
"Dopo 'Alla ricerca del Volto (Anno A)' e 'In ascolto della Voce (Anno B)', concludo il trittico presentando 'Sulla via dell'Incontro (Anno C)'. Ho voluto chiudere con il motivo della via, non solo perché è un importante tema lucano (il Vangelo dell'anno) e, più in generale, storico-salvifico (dal viaggio di Abramo a quello di Israele nel deserto), ma soprattutto perché evoca la condizione umana, la via che l'uomo percorre dall'uscita del ventre materno fino al compimento. Questi commenti sono stati scritti nella consapevolezza che Dio si trova, e ci trova, proprio su quelle vie dove noi 'giusti' non oseremmo mai pensarlo" (dalla Prefazione). Con linguaggio semplice e di grande scorrevolezza, i commenti festivi di don Grilli accompagnano il lettore passo passo dentro il messaggio che la Parola di Dio di quella giornata propone. Si tratta di una lettura sapienziale e spirituale dei testi, che utilizza l'esegesi per avvicinare i fedeli ai contenuti. Ogni commento prende avvio da una sintesi iniziale che enuncia i principali temi successivamente sviluppati, offrendo piste anche per ulteriori approfondimenti.
A diciotto anni dalla prima pubblicazione e a poco più di vent'anni dalla morte di don Giovanni Buzzoni, vengono riproposte le omelie da lui tenute come canonico teologo durante la messa di mezzogiorno nel duomo di Ravenna. Si tratta di testi di ispirazione patristica che l'autore propone alla comunità cristiana, seguendo il percorso dei quattro Vangeli e secondo le letture che scandiscono l'anno liturgico. Riflessioni rivolte all'uomo di oggi, formulate con taglio sapienziale. "In ogni pagina che don Buzzoni scrive emerge il coinvolgimento tra il messaggio evangelico e la coscienza che responsabilizza ogni uomo nell'amore verso Dio e il prossimo. Questa è saggezza, ciò che nell'antica tradizione dei Padri viene chiamata 'sapienza'" (dall'Introduzione di p. Benedetto Calati)
Descrizione dell'opera
Nella vasta produzione di Mazzolari, La Via crucis del povero - apparsa nel 1939 e ripubblicata, con alcune integrazioni, nel 1953 - occupa un posto particolare perché da una parte riflette la prolungata meditazione del parroco di Bozzolo sulla Passione, dall'altra pone al centro della sua visione del cristianesimo il problema del povero e della povertà. Una celebrazione «tradizionale», per non dire un po' logorata dall'abitudine, viene riproposta in una prospettiva rinnovata, quella del povero, che è insieme Cristo e, dopo di lui, ogni uomo che viene in questo mondo. Don Primo riesce così a dare un senso nuovo a un'antica devozione popolare e a trasformare la celebrazione liturgica della Via crucis in un sofferto esame di coscienza di una comunità cristiana salutarmente inquietata dal dramma del Venerdì Santo.
Pochi testi, come queste belle e letterariamente suggestive pagine di Mazzolari, possono aiutare il credente a confrontarsi con il problema della povertà in tutte le sue forme, spirituali e materiali.
Sommario
Introduzione (G. Campanini). Nota editoriale. I. IL POVERO. Il povero di fronte agli uomini. Il povero di fronte a Cristo. Il povero di fronte ai cristiani. La sbarra. II. LA VIA CRUCIS DEL POVERO. Pio esercizio. Le stazioni. Stazione I. Gesù giudicato e condannato. Stazione II. Gesù caricato della croce. Stazione III. La caduta. Stazione IV. L'incontro. Stazione V. Il Cireneo. Stazione VI. La Veronica. Stazione VII. La seconda caduta. Stazione VIII. Il pianto delle donne. Stazione IX. La terza caduta. Stazione X. La spogliazione. Stazione XI. La crocifissione. Stazione XII. Il morente. Stazione XIII. La deposizione. Stazione XIV. La sepoltura. Statio novissima et jucunda.
