
A un secolo di distanza dai funesti anni Venti, che videro il sorgere e l’affermarsi di fascismo e nazismo, in tutto il mondo il progetto democratico sperimenta una pressione sconosciuta dal secondo dopoguerra in avanti. La rielezione di Donald Trump negli Stati Uniti non è che il suggello ultimo di una tendenza di cui Putin, Netanyahu, Orbán, Milei e altri piccoli e grandi autocrati in giro per il mondo sono altrettante manifestazioni, ciascuna con le sue peculiarità. A queste nuove forme di autoritarismi che mettono a serio rischio la democrazia nel mondo è dedicato il volume 4-2025 di MicroMega. Con interventi tra gli altri di Steven Forti, Giorgia Serughetti, Giovanni Savino, Widad Tamimi, Cinzia Sciuto, Anna Foa.
Cosa succede quando due dei più potenti strumenti di conoscenza di sé si incontrano? Questo libro esplora le connessioni sorprendenti tra i nove tipi di personalità dell'Enneagramma e i dodici archetipi del Viaggio dell'Eroe di Carol Pearson, offrendo un percorso trasformativo per chi desidera evolvere consapevolmente. In un viaggio narrativo e simbolico, l'Enneagramma si intreccia con le tappe archetipiche dell'esistenza: dal richiamo all'avventura alla trasformazione, fino al ritorno a casa con una nuova coscienza di sé. Ogni lettore potrà riconoscersi in una mappa che parla al cuore e all'anima, scoprendo come i propri schemi interiori possano diventare porte d'accesso alla crescita e alla realizzazione personale. Un libro per te che desideri: comprendere a fondo la tua personalità e i tuoi automatismi; sviluppare empatia verso te stesso e le persone che ami; trasformare le sfide in opportunità evolutive; trovare senso e direzione nel tuo percorso di vita Che tu sia un appassionato di crescita personale, un professionista della relazione d'aiuto o semplicemente una persona in ricerca, questo libro ti offre uno strumento concreto per accompagnare il tuo cammino. «Il privilegio di una vita è diventare chi sei veramente» (Carl Gustav Jung).
Il libro esplora il mondo dei social con uno sguardo costruttivo. In un'epoca in cui la realtà virtuale sembra imprescindibile, emerge tutto il valore di una comunicazione digitale autentica, caratterizzata da un essere sui social e su tutti i media digitali con equilibrio e responsabilità.L'Autore indaga l'impatto dei social sulle relazioni, sulla società e sull'identità personale, attraversando alcuni temi chiave: la sovraesposizione social, i fenomeni virali, l'intelligenza artificiale, l'importanza delle parole, le chat di classe, la spettacolarizzazione della violenza... anche riferendosi a casi reali.Offre poi strumenti per muoversi nei social con maggiore consapevolezza, con testa e cuore.
Ogni giorno, in Italia, migliaia di cittadini - per lo più volontari - sono impegnati nella lotta allo spreco di cibo. Raccolgono le eccedenze da supermercati, mercati ortofrutticoli, aziende agricole e alimentari, piattaforme logistiche e negozi di vicinato, per poi ridistribuirle a chi ne ha bisogno. Come funziona questa filiera? Siamo sicuri che basti quest'importante azione svolta dal non profit per ridurre gli sprechi, contrastare la povertà alimentare e mitigare i cambiamenti climatici causati dall'iperproduzione?Con lo sguardo di chi è impegnato sul campo, il testo riflette sulle responsabilità degli sprechi e sul ruolo operativo, culturale e politico del non profit nella lotta allo spreco.
Cronaca locale, nazionale; articoli di nera, di costume; economia, politica, vita quotidiana, eventi epocali. I giornali racchiudono nelle loro pagine tutte le sfaccettature delle nostre esistenze, le raccontano, ci informano e poi passano oltre. A noi resta la scelta di limitarci a prendere atto di ciò che succede, più o meno vicino, o di fare un passo in più e prendere spunto dalla notizia per approfondire e riflettere su temi più grandi, più universali. Dalla sua posizione privilegiata di direttore del settimanale diocesano Il Popolo, Matteo Colombo ha scelto la seconda strada e ha raccolto una selezione di suoi editoriali, pubblicati dal novembre 2019 al febbraio 2025, che, pur riferendosi a eventi ben circostanziati, allargano il nostro sguardo verso punti di vista, riflessioni, considerazioni che, a volte col senno di poi, permettono di comprendere meglio la realtà che stiamo vivendo e ciò che abbiamo vissuto. E ci aiutano anche a ricordarci di cercare in tutto ciò che accade vicino o lontano da noi traccia della presenza, costante seppur discreta, di Dio, che è sempre pronto ad accoglierci ma da cui gli eventi caotici della nostra vita, troppo spesso, ci allontanano.
