
Il messaggio positivo che il libro di Massimo Bettetini intende comunicare è che un'educazione all'immagine è possibile. Tale educazione non può comporsi di algide indicazioni; è chiamata a incarnarsi nella famiglia. Perfettamente consapevole della complessità dell'oggi e dell'emergenza educativa in cui versiamo, l'autore ci conduce con speranza e ironia verso una visione da cui emergono suggerimenti concreti per muoversi nella giungla del web senza rinunciare a essere persone, composte di anima, psiche e corpo.
Stavolta smetto. Quante volte lo abbiamo pensato? Eppure quella specie di tavoletta fonte perennemente aperta di contenuti ci tiene lì, attaccati. A suon di reel, post, like che bombardano il nostro cervello già alle prese con le fatiche della vita. Ma quale vita? Quella reale o quella virtuale? Questo non è il solito libro di analisi, quella è già stata fatta, e non serve un esperto, basta osservare la realtà. Questo testo spiega come - con tanto di esercizi pratici - evitare che vostro figlio, o nipote o chiunque attorno a voi, finisca nella stessa spirale. E il primo passo per uscire dalla dipendenza del terzo millennio lo dobbiamo fare proprio noi adulti. La buona notizia è che c'è speranza, per tutti. Non è mai troppo tardi per invertire la rotta.
A un anno di distanza dal 7 ottobre 2023, l'attacco senza precedenti sferrato da Hamas in nome dell'integralismo islamico a Israele rappresenta un pericolo e un'aggressione all'intero Occidente. Il fanatismo e l'odio continuano a uccidere, in Israele e nel mondo, mentre il caos morale e politico senza precedenti confonde le vittime con i carnefici. L'onda di antisemitismo dei nostri giorni e l'israelofobia montano a dismisura senza incontrare resistenza in un Occidente che si dimostra impreparato ed elusivo, speso complice, di fronte a una sfida che riguarda la sua stessa sopravvivenza. In questo libro, nato nella vita quotidiana della sua nazione in guerra, Fiamma Nirenstein, scrittrice e giornalista italo-israeliana, spiega perché la battaglia di Israele per la propria sicurezza riguarda tutti noi; smaschera il ruolo dell'Iran come testa della piovra e delle organizzazioni internazionali, prime fra tutte l'Onu coi suoi derivati, che si stanno rivelando vere e proprie agenzie al lavoro per la distruzione di Israele.
Fra le feste del calendario ortodosso, la Pasqua ha una risonanza tutta particolare nella storia della cultura e della letteratura russa. Non solo è al centro di importanti testi medievali e perno della cronologia di alcune grandi opere del XIX secolo - ad esempio, Resurrezione di L.N. Tolstoj, Delitto e castigo e I demoni di F.M. Dostoevskij -, ma è anche ispiratrice di un genere letterario a sé stante: «il racconto pasquale». Antonella Cavazza traccia l'evoluzione del genere del racconto pasquale dalle sue origini a oggi, soffermandosi sulla produzione di autori noti come F.M. Dostoevskij, L.N. Tolstoj, A.P. Cechov, I.A. Bunin, V.V. Nabokov e A.I. Solzenicyn e altri meno noti o sconosciuti al pubblico italiano, come V.A. Nikiforov-Volgin, M.A. Kucerskaja, S.A. Scerbakov e A.B. Torik degni di nota, di attenzione e traduzione in lingua italiana. Poiché lo studio del genere del racconto pasquale è inscindibile dalla storia dei costumi e delle tradizioni russe e ortodosse, nel testo viene dedicato ampio spazio anche alle tradizioni popolari legate alla Pasqua. In appendice è proposta la traduzione integrale di cinque racconti, tre dei quali vengono portati alla conoscenza del pubblico italiano per la prima volta.
È opinione comune che le relazioni d'amore finiscano perché le coppie non sanno comunicare, faticano a provare empatia e non riescono ad assecondare i bisogni reciproci. E se questa lettura della realtà fosse completamente sbagliata? In "Sei tu la persona che stai aspettando", Richard Schwartz illustra, attraverso la terapia dei sistemi familiari interni (IFS) da lui ideata, un percorso innovativo per la soluzione delle sfide che ogni relazione porta con sé. La rivoluzione dell'IFS si fonda sulla presa di coscienza che la nostra psiche contiene parti molteplici. All'interno delle relazioni, tante difficoltà sorgono perché, inconsapevolmente, imponiamo al partner il compito di prendersi cura delle nostre parti rinnegate e non amate. Grazie a questo libro, e agli esempi e agli esercizi proposti, impareremo a promuovere un dialogo benefico con le nostre parti e con il nostro partner, a risolvere questioni da tempo rimaste in sospeso e ad avere accesso al nostro Sé saggio e compassionevole, fondamento della vera intimità.