Note sull'autore
PRIMO MAZZOLARI (1890-1959), prete dal 1912, dopo essere stato cappellano militare al tempo della prima guerra mondiale, trascorse la sua vita come parroco di piccoli paesi di campagna. I suoi scritti e le sue predicazioni lo imposero all'attenzione pubblica, ma attirarono su di lui anche molte misure disciplinari della gerarchia. Don Primo si sforzò di vivere e di proporre il vangelo nella sua integralità, anticipando molte acquisizioni del concilio Vaticano II. Di grande rilievo furono le sue riflessioni sulla parrocchia, sui «lontani» e sui poveri, sulla pace e la giustizia sociale.
Note sul curatore
GIORGIO CAMPANINI, già professore di storia delle dottrine politiche all'Università di Parma, ha successivamente svolto una serie di corsi presso la Pontificia Università Lateranense e la Facoltà teologica di Lugano. È considerato fra i più qualificati studiosi del pensiero politico cattolico dell'Ottocento e del Novecento. Ha approfondito in particolare le tematiche etiche e il rapporto fra pensiero cristiano e modernità. In questo suo percorso si è più volte incontrato con Mazzolari, cui ha dedicato varie ricerche e da ultimo Don Primo Mazzolari. Un uomo nella Chiesa, Morcelliana, Brescia 2011. Presso le EDB ha pubblicato numerosi studi, fra i quali: Il laico nella Chiesa e nel mondo (1999, II ed. aggiornata e ampliata 2004), La dottrina sociale della Chiesa: le acquisizioni e le nuove sfide (22009), La spiritualità familiare nell'Italia del '900. Percorsi profili prospettive (2011); e ha curato: G. Fregni, L'amore di Dio nella casa degli uomini. Scritti di spiritualità familiare (2009) e Benedetto XVI, Caritas in veritate. Linee guida per la lettura (2009).
Descrizione dell'opera
«Lo splendore della verità - amava dire il card. Carlo Maria Martini - viene colto ascoltando la Parola rivelata di Dio nel suo risuonare all'interno dell'anima». A quella Parola, che egli ha collocato al primo posto nella vita e nell'attività intellettuale e pastorale - oggi tratto fondamentale della sua eredità -, sono dedicati i quattro testi elaborati e pubblicati dalla rivista Il Regno in periodi diversi, dal 1993 al 2004, e ora raccolti. Si possono così rileggere le riflessioni per gli 80 anni di don Giuseppe Dossetti, la lectio magistralis tenuta a Forlì nel 2004, ove era stato chiamato dalla Chiesa locale a conclusione dell'anno pastorale dedicato al vangelo di Luca, e due interventi preparati per gli incontri che dal 1998 al 2007 Il Regno ha organizzato al monastero di Camaldoli sul rapporto tra la Chiesa e la responsabilità pubblica dei cristiani.
Sommario
Introduzione (G. Brunelli). Esegesi, lectio divina, omelia. Il primato della Parola nel deserto della prova. La Bibbia nel futuro dell'Europa. Non date riposo a Dio.
