Il volume, curato da Vittorio Coda (Università Bocconi), vicepresidente nonché presidente del Comitato scientifico dell'ISVI (Istituto per i Valori d'Impresa), è il frutto di una ricerca basata sugli strumenti dell'analisi gestionale e volta a definire i caratteri dell'imprenditoria italiana d'eccellenza. Obiettivo dello studio è individuare quali siano le specificità delle aziende leader, alla ricerca di quello che viene definito il 'segreto italiano', inteso come quid che rende uniche le imprese del made in Italy, permettendo di superare le criticità, siano esse sistemiche (ovvero di tipo burocratico) oppure occasionali (si pensi ai periodi di crisi). Di particolare interesse il capitolo Imprenditorialità umanistica. La Olivetti di Camillo e Adriano come perdurante fonte di ispirazione, nel quale Alessandro Zattoni (LUISS, Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli), membro del Comitato scientifico dell'ISVI, ripercorre la vicenda storico-politica dell'azienda divenuta emblema di un nuovo modo di fare impresa, in grado di contemperare le esigenze del profitto con quelle dell'avanzamento sociale. Non è un caso che il richiamo all'esperienza della Olivetti percorra l'intero volume, ribadendo una volta di più come l'esempio dell'azienda di Ivrea, secondo le parole di Zattoni, «rappresenti tuttora un punto di riferimento e di ispirazione per gli imprenditori italiani». Il volume è aperto dalla Prefazione di Ali Reza Arabnia, Presidente dell'ISVI, e dal primo capitolo scritto da Vittorio Coda. Seguono altri otto saggi suddivisi in due sezioni.
Era il 1898 quando l'editorialista Clemenceau definì "intellettuali" un composito e nutrito gruppo di illustri personalità, accademici, artisti, architetti, giuristi, medici, scrittori del calibro di Émile Zola, Anatole France, Marcel Proust, che sulle pagine del quotidiano "L'Aurore" animò una discussione intorno all'" affaire Dreyfus" e alla necessità di difendere pubblicamente i valori della giustizia e della verità. Nonostante la figura dell'intellettuale non fosse certo nuova, Clemenceau consacrò in qualche modo la nascita di un termine poi entrato nel linguaggio comune, identificando una forza sociale e politica che con la la sua militanza ha caratterizzato innegabilmente tutto il corso della cultura occidentale.
Introdotti dalla illuminate riflessione filosofica di Emanuele Coccia, Bauman e Bongiovanni ne ricostruiscono la storia, i tratti, le trasformazioni, i complessi intrecci con il potere.
Il libro dell'anno Treccani che presenta e approfondisce gli eventi salienti del 2023 nella cultura e nell'arte, in politica e in economia, nella scienza e nella tecnologia, in Italia e nel mondo, tante sono le novità di questa edizione. A partire in primo luogo dal cambio di Direzione scientifica, affidata da quest'anno all'esperienza di Marcello Sorgi, già Direttore del TG 1 e del quotidiano La Stampa di cui è tuttora editorialista, e dal coinvolgimento di molti nuovi e prestigiosi collaboratori. Importante è anche il nuovo progetto grafico che trasforma ogni mese in un magazine con una propria copertina, un colore distintivo, tanti approfondimenti firmati, 'fotonotizie' di grande impatto visivo, avvenimenti seguiti giorno per giorno. Nella sezione I fatti vengono ricostruiti giorno per giorno tutti i principali eventi del 2023, con oltre 80 approfondimenti affidati a grandi firme del giornalismo, della cultura, della scienza, del diritto e dell'economia.
Affidato da questa edizione alla prestigiosa Direzione scientifica dell'Ambasciatore Sequi e frutto della rinnovata collaborazione tra l'Istituto della Enciclopedia Italiana e il Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI), l'opera si conferma strumento indispensabile per orientarsi in una realtà in continuo mutamento, in cui cambiano i punti di riferimento dell'ordine internazionale e si impongono nuovi protagonisti dello scenario globale. Analisi rigorose, scientifica selezione dei dati, aggiornamento di tutte le informazioni, ricchezza del corredo di grafici, tabelle e carte geopolitiche e tematiche, chiarezza nell'esposizione sono garanzia dell'alta qualità, ma anche della assoluta fruibilità dei contenuti. Filo conduttore di questa edizione è il tema cruciale delle Migrazioni, analizzato da un'ampia gamma di prospettive e grazie a informazioni provenienti da tutto il mondo che si ritrovano nei saggi della sezione introduttiva Mondo, in tutte le schede degli Stati, ma anche nelle numerose mappe, nei dati e nei grafici presenti nell'Atlante, oltre che nella sezione dedicata alle Organizzazioni internazionali e in quella finale con indicatori e infografiche.
