
«Da psichiatra mai come in questo momento avverto l’inadeguatezza a dare risposte forti per la cura della sofferenza: ho solo la certezza che riguarda ciascun uomo preso singolarmente ed è che può cambiare radicalmente in poco tempo. Ma i temi della crisi devono essere affrontati con la forza dei principi costitutivi di una civiltà.» Il nuovo libro di Vittorino Andreoli è una grande dichiarazione d’amore per la storia e la cultura dell’Occidente che nasce nella Grecia classica, fiorisce nella Roma del Diritto e s’incontra con il cristianesimo per poi arricchirsi con la scienza e la tecnologia, esprimendosi attraverso figure tanto diverse quanto cruciali e affascinanti. Il loro messaggio può aiutare a superare l’agonia che la società sta vivendo, dalla crisi della politica all’aumento della povertà, al dilagare della violenza, al fallimento della educazione delle nuove generazioni. L’autore ci invita e ci accompagna nella riscoperta delle nostre radici, seguendo una formula tradizionale e originale a un tempo: un antico breviario monacale ritmato in una liturgia dell’esistenza, con una meditazione mattutina sui 14 principi che nell’insieme disegnano l’umanesimo, e con una lettura serale che per un intero anno incontrerà i personaggi che hanno costruito la nostra civiltà. Uomini e donne che con il loro esempio di vita, e le loro idee, hanno tracciato un cammino che non si deve arrestare.
È una nonna dai tratti di dea arcaica, Peppinella, la protagonista di questo libro, una perentoria matriarca calabrese che, come una regina, vive riverita da due dame di compagnia – Delia e Carmelina – ma che al pari di ogni donna del popolo guarda Beautiful al pomeriggio. Nel suo giardino dominato dall’imponente cibbia, il nipote Emanuele trascorre – immerso nei libri – le interminabili estati dell’infanzia e della giovinezza. Ed è in questo hortus conclusus che un bel giorno Peppinella si vede comparire davanti addirittura un Conte, anch’egli ultraottantenne e studioso della storia borbonica, che le porge un mazzetto di fiori e chiede il permesso di attraversare la sua proprietà, per accorciare il percorso da casa al paese. Passaggio dopo passaggio, tra Peppinella e il Conte fiorisce un affetto inaspettato, tardivo, privo di ansie e pretese, gratuito. «Come se fossero rinchiusi in una sfera di cristallo, custodivano un segreto inaccessibile, la formula di un incantesimo di cui entrambi, a loro insaputa, possedevano la metà necessaria a completare l’altra» scrive Emanuele Trevi, che della storia d’amore della nonna è stato testimone partecipe. E in queste pagine piene di intimità e di spirito restituisce e trasfigura una narrazione famigliare sospesa tra il quotidiano e l’eterno, intessuta di uno struggente sentimento del tempo.
Quanto può contare la fede in un mondo come il nostro, in corsa verso il futuro, scosso da rapide trasformazioni, crisi morali e domande sull’esistenza? È un interrogativo che ha attraversato la storia della riflessione religiosa recente. Nel «Secolo breve», segnato dalle guerre mondiali, il pensiero cristiano ha compiuto passi rilevanti sul piano teologico, filosofico e sociale: in queste pagine curate da Enzo Bianchi e Marco Vergottini s’intrecciano i ritratti di quaranta figure chiave del secolo scorso che hanno lasciato un segno profondo, dimostrando come la fede cristiana – nelle sue diverse confessioni – abbia continuato a dialogare con i diversi ambiti del sapere, in Europa e nel mondo. Un mosaico di uomini e donne che hanno interpretato lo «spirito del Novecento». Teologi come Karl Rahner, Hans Urs von Balthasar e Dietrich Bonhoeffer; biblisti come Luis Alonso Schökel e Paul Beauchamp; ecclesiastici quali Pedro Arrupe e Óscar Romero; filosofi come Emmanuel Lévinas, Simone Weil, Etty Hillesum e Paul Ricoeur; letterati come Giovanni Pozzi e Flannery O’Connor. E ancora, testimoni di vita, quali Madre Teresa di Calcutta, Nelson Mandela, Julius Nyerere, Martin Luther King. Ogni personalità rivive nelle parole di numerosi studiosi e autori di oggi, da Gianfranco Ravasi a Laura Boella, da Luigi Ciotti a Gian Antonio Stella, da Andrea Grillo a Giulio Albanese.
«Questo socialismo, questa Resistenza e questa continua lotta sono stati lo strumento per vincere in qualche modo il dolore del mondo. Perciò amo di più il tormentato Dostoevskij dello storico e obiettivo Tolstoj.» A quarant'anni dalla fine del suo settennato alla presidenza della Repubblica, questo libro ricorda la storia e le idee dell'ultimo eroe del Novecento italiano, Sandro Pertini, attraverso le sue stesse parole. Si intrecciano così pubblico e privato, la famiglia, la vita sotto le armi (una medaglia d'argento nella Prima guerra mondiale e una d'oro nella Seconda), la prima tessera del Partito socialista unitario. E poi l'esilio in Francia, il periodo tra carcere e confino (sei condanne di cui una all'ergastolo e una a morte), la guerra di liberazione con il ruolo da comandante della Resistenza tra Roma, Firenze, Genova e Milano, la collaborazione con Ernesto Rossi e Altiero Spinelli alla stesura del Manifesto di Ventotene per un'Europa libera e unita. Marzio Breda e Stefano Caretti ricostruiscono con sapienza il profilo del presidente più amato dagli italiani. Una vita che è già di per sé un grande romanzo del Novecento: le sue idee di libertà e socialismo, le sue staffilate senza ipocrisie (in pubblico e in privato), la condanna delle Brigate rosse, la denuncia della corruzione nemica della democrazia e dello scandalo P2, la rivoluzione «interventista» del ruolo di capo dello Stato, la vittoria «con la Nazionale di calcio» ai Mondiali del 1982 e il suo rapporto vivissimo con un Paese intero e con i suoi cittadini.