Note sull'autore
CARLO MARIA card. MARTINI (Torino 1927 - Gallarate [MI] 2012), gesuita, arcivescovo di Milano dal 29.12.1979 all'11.7.2002, è stato personalità di spicco nel panorama cattolico italiano e internazionale, figura di riferimento nel dialogo ecumenico e interreligioso. Laureato in Teologia e Sacra Scrittura ha fatto parte - unico membro cattolico - del comitato ecumenico che ha preparato l'edizione greca del Nuovo Testamento. È stato docente di critica testuale al Pontificio Istituto Biblico, rettore dello stesso e della Pontificia Università Gregoriana, accademico onorario della Pontificia Accademia delle Scienze e, dal 1987 al 1993, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE). Dopo il 2002 ha ripreso gli studi biblici, vivendo fra l'Italia e Gerusalemme. Ha pubblicato innumerevoli saggi scientifici, libri di esercizi spirituali, discorsi e lettere pastorali. Durante il suo episcopato a Milano (1980-2002) le EDB hanno pubblicato annualmente i testi dei suoi interventi pastorali, saggi di particolare rilievo come Per un'etica nella pubblica amministrazione. Educare al servizio (21992), nonché Parola alla Chiesa, Parola alla città (22009) che raccoglie tutte le lettere e i programmi pastorali diocesani e tutti i discorsi rivolti alla città di Milano in occasione della solennità di sant'Ambrogio; hanno inoltre pubblicato Il tesoro dello scriba. La spiritualità del prete (2010), «Io sto in mezzo a voi». Il prete e la sua comunità (2010), Il Triduo pasquale. Cuore della fede cristiana (2011), Innamorarsi di Dio e della sua Parola (22011).
Descrizione dell'opera
«"Quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli" (v. 1). Questa domanda è oggi molto diffusa; la gente desidera pregare, più di quanto ce ne rendiamo conto, si lamenta ed è umiliata di non saper pregare. Tuttavia [...] ogni tanto prega, si ricorda di Dio, lo invoca. Non si tratta di una preghiera regolare, però la gente riconosce di aver bisogno di Dio e vorrebbe imparare a pregare meglio» (dalla Catechesi sulla preghiera).
Il volume si apre con una catechesi sulla preghiera, presenta successivamente una serie di orazioni a tema e si chiude con un esame di coscienza sull'uso del tempo.
Sommario
Presentazione(mons. R. Corti). Catechesi sulla preghiera. I. PREGHIERE DI INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO. II. PREGHIERE PER INCONTRI DI LETTURA DEL VANGELO. III. PREGHIERE A MARIA. IV. PREGHIERE PER IL NATALE. V. PREGHIERE PER LA DOMENICA DELLE PALME E IL TRIDUO PASQUALE. 1. Domenica delle palme. 2. Giovedì santo. 3. Venerdì santo. 4. Veglia pasquale e giorno di Pasqua. VI. PREGHIERE PER I GIOVANI. VII. PREGHIERE PER LA FAMIGLIA. Appendice. Esame di coscienza sul tempo.
Note sull'autore
CARLO MARIA card. MARTINI (Torino 1927 - Gallarate [MI] 2012), gesuita, arcivescovo di Milano dal 29.12.1979 all'11.7.2002, è stato personalità di spicco nel panorama cattolico italiano e internazionale, figura di riferimento nel dialogo ecumenico e interreligioso. Laureato in Teologia e Sacra Scrittura ha fatto parte - unico membro cattolico - del comitato ecumenico che ha preparato l'edizione greca del Nuovo Testamento. È stato docente di critica testuale al Pontificio Istituto Biblico, rettore dello stesso e della Pontificia Università Gregoriana, accademico onorario della Pontificia Accademia delle Scienze e, dal 1987 al 1993, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE). Dopo il 2002 ha ripreso gli studi biblici, vivendo fra l'Italia e Gerusalemme. Ha pubblicato innumerevoli saggi scientifici, libri di esercizi spirituali, discorsi e lettere pastorali. Durante il suo episcopato a Milano (1980-2002) le EDB hanno pubblicato annualmente i testi dei suoi interventi pastorali, saggi di particolare rilievo come Per un'etica nella pubblica amministrazione. Educare al servizio (21992), nonché Parola alla Chiesa, Parola alla città (22009) che raccoglie tutte le lettere e i programmi pastorali diocesani e tutti i discorsi rivolti alla città di Milano in occasione della solennità di sant'Ambrogio; hanno inoltre pubblicato Il tesoro dello scriba. La spiritualità del prete (2010), «Io sto in mezzo a voi». Il prete e la sua comunità (2010), Il Triduo pasquale. Cuore della fede cristiana (2011), Innamorarsi di Dio e della sua Parola (22011).
