
La prima analisi dettagliata del concilio convocato da Cipriano nel 256: alle origini della formazione del modello conciliare occidentale questa assemblea rappresenta la prima occasione per uno studio del modo in cui i vescovi della regione affrontano insieme i problemi posti dalla lotta all'eresia, dall'amministrazione del battesimo, dalla strutturazione della comunione in istituti e liturgie.
Il volume analizza il ruolo ricoperto dalle biblioteche all'interno del più ampio settore del libro e del mercato della lettura in Italia. Diversamente da altri contributi che hanno messo in luce il valore economico prodotto dalle biblioteche, l'autrice ha qui utilizzato le lenti interpretative dell'economia aziendale e dell'analisi di settore, mettendo così in luce la molteplicità dei ruoli che esse possono assumere all'interno della filiera, facendo leva su alcune loro caratteristiche distintive: la capillarità e il radicamento sul territorio di competenza, la capacità di penetrazione di alcuni segmenti di lettori e di promozione dello sviluppo del mercato attraverso le attività di prestito e di invito alla lettura, oltre al sostegno fornito al settore editoriale tramite le acquisizioni. Il volume pone inoltre in evidenza il ruolo propulsivo svolto dalle biblioteche in relazione all'accumulazione di capitale culturale, base indispensabile per ottenere utilità crescenti dai consumi culturali.
Chiara Bernardi è ricercatore del CERMEC e docente di Gestione dei beni turistici e culturali presso l'Università Carlo Cattaneo - LIUC. E', inoltre, docente nella Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana. Ha pubblicato articoli e libri concernenti il management delle organizzazioni culturali e museali, impiegando la prospettiva reticolare e l'analisi dinamica dei sistemi.
Il secolo di Giustiniano fu segnato da una lunga serie di grandi guerre combattute in Oriente, nei Balcani, in Africa, in Italia e nella Spagna visigota, guerre nel corso delle quali i generali di Bisanzio seppero dare prova di abilità, sfruttando tutti gli elementi a loro favore: la migliore qualità delle truppe, la conoscenza del territorio per condurre una guerriglia estenuante e il controllo dei mari. Ma, nonostante l'esercito bizantino, erede della tradizione romana, fosse una formidabile macchina da guerra, il contemporaneo impegno in diverse regioni rappresentò uno sforzo immane per l'impero, da sempre a corto di soldati e con un'organizzazione militare spesso indebolita da crisi interne. Il libro ripercorre in una documentatissima sintesi le campagne di riconquista e quelle difensive combattute da Bisanzio, descrivendo gli assedi, le battaglie di terra e di mare, la diplomazia, le formazioni militari e le tattiche, senza tralasciare i costi della guerra.
Cos'è l'anima? Dove si trova? Da dove viene? Sin dalle origini della sua esistenza l'uomo ha tentato di rispondere nei modi più diversi a tali interrogativi, nell'ambito di una riflessione sull'anima che ci accompagna da sempre. Scrivere una storia del concetto di anima, come si propongono queste pagine, significa cercare i punti di contatto tra posizioni molto diverse, quando non opposte. L'anima infatti non è mai stata un oggetto univoco, ben definito, semplice, evidente. Il libro si addentra in modo rigoroso nella pluralità di senso che è intrinseca al concetto e che è espressione di una varietà e di una ricchezza sorprendenti. Infatti, trasformandosi continuamente, l'anima ha sempre fatto ritorno dopo ogni dichiarazione di morte, di volta in volta trasfigurata da nuove idee o da rinnovate polemiche, ma capace di adeguarsi a ognuna di esse.
Quest'opera, che costituisce un classico fra gli studi in materia di religiosità medievale, analizza la diffusione del culto popolare dei santi e la risposta istituzionale della Chiesa con i processi di canonizzazione. Dopo aver ripercorso la disciplina del culto dei santi, le modalità dei processi e le ragioni della fioritura del culto, Vauchez illustra dettagliatamente i modelli di santità che emergono dalle fonti processuali - l'idea popolare conservata dalle deposizioni dei testimoni, l'idea ufficiale che risulta dai criteri di giudizio - ed espone gli indizi e le manifestazioni della santità nelle valutazioni concorrenti della mentalità comune e della Chiesa di Roma.
