
Moriva il 2 aprile 2005 Karol Wojtyla, il Papa amato dalle folle di fedeli di tutto il mondo. Il Papa dei giovani, delle donne, degli anziani, dei sofferenti. Il Papa dei popoli oppressi. Nato nel 1920 in un piccolo paese della Polonia meridionale, era diventato sacerdote nel 1946 e vescovo ausiliare di Cracovia a soli 38 anni.
Viene eletto Papa il 16 ottobre 1978, scuotendo il mondo con un appello accorato: "Non abbiate paura! Aprire, ani spalancate le porte a Cristo!".
Ogni sua battaglia è per l'uomo. Una battaglia efficace, fatta di preghiera, di gesti e di parole.
Questo libro ripercorre l'avventura umana di Giovanni Paolo II, il Papa indimenticabile che ha accompagnato la Chiesa oltre le soglie del terzo millennio.
Padre Pio, nato a Pietrelcina, piccolo paese in provincia di Benevento, è stato punto di riferimento e un confessore instancabile per tantissimi fedeli. Questo breve volume ne racconta la vita intensa, la fede semplice e immediata, le opere grandi, nonché i carismi di cui Dio gli ha fatto dono. Le stigmate, la bilocazione, la preveggenza sono solo alcuni dei segni del suo essere stato un uomo scelto da Dio. Giovanni Paolo II lo ha proclamato santo il 16 giugno 2002.
Il giorno 22 aprile 1998, dopo un lungo cammino di fede, un'anima in adorazione riceveva l'immagine interiore della Croce Gloriosa con il compito di diffonderla nel mondo. Angela, che ha ricevuto un dono profetico simile a quello di Geremia, racconta la sua straordinaria esperienza in cinque libri intitolati Dalle tenebre alla luce. Queste pagine raccolgono quanto da lei ricevuto riguardo a Giovanni Paolo II.
Dopo essere scampate per due volte all'incendio andarono perdute intorno al 1536 - come conseguenza della Riforma - le reliquie di Sunniva - unica santa della chiesa norvegese, di cui Sigrid Undset nel 1934 delineò un mirabile, struggente ritratto in prosa. Era innamorata di Gesù, la giovanissima regina irlandese del X secolo costretta a fuggire in Norvegia. Oggi la sede ufficiale del suo culto è Bergen, ma è l'affascinante isola di Selje il luogo dove lei approdò e lodò Dio fino al martirio. Pari per importanza ai più noti sant'Olav e sant'Halvard, questa santa che si nascose in una caverna all'arrivo dei pagani ha la grazia di giungere a noi per consegnarci il pathos immacolato di una trepidazione femminile che non conosce mode né epoche. Purezza per purezza, la cattolica novecentesca Undset doppiò la sua memoria, mirò alla quintessenza della descrizione del paesaggio nordico e di una parola fortemente pittorica pur di svelarci come in fondo la grande letteratura è la gemella oggi dimenticata dell'ascesi.
Raccolta, in modo tematico, delle preghiere di san Francesco disposte ad uso liturgico per la preghiera personale e comunitaria.
Il libro parla non tanto dell'avverarsi di un sogno del Di Francia, ora dichiarato santo, quanto di un sogno di Dio che prende forma. Forse i santi sono proprio questo: sogni di Dio che diventano realtà.
Da circa otto secoli una moltitudine di uomini e donne di ogni categoria e classe sociale ha fatto proprio il cammino di vita cristiana evangelica tracciato da Francesco d’Assisi. Ma quali sono le linee fondamentali della “vita secondo lo Spirito” che emergono dagli scritti di questo santo senza frontiere? Sono intuizioni di rara, disarmante essenzialità e radicalità che nascono da un cuore semplice, capace di narrare l’evangelo senza lasciarsi imbrigliare da un’epoca particolare e dalla sua cultura. Per questo ancora oggi Francesco appare un maestro spirituale immediato e attuale.