Descrizione dell'opera
«La Chiesa con la sua storia bimillenaria, con la ricchezza del suo patrimonio spirituale e dottrinale, ma aperta al mondo per annunciare in modo adeguato il suo messaggio agli uomini del suo tempo, si è trovata nella difficile situazione di custode del suo passato e insieme promotrice di un coraggioso rinnovamento e aggiornamento, tra due punte estreme che correvano il rischio di dimenticare che i due poli devono essere ambedue salvati e armonizzati: tradizione e innovazione; identità da salvare e novità da promuovere. [...] È questo il nodo di fronte al quale si è sviluppata la vicenda di mons. M. Lefebvre. Ed è questo anche il problema dell'interpretazione del concilio Vaticano II. Solo all'interno di questo grande tema si può comprendere tutta la vicenda lefebvriana e anche l'interesse che la stessa vicenda ha destato nella Chiesa» (dalla Prefazione).
L'opera ricostruisce dettagliatamente la nascita e l'evoluzione dello scisma della comunità fondata nel 1970 da mons. Marcel Lefebvre, operato attraverso la consacrazione di quattro vescovi senza il mandato pontificio (30.6.1988) e di cui ancora oggi sono al vaglio tentativi di regolarizzazione canonica.
Sommario
Prefazione (V. De Paolis). Sigle e Abbreviazioni. Introduzione. I. DALLA FONDAZIONE ALLA COMUNITÀ LEFEBVRIANA ALLO SCISMA DEL 1988. PRIMO PERIODO (1970-1976). 1. La fondazione della «Fraternità Sacerdotale S. Pio X» di Ecône. 2. Il periodo intermedio tra il 1970 e il 1976: analisi storico-critica. 3. L'estate calda del 1976. 4. L'udienza di Castel Gandolfo. 5. La lettera di Paolo VI del 11 ottobre 1976. SECONDO PERIODO INTERMEDIO (1977-1987). 1. Introduzione. 2. La conferenza di palazzo Pallavicini a Roma e la mediazione di mons. Stimpfle. 3. Il concistoro cardinalizio del 27 giugno 1977. 4. Fase iniziale di Ratio agendi circa l'esame del pensiero di mons. Lefebvre. 5. Il monito di Paolo VI nell'anniversario dell'Incoronazione. 6. L'inizio del pontificato del beato Giovanni Paolo II. 7. L'esame delle dottrine presso la SCDF. 8. La corrispondenza Lefebvre-Šeper dopo l'esame preliminare delle dottrine. 9. La dichiarazione dell'8 novembre 1979 di mons. M. Lefebvre. 10. Il clima favorevole della fine del 1979 e l'inizio del 1980. 11. Palazzini e lo studio di un decreto pontificio. 12. Corrispondenza del 20 ottobre 1980 inerente la futura soluzione del caso. 13. L'avvento di J. Ratzinger alla guida della SCDF. 14. Il primo capitolo generale della FSSPX. 15. L'indulto vincolato della Quattuor abhinc annos. 16. L'incontro ecumenico di Assisi del 1986. TERZO PERIODO (1987-1988). 1. Dialogo Ratzinger-Lefebvre e la Lettera ai futuri vescovi del 29 agosto 1987. 2. La visita apostolica del card. É. Gagnon. 3. «Nova et vetera»: Giovanni Paolo II a J. Ratzinger. 4. Il Protocollo di accordo del 5 maggio 1988. 5. Sono caduto in un tranello: la ritrattazione del Protocollo di accordo e i tentativi di conciliazione. 6. La rottura dei colloqui. 7. La lettera di Giovanni Paolo II del 9 giugno 1988 e l'annuncio dell'azione delittuosa. 8. Le ammonizioni canoniche. 9. Le consacrazioni episcopali illegittime del 30 giugno 1988. 10. Termini della controversia: scisma e stato di necessità. II. UNO SCISMA MODERNO. QUARTO PERIODO (1988-2007). 1. Il m.p. Ecclesia Dei di Giovanni Paolo II. 2. Il decesso di mons. Lefebvre e il capitolo generale della FSSPX. 