La Schema Therapy ha dimostrato di ottenere miglioramenti sostanziali nei pazienti con disturbo borderline di personalità (BPD). Sulla base delle intuizioni delle teorie cognitive, comportamentali e psicodinamiche, la Schema Therapy mette al centro l'elaborazione emotiva delle esperienze traumatiche e l'uso della relazione terapeutica per produrre un cambiamento positivo e offre alle persone con BPD e ai terapeuti un modello di trattamento in cui il paziente viene aiutato ad abbandonare i pattern disfunzionali che ha creato in precedenza e a costruire una vita più sana. La nuova edizione di questo libro descrive in modo dettagliato il trattamento della Schema Therapy per il BPD: illustra gli obiettivi e le fasi della terapia, la pianificazione, i metodi cognitivi e comportamentali, le tecniche specifiche appropriate, la rottura degli schemi comportamentali fino alla conclusione della terapia, e mostra gli ultimi sviluppi nel campo, come la Schema Therapy di gruppo e la versione per le coppie. Il volume include schede da sottoporre ai pazienti, moduli per l'assegnazione di compiti a casa, per il problem solving e per la compilazione di un diario positivo.
Oggi gestire un museo non significa più soltanto valorizzare una collezione di oggetti, ma far leva sul patrimonio culturale per veicolare messaggi che oltrepassano le sale espositive. Il museo è un luogo di ricerca e un ponte tra passato e futuro. A partire dal museo come archetipo metodologico, da questo dialogo emerge il senso politico di fare cultura come via per valorizzare il territorio, generare occasioni di incontro tra culture diverse, promuovere collaborazioni tra pubblico e privato, sfruttare il potere dell'arte per attivare nuove forme di diplomazia, sollecitare il cofnronto tra ambiti disciplinari diversi per far crescere e attrarre talenti.
Al di là del mito tecnocratico e della sbornia elettronica, e con la speranza che una terza guerra mondiale non segni la fine del genere umano, un nuovo umanesimo è possibile. Sarà il compito del secolo Ventunesimo. Il tema di questo libro non è soltanto la critica della «società irretita», come in varie occasioni mi è parso lecito definirla. Riguarda invece un compito, filosofico e politico-pratico, che investe e tende a riorientare tutta la tradizione filosofica europea. Si tratta, in altre parole, di passare dal dualismo platonico, che contrappone la scienza dei pochi alle dicerie dei molti, alla verità intersoggettiva come certezza vivente, intravista da Giambattista Vico e Edmund Husserl. In questo senso, questo libro è la continuazione e, spero, l'approfondimento di L'accademia e l'agorà, Memoria e vissuto e Verso l'uomo autotelico.
Un intreccio "fatale" quello tra Moda e Morte, di cui l'autrice ci sprona a cercare le radici e le influenze nella nostra vita contemporanea. Fino a un passato non troppo lontano i soggetti macabri - nell'arte, nel discorso religioso e nella realtà quotidiana - erano esperienza comune, dando profondità e sostanza alla vita di ogni giorno con il loro memento mori. Dalle Danze macabre medievali alle moderne raffigurazioni horror nei film, nei comics, negli anime e nella moda, l'autrice ricostruisce l'evolvere della concezione della morte nel suo legame profondo con il corpo, in tensione dinamica tra sostanza e apparenza. In questo processo anche il look ha giocato un ruolo fondamentale, seguendo una riflessione presente già nella Bibbia e nei Padri della Chiesa, dove l'abito è simbolo di ambiguità e illusione, ma anche specchio verace della nostra natura mortale.
