Gli avvenimenti di questi ultimi anni in Iran, Iraq e Libano hanno imposto all'attenzione internazionale lo sciismo quale componente politico-religiosa cruciale nel già complesso rapporto tra Occidente e Islam. Gli sciiti appartengono infatti a una delle due grandi famiglie in cui si divide il mondo musulmano e sono circa il 10% contro il 90% della corrente maggioritaria sunnita. L'origine della divisione ha motivazioni più politiche che dottrinali e risale alle lotte civili per la successione dopo la morte del Profeta Muhammad. La storia dello sciismo è ricca di vicende drammatiche e di frazionamenti interni ma anche di una fervida devozione popolare, che ha dato vita a rituali e manifestazioni di grande fascino e impatto emotivo. Un ritratto dell'Islam sciita tra storia, politica e cultura.
La mentalizzazione si riferisce alla capacità di "pensare" gli stati mentali propri e degli altri (sentimenti, desideri, intenzioni e gli stessi pensieri); essa sta alla base della possibilità dell'uomo di mettersi in relazione con i suoi simili, di essere cioè un "animale sociale" come diceva Aristotele. Si tratta di un costrutto fondamentale anche in campo psicoterapeutico, per quanto riguarda la valutazione nella pratica clinica e l'impostazione terapeutica. Questo volume, grazie al contributo dei maggiori studiosi dell'argomento, presenta in modo articolato i diversi aspetti della mentalizzazione, illustrandone le ricadute pratiche nell'intervento clinico. Un testo per tutti coloro che a diverso titolo - psicologi clinici, psichiatri, psicoterapeuti - si dedicano alla cura della mente.
Migliorare le prestazioni delle persone nelle organizzazioni, motivarle all'impegno, promuovere le competenze e la consapevolezza di possederle: sono i punti chiave dell'intervento di coaching, uno dei più recenti contributi della psicologia applicata alla gestione delle risorse umane. Concetti, metodi, strumenti, aspetti operativi e prospettive future: il libro offre una panoramica completa di questa particolare relazione di aiuto che mira a favorire un ambiente di crescita e di sviluppo personale e professionale.
Il volume offre una trattazione sistematica, sia storica sia teorica, del concetto di azione, uno dei più cruciali dell'intera storia della filosofia. Nell'affrontare i radicali cambiamenti di prospettiva che da Platone alla filosofia contemporanea hanno accompagnato la riflessione sulla natura, gli scopi e la rilevanza dell'agire, viene dedicata particolare attenzione all'uso che del concetto di azione è stato fatto in filosofia politica, in etica, nella discussione sul libero arbitrio e in filosofia analitica. Oltre ai grandi filosofi della tradizione, sono discussi con rilievo i contributi che hanno fornito su questo tema importanti autori contemporanei, da Karl Schmitt a Hannah Arendt, Ludwig Wittgenstein, Donald Davidson e Jürgen Habermas.
Il concetto di "ragione" ha una posizione di assoluta preminenza nello strumentario della filosofia. Nella tradizione occidentale la pluralità delle sue definizioni ha marcato le differenze essenziali dei sistemi teorici in conflitto, e per un lungo tratto della sua evoluzione la legittimità stessa del sapere filosofico è stata misurata dal suo essere fondato, appunto, sulla ragione. Scopo del volume è dar conto di questa pluralità, disponendo lungo il percorso dei suoi mutamenti l'insieme degli apporti teorici che hanno contribuito ad arricchirne il senso. A partire dagli indirizzi principali dell'antichità greca e del medioevo cristiano, attraverso le costruzioni metafisiche e le analisi critiche dell'età moderna, fino alle più recenti difese dell'opportunità del suo utilizzo, il libro ricostruisce la storia del concetto di ragione per tracciare una mappa con cui orientarsi nel territorio dei suoi significati.
