
La crisi modernista fece vacillare la Chiesa cattolica all'inizio del Novecento. La dura repressione del tentativo di accogliere nel cattolicesimo alcune istanze contemporanee costituì l'acme del secolare conflitto della Chiesa con la modernità. Il volume ripercorre la storia della crisi modernista, presenta le principali proposte di rinnovamento e i maggiori protagonisti del riformismo religioso cattolico, indugia sulla condanna del modernismo come "sintesi di tutte le eresie" da parte di Pio X (1907) e sulla reazione antimodernista, si sofferma brevemente sui "neomodernismi" denunciati dal papato nel secolo seguito alla crisi e accenna ai fenomeni "modernistici" nelle altre tradizioni religiose
Che cosa si intende per frasi marcate? Che cosa vogliamo dire quando parliamo di frasi dislocate a sinistra e frasi dislocate a destra? Il volume risponde a queste e altre domande affrontando le frasi marcate sia dal punto di vista della loro configurazione linguistica sia da quello delle loro funzioni comunicative. L'obiettivo è mostrare il modo in cui la visione moderna, resa possibile dalla nascita e dagli sviluppi della linguistica contemporanea, cambi, e per molti versi superi, la visione tradizionale di cui sono espressione i manuali di grammatica normativa e i manuali di retorica
Che cosa distingue l'italiano sciolto e spregiudicato della tv di oggi dall'italiano sobrio e garbato della tv delle origini? Quali strumenti ha lo spettatore per riconoscere nella selva di programmi televisivi un linguaggio da far proprio? La televisione "fu" buona ed "è" cattiva maestra di lingua? Questo libro intende offrire un contributo alla conoscenza descrittiva dell'italiano trasmesso per televisione e delle sue differenti varietà di parlato
La comunicazione sociale esiste davvero? Il dubbio scaturisce dalla constatazione della marginalità della disciplina, in letteratura e nell'accademia. Il libro cerca una risposta percorrendo due strade, teorica ed empirica. La prima parte si apre con una disamina critica delle definizioni classiche di comunicazione sociale, per approdare a una nuova prospettiva che ne rivaluta, accanto a quelli sociali, gli effetti culturali. Nella concezione proposta, la comunicazione sociale è il motore che alimenta la storia dei diritti umani e la diffusione della solidarietà civile. La seconda parte racconta un'indagine sul campo. Per individuare gli ingredienti che rendono sociale la comunicazione, si analizzano in chiave comparata cinque casi esemplari di giornalismo sociale. La ricerca delle variabili ricorrenti si concentra su: le condizioni che hanno favorito la nascita e la crescita di queste esperienze editoriali, i loro rapporti con il mondo del volontariato e del non profit, e con i media mainstream; ancora, le caratteristiche delle redazioni, le fonti e le routines produttive. Il viaggio restituirà una comunicazione sociale per molti aspetti rinnovata e arricchita, nelle funzioni e nello status
Professore di scuola e maestro di vita, Meister Eckhart fu anche un amministratore accorto e uomo molto potente del suo ordine, di cui ricoprì le cariche più prestigiose. La constatazione di un aspetto politico ancora poco considerato nella vita del Domenicano induce a rivedere l'immagine di un Eckhart troppo spesso stilizzato come un "mistico" fuori dalla realtà. In queste pagine si cercherà di ricostruire il progetto culturale e religioso che il maestro domenicano portò avanti con strumenti diversi (lezioni universitarie, trattati e commentari dotti in latino, prediche redatte in latino e in volgare), in sedi diverse (Università, all'interno e all'esterno dell'Ordine domenicano), ma caratterizzato da una notevole organicità
Viktor E. Frankl (1905-1997), fondatore della logoterapia e analisi esistenziale, "terza scuola psicoterapeutica viennese" dopo la psicoanalisi di Freud e la psicologia individuale di Adler, è stato uno straordinario testimone del Novecento: psichiatra e filosofo, sopravvissuto a quattro campi di concentramento, ha diagnosticato in modo pionieristico il fenomeno del "vuoto esistenziale" e ideato una terapia incentrata sull'attivazione delle risorse "noetiche" della persona umana e sulla "forza di resistenza dello spirito". Questo volume costituisce una presentazione sistematica e attuale del suo pensiero, ne esplora le radici biografiche e culturali, ne spiega i fondamenti antropologici e ne illustra i più significativi settori applicativi. Medici e psicologi, psicoanalisti e psicoterapeuti, educatori e insegnanti, formatori e responsabili delle risorse umane possono trovare in questo libro uno strumento chiaro e fondato per approfondire il significato e la portata innovativa di un approccio che, in ogni situazione dell'esistenza, si confronta con l'esigenza più radicale insita nella natura umana: quella di trovare un senso alla vita.
Quali sono le origini del linguaggio? Sono biologicamente determinate o sono il risultato di un processo di acquisizione? Qual'è il ruolo dell'esperienza e dei rapporti sociali? Il libro risponde in modo semplice ed esauriente a questi e ad altri quesiti, fornendo un quadro complessivo di processi e fasi che caratterizzano il passaggio dai primi balbettii e dai primi gesti comunicativi fino alla produzione di frasi e discorsi.
Attorno alla questione del velo infuria un dibattito molto acceso sia nei paesi musulmani sia in quelli occidentali. Chi lo indossa vede in esso l'espressione della propria identità religiosa e culturale e, in alcuni casi, politica; chi lo critica lo considera un ritorno al passato, la prova evidente del diffondersi di un islam oscurantista e misogino. In Occidente, dove è sempre più frequente incontrare donne velate, quest'indumento rappresenta spesso l'emblema della sottomissione femminile e del rifiuto ad integrarsi. Ma che cosa è questo pezzo di stoffa che suscita tanto clamore? Qual è il suo significato? Per quali ragioni è in crescita il numero delle donne che si velano? Perché si va diffondendo la moda islamica? Il volume risponde a queste domande, affrontando la questione da un punto di vista storico, religioso e sociopolitico in una prospettiva temporale che va dall'alba dell'islam fino ai giorni nostri.
L'inferno è un luogo comune dell'immaginario che ha dato origine a una ricchissima letteratura nelle più diverse civiltà. Questo volume ne segue le tracce nell'ebraismo, nel cristianesimo e nell'islam, nelle religioni dell'Iran e dell'India, nel taoismo cinese e nel buddhismo giapponese, lungo un arco temporale che va dall'antichità al medioevo. Dieci saggi, accompagnati da una scelta di testi spesso poco noti e tradotti per la prima volta in una lingua europea, esplorano relazioni storiche e problemi comuni a queste diverse tradizioni religiose, come la questione della durata dell'inferno e il rapporto fra la giustizia di questo mondo e la giustizia dell'aldilà. Nelle visioni medievali, dove la teologia si fa racconto, il conflitto fra giustizia e misericordia assume i tratti di un dramma avvincente in cui lo "spettacolo" dei castighi può trasformarsi in una commedia.