"Oltre i limiti" è un viaggio spirituale che ci sprona a superare tutti gli ostacoli, dentro e fuori dal campo, per affrontare al meglio lo sport e la vita grazie alle indicazioni e ai suggerimenti di un allenatore d'eccezione: Papa Francesco. Con uno stile semplice e diretto, il Pontefice si rivolge agli atleti - grandi campioni, donne e uomini con disabilità, ma anche giovani e bambini - per sottolineare l'importanza dello sport in tutte le sue forme. Lo sport inteso come educazione, mezzo per esprimere «il proprio talento, messaggero di pace nei grandi eventi, simbolo di accessibilità e inclusività». Campioni, artisti e scienziati dimostrano che i grandi traguardi non si raggiungono all'improvviso. E se questo vale per lo sport, l'arte e la cultura, tanto più è vero per gli aspetti fondamentali della vita: l'amore e la fede. E per crescere nell'amore e nella fede, dobbiamo avere perseveranza e continuare ad andare avanti, sempre. Il libro è arricchito dal prezioso contributo dei curatori Mons. Dario Edoardo Viganò, Vicecancelliere delle Pontificie Accademie di Scienze e Scienze Sociali della Santa Sede, e Valerio Alessandro Cassetta, giornalista e scrittore.
Papa Francesco presenta al lettore sette passi attraverso il suo insegnamento e la sua azione nel mondo. In pratica il suo personale 'Vangelo': l'amore, la fede, la felicità, la giustizia, la pace, la speranza per l'umanità e il futuro. Si rivolge ai fedeli come ai non credenti e indica i punti fermi sui quali costruire una nuova civiltà. Una sintesi limpida, chiara ed efficace di oltre dieci anni di pontificato che hanno cambiato il volto della Chiesa e lasciano il segno in tutti gli ambiti della vita personale e sociale. Il pontefice che voleva "avviare processi" mostra di aver mosso forze straordinarie, con effetti di cui misureremo l'efficacia nei prossimi decenni.
Elezioni presidenziali del settembre 2027: in un'Italia futuribile (ma verosimile) devastata dal cambiamento climatico, non si presenta a votare quasi nessuno. Il pressoché totale astensionismo dà il via a una valanga di emergenze che si traducono in una crisi della democrazia, apparentemente irreversibile quando il premier eletto dal popolo - leader decisionista di una coalizione di destra - sembra svanire nel nulla. Mentre la magistratura indaga su una misteriosa serie di attentati, l'economia crolla e l'Unione Europea guarda con inorridita preoccupazione all'Italia: la Penisola è vittima di una escalation che la rende una democratura passatista e xenofoba e prendono piede le voci di complotti internazionali. A rovesciare le sorti potrebbe essere l'eroico gesto di un capitano della guardia costiera, immigrato albanese naturalizzato: un uomo d'ordine in crisi di coscienza. Un ritratto ironico della politica italiana, uno specchio deformante delle sue pulsioni più profonde e un lucido avvertimento su ciò che potremmo diventare: questo libro ci spiega che la fantapolitica non è poi così lontana come sembra.
Dopo la Germania il Regno Unito è la maggiore economia europea. È in testa per spesa e potenza militare. Di fronte a uno scenario internazionale ad alto rischio la promessa di riavvicinarsi all'Unione europea non potrebbe essere più cruciale, anche per noi Italiani. Londra riscopre interessi e valori comuni. Per capire il ritorno di questo Paese tra i protagonisti internazionali occorre ripercorrere il decennio appena trascorso: dalla Brexit al possibile «reset» verso l'Europa del nuovo governo laburista, dalla fine del lungo regno di Elisabetta al nuovo corso di re Carlo. E il modo migliore per farlo è compiere un viaggio nei luoghi dove si prendono le decisioni che cambiano la storia. Ogni capitolo è una tappa nell'affascinante metropoli inglese che spiega le tendenze in atto nel Paese: palazzi del potere come Westminster e Downing Street per indagare la fine dell'era dei conservatori e il ritorno dei laburisti. Buckingham Palace per raccontare la svolta dei Windsor. L'ambasciata americana per approfondire il rapporto con la presidenza Trump e il dilemma di porsi tra Washington e Bruxelles. Quartieri come l'East End, aree della grande immigrazione e di un clima sociale difficile e Kentish Town, la «nuova Islington» dei laburisti. A raccontare i luoghi del potere di Londra e i «dieci anni che sconvolsero il Regno» (per parafrasare il celeberrimo reportage sulla Rivoluzione bolscevica) è uno dei volti più noti della Rai, a lungo corrispondente da Londra. Che spiega la fase di ripartenza per la Gran Bretagna sia sul versante politico sia istituzionale. Con il nuovo sovrano che ha fatto della sua malattia un segno di vicinanza a tutti i sudditi, all'unisono con la futura regina Catherine, consorte del principe William. Perché tra tabloid e social network la famiglia reale resta un capitolo importante per capire l'enigma inglese e spiegare la nuova fase della vita britannica.