La nona edizione del Trattato di psichiatria forense esce aggiornata, ulteriormente riveduta, modificata e integrata. La divisione in due volumi, che sono complementari e si integrano reciprocamente, è dovuta alla complessità della materia che si presenta come un "work in progress". I temi trattati nel primo volume si riferiscono alla dottrina della responsabilità e dell'imputabilità; alla nozione e ai contenuti dell'infermità di mente; alla tipologia, criteriologia e metodologia peritali; ai disturbi gravi di personalità, alla vittimologia e alla testimonianza; agli usi e ai finalismi della cura, della tutela e della protezione del paziente giudiziario (le cc.dd. misure di sicurezza psichiatriche); ai possibili rapporti tra comportamento criminale e disturbi mentali diagnosticati sotto il profilo categoriale, psicopatologico e funzionale. Il secondo volume è dedicato ai temi della minore età; alla consulenza in ambito civile; agli accertamenti peritali nel diritto canonico; alle complesse tematiche relative alla valutazione del danno biologico; all'applicazione degli istituti di protezione negli ambiti della disabilità psichica; ai problemi del consenso e agli aspetti deontologici ed etici dell'agire psichiatrico e psicologico; ai complessi risvolti della responsabilità professionale in ambito sia penale, sia civile; ai difficili e conflittuali rapporti tra scienze umane e sistema della giustizia; infine, al dibattito sempre vivo sulla c.d. "prova scientifica" nelle discipline forensi. L'uso di questo Trattato è consigliato a psichiatri e psicologi forensi, medici legali, criminologi clinici, specializzandi nelle professioni legali, avvocati difensori, e giudici e magistrati della cognizione e dell'esecuzione.
Dall'esperienza vissuta in 25 anni di vita associativa, nasce questo libro-inchiesta: non certo un saggio analitico, ma un contributo di verità che tenta di rispondere alla crisi attuale del volontariato sociosanitario di fronte alle leggi di riordino e alle spinte organizzative di tipo aziendale. Difficile conciliare la modernità scandita dal pacemaker dell'economia con l'impianto dei valori della solidarietà e con l'atteggiamento di libertà e apertura al prossimo, che è proprio del mondo del volontariato. Attraverso un dialogo aperto con vari protagonisti, portatori di esperienze e visioni diverse, emergono, però, nuovi segnali su cui costruire il futuro: contributi tanto concreti nella loro potenzialità quanto fragili e bisognosi di sostegno. Sta a tutti noi mantenere un ruolo di protagonisti e non di comparse in un mondo che cambia, preservando "il buono e il giusto- che, dalle radici profonde della solidarietà e del riconoscimento del nostro prossimo, sempre si ripropongono come valori fondanti della convivenza umana.
«Abbiamo tutti in mente la tipica immagine di uno stato autocratico. C'è un cattivo al vertice, che controlla l'esercito e la polizia. L'esercito e la polizia minacciano il popolo con la violenza. Ci sono collaboratori malvagi, e magari qualche coraggioso dissidente.» Tuttavia, per Anne Applebaum, saggista e vincitrice del premio Pulitzer, questa convinzione diffusa altro non è che un anacronismo. Nel XXI secolo, infatti, una simile rappresentazione delle autocrazie ha scarsa attinenza con la realtà e per di più ne ignora del tutto l'evoluzione. Al giorno d'oggi, le autocrazie non sono governate da un solo «cattivo», ma da reti sempre più sofisticate, che connettono tra loro strutture finanziarie, servizi di sicurezza - militari, paramilitari e di polizia - di uno o più paesi, ed esperti di tecnologia che forniscono sorveglianza, propaganda e disinformazione. I membri di queste reti condividono risorse e obiettivi, operando come un agglomerato di aziende tenute insieme non dall'ideologia, ma da una spietata e assoluta determinazione a preservare il proprio potere e la propria personale ricchezza e da un nemico comune: il mondo democratico e i suoi valori. Diversamente dalle alleanze militari o politiche di altri tempi e altri luoghi, infatti, non ci sono «blocchi» cui aderire, né Muri di Berlino a segnare netti spartiacque geografici. È una rete che, superando le faglie ideologiche, geografiche e culturali, da Mosca a Pechino, da Teheran a Pyongyang, si sta stringendo sempre di più attorno alle democrazie moderne, disconoscendone i valori, insinuandosi nelle loro crepe e in quei paradossi irrisolti che l'Occidente, troppo convinto di essere nel giusto, non si è mai deciso ad affrontare. Ma l'autocrazia è un sistema politico, non un tratto genetico, e in quanto tale può cambiare: in questo saggio, Anne Applebaum delinea un resoconto allarmante e al contempo lancia un potente appello su come dovremmo organizzarci per salvare la democrazia.