3. L'intervento del Pontificio consiglio per l'interpretazione dei testi legislativi del 24 agosto 1996. 4. Il pellegrinaggio della Tradizione a Roma nel 2000 e i tentativi di una riconciliazione. 5. L'esordio del pontificato di Benedetto XVI. QUINTO PERIODO (2007-2011). 1. Il m.p. Summorum pontificum e la «guerra preventiva». 2. La remissione di scomunica ai vescovi consacrati illegittimamente della FSSPX e la lettera del 10 marzo 2009 di Benedetto XVI. 3. Il riordino della Pontificia commissione «Ecclesia Dei» ed il m.p. Ecclesiae unitatem di Benedetto XV. 4. L'Istruzione Universae Ecclesiae della Pontificia commissione «Ecclesia Dei». «UNA EST COLUMBA MEA». UNO SCISMA MODERNO. 1. L'instaurazione dei colloqui: il dialogo, la visione prospettica. 2. Il c.d. Preambolo dottrinale. 3. Ipotesi di soluzione alla situazione emblematica della comunità lefebvriana. 4. «Una est columba mea»: il superamento delle divisioni tra i credenti in Cristo. Indice dei nomi.
Note sull'autore
CHRISTIAN GABRIELI è dottore in diritto canonico e ricercatore in ambito storico-giuridico. In particolare, svolge attività di ricerca presso gli Archivi vaticani sui complessi rapporti tra la Santa Sede e la Repubblica popolare cinese all'inizio del Novecento e sul ruolo fondamentale esercitato dal card. Celso Costantini per una loro soluzione. In tale quadro, ha pubblicato contributi scientifici che hanno messo in luce l'importanza della Delegazione apostolica in Cina.
Descrizione dell'opera
Il capitolo 6 del Vangelo di Giovanni, il cosiddetto discorso nella sinagoga di Cafarnao o del pane di vita, si presenta in due parti ben distinte. La prima riferita più direttamente a Gesù e al credere in lui (la fede), la seconda al pane, con andamento sacramentale (l'eucaristia). Si tratta di un testo teologicamente complesso e letterariamente rilevante, tanto più considerando che Giovanni omette il racconto dell'ultima cena. Sia il tema sia la forma letteraria del testo pongono il problema della sua unità e quindi della sua origine.
Per l'autore siamo di fronte a un tipico esempio di «rilettura», cioè alla ripresa successiva di un tema in un altro testo, dilatandone il senso, come spesso accade nella Bibbia. In questa prospettiva l'attuale capitolo 6 vedrebbe confluire reminescenze e sfumature dei sinottici e costituirebbe un «ipertesto», con una elaborazione avvenuta all'interno del processo redazionale del Vangelo.
Sommario
Premessa. Introduzione. I. Il problema dell'autore. II. Gv 6 come fenomeno di rilettura. III. Gv 6 e i sinottici. IV. Gv 6 come palinsesto. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autore
DANIELE PEVARELLO (Moncalieri, 1974) ha studiato alla Facoltà Valdese di Teologia di Roma, laureandosi in Nuovo Testamento, alla Kirchliche Hochschule di Bethel (Bielefeld, Germania) e all'Università di Cambridge (Inghilterra). A Cambridge si è specializzato in letteratura cristiana antica con una tesi di dottorato sulle origini dell'ascesi cristiana nelle Sentenze di Sesto Pitagorico. Membro del direttivo del gruppo internazionale di ricerca su «Moralità ellenistica e cristianesimo antico» della Society of Biblical Literature, attualmente insegna Nuovo Testamento presso la Facoltà di teologia e studi religiosi dell'Università di Cambridge, dove è bye-fellow del Fitzwilliam College.
