
Dopo la caduta di Costantinopoli e la sottomissione dell'antico Oriente cristiano alla dominazione turca, lo sviluppo della spiritualità bizantina, fino a quel momento molto fecondo, sembra arrestarsi, creando la convinzione erronea di una stagnante immobilità.
Tuttavia, quasi per provvidenziale disposizione, nel momento in cui la vita della Bisanzio cristiana sta per cristallizzarsi a causa dell'opposizione dell'Islam vittorioso, i popoli slavi giungono alla loro «adolescenza spirituale». L'arresto momentaneo dello sviluppo della spiritualità bizantina coincide così col fiorire di quella russa, che, ereditata la tradizione di Bisanzio, ne rivela possibilità fino ad allora insospettate. Quando poi, nella seconda metà del Seicento, anch'essa giunge a una fase di presunto esaurimento, rinasce la spiritualità greca, che recupera le proprie sorgenti aprendosi contemporaneamente a nuove influenze.
Sommario
Prefazione. I. La spiritualità bizantina. Bisanzio e la sua spiritualità. L'eredità di san Massimo. L'eredità di san Giovanni Climaco. Il monachesimo sinaitico e quello studita. Elia l'Ecdikos. San Simeone, il Nuovo Teologo. La dottrina di Simeone. La liturgia di Bisanzio e le iconi. Le origini dell'esicasmo e della «Preghiera di Gesù». L'esicasmo Athonita. San Gregorio Palamas e la controversia esicasta. Le centurie di Callisto e di Ignazio Xantopulo. Nicola Cabasilas. II. La spiritualità ortodossa. 1. La spiritualità russa antica. Le vite dei santi principi. Gli antichi santi monaci: Antonio e Teodoro di Petchersk. Abramo di Smolensk e l'escatologia. La spiritualità laica e l'ammonizione di Vladimiro Monomaco. San Sergio di Radoniegi e san Cirillo di Bielozersk. 2. La spiritualità russa dal XV al XVII secolo. San Nilo Sorsky. San Giuseppe di Volokolamsk. Il conflitto tra san Nilo e san Giuseppe di Volokolamsk. San Cornelio di Komel. Nikon e il Raskol. I «pazzi per Cristo». San Dimitri di Rostov e san Tikhon di Zadonsk. 3. La rinascita ortodossa in Grecia e in Russia. San Nicodemo l'agiorita e la rinascita ortodossa. Paissi Velitchkhovsky e il rinnovamento spirituale in Russia e in Romania. Teofano il recluso. San Serafino di Sarov. I racconti del pellegrino. Indice degli autori antichi, personalità menzionate e opere anonime. Indice degli autori moderni. Indice dei temi svolti.
Note sull'autore
Louis Bouyer (1913-2004), teologo, è stato professore all'Institut Catholique di Parigi fino al 1963 e ha insegnato anche in Inghilterra, Spagna e Stati Uniti. Al concilio Vaticano II è stato consultore per la liturgia e ha successivamente collaborato con la Congregazione per il culto divino e il Segretariato per l'unità dei cristiani. Nel 1999 l'Académie française lo ha premiato per l'insieme della sua opera. La collana «Storia della spiritualità» accoglie anche il suo volume dedicato ai Padri della Chiesa.
Il Gruppo La Vigna è andato alla ricerca delle tracce di Dio che emergono dalla storia di otto coppie della Scrittura (Davide e Betsabea, i protagonisti del Cantico dei Cantici, Booz e Rut, Tobia e Sara, Élkana e Anna, Osea e Gomer, Abramo e Sara, Aquila e Priscilla) e ha riletto la vita sponsale alla luce degli orizzonti nuovi che la Parola di Dio apre.
Ogni capitolo è articolato in tre sezioni: 1) le parole della Bibbia: una breve presentazione dell'episodio in termini di contesto storico-culturale, struttura letteraria e fasi narrative; 2) storie a confronto: la parte propriamente narrativa, nella quale la vicenda si intreccia con la narrazione delle storie delle coppie che compongono il Gruppo; 3) i segni dei tempi: una riflessione sul significato che la storia biblica può avere per la coppia cristiana nel mondo e nella Chiesa di oggi.
Il testo si rivolge agli operatori di pastorale familiare, a gruppi sposi e a singole coppie che, sulle tracce della Scrittura e accompagnati dal metodo proposto, vogliano rileggere la propria vita insieme e riscoprire, nel mistero d'amore che vivono, il ministero d'amore cui sono chiamati.
