
"Se io non avessi più Cristo, se non Lo avessi, cioè, nel mio passato e nelle mie esperienze; se non Lo avessi nei miei ricordi e nei miei valori e in nessuna delle mie abitudini, nemmeno nel mio bagaglio artistico e culturale; se non Lo avessi in nessuna piega del mio io; se, dunque, il mio cuore e la mia intelligenza dovessero svuotarsi completamente di Lui, che cosa mi mancherebbe?"
Giambattista Torelló (1920-2011) è stato uno dei più efficaci assertori dell'unità della persona umana davanti alle indagini e alle terapie di qualsiasi genere. Psicoterapeuta e poi sacerdote, amico e interlocutore di Viktor E. Frankl, ha girato l'Europa per ragioni professionali e pastorali difendendo la necessità di guardare all'uomo sofferente in una dimensione unitaria che comprende corpo, psiche, anima. «Che importa curare un'ipertensione, se l'esistenza dell'iperteso non viene modificata, distesa, tramite la maturazione di una personalità troppo convulsa, troppo tesa o avida di successo? A che serve fornire sedativi, tranquillanti, a un'infinità di malati gastrointestinali se la loro personalità non è toccata, il loro modello di vita rimane sbagliato, infantile, l'affettività repressa, e profondamente alterato il rapporto con sé stessi e con gli altri?». Questa raccolta di saggi, a cura dello psicoterapeuta Massimo Bettetini, attraversa l'arco di oltre un quarantennio e, quasi a modo di testamento, affianca un ventaglio di temi forti della cultura e dell'ascetica cristiana a un itinerario nelle evoluzioni recenti del pensiero antropologico, dello studio e del dibattito in campo psicologico.
«L’autore è riuscito a cucire un testo agile che osa porre al centro dell’attenzione del pubblico del secondo decennio del XXI secolo questo oggetto sconosciuto, l’affabilità. Personalmente ritengo il presente volume un testo rivoluzionario, non perché scopra qualcosa di nuovo, ma in quanto riscopre qualcosa di antico e di sempre vivo e valido, caratteristica, questa della ri-scoperta, propria di ogni rivoluzione che si rispetti»
Dall'Invito alla lettura di Andrea Monda
L’eleganza, la buona educazione e il sorriso sono, anche oggi, il miglior punto di partenza per tessere una rete di relazioni autentiche e profonde. In questo percorso Carlo De Marchi si appoggia a una ricca galleria di aneddoti letterari e all’esempio di alcuni «campioni» della gioia, come Tommaso Moro, il card. Newman e Josemaría Escrivá.
Nella primavera del 2012, circa sei mesi prima della sua inattesa morte, don Valentino Guglielmi tenne a Verona quattro seguitissime meditazioni sui comandamenti. Questo volume ne raccoglie fedelmente la trascrizione conservando alla dotta semplicità del relatore l'immediatezza del parlato. In un certo senso, queste pagine si potrebbero ritenere un testamento spirituale, frutto di anni di introspezione personale della Parola di Dio e del magistero petrino - in particolare degli ultimi due Papi della sua vita: san Giovanni Paolo II e Benedetto XVI -, e di maturazione di una visione pastorale scandita nelle sue omelie. A tutto ciò, come ricorda don Andrea Mardegan nella sua Prefazione, che è insieme una toccante testimonianza di fraternità sacerdotale, si aggiunge la lunga esperienza nella direzione spirituale di centinaia e centinaia di anime che hanno trovato in lui sostegno e conforto nell'affrontare il viaggio più bello e affascinante, quello della realtà quotidiana.
I versi di Antonio Tarallo sapranno accompagnare la mente e il cuore del lettore all'incontro con la manifestazione del Volto di Dio, non in un'idea astratta, ma nel volto personale e misericordioso di Cristo Crocifisso e Risorto.
Papa Francesco chiama «situazioni di fragilità» segnate dall'«a-mo-re ferito» le convivenze di coppia uomo-donna senza matrimonio religioso: divorziati civilmente risposati, sposati con solo matrimonio civile, conviventi registrati, conviventi di fatto. Nei confronti di queste situazioni invita ad assumere «un'attenzione pastorale misericordiosa e incoraggiante», in modo da favorire in esse «una maggiore apertura al Vangelo del matrimonio nella sua pienezza» e una «crescita umana e spirituale». Il Papa riconosce che nel recente Sinodo sulla famiglia è emersa una molteplicità di punti di vista e di preoccupazioni pastorali, che egli paragona alle molte sfaccettature di «un prezioso poliedro». Questa immagine geometrica suggerisce che le diverse prospettive, nella misura in cui corrispondono alla realtà, si possono armonizzare tra loro. Lo abbiamo sperimentato noi stessi, confrontando le nostre interpretazioni dell'esortazione apostolica postsinodale sull'amore nella famiglia. Rilevando che la trattazione del tema dei conviventi senza matrimonio sacramentale è basata sulla distinzione tra l'ordine etico oggettivo e la responsabilità personale soggettiva, abbiamo potuto chiarire alcune affermazioni, che sono oggetto di discussione nel mondo ecclesiale, e trovare la convergenza su alcuni orientamenti per la prassi, che ci sembrano equilibrati e prudenti.