Descrizione dell'opera
I racconti della Bibbia non sono nati, in primo luogo, per informare sul passato, né per elaborare una teologia sistematica. Il loro obiettivo era anzitutto trasmettere esperienze vitali. «Quei racconti non contengono verità, ma piuttosto indicazioni su strade da percorrere, le strade che hanno condotto il popolo di Israele a scoprire la sua identità, che gli hanno permesso di uscire da vicoli ciechi e superare le grandi crisi della sua storia. I racconti biblici rispondono quindi a domande sull'identità e sull'esistenza. Essi vogliono trasmettere alle generazioni future i tesori più preziosi del passato, quelli da cui dipende l'esistenza di un popolo» (dalla Prefazione).
Se è vero che i racconti biblici sono usati ogni giorno per illustrare verità o confermare la validità di insegnamenti, si tratta tuttavia di un'utilizzazione dei racconti, non della loro interpretazione. Quest'ultima prende sul serio tutti gli ingredienti che entrano nella composizione del racconto e il loro legame, e presta attenzione anzitutto ai dettagli.
Nel proporre un manuale sulla narrazione nella Bibbia, l'autore intende fornire una "cassetta degli attrezzi" e non analisi bell'e fatte. Il significato di un racconto è infatti inseparabile dall'esperienza della lettura.
Sommario
Elenco delle abbreviazioni. Prefazione. Introduzione. Le prime tappe dell'analisi. I. Storia e racconto. II. Il tempo. III. L'intreccio. IV. Il narratore. V. Il lettore. VI. Il punto di vista. VII. I personaggi. Conclusione. Bibliografia. Indice dei riquadri. Indice degli autori citati. Indice delle opere letterarie. Indice dei testi biblici. Indice tematico.
Note sull'autore
JEAN-LOUIS SKA, gesuita belga, insegna al Pontificio Istituto Biblico (Roma). Presso le EDB ha pubblicato: Introduzione alla lettura del Pentateuco. Chiavi per l'interpretazione dei primi cinque libri della Bibbia (92012, tradotto in francese, spagnolo, portoghese e coreano), L'argilla, la danza e il giardino. Saggi di antropologia biblica (32011, tradotto in francese e portoghese), La strada e la casa. Itinerari biblici (2001), Abramo e i suoi ospiti. Il patriarca e i credenti nel Dio unico (2003), Cose nuove e cose antiche (Mt 13,52). Pagine scelte del Vangelo di Matteo (2004), Il libro sigillato e il libro aperto (22009), I volti insoliti di Dio. Meditazioni bibliche (22010), Una goccia d'inchiostro. Finestre sul panorama biblico (2008).
Descrizione dell'opera
La Chiesa cattolica è impegnata in modo irreversibile a percorrere la via dell'ecumenismo e, al fine di un proficuo dialogo, risulta di fondamentale importanza la reciproca conoscenza. In particolare, l'Oriente cristiano racchiude in sé autentiche e antichissime tradizioni apostoliche, che rappresentano senza dubbio una componente essenziale della Chiesa di Cristo. Col proprio specifico approccio al mistero rivelato, la teologia d'Oriente propone una visione complementare a quella dell'Occidente cristiano.
L'espressione 'Oriente cristiano' non designa infatti semplicemente una connotazione storico-geografica del cristianesimo, ma anche e soprattutto un insieme di caratteristiche vitali, che formano e determinano la tradizione orientale.
L'opera, in due volumi, presenta la teologia delle Chiese dell'Oriente cristiano. Dopo una panoramica di tutte le Chiese orientali, la cornice interpretativa della loro teologia e dei loro contenuti su Dio, Trinità, ecclesiologia, Maria Vergine, liturgia e sacramentaria, temi esposti nel volume primo, il secondo affronta le questioni relative a cosmologia e angelologia, antropologia teologica, cristologia, spiritualità, escatologia e offre un'ampia iniziazione all'icona.
