo in luce la logica economica che sottostà alle varie normative, e cercando di inquadrare le diverse culture giuridiche ed economiche, nonché le rispettive interazioni, in ogni singolo contesto, rende il volume di facile accessibilità anche agli economisti.
La Cina è una grande civiltà che si è sviluppata in condizioni del tutto indipendenti da quella europea occidentale, con una lingua estranea al ceppo indo-europeo e con una storia che, a differenza del mondo arabo ed ebraico, non ha avuto punti di incontro e di interconnessione con l'Europa. L'idea della democrazia, sia in senso classico che moderno, non appartiene alla cultura cinese. Un sistema la cui trasformazione - che pure è in atto se si guarda alle riforme costituzionali - si svolge con ritmi assai più lenti rispetto al rapido procedere della "locomotiva" economica, indotto più dalle sollecitazioni dei nuovi mercati, che dalle istanze politiche.