
In questo libretto presenterò ai lettori tre saggi. "Lo chiamano grumo" è il racconto del cammino che ogni piccolo d'uomo compie all'interno del grembo materno, a partire dal concepimento in poi. Un percorso irto di ostacoli che, per moltissimi di questi piccoli, sarà ad un certo punto bruscamente interrotto. In "Fragilità femminile: l'impostura diventata legge" sarà messo in discussione l'articolo 4 della legge n. 194 sull'interruzione volontaria della gravidanza, evidenziando, attraverso riflessioni e testimonianze, come la fragilità psico-fisica femminile, enunciata a giustificazione dell'aborto, sia in realtà una mera menzogna, che non fa onore al genio femminile né alla dignità della donna. Infine, con "Cambiare la parole non cambia il senso delle cose, né il cuore" faremo un viaggio all'interno del moderno linguaggio della correttezza politica, che oggi trova un fertile terreno particolarmente nell'ambito della bioetica.
In questo volumetto l'autore affronta con calma ed esemplare chiarezza temi spinosi quali l'omosessualità e la pedofilia, il relativismo e il secolarismo, la grande confusione tra ecumenismo e indifferentismo, e altri ancora. Ci mette in guardia contro le eresie che tuttora straziano il corpo della Chiesa e contro la Massoneria che l'attacca da dentro e da fuori, ci aiuta a rileggere il Concilio Vaticano II alla luce della Sacra Tradizione. Leggendo questa piccola raccolta nasce una grande serenità, perché ci si accosta, finalmente, alla Parola, spiegata con estrema chiarezza e sempre con carità verso chi ha commesso errori e devianze.
In questi ultimi tempi si parla molto di Arte e Chiesa ma veramente pochi sono i testi, come quello di Antonio Farchione, che affrontano il tema in modo analitico e ben documentato, supportato da una vastissima bibliografia. Un testo fondamentale per comprendere perché la bellezza non “abita” più nelle chiese, nonostante moltissimi siano gli indizi che inducono a ritenere che la Chiesa e l’arte non possono fare a meno l’una dell’altra e l’Autore, con meticolosità, saprà scovarli e sottoporli all’attenzione del lettore.
L’opera si rivolge ai prelati, agli studiosi di arte contemporanea, ai critici d’arte, ai curatori, agli artisti e comunque a tutti coloro che condividono l’idea che “l‘arte, quella vera, la grande arte come la chiamava Ivanov, ha bisogno della possibilità di attingere ai contenuti assoluti, cioè quelli che non dipendono dall‘uomo o dall‘artista stesso” (dalla Presentazione di Padre Marko Rupnik).
Il libro Arte e Chiesa è impreziosito da un intervento di padre Marko Rupnik, gesuita e direttore del Pontificio Istituto Orientale (Centro Aletti) e da due interviste realizzate ad Ettore Spalletti, artista di fama internazionale, e a Giacinto Di Pietrantonio, curatore e direttore della GAMeC
L'Autore
Antonio Farchione, giornalista, consulente, formatore, si occupa da molti anni di tematiche riguardanti l’economia dell’arte. Più di recente ha iniziato ad approfondire il tema della Bellezza nell’arte contemporanea. È autore di numerosi articoli pubblicati su riviste a carattere nazionale.
Questo volume raccoglie gli Atti del Secondo Convegno dell’Associazione “Giovani e Tradizione” e del Sodalizio “Amicizia Sacerdotale Summorum Pontificum” sul Motu proprio Summorum Pontificum di S.S. Benedetto XVI del 7 luglio 2007. Il Congresso che si è svolto a Roma nell’ottobre del 2009 si è distinto non solo per la qualità degli interventi dei relatori, ma anche e soprattutto per il significato che questa iniziativa ha assunto come sostegno al processo di riforma della Chiesa avviato dal Santo Padre fin dall’inizio del suo pontificato. Questa raccolta, quindi, è per il lettore uno strumento degno ed efficace per la sua riflessione sulla Sacra Liturgia, la più alta e la più perfetta espressione della nostra vita in Cristo, mandato dal Dio Padre e vivo nel Suo Corpo Mistico, per l’effusione dello Spirito Santo, per salvarci dai nostri peccati e fortificarci nella santità.
Gli Autori
Prefazione di Sua Em. Rev.ma Card. Raymond Leo Burke, interventi di S.E.R. Mons. Athanasius Schneider, Prof. Roberto De Mattei, Abate D. Michael John Zielinski Osb Oliv, Mons. Valentino Miserachs Grau, P. Stefano M. Manelli, F.I, Mons. Brunero Gherardini; cura di P. Vincezo M. Nuara O.P.