Il linguaggio modella il nostro pensiero e la nostra comprensione del mondo perché permette di trasmettere la conoscenza e, grazie alla sua natura dialogica, crearne di nuova. Oggi, per la prima volta nella nostra storia evolutiva, abbiamo l'opportunità di estendere ulteriormente il nostro modo di pensare e ragionare attraverso il dialogo con una nuova realtà : l'Intelligenza Artificiale. Questo libro ripercorre la storia della creazione di queste forme di intelligenza e, attraverso la presentazione di tre applicazioni concrete nei campi della didattica, della medicina e dell'industria, spiega come esse possano «aumentare» il pensiero umano. La vera questione non è se l'Intelligenza Artificiale possa pensare meglio di noi, ma come possiamo pensare meglio «con» l'Intelligenza Artificiale, facendola diventare parte di quel dialogo tra menti che ci ha permesso di divenire la specie dominante, nel bene e nel male, di questo pianeta.
La peculiarità del pensiero di Michel de Certeau è stata sempre l’attenzione a leggere la storia culturale e sociale intrecciando discipline e metodi diversi, dalla filosofia alla psicoanalisi, alla linguistica. E questo non per una sorta di comodo eclettismo o di sincretismo conciliante, ma per la volontà di reinserire ogni momento storico nella molteplicità delle sue componenti, anche nelle contraddizioni dei suoi conflitti. Egli diffidava fortemente delle griglie costruite sul passato per ritagliare i saperi e rifiutava l’idea di azione culturale come pioggia benefica di briciole cadute dalla tavola dei sapienti e dei potenti.
Anche questo testo, che vede qui la sua prima traduzione italiana, è intriso della sua capacità di vedere sempre più lontano e in profondità, andando a scoprire le mille reti informali che permettono ai flussi di trasmissione culturale di circolare: unico modo per evitare che una società soffochi e muoia. Perché una cultura al singolare traduce sempre, dice de Certeau, il «singolare di un ambiente», imponendo la legge di un potere, mentre la cultura plurale è creazione, magari deperibile, magari conflittuale, ma sempre relativa a una comunità che cresce e sa cambiare e, alla fine, durare.
Figlio del suo tempo (gli anni a ridosso del ’68 francese), il libro affronta argomenti ancora al centro delle nostre preoccupazioni: le forme del lavoro, la situazione nella scuola, la collocazione sociale degli intellettuali e degli scienziati, lo spazio di convivenza urbana, le minoranze, il ruolo delle istituzioni culturali… Tutti stimoli per riflettere anche sull’oggi adottando il ‘metodo de Certeau’, il suo sguardo che smaschera il simulacro di ciò che è stato e non è più, ma che allo stesso tempo conosce e valuta i limiti del gioco plurale. Una lezione di libertà, un desiderio attivo di creare possibilità, di allestire spazi concreti di movimento nella vita in comune.
Biografia dell'autore
Michel de Certeau (1925-1986), gesuita francese, è stato una delle figure di maggior rilievo nel panorama culturale contemporaneo. Storico affascinato dall’avventura mistica, antropologo attento alla vita quotidiana delle persone, viaggiatore curioso delle diverse culture umane, ha indagato su vari ambiti del sapere, spesso mescolandoli in percorsi trasversali di grande originalità. Tra le sue molte opere tradotte in italiano: Fabula mistica, Storia e psicoanalisi, La presa della parola, L’invenzione del quotidiano. Per Vita e Pensiero sono già usciti nel 2010 Lo straniero o l’unione nella differenza e nel 2020 La debolezza del credere.
Immaginiamo, per un istante, di poter provare quello che provano gli animali, di immedesimarci nel loro modo di sentire, sapere, agire nel mondo. È un esperimento unico nel suo genere a prendere forma nelle pagine di questo libro, un invito a calarci nei panni di esistenze pelose, squamate, pennute per guardare la realtà con occhi diversi. In compagnia di enormi balene e minuscole lumache, tartarughe e fenicotteri, tassi e lombrichi, scopriremo che ogni animale ha qualcosa di nuovo da insegnarci e ci parla con una voce capace di scardinare anche le nostre convinzioni più radicate. Queste otto immersioni nell'esperienza animale si rivelano così anche un percorso dentro noi stessi, un esercizio per sgombrare la testa dalle categorie a cui siamo abituati e aprire nuovi scorci di riflessione. Ed è qui che le nozioni della scienza e della biologia si mescolano in maniera sorprendente con la filosofia orientale, la meditazione buddhista e la pratica della mindfulness. Quello di Roberto Ferrari è un approccio eccezionale, scientificamente rigoroso e, al tempo stesso, immaginifico, di chi ha passato trent’anni tra laboratori di ricerca e centri di meditazione. Un tentativo originale di de-antropizzare il mondo e vederlo da prospettive inedite, in grado di riaccendere in noi la meraviglia per l'esistente e il desiderio di prendercene cura.