Sommario
Presentazione. Capitolo primo. Davide e Betsabea. Capitolo secondo. La coppia del Cantico dei cantici. Capitolo terzo. Booz e Rut. Capitolo quarto. Tobia e Sara. Capitolo quinto. Elkanà e Anna. Capitolo sesto. Osea e Gomer. Capitolo settimo. Abramo e Sara. Capitolo ottavo. Aquila e Priscilla.
Note sull'autore
Il Gruppo La Vigna è stato creato nel 1994 da un gruppo di coppie. Ogni coppia si interroga sulla propria esperienza, narrando la propria storia, cercando un oltre che trascende il quotidiano e aiuta a leggerlo nell'ottica della ricerca di senso, del desiderio di Dio. Alcune coppie hanno svolto il compito di redattore, raccogliendo le narrazioni e curando la stesura di uno o più capitoli. L'esperienza ha prodotto una serie di volumi, tutti pubblicati da EDB: Camminare insieme. Temi di riflessione per coppie sposate (32004; corredato da una Guida per gli animatori); Abitare la Casa Abitare la Vita (32007); I giorni di Dio. Coppia tempo e liturgia (2009).
Descrizione dell'opera
La pianta del cacao cresce solo in particolari condizioni climatiche e la sua zona d'origine è l'America centrale. Gli europei devono perciò attendere la scoperta del nuovo continente per gustarne il frutto, che compare sulla scena innanzitutto come bevanda, la cioccolata, e apre una singolare disputa che coinvolge la teologia e la medicina.
Due le posizioni che si confrontano nell'Europa del Sei e del Settecento: o la cioccolata è cibo e non la si può prendere fuori pasto nei giorni di digiuno ecclesiastico, oppure è bevanda e la si può bere quando si vuole perché le bevande non interrompono il digiuno. Vi è, però, una terza possibilità, cioè farla rientrare nella casistica esistente o come medicina o come electuaria, per esempio frutto candito o conserve da consumare di sera. In realtà, la disputa finisce col consentirne l'uso una volta al giorno, stabilita la quantità di cacao da mettere nell'acqua, anche se il dibattito si interseca con un'altra discussione, esclusivamente medica, sui benefici delle bevande calde.
Sommario
Introduzione. 1. La scoperta del cacao. 2. Le forme del digiuno. 3. La cioccolata in scena. 4. Un dibattito europeo. 5. Diatribe e ossessioni. 6. Un problema italiano. 7. La fine della disputa. Note.
Note sull'autore
Claudio Balzaretti è ordinario di Filosofia e Storia nei licei statali. Laureato in Lettere classiche e dottore in Scienze bibliche, ha pubblicato traduzioni e commenti a Esdra-Neemia, Cronache, Re e Maccabei. Per EDB ha pubblicato Il Papa, Nietzsche e la cioccolata. Saggio di morale gastronomica (2009).
Considerato il teologo più rilevante per lo sviluppo dell'ermeneutica nel periodo della Riforma, Flacio Illirico è noto soprattutto per l'opera "Clavis Scripturae Sacrae", di cui si propone e si commenta il primo trattato della seconda parte. La sua originalità non consiste nell'avere escogitato regole fino ad allora ignote o nell'avere enunciato in modo compiuto e chiaro quelle che già erano accolte e seguite dalla maggioranza degli interpreti. Da sottolineare sono, piuttosto, altri due aspetti: la dichiarazione netta della comprensibilità della Scrittura letta con fede e la composizione stessa della "Clavis", che elenca una serie lunghissima e dettagliata di difficoltà da conoscere e di norme da applicare nel campo linguistico, storico e retorico. Oltre a essere un libro unico in quanto ispirato da Dio - con tutte le conseguenze che ne derivano - la Bibbia è un "classico", un libro "antico" del quale occorre ritrovare l'attualità e l'applicabilità recuperandolo nella sua autenticità anche letteraria. L'impostazione di Flacio Illirico appare in questo ineccepibile e sorprendentemente moderna.