Essere significa avere tempo. Eppure abbiamo continuamente la sensazione di non avere tempo. Ma che cos'è, allora, questo bene di cui lamentiamo la mancanza? Forse è il tempo di qualità. E come trovarlo? La nostra civiltà, sostiene Pascal Chabot, vive sotto quattro regimi temporali che si scontrano: Fato (imperativo biologico della vita fino alla morte), Progresso (imperativo del futuro), Ipertempo (tirannia del presente e tecnocapitalismo: il tempo è ovunque e da nessuna parte) e Scadenza (conto alla rovescia verso la catastrofe ecologica). Prima d'ora mai si è sperimentato l'antagonismo di tante concezioni incompatibili del tempo, che il più delle volte si uniscono contro di noi e che dobbiamo tuttavia conciliare per affrontare la quotidianità. Perché l'atteggiamento che assumiamo nei confronti del tempo ha un impatto profondo sulle nostre vite: navighiamo tra nostalgia del passato, dipendenza dal presente e speranza per il domani. Ma quale temporalità dovrebbe essere preferita? La sfida, scrive l'autore, è costruire una saggezza del tempo commisurata all'attualità: una cronosofia.
"Questo manifesto culturale, creato dai giovani per la società del futuro, raccoglie sessanta testimonianze che mi auguro possano aiutare chiunque si trovi in un. Periodo di impasse a ritrovare la bussola interiore riuscendo a essere scintilla di un cambiamento" (G. Caccamo).
Appuntamento ormai irrinunciabile, Il Libro dell'Anno 2022 diretto da Riccardo Chiaberge presenta gli avvenimenti e i temi salienti dei dodici mesi appena trascorsi nella cultura e nell'arte, in politica e in economia, nella scienza e nella tecnologia, in Italia e nel mondo. Il volume è strutturato in quattro parti distinte. La cronologia: Sintetizza giorno per giorno i fatti più significativi, corredati da immagini, cifre e brevi approfondimenti. Ogni mese è introdotto da una galleria di immagini sugli eventi più significativi del periodo. La foto simbolo in apertura fissa l'evento del mese. I temi: 30 articoli affidati a importanti firme del giornalismo e ai maggiori esperti nei vari settori disciplinari offrono approfondimenti sui fenomeni, i problemi e i personaggi più importanti ed emblematici dell'anno. In questa edizione sarà dedicata una sezione alla guerra in Ucraina le cui conseguenze, unite ad altre tendenze in corso, potrebbero ridisegnare gli equilibri globali. Si parlerà quindi di "guerra ibrida", dell'emergenza profughi, delle ripercussioni del conflitto sul mercato delle materie prime e dei rischi di una crisi alimentare; dello sviluppo della difesa europea; mentre un saggio introduttivo di Andrea Graziosi farà il punto sulla guerra in Europa nel 2022 e sul suo significato. Tra gli altri argomenti affrontati: l'eredità culturale di Pasolini e la sua lettura della società nel centenario della sua nascita; il "debito" culturale europeo con la letteratura russa e ucraina; lo stato dell'industria musicale e la diffusione della musica liquida; la rinascita dopo il Covid-19 di Brescia e Bergamo, capitali italiane della cultura 2023; il gender gap sui luoghi di lavoro; gli xenotrapianti; il ripensamento delle città in un'ottica realmente sostenibile; il James Webb Space Telescope e la ripresa delle attività vulcaniche. Concludono la serie dei temi le Parole dell'anno (anche con le parole della guerra).
