
L'obiettiva problematicità con cui si pone oggi qualsiasi discorso sul sacro, secondo un'opinione diffusa, è legata agli stessi presupposti del pensiero moderno che mettono in dubbio la possibilità di articolare l'anelito religioso con la funzione critica della ragione. Nella riflessione contemporanea, inoltre, al venire meno del consenso sulla ragionevolezza della fede si è aggiunta una serpeggiante sfiducia riguardo alla legittimità dell'esercizio della ragione. Di là dai preconcetti ideologici e dall'intolleranza fideistica, questo volume si propone di indagare le condizioni di possibilità di un'ermeneutica pedagogica che comprende tanto la consapevolezza storico-critica quanto l'intenzionalità dell'appartenenza e della convinzione. La ricerca persegue un duplice compito: contribuire alla ridefinizione dello statuto epistemologico della pedagogia, ponendo in luce la specificità della dimensione religiosa in ordine al discorso dell'educazione; articolare una prospettiva di ricerca aperta ai significati educativi in vario modo suscitati dall'esperienza del sacro, dalla coscienza credente allo smarrimento della certezza della fede, dall'agnosticismo alla negazione di qualsiasi riferimento trascendente. Lo studio, secondo un'impostazione teoretico-pedagogica, si inserisce nell'odierno dibattito sulla 'cultura religiosa', indagandone la legittimità argomentativa e alcune irrinunciabili finalità. L'educazione religiosa, contraddistinta da 'principi regolativi', sempre da perseguire e mai del tutto realizzati, deve essere contrassegnata dal rispetto per la pluralità delle credenze, da non confondersi con un indistinto indifferentismo, e dal riconoscimento della dignità della risposta di fede, di cui sono parte integrante la ricerca dell'Assoluto e l'annuncio della speranza. In questa prospettiva, la possibilità della proposta e della scelta religiosa è condizionata dalla verità dell'invocazione, costituisce un appello alla responsabilità della testimonianza, designa una tensione orientata al compimento esistenziale e alla pienezza dell'amore fraterno.
Pierluigi Malavasi insegna Pedagogia generale nella sede bresciana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
La convinta partecipazione alla vita di una comunità di fede è una caratteristica importante dell'American Way of Life. L'esperienza religiosa è alla base della storia e della cultura americana. Ancora di piú dopo l'11 settembre. Questo libro descrive il pluralismo di fedi e tradizioni spirituali che si è affermato negli Stati Uniti e che costituisce una chiave essenziale per capire le radici, gli sviluppi e l'attualità della democrazia americana. Un viaggio tra vecchi e nuovi protestanti, chiese bianche e chiese nere, cattolici poco romani ed ebrei di ogni genere, musulmani in crescita e mormoni sempre piú affermati, antiche religioni indiane e nuovi fondamentalismi.
Il libro ripercorre le azioni, le richieste di chiarimento, i limiti e le riserve sollevate nel corso di questi sedici anni dal Consiglio consultivo degli utenti, dal Garante per l'editoria, dal Codacons, dall'Istat, dal Governo; testimonia i reiterati rifiuti da parte dell'Auditel a garantire maggior trasparenza; sottolinea i dubbi, le denunce e i silenzi di molti operatori; propone le sconcertanti testimonianze delle poche famiglie Auditel uscite allo scoperto. Il risultato della ricerca è quello di uno strumento imperfetto, macchinoso da utilizzare, rifiutato da nove famiglie su dieci, mirato a monitorare più i consumatori che i telespettatori.
Architetto, urbanista, uomo di cultura, erede di una tradizione liberale con tratti di giacobinismo, Antonio Iannello (1930-1997) è stato per quarant'anni artefice di battaglie ambientaliste in primo luogo a Napoli, la sua città, e poi in tutta Italia quando, a metà degli anni Ottanta, è diventato segretario di Italia Nostra. Le sue iniziative non si limitavano alla tutela paesaggistica, alla lotta contro speculazioni e abusivismi. Si fondavano su uno spiccato radicalismo etico che lo portava a riconoscere in ogni questione la valorizzazione del bene pubblico e dell'autorità dello Stato e che si traduceva in una totale noncuranza di sé, nel disprezzo di qualunque vantaggio personale.
Quindici studiosi di opinioni politiche differenti giudicano il governo Berlusconi. Contributi di Fabio Armao, Bruno Bongiovanni, Andrea Casalegno, Paolo Cornaglia-Ferraris, Mario Dogliani, Luigi Ferrajoli, Massimo Luciani, Paolo Onofri, Gianfranco Pasquino, Antonio Pedone, Luca Ricolfi, Massimo L. Salvadori, Giovanni Sartori, Nicola Tranfaglia, Giovanna Zincone.
La democrazia si trova da sempre alle prese con il problema delle dimensioni, del territorio, del numero di persone che fanno parte di una comunità. Il pluralismo è non solo una risposta alla elementare esigenza di libertà, ma anche un modo per affrontare la "grandezza". Robert A. Dahl in questo libro-intervista percorre la storia della sua rielaborazione del concetto di democrazia come "poliarchia", governo di molti.
Per un trentennio, dagli anni che vanno dal 1962 al 1992, il sistema dei partiti italiani ha subito una lunga stasi. Quasi una rivoluzione è invece quanto è accaduto nel decennio successivo, dal 1992 ad oggi: sono cadute le basi strutturali - religiose e di classe - del sostegno ai maggiori partiti dei diversi schieramenti, tra i partiti tradizionali e la società civile si è prodotto un tale distacco da prefigurare la perdita di fiducia dei cittadini nei confronti del sistema democratico nel suo complesso, sono avvenuti mutamenti istituzionali, sono nate nuove formazioni politiche, sono entrati in scena nuovi attori, politici e non.