Il "Libro delle regole" o "Libro delle sette regole" di Ticonio è il più antico manuale di ermeneutica biblica dell'Occidente cristiano. Assai apprezzato da Agostino, che lo ritiene "di aiuto non piccolo nel penetrare ciò che è tenuto nascosto nelle Parole della Scrittura", il testo ha avuto nei secoli una vasta accoglienza: Cassiodoro ne raccomanda la lettura e lo studio, Cassiano ed Erasmo lo citano, Isidoro di Siviglia, Beda il Venerabile e Ugo di San Vittore lo usano nei loro commenti biblici. La riflessione di Ticonio individua alcuni principi ermeneutici fondamentali per rendere accessibili i segreti della Legge a chiunque si trovi a percorrere l'immensa selva della profezia. L'enunciazione delle sette regole, accompagnata dalla citazione di numerosissimi testi dell'Antico e del Nuovo Testamento, forma un unico edificio concettuale. Compito essenziale dell'esegeta - insegna Ticonio - è distinguere i diversi livelli di lettura del testo (il piano storico, la tipologia, il senso allegorico) per coglierne la profondità teologica e trarne un arricchimento etico-spirituale.
Selvatici o domestici, familiari o esotici, gli animali hanno sempre esercitato una grande suggestione sugli uomini. Anche le pagine della Bibbia sono popolate di cavalli, agnelli, capri, colombe, aquile, leoni, serpenti e mostri, spesso evocati in maniera realistica da giuristi, profeti e scribi nel contesto di sacrifici, guerre o attività di lavoro.
Pur avendo conosciuto periodi di idolatria, Israele non è mai stato tentato dalla zoolatria - l'adorazione del vitello d'oro si configura come un episodio isolato - e il simbolismo degli animali nella Scrittura presenta una sua configurazione particolare. Inoltre la fantasia degli autori biblici ha creato una surrealtà che merita di essere esaminata, ben sapendo che le invenzioni dell'immaginazione restano subordinate, in queste pagine, a uno scopo spirituale.
Sommario
Il cavallo. La trappola. La tentazione. I profeti. Le profezie l'Apocalisse. L'asino. L'agnello e il capro. L'olocausto. I profeti. La pasqua. La capra e il capro. La colomba e l'aquila. La tortora. L'aquila. Il leone, il serpente e i mostri. Il leone. Il serpente. Il drago e i mostri.
Note sull'autore
Maurice Cocagnac (1924-2006), domenicano, ha studiato Architettura a Parigi e Teologia a Roma. Dal 1954 al 1969 ha diretto la rivista L'Art Sacré. Studioso e autore di saggi, si è occupato, in particolare, di simboli biblici e storia delle religioni. Per EDB ha pubblicato I simboli biblici. Percorsi spirituali (2012).
Il volume rilegge il mistero di Pasqua attraverso tre sentieri: il primo, Pasqua mistero in-canto, per rintracciare l'incanto stupito che l'evento pasquale crea nel cuore di ogni credente; il secondo, Pasqua mistero al femminile, per riscoprire come la morte e risurrezione di Cristo riscatti le donne, dando loro un ruolo di primo piano sotto la croce e nell'annuncio a partire dalla tomba vuota; il terzo, Pasqua mistero affollato, per ribadire come la fede cristiana non possa perdersi in una deriva individualistica, ma sia patrimonio di Chiesa, di popoli, genti e nazioni.
La riflessione ha spesso la semplicità di un racconto che apre a suggestioni diverse. Il linguaggio è evocativo e offre prospettive e stimoli: frutto di preghiera, alla preghiera rimanda; medita sulle Scritture e ad esse rinvia.
Scrive l'autore: «Sono tasselli diversi e complementari per ricomporre il grande mosaico di cui siamo certi di far parte anche noi. Mosaico composto dalle tante allusioni, tavolozza dai mille diversi colori, abisso di vita declinata al plurale. Si racconta una vita mai detta fino in fondo, impossibile illudersi di esaurirne il racconto. Passo per passo procede il cammino a rintracciare percorsi inesplorati, e ricostruire misteriose mappe per giungere sempre allo stesso tesoro» (dall'Introduzione).
Sommario
Introduzione. Anno A. Pasqua: mistero in-canto. Domenica delle Palme. Cantare speranza. Giovedì santo. Cantare l'amore. Venerdì santo. Cantare col pianto. Sabato santo. Cantare vittoria. Domenica di Pasqua. Il canto è la vita. Anno B. Pasqua: mistero al femminile. Domenica delle Palme. Non c'è vangelo senza le donne. Giovedì santo. La donna nascosta. Venerdì santo. La donna impertinente. Sabato santo. Una notte popolata di donne. Domenica di Pasqua. Il giorno del grande riscatto. Anno C. Pasqua: mistero affollato. Domenica delle Palme. Il facile entusiasmo della folla. Giovedì santo. Una folla con spade e bastoni. Venerdì santo. La folla e la sua pasqua. Sabato santo. La folla invisibile. Domenica di Pasqua. Periferie affollate.