Sommario
Presentazione (D. Salachas). Prefazione. I. DIO CREATORE E LE CREATURE: ANGELI, COSMO E UOMO. 1. Il Dio creatore e le creature nella teologia ortodossa. 2. Il Dio creatore e le creature nella teologia siriaca. 3. Il Dio creatore e le creature nella Chiesa copta. 4. Il Dio creatore e le creature nella Chiesa etiopica. 5. Il Dio creatore e le creature nella teologia armena. II. ANTROPOLOGIA TEOLOGICA. 1. L'antropologia teologica nella Chiesa ortodossa. 2. L'antropologia teologica nelle Chiese di tradizione siriaca. 3. L'antropologia teologica nella Chiesa armena. 4. L'antropologia teologica nella Chiesa copta. 5. L'antropologia teologica nella Chiesa etiopica. III. IL MISTERO DI CRISTO. 1. Premesse: analizzando due millenni di cristologia. 2. Cristologia ortodossa (calcedonese). 3. Cristologia monofisita/miafisita (copta, etiopica, sira, armena, indiana). 4. Rilievi conclusivi. IV. ESCATOLOGIA. 1. L'escatologia nella Chiesa ortodossa. 2. L'escatologia nella Chiesa copta. 3. L'escatologia nella Chiesa etiopica. 4. L'escatologia nella Chiesa armena. 5. L'escatologia nelle Chiese di tradizione siro-occidentale. 6. L'escatologia nella Chiesa assira dell'Oriente. V. INIZIAZIONE ALL'ICONA. 1. L'icona nella Chiesa ortodossa bizantina. 2. Le icone nelle antiche Chiese orientali. Conclusione. Bibliografia. Indice dei nomi. Indice dei luoghi.
Note sull'autore
PIER GIORGIO GIANAZZA, nato a Cerro Maggiore (MI) nel 1945, parte giovanissimo per la Terra Santa, ove nel 1973 viene ordinato sacerdote nei salesiani di don Bosco. Laureato in filosofia e teologia, insegna queste materie da oltre trent'anni (Istituto Teologico di Cremisan a Gerusalemme, Università di Betlemme, Centro superiore di studi filosofici-teologici di Harissa in Libano). Ha pubblicato una sessantina di articoli, sia di teologia che di divulgazione, sulla Terra Santa e, presso le EDB, due agili volumi di informazione sulle Chiese di Terra Santa: Guida alle comunità cristiane di Terra Santa. Diversità e fede nei luoghi di Gesù (22011), Cattolici di rito orientale e Chiesa latina in Medio Oriente (2010) e la prima tavola di questo dittico sulla teologia delle Chiese ortodosse: Temi di Teologia Orientale. 1 (2010).
Seguendo la scansione del calendario liturgico, dal tempo di Avvento al Natale, dalla Quaresima alla Pasqua e alle feste che da essa scaturiscono, fino al tempo Ordinario, l'autore propone delle riflessioni sui Vangeli festivi dell'anno liturgico C, per orientare quanti desiderano fare della Parola la guida del proprio cammino. "Non posso non riconoscere che quelle che il vescovo Francesco ci consegna sono pagine di rara bellezza e di intrigante originalità. Con non comune bravura, mons. Lambiasi è riuscito a metterci in mano un testo, il cui taglio espositivo è una combinazione armoniosa di acume teologico, sensibilità pastorale, attenzione alle res novae di questo nostro tempo. L'autore riesce a gettare ponti tra la Parola dei brani domenicali del Vangelo e le vicende che quotidianamente toccano, e talvolta scombussolano, la nostra condizione umana" (dalla Prefazione). La lettura dei commenti è uno strumento per lasciarsi sorprendere dalla gioia, che scaturisce dall'incontro personale con Cristo. Prefazione di Stefano Zamagni.