
"Nessuno potrebbe mai negare che i partiti politici continuino ad avere un ruolo importante nelle democrazie contemporanee. Non è neanche il caso di discuterne. Il punto è che hanno perso il ruolo di veicolo della partecipazione dei cittadini all'elaborazione delle politiche che nelle istituzioni troveranno sbocchi e forme. Esiste dunque ancora, magari per altri canali, la partecipazione politica? Riesce, in questi altri modi, a mantenere vivi i tessuti coesivi di cui una democrazia ha bisogno? E se non ci riesce, cosa fare per ricostituirli? C'è un ruolo, in tutto questo, per le comunità intermedie, alcune delle quali, in primis il Terzo settore, sono ben più vive dei partiti? Se c'è, in quale rapporto con gli stessi partiti?" (dall'Introduzione di Giuliano Amato).
Questo volume raccoglie gli atti di una tavola rotonda che ha avviato una riflessione feconda sulla figura di San Tommaso; presentandosi con un pensiero vivo e fecondo, capace di aprirsi al confronto con chiunque sulla base di principi e di un rigore logico che non temono di perdersi..., egli rimane il campione di un pensiero vivo e inesauribile.
La birra, nella cultura occidentale, è stata spesso considerata una bevanda rozza e meno dignitosa rispetto al vino. In realtà nel Vicino Oriente Antico aveva un'importanza notevole, a livello sia sociale sia religioso, tanto che in Mesopotamia vi era addirittura una divinità ad essa dedicata. Questo libro traccia una documentata storia del «pane liquido» nelle civiltà mesopotamiche e nell'antico Egitto e mostra come questa bevanda fosse diffusa e tenuta in grande considerazione nel mondo antico, forse già dal Neolitico, quando la coltivazione dell'orzo portò alla produzione non solo del pane ma anche della bevanda ottenuta dalla sua fermentazione. Inoltre, si evidenzia come essa sia menzionata varie volte nell'Antico Testamento, benché la sua comparsa sia oscurata da traduzioni generiche. Infine, si svelano quattro ricette per produrre birra seguendo il metodo usato da assiri, sumeri, babilonesi, egizi e israeliti.
Era un modello per il mondo intero. Si è sgretolato. Siamo in tanti ad averne avuta esperienza diretta, non esisteva però ancora un libro che in profondità, con documenti, report riservati, storie, testimonianze e dati aggiornatissimi, raccontasse come si è arrivati al tracollo della sanità italiana e alla deriva di un sistema dove per chi non ha soldi diventa sempre più difficile curarsi, ma, come leggerete, non basta potersi permettere visite ed esami a pagamento per sentirsi al sicuro. Che cosa rivela Codice rosso? Che in sala operatoria finiscono chirurghi senza aver eseguito un numero minimo di interventi necessari per padroneggiare il bisturi; che se abbiamo un'emergenza e dobbiamo correre all'ospedale, non è improbabile che a visitarci ci sia un medico gettonista arruolato attraverso cooperative e in servizio da più di dieci ore; che il grande affare delle assicurazioni arriva a generare interventi non necessari ma praticati lo stesso per ricevere i rimborsi, con conseguenze drammatiche; che nel privato c'è perfino chi sta lavorando a programmi per individuare ipocondriaci e proporgli pacchetti d'esami e visite a pagamento; e molto altro. Quella che vi apprestate a leggere è l'inchiesta più completa sulla sanità italiana. Milena Gabanelli e Simona Ravizza, che ormai da anni con Dataroom raccontano le falle del Servizio sanitario, mettono nero su bianco la condizione in cui versano gli ospedali (trovate le liste degli istituti - anche blasonati - con macchinari vecchi e inadatti; punti nascita e Pronto soccorso da evitare), lo svilimento della medicina di base e delle professioni mediche, gli interessi e le strategie delle lobby dei sindacati di categoria (medici di famiglia, farmacisti, eccetera) per difendere lo status quo, l'ordinaria follia a cui è sottoposto chi deve prenotare una visita e perfino chi deve gestire una malattia anche grave, e la speculazione che ruota attorno alle residenze per anziani. Infine, come tutto questo sia funzionale alla sanità a pagamento, che a sua volta veicola un inganno non sempre visibile. La denuncia ha un unico obiettivo: rendere consapevoli i cittadini delle vere ragioni di un malfunzionamento, in modo che non si possa più raccontar loro menzogne, e pretendere quindi dalla politica la competenza necessaria a riparare gli immensi errori commessi finora.