Note sull'autore
Mariano Pappalardo (1958), entrato nel monastero benedettino di Pontida, compie gli studi filosofici e teologici presso il Pontificio ateneo Sant'Anselmo a Roma. Dopo lunga attività in parrocchia, nel 1997 inizia un'esperienza eremitica presso il tempio votivo San Francesco al Terminillo (RI); nel 2000 vi fonda la Fraternità monastica della Trasfigurazione, nella Regola di san Benedetto e nella spiritualità del monte Tabor. Insegna Teologia dogmatica per la Scuola di formazione teologica di Rieti ed è parroco al Terminillo. Presso le EDB ha pubblicato: Con olio di letizia. Itinerario catechistico per la preparazione alla cresima dei pre-adolescenti (1995 132012), Eucaristia, sorgente della Chiesa?Scrittura, liturgia, teologia: consenso e congedo (2009), Chi non è ospitale non è degno di vivere. Suggestioni per una spiritualità dell'accoglienza (2011), Un amore che libera. Sentieri pasquali. Meditazioni per la Settimana santa. Anni A-B-C (2012); con Luca Scolari, Per me tu prepari una mensa. Sussidio per la preparazione dei fanciulli alla prima Comunione (2011) e Ave, speranza nostra. Rosario meditato (2013).
L'attrazione e il piacere sono esperienze che indicano quanto gli esseri umani siano intrecciati con il mondo. Tuttavia, la rilevanza personale del corpo si scontra con l'inclinazione comune a considerare gli atti del mangiare e del fare l'amore come comportamenti relegati a funzioni, con la sola limitazione socialmente condivisa della tutela e della prevenzione della salute.
La prima parte di questo libro si interroga sulle ragioni per le quali il cibo e il sesso attraggono gli esseri umani, sul ruolo dell'amore e sull'originalità di ciò che nella riflessione classica veniva denominata «ragione pratica», ovvero il modo di pensare rivolto all'azione. La seconda parte affronta invece il rapporto tra fame, libido e «vita buona», una vita nella quale non tutto è dato dall'inizio e in cui si deve raccogliere la sfida di costruire rapporti con gli altri e con il creato.
Il filo conduttore dell'intera analisi è l'interrogativo sulla finalità dei desideri e delle azioni; la parola chiave è telos, il cui campo semantico indica non semplicemente il fine come terminazione, ma anche la perfezione, la pienezza, il compimento. E proprio tra il telos e l'amore si delineano la fame e la libido, l'inclinazione nutritiva e quella sessuale, due desideri fondamentali e radicati che si inseriscono nel processo di ricerca della felicità e che non possono essere ignorati se non rischiando di costruire se stessi al margine di ciò che fonda la trama della vita.
Sommario
Introduzione. I. La percezione e il desiderio. 1. Il crudo e il nudo: la percezione che attrae. 1.1. Il mistero della percezione: stimolo-risposta o percezione intenzionale? 1.2. L'odorato: intuire una natura amica. 1.3. La vista: percezione erotica. 1.4. Percepire: un modo di tendere alla realtà. Conclusione. 2. Mangiare e copulare: quale finalità intrinseca? 2.1. Mangiare: la fusione in uno. 2.2. Copulare: l'unione in una sola carne. Conclusione. 3. La novità dell'affetto: la generazione del cuore. 31. La immutatio affettiva e il desiderio: l'arricchimento del nostro mondo interiore. 3.2. La transmutatio corporalis e la sintesi intenzionale. 3.3 La fantasia e il simbolo: la configurazione del desiderio. 3.4. Soggettività della percezione? Conclusione. 4. L'enigma del piacere: il rapporto con la felicità. 4.1. Il gusto e il suo telos: la fruizione. 4.2. Il tatto e il suo telos: l'intracorporeità reciproca. 4.3. Piacere, sazietà e felicità. 4.4. Il piacere, criterio di azione? Conclusione. 5. Il limite del desiderio: la sintesi tra natura e cultura. 5.1 Quando la natura limita giuridicamente. 5.2 Quando il cuore paralizza affettivamente. Conclusione. Conclusione della Parte I. II. La vita buona e il suo dramma. 6. La tragedia del desiderio. 6.1. Il desiderio perturbato: la concentrazione sul momento. 6.2. L'equivoco: l'assenza di intimità. 6.3. La sua degenerazione: la riduzione utilitaristica. Conclusione. 7. La grandezza del mangiare e del copulare: il banchetto e il matrimonio. 7.1. Il Banchetto. 7.2. Il Matrimonio. Conclusione. 8. La bellezza del desiderio: sobrietà e castità. 8.1. Quando le parole ci tradiscono. 8.2. Il profilo del sobrio.