Esiste, oltre alle singole cose rosse, la proprietà universale "rosso"? O esistono invece solo le entità individuali e particolari? Come spiegare il fatto che più entità tra loro distinte possono essere tuttavia uguali per un determinato aspetto? E che cos'è che distingue due entità che condividano esattamente le stesse proprietà? Questi sono alcuni dei problemi che costituiscono la questione degli universali e dei particolari, che, a partire dai dialoghi platonici e dalla metafisica di Aristotele, ha sempre rappresentato uno dei nodi centrali dell'ontologia. Di tale questione il libro ripercorre le tappe storiche principali, partendo dalla formulazione che ne fu proposta nell'antichità, esaminando gli importanti e variegati sviluppi medievali, individuandone la presenza talvolta nascosta nella filosofia moderna e ricostruendo i dibattiti della metafisica contemporanea, che ha visto una significativa rinascita di interesse per questi temi, soprattutto nell'ambito della filosofia analitica.
L'etica kantiana è stata di frequente vista - e criticata - come un'etica dell'interiorità. Diversa la prospettiva adottata in questo libro che, avvalendosi del contributo di studiosi italiani e stranieri, mette in relazione la riflessione etica del filosofo di Königsberg con il "mondo". Il volume si articola intorno ad alcuni nuclei principali: il problema del rapporto tra la libertà del volere e il mondo naturale dominato dalla necessità meccanica; la questione etica in senso stretto, sia nel processo di deliberazione morale sia nella concretezza dei doveri e degli oggetti della volontà; il ruolo del "mondo", secondo Kant, nell'orizzonte morale; infine, la concezione kantiana del tempo storico come tempo del progresso e del perfezionamento che indica la direzione di una "politica morale".
Con una popolazione che viaggia verso gli ottanta milioni di abitanti (quanto la Germania unita), a cavallo fra Europa e Asia, frutto di uno dei più clamorosi processi di modernizzazione forzata del Novecento, con una crescita economica assai forte e un reddito pro-capite che già supera quello di Bulgaria e Romania, con un record non immacolato in materia di tutela dei diritti umani ma al tempo stesso impegnata da anni a migliorarlo con appropriate riforme, la Turchia è candidata ufficiale, pur non senza contrasti, all'accesso nell'Unione europea, dove lavorano da anni milioni di suoi immigrati. Guidata da un partito islamico moderato che pare non rimettere in discussione la laicità dello Stato e che punta a costituire un vero e proprio modello, animata da una tradizione nazionalista forte che fatica ad accettare la presenza di minoranze importanti prima fra tutte quella curda, è una componente fondamentale della rete di alleanze occidentali a partire dalla Nato. Questo libro aiuta a comprendere le ragioni per cui gli europei devono fare i conti con un paese che non è una ex colonia di una grande potenza europea, bensì la parte di un ex potenza europea, l'Impero ottomano.
In una chiara e densa ricostruzione della storia del Novecento, centrata (ed è questa una delle novità del libro rispetto ad altre opere analoghe) intorno ad alcuni concetti-chiave come passato e presente, pace e guerra, civiltà e civilizzazione, comunità e società, individualismo e appartenenza, Aurelio Lepre segue le vicende del XX secolo sul duplice piano degli avvenimenti e delle idee. Al centro dell'attenzione non c'è solo un Occidente spesso conflittuale e diviso, ma anche il mondo extraeuropeo, anch'esso percorso da profonde divisioni. Nel corso del secolo, i conflitti fra stati e ideologie (con le due guerre mondiali e con la guerra fredda) hanno preparato gli odierni scontri fra civiltà: perché non si trasformino in guerre è necessario promuovere - avverte l'autore a conclusione dell'opera - un processo illuministico di civilizzazione, respingendo la celebrazione delle singole civiltà.
Esperienza religiosa, speculazione metafisica, fermento politico: è dal concorso di tutte queste forze che ha origine nel XII secolo la forma gotica. A partire dai grandi capolavori architettonici del primo gotico, Saint-Denis e Chartres, l'autore illustra il senso simbolico che gli antichi costruttori di cattedrali attribuivano all'architettura, allargando via via l'indagine all'intero sistema di valori dell'età medievale e ai modi in cui questi erano rappresentati. Un grande studio sull'architettura come linguaggio che esprime una civiltà: dalla cultura e dalla spiritualità all'alfabeto mentale, alle tensioni morali e civili dell'uomo medievale.