C’è un momento preciso, quando si cammina in montagna, in cui tutto si fa silenzioso. È quell’attimo in cui ti fermi a prendere fiato, il vento smette per un istante di soffiare, ti guardi attorno, osservi la meraviglia e ti rendi conto di quanto sei piccolo. È il momento per il quale tutti quanti noi arranchiamo sui sentieri e vaghiamo per i boschi, ci sorprendiamo di fronte alle cascate o scrutiamo i crinali alla ricerca di stambecchi e marmotte. Ma la montagna non è un luogo di vacanza come tutti gli altri, non è un luna park, bisogna accettare l’esistenza di pericoli e pianificare tutto, anche la rinuncia. Allora è importante sapere come preparare uno zaino, come leggere una carta, quali strumenti tecnologici sono utili e quali no. E poi ci sono gli incontri con gli animali: dalle mucche fino alle ‘fobie striscianti’. Impareremo cos’è un ‘parrucchiere di chiome’ e a guardare con occhi nuovi fiori e funghi. Il tutto in compagnia di Giulia che, tra una chiacchiera e una battuta, dà buoni consigli, più di un grillo parlante. E se lo può ben permettere visto che per riuscire a dare buoni consigli bisogna aver sbagliato di più!
Oggetto di questo studio è il sacrificio e, in modo particolare, la sua ricezione ed elaborazione all'interno della disciplina psicologica.Intrecciato con la dimensione religiosa, il dispositivo sacrificale ha attraversato un gran numero di culture ed è stato oggetto di attenzione e approfondimento da parte di più discipline tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo.A partire da questo dato significativo il lavoro si sofferma sulle diverse prospettive psicologiche che hanno affrontato l'argomento, come anche su alcuni dei più rilevanti approcci antropologici e filosofici che ne hanno nutrito la riflessione.La ricerca si conclude con una possibile lettura del presente attraverso la lente del dispositivo sacrificale in relazione al concetto di limite. E approda alla necessità di andare in-contro al sacrificio, riconoscendolo parte integrante dell'esistenza.
L'11 marzo 1927 Alcide De Gasperi fu fermato dalla polizia alla stazione di Firenze per un controllo dei documenti. Con la moglie Francesca Romani, era in procinto di prendere un treno diretto a Trieste. Scoperto in possesso di documenti scaduti, venne arrestato e condannato dal regime fascista con l'accusa di espatrio clandestino. Nei mesi di prigionia, De Gasperi scrisse alla moglie, alla primogenita Maria Romana e agli amici le sessanta lettere ripubblicate in questo volume. Sono missive che lasciano trapelare lo sconforto dei momenti più duri, il bisogno di speranza da infondere a se stesso e ai propri cari, il coraggio di una fede religiosa e di ideali politici che restano saldi malgrado le avversità. Sebbene sorvegliate dalla censura del regime, le parole di De Gasperi non perdono una spontaneità che intenerisce e commuove. Quello che emerge è il profilo di un uomo integro, giusto, innamorato della famiglia, del proprio paese e della vita. Un uomo che crede fermamente nelle sue convinzioni, pur non immaginando il ruolo di straordinaria importanza che sarà chiamato a esercitare nel secondo dopoguerra. Rileggere le Lettere dalla prigione significa riscoprire una pagina del passato che non appartiene solo a De Gasperi o all'epoca in cui si è svolta, ma ha pervaso di sé l'intera storia nazionale fino ai nostri giorni.
Il riferimento all’altro, allo straniero, all’ospite, percorre tutta la riflessione biblica e teologica e la dimensione dell’incontro con il diverso, con l’«altro-da-me», è una costante della storia della salvezza. In particolare, oggi sono intere popolazioni e culture a bussare alla porta e chiedere di prestar loro ascolto. Caritas Italiana, nel corso del tempo, è riuscita a organizzare tre vie legali per portare nel nostro paese le persone che ne hanno necessità: i corridoi umanitari per quanti sono costretti a migrare per motivi politici, i corridoi lavorativi per quanti non possono sviluppare le proprie competenze nei loro paesi e i corridoi universitari per dare un futuro ai giovani. Questo libro offre storie sulle quali riflettere e schede per comprendere.