La XXXIII edizione del *Rapporto Immigrazione*, curata da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, esplora la complessa realtà della mobilità umana, offrendo uno sguardo profondo che va oltre i semplici dati statistici. Attraverso l'osservazione diretta delle sfide e delle speranze dei migranti, il volume invita a superare pregiudizi e a comprendere le dinamiche reali dell'immigrazione, proponendo soluzioni per migliorare accoglienza e inclusione. Come sottolinea Papa Francesco, l'immigrazione è «un elemento fondante del futuro del mondo», e questo rapporto intende essere una guida per cogliere le opportunità dell'incontro e rispondere con umanità e consapevolezza a uno dei fenomeni più importanti del nostro tempo.
Tutti i fatti più importanti del 2024, in Italia e nel mondo; la cronologia completa degli avvenimenti giorno per giorno; gli inserti fotogiornalistici per rileggere la sequenza degli eventi principali. Gli approfondimenti sui protagonisti della scena italiana e internazionale nella politica, nell'economia, nella cronaca, nella religione, nella cultura, nell'arte, nello spettacolo, nello sport, nella scienza, nella tecnologia. Dati Istat, i numeri e le serie storiche che fotografano ogni ambito della vita pubblica e privata.
Era più piccola di Benito ma si comportava come una sorella maggiore, non si interessava di politica ma cercava di influenzare il potente fratello e pagò un prezzo altissimo per il cognome che portava: Mussolini. Edvige attraversa la parabola del fascismo come una comprimaria nell'ombra, eppure c'è sempre ed è a lei che il Duce affida nel 1930 i suoi preziosi diari. Esercita un forte ascendente sul dittatore, lo sa e se ne avvale non per indirizzarne le mosse, ma per perorare le cause di quanti si rivolgono a lei non potendo arrivare a Benito. L'uomo più potente d'Italia non riesce a dire no alla sorella, anche se nel privato sbuffa, persino con l'amante Claretta, per la sua invadenza (è assai diversa, per questo, da un'altra sorella vissuta nell'ombra, quella Paula Hitler con cui l'autore propone un intrigante parallelo). Rachele non la sopporta, è sempre propensa a immischiarsi in affari non suoi. Ha da ridire sul matrimonio della nipote Edda, e Benito alla fine è costretto a evitare ogni contatto tra la moglie e la sorella. La genuinità romagnola si avverte nel suo modo d'essere, ora estroverso ora pudico. È una provinciale e non può giocare a fare l'intellettuale anche se ambirebbe all'alta società dove parte della sua famiglia è entrata non per censo ma di forza, attraverso la politica in camicia nera. La sua storia privata ha sullo sfondo la grande storia: il fascismo, la dittatura, le leggi razziali e l'antisemitismo, il secondo conflitto mondiale, la guerra civile, la fine della guerra che per la sua famiglia e i suoi affetti si tradurrà in un bagno di sangue.
Oggi la sofferenza degli adolescenti ha caratteristiche inedite, è molto profonda e si accompagna spesso a gesti violenti e comportamenti autolesivi. Gli attacchi al Sé riguardano sia il corpo (tagli, disturbi alimentari) sia la mente (ansia, depressione, dissociazione). I nuovi adolescenti sono in genere molto amati e sostenuti, perché allora appaiono così fragili? Vivono sovrastati dalle contraddizioni: sono ascoltati più che in passato ma non esprimono ciò che pensano, hanno tante possibilità ma spesso si sentono privi di speranza. Un fiume di parole e attenzioni ne accompagna la crescita ma rischia di mettere a tacere la loro voce e le emozioni più autentiche. Sperimentano, così, un senso di vuoto incolmabile, che si manifesta attraverso forme d'ansia sempre più diffuse e pervasive. Le pagine di questo libro raccontano il lavoro con gli adolescenti che vivono in questo contesto e soffrono per l'impossibilità di dare un significato alla propria vita. Per diventare davvero adulti e sentire di avere un futuro hanno una sola possibilità: andare alla ricerca delle verità più autentiche che vivono dentro di loro e che rivendicano il diritto di esistere.