In Italia è attiva la Laogai Research Foundation Italia che collabora con l’omonima associazione di Washington con la quale condivide gli obiettivi e gli scopi. La Laogai Research Foundation Italia è impegnata in una campagna di informazione sui laogai, i campi di concentramento, dove sono costretti al lavoro forzato diversi milioni di persone a vantaggio economico del regime comunista cinese. Nei Laogai spariscono, con i criminali comuni, sacerdoti e vescovi cattolici, monaci tibetani, religiosi di ogni confessione, uomini, donne, bambini, oppositori politici, figure invisibili, condannate con iniqui processi. Il loro lavoro è a costo zero. La Laogai Research Foundation Italia organizza mostre fotografiche, conferenze stampa e convegni per sensibilizzare i mass media e le autorità politiche italiane ai laogai e alla continua violazione dei diritti umani nella Cina comunista, come le esecuzioni pubbliche di massa, la vendita degli organi dei condannati a morte e la criminale politica del figlio unico. La sua azione è stata determinante per l’approvazione di tre risoluzioni di condanna del sistema carcerario cinese nell’ottobre 2007 da parte del Parlamento italiano. Attualmente si batte contro la piaga del lavoro forzato dei laogai e dei laboratori clandestini in Italia. A questo scopo è stata presentata in Parlamento una proposta di legge bi’partisan contro l’importazione ed il traffico dei prodotti del lavoro forzato.
Il 17 marzo 2011 sono stati celebrati i 150 anni della nascita dello stato italiano, ma è sufficiente questo per ricordare gli splendori della storia italica? Sicuramente questa è una bella occasione per celebrare, conoscere e rinnovare gli onori, la cultura, il coraggio, la fede, l’umanità, la bellezza, l’ardore e le tante virtù del popolo italiano che, ben prima della formazione dello Stato, hanno scritto una storia gloriosa della nostra amata Italia. Grandi benefici ha portato l’Unità d’Italia, ma la nostra identità non può limitarsi a riconoscere le ragioni dello stato unitario, è il cuore che ci dice che il sentimento di Patria è qualcosa di più profondo e che è strettamente legato alla testimonianza e alle virtù peculiari che nella storia hanno alimentato la nascita e la morte di tanti eroi e santi. Il primo tra gli autori che hanno colpito la nostra immaginazione e che fornì un contributo decisivo al Risorgimento e alla formazione degli italiani è stato sicuramente Silvio Pellico. Si tratta di un personaggio che una certa pubblicistica ha cercato di nascondere, ma che al suo tempo era ai primi posti per qualità letteraria, patriottismo, virtù morali, passione. Ecco che si fa quindi necessaria la ripubblicazione, a distanza di molti anni, del breve libro morale Dei doveri degli uomini, scritto da un testimone vero, che cercò in ogni modo di conciliare il desiderio d’unità con l’identità cattolica degli italiani.
Silvio Pellico nacque a Saluzzo il 25 giugno 1789. Dopo aver studiato a Pinerolo e a Torino, andò a Lione per fare pratica nel settore commerciale; rientrato in Italia nel 1809, si stabilì a Milano. Qui conobbe il Monti ed il Foscolo e qui cominciò a scrivere opere teatrali e divenne direttore del “Conciliatore”. Nel 1820 venne arrestato con l'accusa di carboneria: condannato a morte, la sentenza fu commutata in quindici anni di carcere da scontare nella fortezza di Spielberg, in Moravia. Nel 1830 arrivò anticipatamente la grazia imperiale e, tornato in Italia, lo scrittore si ritirò completamente dalla vita politica. Nella sua opera memorialistica più famosa, Le mie prigioni, del 1832, si narrano l'arresto, la vita nel carcere e la liberazione dello stesso Pellico, che volle però porre l'accento sul percorso spirituale legato alla vicenda, i cui effetti furono la riscoperta della fede e una rassegnata indulgenza verso l’esistenza e verso gli esseri umani. Morì a Torino il 31 gennaio 1854.