"Non basta più dire come una volta: «Dio si è fatto uomo affinché l'uomo diventi Dio» - occorre aggiungere che Dio si è fatto uomo perché l'uomo resti umano, e che essendo divinizzato, sia sempre più umano ancora". "L'ultima lezione del Verbo incarnato è stata di rifare gesti semplici e con ciò insegnare ai discepoli a non vedere più lui, ma a vedere ogni cosa in lui, e riconoscere la sua gloria ovunque affiori nel quotidiano".
Davvero il Purgatorio è un'invenzione medievale, come sosteneva Le Goff? Quali testi letterari prima di Dante descrissero il viaggio nel Purgatorio? Il secondo volume della trilogia di Giovanni Fighera dedicata alla Commedia dantesca risponde a queste e ad altre do-man-de per inoltrarsi poi in questa cantica bellissima, pur-troppo non sempre apprezzata quanto l'Inferno. Ri-tornano la luce, il cielo stellato, la notte a testimoniare che l'ansia di redenzione che si è manifestata nelle anime purganti anche solo per un istante in terra trova risposta nell'infinita misericordia divina. Dominano gli affetti, le amicizie, il senso della coralità e della comunità. Dante viator incontra i grandi amici già defunti, i poeti che gli sono stati maestri nell'arte della scrittura, attraversa le sette balze dei vizi capitali dovendo, infine, dire addio al maestro Virgilio e ritrovare Beatrice nel Paradiso terrestre. Nell'Eden perduto, però, le sorprese non sono finite. Il viaggio di Dante è la nostra stessa avventura della lotta quotidiana nel cammino verso la piena felicità.
Gli inizi dell'Opus Dei accanto al fondatore
«Così è, così dev'essere l'orizzonte del tuo apostolato: bisogna attraversare il mondo. Ma non ci sono vie tracciate per voi... Le treccerete, attraverso le montagne, col battere dei vostri passi». San Josemaría Escrivá
«Mi inginocchiai lì, dove tante volte avevo pregato accanto al nostro fondatore, tra le migliaia di pellegrini che ricorrevano alla sua intercessione... Ringraziai Dio che si fosse realizzato nella vita di tante persone quanto ci diceva in quegli incontri intimi e familiari della domenica pomeriggio... assicurandoci che, se fossimo stati fedeli alla nostra vocazione divina, la nostra vita si sarebbe trasformata in una storia meravigliosa, al di là dei sogni più audaci». Pedro Casciaro
Sulla morte di Benito Mussolini e di Claretta Petacci restano ancora solo nuvole nere. Che cosa accadde veramente tra Dongo e Bonzanigo nella giornata del 28 aprile 1945? Chi ha materialmente premuto il grilletto? Chi fu l'effettivo mandante? Questo libro fa il punto sulla «vulgata» ufficiale, evidenziandone le contraddizioni sia nelle argomentazioni sia negli stessi fatti. Gli unici elementi certi sono che insieme con Mussolini scompaiono l'ingente tesoro e i documenti riservati che portava con sé; e che chiunque abbia abbozzato un tentativo di intervento a salvaguardia o recupero dell'uno o degli altri ha pagato nel sangue. Su tutti il valoroso «capitano Neri», capo di stato maggiore della brigata che arrestò Mussolini, e la «Gianna», sua inseparabile compagna d'armi. Fu a lei che toccò di catalogare il cosiddetto «oro di Dongo» al seguito del convoglio fascista, che autorevoli fonti finora sottaciute attribuiscono alla proprietà degli ebrei, spogliati dalla polizia prima della deportazione in Germania. Un patrimonio che, nell'ipotesi suggestiva dell'autore, suffragata da una molteplicità di testimonianze convergenti in un'unica logica ricostruzione, potrebbe essere finito nelle casse dell'allora Pci; col tacito benestare dei servizi segreti inglesi, ma in cambio della documentazione sui contatti se-greti che il capo del fascismo intrattenne con Winston Churchill fino a poco prima della fine. Un'ipotesi che ha affascinato Massimo Caprara, segretario per vent'anni di Palmiro Togliatti, il quale nel saggio conclusivo La pista inglese vista da Botteghe Oscure consegna importanti rivelazioni.