In un mondo segnato da eventi di portata globale che indirizzano l'umanità verso nuovi e sempre più complessi percorsi, l'Atlante Geopolitico Treccani 2022 continua a rappresentare uno strumento indispensabile per orientarsi in una realtà in continuo mutamento. Frutto della rinnovata collaborazione tra l'Istituto della Enciclopedia Italiana e il Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI), l'opera conferma anche in questa edizione i suoi punti di forza: chiarezza espositiva, rigore dell'analisi, immediata fruibilità dei contenuti, accurata selezione dei dati, costante aggiornamento delle informazioni somministrate, ricchezza del corredo di grafici, tabelle e carte geopolitiche e tematiche. Grazie al contributo di eminenti studiosi ed esperti e alla qualità di un sapere certificato, l'edizione 2022 dell'Atlante Geopolitico Treccani accompagna il lettore nell'analisi e nella comprensione di scenari complessi, sempre più caratterizzati dall'intreccio tra tendenze che porteranno nel tempo a inevitabili trasformazioni e cambiamenti imprevisti (ma non per questo imprevedibili). Nell'indagine di tali profonde connessioni, e con un riferimento costante all'attualità, grande rilievo è dunque dato non solo all'esame delle ricadute della pandemia - con le sue conseguenze di lungo periodo in termini economici, sociali e demografici - ma anche all'analisi di come queste interagiscono con la crisi ambientale e climatica nonché con le trasformazioni degli scenari energetici. Particolare attenzione è riservata ai cambiamenti in atto nell'ordine mondiale e agli innumerevoli conflitti militari che attraversano lo scenario internazionale, il cui potenziale destabilizzante - che si è manifestato in tutta la sua drammaticità e dirompenza con l'invasione russa dell'Ucraina - influenza le prospettive di crescita e sviluppo in tante zone del mondo, spesso poco "illuminate" dai riflettori mediatici. Resta ampio lo spazio dedicato agli Stati, con dettagliate schede rinnovate nel corredo grafico e cartografico. Accanto al tradizionale esame dei più recenti fatti politici interni, del ruolo assunto dal nostro paese nello scacchiere internazionale, degli sviluppi sociali e demografici e della politica energetica e di sicurezza, particolare rilievo sarà dato all'analisi delle politiche ambientali e alla tutela dei diritti umani, temi sempre più rilevanti nel dibattito pubblico. Resta inoltre approfondita la ricognizione delle organizzazioni internazionali, mentre l'appendice dei dati permette di valutare ancor più nel dettaglio e in prospettiva comparata i cambiamenti in corso.
Perché negli anni del Covid-19, nonostante la rapidità con cui sono stati messi a punto i nuovi vaccini, molte persone nutrono diffidenza o ostilità nei loro confronti? Partendo da questa domanda, Enrico Pedemonte è risalito alle origini della sfiducia nella scienza dilagante ai nostri giorni. La prima parte del viaggio lo porta a indagare le ragioni che hanno spinto gli evangelici americani a costruire una scienza alternativa al darwinismo; l'industria (dal tabacco al petrolio) a fare colossali investimenti per contestare il consenso scientifico; gli ambientalisti a screditare il biotech; il movimento postmoderno ad attaccare le certezze della scienza. E mentre affiorano le radici storiche del negazionismo no-vax, l'autore dimostra come la ricerca abbia cambiato pelle diventando un mondo sempre più privatizzato, dove si moltiplicano le truffe. La tesi di fondo è che la sfiducia nella scienza sia solo una delle forme con cui i cittadini si oppongono al Potere. Nella seconda parte emerge il ruolo centrale che l'intelligenza artificiale sta assumendo nella rivoluzione tecnologica in corso. Destinata a cambiare il mondo con una rapidità mai vista prima, a diventare l'unica scienza, l'ia è alla base dei rapidi progressi in tutti i settori della ricerca e promette di risolvere molti drammatici problemi del pianeta. Ma c'è un'altra faccia della medaglia: questa tecnologia è controllata da un numero sempre più ristretto di società private, in prima fila le piattaforme tecnologiche, che detengono il monopolio delle sue applicazioni. Il controllo pubblico di questo immenso Potere diventa un obiettivo indispensabile per evitare lo scetticismo e la rabbia nei confronti (anche) della scienza.
Il presente catalogo celebra un'importante opera di mecenatismo volta a rende fruibili al grande pubblico, in una cornice d'eccezione come i Musei Capitolini, le testimonianze di un immenso patrimonio archeologico. Attraverso i marmi policromi e le loro forme, colori e fantasie, è possibile ripercorrere la storia millenaria della città di Roma da un punto di vista artistico ma anche socioculturale, politico e talvolta economico. La realizzazione, la circolazione, l'utilizzo e la valenza simbolica dei marmi ci raccontano molto delle civiltà di quel tempo. Inoltre, la loro fortuna nella società moderna e poi contemporanea è innanzitutto, testimonianza di quanto i maestri della storia dell'arte italiana e internazionale abbiano copiato e si siano ispirati all'eredità del mondo antico. Grazie ai contributi di Paola Santarelli, Andrea De Marchi, Eugenio La Rocca, Alessandro Viscogliosi, Sandro Fiorentini e Vittoria Bonifati, il volume esamina e descrive la storia della Fondazione Santarelli e delle sue collezioni. Attraverso i saggi inediti e un fitto percorso illustrativo si compone un'ampia panoramica sull'uso dei marmi colorati dalle origini fino al XX secolo: i riflessi dei loro utilizzi nelle varie arti antiche e contemporanee, le difficoltà e le pratiche di lavorazione del marmo, il rapporto e l'influenza dei marmi colorati in relazione agli usi e i costumi della città di Roma.