In quel tunnel sta davvero succedendo qualcosa di sconcertante. Le ultimissime dal CERN di Ginevra su Big Bang, antimateria, buchi neri e dimensioni extra svelano una inattesa realtà: il “rivelatore” di particelle LHC sta confermando quanto descritto dettagliatamente dal “rivelatore” di verità, la Bibbia. I viaggi nel futuro (Profezie), i tunnel istantanei spazio-temporali (Preghiere), il trasferimento in altre dimensioni (Resurrezione), l’attrito dello spazio-tempo (Sofferenza) e la persistenza eterna del Codice (Regno), tutto esiste davvero e funziona come descritto nella Bibbia. Sette domande capitali e le inattese risposte dagli ultimi geniali lampi offerti dalle teorie scientifiche:
- Il big bang è contemplato dalla Bibbia? CERTO! Einstein, LHC e Genesi concordano.
- Ciascuno di noi è eterno? GARANTITO! Quantistica e Vangelo, una convergenza fenomenale.
- Noi siamo trinitari? NECESSARIAMENTE! Uomo, natura e la loro causa prima, tutto è triplice.
- L’evoluzione esiste? IN UN CERTO SENSO! Ma non è quella naturale, l’evoluzione è spirituale.
- Esiste la password per il Regno? OVVIO! Software ed internet aiutano a comprenderne la chiave.
- Vale davvero la pena soffrire? UN POCO SÌ! La radiazione del perdono per sfuggire dai buchi neri.
- Da ebrei e Gerusalemme le future svolte? ANCORA! La macchina del tempo della Bibbia funziona.
…ma c’è molto di più…
Ma allora è vero che esulteremo in eterno?
INFALLIBILMENTE! La Trinità sa come si fa, ci ha creato apposta, fidatevi del suo Manuale, è assolutamente invincibile.
L'Autore
Pierluigi Bottura, dopo il successo del suo primo libro Medjugorje dieci segreti - Il tempo della speranza, scopre che i suoi studi ormai dimenticati da decenni (è fisico nucleare, ma ha intrapreso la carriera di informatico) non erano poi stati così inutili e casuali come pensava. Si chiede come sia possibile che, dopo la sua recente conversione, gli accadano fisicamente tutti quei segni inequivocabili e come mai la preghiera abbia una potenza così incontrastabile: allo scopo scandaglia le nuove teorie scientifiche e i riscontri sperimentali; e scopre che contengono prodigiose evidenze di come sia possibile che Dio, “beffando” l’attrito spazio-temporale e “trasfigurando” l’informazione quantistica, ci tenga tutti sotto controllo in tempo reale, atomo per atomo, soccorrendo ogni essere umano nel segno di una incontenibile misericordia. Leggere per… credere!
Nel 1567 l’Abbazia Lateranense delle isole Tremiti subì un furioso attacco da un’imponente flotta del Sultano Selim Secondo. Uno dei badiali ricorda la sua vocazione, il suo arrivo nella comunità, l’impegno sacerdotale e la strenua difesa contro i turchi per salvare un faro della presenza cristiana nel mare Adriatico. La luce sul mare è la gloriosa abbazia nel suo ruolo di evangelizzatrice nei secoli. Il mare, ponte fra le terre, è l’altro protagonista di questa vibrante narrazione, paesaggio naturale e metafora dello spirito contemplativo.
“In mezzo al mare, il silenzio può anche essere un impercettibile sciacquio, un’onda ovattata o tremenda, una delicata carezza sugli scogli, o un fragore come di tuono lontano. È il passaggio di un gabbiano stridulo. In mezzo al mare il silenzio è solo apparente immaginazione. Il silenzio del mare è un compagno vociferante della solitudine. In quella prima notte a Sant’Agata il silenzio era la perfetta assenza delle cose, l’assenza del vento, di un uccello, di un fruscio casuale, di un latrato. Appoggiavo la testa al cuscino e ascoltavo il battito del cuore nelle tempie e un debole ronzio nelle orecchie. Ma appena mi alzavo, e quella notte fu insonne, tutto taceva. Il mio cuore sembrava scomparso, inghiottito nella quiete più assoluta”.
L'Autore
Angelo Maurizio Mapelli è docente in un liceo di Bergamo. Ha al suo attivo conferenze, collaborazioni con giornali e riviste anche a tiratura nazionale ed esperienze di conduzione televisiva e radiofonica. Per anni, alle Isole Tremiti, ha collaborato con un’importante società di viaggi e vacanze in qualità di responsabile delle escursioni. Dall’assidua frequentazione di quei luoghi nasce questo appassionato romanzo, omaggio a una terra amatissima. Mapelli ha recentemente pubblicato Diomede di Argo, Sestante Editore, 2006, Il viaggio dei Magi, Il Cerchio, Rimini, 2007. Ha curato due antologie di giovani autori: Banchi di fantasia, Sestante, 2008 e Giovani in cammino, Mariano Spina Editore, 2011 (a cura di A. M. Mapelli/O. Talarico). Ha nel cassetto molte pagine che attendono la luce.