Note sull'autore
José Noriega, professore ordinario di Teologia morale al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi sul matrimonio e famiglia (Roma), è sacerdote e superiore generale dell'ordine spagnolo dei Discepoli del cuore di Gesù e Maria. Tra le sue pubblicazioni: Il destino dell'Eros. Prospettive di morale sessuale (EDB 32013); Camminare alla luce dell'amore: i fondamenti della morale cristiana, con L. Melina e J. J. Pérez Soba (Cantagalli 2010); Eros e agape nella vita coniugale (Cantagalli 2008); Betania: una dimora per l'amico. Pilastri di spiritualità coniugale, con José Granados (Effatà 2012).
Dobbiamo rassegnarci all'idea che l'adolescenza sia un periodo turbolento? Certi comportamenti sono solo il risultato di una fase transitoria della crescita? Che cosa possiamo fare per aiutare i giovani ad affrontare in modo sereno i momenti più difficili?
Il testo, rivolto in particolare a genitori, insegnanti ed educatori, si propone di offrire alcune indicazioni pratiche per osservare le molte sfaccettature del comportamento dei ragazzi e un'analisi delle più frequenti forme di disagio che si verificano soprattutto nel periodo della scuola media e nei primi anni della scuola superiore.
Scegliere amicizie sbagliate, sentirsi inadeguati, non riuscire a raggiungere i propri traguardi, abbandonare la scuola, sono alcuni dei possibili rischi. Proprio per questo, evitando le scorciatoie della «psicologia del senso comune», si tratta di cogliere alcuni campanelli d'allarme e di interpretarli in modo corretto per non confondere ansia e depressione, abuso di videogiochi e uso di sostanze, timidezza e conseguenze del bullismo.
Sommario
Introduzione. Parte 1. Il comportamento questo sconosciuto. La scuola come lente d'ingrandimento. La psicologia del "senso comune". Quale classificazione per comprendere il disagio? Come e cosa osservare nel comportamento dei ragazzi. Il processo di osservazione. Pianificare l'osservazione. L'analisi funzionale. Parte 2. I segnali del disagio. Quando la famiglia non c'è più. Bullo, vittima e spettatori. È un bambino troppo timido e insicuro. Una crisi improvvisa: l'attacco di panico. È un casinista! Non sta fermo un attimo. È sempre triste. Cos'è successo? L'età della prima sbronza. Internet, pornografia online e videogiochi: i nuovi "amici del cuore"? Conclusioni.
Note sull'autore
Emanuele Palagi, laureato in Psicologia clinica, con specializzazione in Psicoterapia e master in Sessuologia clinica, è psicologo, psicoterapeuta e consulente sessuologo, titolo conseguito presso l'Università di Pisa. Scrive articoli divulgativi su vari periodici ed è comparso tra gli altri su Il Tirreno, La Nazione, Percorso Sanità. È presidente del comitato "Non la bevo" e dell'associazione culturale "Argomento Psicologia". È stato responsabile per il Comune di Viareggio dei progetti sul disagio giovanile e coordinatore della squadra dedicata all'assistenza psicologica delle vittime della tragedia ferroviaria del 29.6.2009. Per alcune aziende sanitarie locali si occupa di prevenzione e di percorsi per la prevenzione della ricaduta con alcolisti, cocainomani ed eroinomani. Fa parte dell'équipe dedicata al gioco d'azzardo problematico. Da anni realizza interventi di sensibilizzazione sul tema "alcool, giovani e disagio" e si occupa della formazione di operatori e insegnanti. È relatore in numerosi convegni e ha condotto la trasmissione divulgativa "Argomento Psicologia".
Il volume raccoglie i discorsi che il cardinal Lercaro fece come moderatore al Concilio Vaticano II, dove aveva come segretario Giuseppe Dossetti. Prefazione di Giuseppe Ruggieri. Introduzione di Giuseppe Alberigo.