John Henry Newman (1801-1890), canonizzato da papa Francesco il 13 ottobre 2019, appartiene ai più grandi pensatori cristiani dell'Ottocento. Appassionato ricercatore della verità e convertito al cattolicesimo (1845), egli «diventa oggi un faro sempre più luminoso per tutti quelli che sono alla ricerca di un preciso orientamento e di una direzione sicura attraverso le incertezze del mondo moderno» (papa Paolo VI, 1975). Le sue opere arricchiscono la teologia, la sua persona viene già venerata in tutta la Chiesa. Non sorprende, quindi, che molti vedono in lui un nuovo dottore della Chiesa. Il volume intende anzitutto offrire un breve tratto biografico e teologico di Newman. Fa poi sentire la sua chiara ed equilibrata voce su alcune questioni cruciali della vita ecclesiale: lo sviluppo della dottrina cristiana, la testimonianza dei fedeli, l'unicità della Chiesa, il significato della coscienza, le caratteristiche di un cuore apostolico. Appare così la straordinaria attualità della vita e del pensiero di questo teologo santo. Come scrisse il cardinale Joseph Ratzinger già nel 1990: «Newman appartiene ai grandi dottori della Chiesa, perché egli allo stesso tempo tocca il nostro cuore e illumina il nostro pensiero».
Il filosofo Augusto Del Noce (1910-1989) va considerato come uno dei principali intellettuali della seconda metà del Novecento italiano. Straordinaria la sua capacità di riuscire a porre interrogativi radicali che investono, ancora oggi, il presente e il futuro della nostra esistenza individuale e collettiva. Questa monografia ricostruisce gli assi dell'ispirazione costante del suo itinerario nonché il sottinteso impianto metodologico. Sgombrando il campo da tutti gli stereotipi che sinora hanno impedito una conoscenza integrale della sua prospettiva, emerge un percorso originale lungo il quale la filosofia si contamina con la storia e la politica mentre il filosofo esce consapevolmente dal circolo accademico per misurarsi con le forze in campo nell'accadere degli eventi. La grandezza di Del Noce e la sua provocatoria "inattualità" rilanciano il filosofare sino a quelle vette che, da Descartes a Vico, da Marx a Nietzsche e, infine, da Renouvier a Heidegger e Gentile, discendono per quei versanti che il pensatore seppe intercettare e sviluppare nella sua interpretazione transpolitica della storia contemporanea. In appendice un testo inedito di Del Noce del 1961, in cui il filosofo torinese riesce a riassumere in una sintesi unitaria le direttrici della sua ricerca.
Come aveva fatto con "La società signorile di massa", anche in questo libro Luca Ricolfi inventa una categoria sociologica nuova - il follemente corretto - per descrivere un fenomeno prepotentemente esploso negli ultimi dieci anni. Il politicamente corretto era nato, negli anni '70, con lo scopo di promuovere coesione sociale e rispetto dei soggetti più deboli. Ma la sua metamorfosi in follemente corretto, resa possibile dalla straordinaria espansione delle reti di comunicazione e dei social, ha finito per ottenere l'effetto contrario: il nuovo credo non solo restringe drammaticamente la nostra libertà di espressione, ma genera profonde fratture sociali che favoriscono l'ascesa di una nuova élite, autoreferenziale e lontanissima dal vivo sentire dei ceti popolari. L'autore conduce questa riflessione sia in termini fenomenologici - raccogliendo e raccontando decine di casi emblematici che mostrano il follemente corretto in azione - sia in termini analitici, mettendo a nudo il meccanismo che lo genera e ne assicura la propagazione. Luca Ricolfi affonda la critica in modo inesorabile, coraggioso, contro-intuivo, non risparmiando la politica, la scuola, l'economia, i social network, i nuovi poteri forti che, in nome dell'inclusione, stanno alimentando forme inedite di esclusione ed emarginazione dei più deboli.