L'entrata in guerra dell'Italia contro l'Austria nel maggio del 1915 fu un atto sorprendente: il nostro paese era alleato degli imperi centrali e, dopo un anno di neutralità, scendeva in guerra contro di loro. La decisione fu un azzardo basato su calcoli politici e diplomatici, in cui l'aspirazione alle terre irredente entrava ben poco. Fiumi di retorica patriottica hanno messo la sordina su quell'inizio del conflitto, sui piani che pure c'erano per la guerra a fianco di Germania e Austria, sull'ansia italiana di partecipare da grande potenza alla ridefinizione dell'area adriatico-balcanica, sull'errata valutazione della durata del conflitto, sulle mancanze della strategia. Su tutto ciò riflette Rusconi restituendo alla sfera dell'analisi politica l'interpretazione della condotta dei dirigenti italiani che scelsero la guerra.
Inspiegabile alla coscienza del nostro tempo appare il silenzio del papa e della Chiesa di fronte alla Shoah. Il volume ricostruisce il contesto di una scelta che fu informata e consapevole quanto drammatica, mettendo a disposizione di tutti quello che è ormai accertato dalla ricerca storica. Lo scenario è ampio: le radici profonde dell'antisemitismo cristiano; la visione preconciliare della Chiesa di neutralità assoluta nei confronti della guerra e dei suoi figli in conflitto; il peso di una mentalità diplomatica che preferisce i passi discreti alla denuncia pubblica; la storia delle tormentate ricostruzioni della verità, tra la richiesta di perdono di papa Wojtyla e l'ipotesi di beatificazione di Pio XII.
È dal 1909 che, salvo le interruzioni della guerra, la carovana del Giro attraversa l'Italia: il Giro è un'istituzione, fa parte della storia e dell'identità del Paese e nella vicenda del Giro davvero si rispecchia l'evoluzione sociale ed economica dell'Italia. Con una minuziosa attenzione non solo alle cronache, ma anche alle innovazioni tecniche, al contorno pubblicitario, persino ai gadget (dalle figurine agli indimenticabili tappi a corona con l'immagine dei corridori) che alimentano la passione e la mitologia popolare, Marchesini offre al lettore una narrazione di sorprendente spessore storico che illumina molti ed essenziali aspetti della società italiana contemporanea. Un capitolo finale, di particolare attualità, ripercorre la storia del doping nell'evoluzione del ciclismo italiano dalle origini a oggi.
Negli ultimi anni tra l'ambito della psicologia e quello delle attività investigative sono sempre più frequenti le occasioni di contatto e collaborazione, per quanto concerne ad esempio i processi investigativi, le attività formative, l'attendibilità della testimonianza, l'autopsia psicologica, l'offender proflling. Questo libro intende proporre la sistematizzazione di un'area specifica della psicologia investigativa, quella relativa alle tecniche e ai problemi legati alla conduzione e alla valutazione dell'interrogatorio investigativo e giudiziario. Il "testimone", indipendentemente dalla sua posizione giuridica (indagato, imputato, testimone oculare, vittima ecc.), riveste infatti un ruolo cruciale in ogni procedimento penale. Gli autori illustrano con chiarezza i processi psicologici e i fattori sociali in grado di influenzarne il resoconto, con particolare attenzione alle caratteristiche del testimone vulnerabile; affrontano poi le tecniche per rendere efficace ed etico un interrogatorio, ed esaminano il problema della falsa testimonianza e dei metodi internazionali utilizzati per la decodifica di tale comportamento. Infine, discutono le tecniche di ascolto del minore nei casi di abuso e maltrattamento.
Il volume offre una trattazione unitaria e ragionata dell'analisi economica del diritto pubblico. Il calcolo delle scelte razionali e la teoria dei giochi possono utilmente spiegare non soltanto i comportamenti tipicamente di mercato, da tempo oggetto dell'analisi economica del diritto privato, ma anche le condotte strategiche dei cittadini e degli attori politico-istituzionali nella sfera pubblica. Grazie anche a molteplici applicazioni ed esemplificazioni di diritto positivo, gli autori espongono con chiarezza i fondamenti di tale approccio e ne illustrano il contributo che può fornire all'approfondimento di alcune fra le principali questioni del costituzionalismo moderno e del funzionamento degli apparati pubblici. Il lettore potrà così comprendere perché, dal punto di vista economico, esiste lo Stato e quali sono i suoi compiti; quali sono le logiche delle scelte collettive a livello costituzionale e nel processo politico; che cos'è il mercato delle leggi e quando le norme possono considerarsi efficienti; quali sono gli strumenti più efficaci per controllare la pubblica amministrazione; se il federalismo stimoli una benefica concorrenza tra poteri pubblici o rappresenti una minaccia per gli interessi collettivi.