“L’uomo è l’essere capace di amare”, scrivono i filosofi: ma che cosa significa amare? L’eros greco ci offre una prima risposta, raccontandoci la potenza di questo sentimento travolgente che ci fa innamorare e che cerca appassionatamente la felicità. Eppure l’eros può scivolare, e storicamente è accaduto, nello sfruttamento e nel dominio dell’altra o dell’altro, quando diventa l’unica forza affettiva della persona. L’autore ci presenta, nella prima parte del libro, le pagine bellissime della poesia greca e della riflessione platonica ed ellenistica che ci illustrano il fascino dell’eros.
Il lettore viene poi condotto, con un linguaggio facile ed accessibile, alla scoperta di una rivelazione, quella cristiana, che ha sconvolto gli schemi precedenti, aprendoci un orizzonte di donazione di sé, di altruismo e di perdono, che nessun uomo avrebbe mai immaginato. La storia dei primi tre secoli del cristianesimo viene raccontata in modo sorprendente e nuovo, alla luce delle più recenti acquisizioni sociologiche, che spiegheranno come e perchè il nuovo modo di amare si sia affermato e diffuso in tutto l’impero romano, nonostante trecento anni di persecuzioni.
Alla fine del viaggio il lettore potrà così riconoscere come l’amore cristiano non abbia mortificato l’eros, ma ne abbia completato ed esteso le potenzialità, aprendolo ad un orizzonte più vasto. Ha svelato che Dio stesso è la fonte dell’amore, restituendo così alla nostra civiltà il suo volto veramente umano.
Autore del best seller Il Codice svelato, arrivato a otto edizioni, Marco Fasol si è laureato in filosofia all’Università Cattolica di Milano e si è diplomato in scienze religiose presso lo Studio Teologico San Pietro Martire di Verona. Insegna storia e filosofia nei licei classico e scientifico “Alle Stimate” di Verona. Il Codice svelato (Fede & Cultura, 2006) è un testo in cui l’autore difende l’autenticità storica dei vangeli, con una serrata critica delle fantasie del Codice da Vinci. Questa tematica è stata sviluppata anche nel saggio successivo I Vangeli di Giuda, le verità nascoste dei vangeli apocrifi gnostici (Fede & Cultura, 2007). In collaborazione con la studiosa Corona Perer, ha scritto un saggio sulle prove scientifiche e storiche della Sindone, dal titolo L’uomo della Sindone, un’immagine tra scienza e mistero. Affianca all’attività di docente quella di saggista e conferenziere.
Romanzo thriller: un Papa coraggioso, una congiura interna alla Chiesa. La risposta cattolica all’omonimo film di Nanni Moretti che sminuisce la figura del nostro Papa.
Un papa che non vuole assumere la carica… ma poi accetta e compie cose straordinarie... Un romanzo fatto di abile narrazione, di suspense, di sana teologia e di tanta buona dottrina cattolica. Per raccontare che cosa? L’eterna guerra che il Nemico muove contro la Chiesa, fino a portarla sulla soglia degli inferi senza riuscire a vincerla. Nulla di nuovo, perché questo è il motore della storia da duemila anni a questa parte. Ma c’è modo e modo di raccontarlo, e l’Autore di queste pagine è uno che sa farlo conquistando anche il lettore distratto. E, soprattutto, c’è modo e modo di esserne consapevoli, e l’Autore di queste pagine è uno che mostra di aver colto fin nelle sue pieghe più intime la crisi nella quale si dibatte la Chiesa. Habemus Papam è, insieme, una storia di grande coinvolgimento e un compendio inossidabile della fede cattolica che, in certi punti, pare quasi uno Iota unum messo in prosa.
Walter Martìn è lo pseudonimo di don Giuseppe Pace (1911-2000). Sacerdote salesiano, don Pace fu un fiero oppositore della deriva che investì la Chiesa cattolica dopo il Concilio Vaticano II. Si rifiutò di accettare la rivoluzione liturgica e dottrinale imposta a partire da quegli anni e per questo venne emarginato e ridotto a celebrare la Santa Messa tradizionale in clandestinità.