Thaddée Matura, francescano, è un profondo conoscitore delle problematiche inerenti alla vita religiosa e uno dei migliori esperti di fonti francescane. Ha curato l’edizione francese integrale delle opere di san Francesco. Presso le nostre edizioni ha pubblicato anche Incontri con Francesco d’Assisi.
Il volume raccoglie 62 pensieri tratti al Diario di Santa Veronica Giuliani, la grande mistica vissuta tra il 1600 e il 1700.
Santa Rita è un segno evidente dell'amore di Dio, della santità che può fiorire in ogni condizione sociale, della conformità totale alla volontà di Dio, anche nell'ora del dolore. Come madre e moglie prima e come monaca agostiniana poi, seppe ritrovare nella preghiera il respiro della speranza e nell'abbandono nelle mani di Dio Padre il segreto della serenità in ogni prova. Di fronte all'uccisione del marito e alla tragedia della peste che la privò dei suoi due figli, non perse mai la fiducia in Dio e aderì totalmente alla sua volontà. E anche oggi, continua a essere amata e invocata in tutto il mondo come la santa delle cause impossibili e l'avvocata dei casi disperati. Questo testo è pensato per gli innamorati di santa Rita, ma si può amare chi non si conosce? Allora si tratta di un testo pensato per tutti poiché, anche coloro che non conoscono la Santa di Cascia saranno vittime di un vero e proprio colpo di fulmine, innamorandosene a "prima vista".
I Fioretti di san Francesco costituiscono una raccolta di “miracoli ed esempi devoti” riguardanti la vita del Poverello, resi in lingua italiana volgare nell’ultimo quarto del Trecento da un ignoto toscano che li ha ricavati dagli "Actus Beati Francisci et sociorum eius", composti probabilmente da frate Ugolino da Montegiorgio tra il 1327-1340.
I cinquantatré capitoli che compongono l’opera coprono un arco di tempo di 110 anni, in cui, oltre a Francesco compaiono alcuni dei suoi primi compagni e anche altri frati marchigiani. Di Francesco viene sottolineata la conformità a Cristo. Questo è il nucleo del messaggio che i Fioretti ripropongono. Nulla si dice della sua giovinezza, del travaglio della conversione, delle lotte e tensioni negli ultimi anni della sua vita. Francesco è l’alter Christus! Ed è alter Christus perché ha fatto del vangelo la sua regola e forma di vita. Questa conformità e sequela definiscono l’esperienza dei suoi primi compagni (Bernardo, Elia, Egidio, Leone, Masseo, Rufino, Silvestro, Chiara), sono annunciate nei grandi insegnamenti francescani (la vera letizia, la povertà, l’amore per le creature, la predica agli uccelli, il lupo di Gubbio...) e confluiscono nelle storie e nei racconti di alcuni frati marchigiani (Corrado d’Offida, Giovanni della Penna, Iacopo da Massa...). La sequela di Cristo, povero e crocifisso, accompagna così a mò di sottofondo musicale le storie di Francesco e dei suoi fratelli, i quali, nonostante le fatiche e le lotte del cammino non rinunciano a cantare e lodare l’Altissimo bon Signore, certi che “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio”...
Qui è vera letizia!
La vita di San Giuseppe è stata veramente travolta dalle iniziative di Dio, iniziative misteriose, iniziative al di là della possibilità di capire. San Giuseppe si è lasciato condurre perché era giusto e "giusto" è l'uomo che vive di fede. Dove lo porta il Signore? Non lo sa, Dio non glielo dice, non gli spiega niente e lui obbedisce lo stesso. Ha sempre detto di sì con la vita, non con le parole. Non ha mai avuto questioni da sollevare, dubbi da proporre.
San Giuseppe agisce nel silenzio, e come è fecondo questo silenzio! Esso permette che tra la parola di Dio e l'obbedienza di San Giuseppe non ci sia soluzione di continuità. Dio parla e San Giuseppe fa. San Giuseppe non misura la vita di Gesù e della Vergine sulle sue esigenze, ma mette la sua vita a servizio delle loro. Non parte per l'Egitto quando fa comodo a lui, ma quando l'interesse di Gesù lo richiede. San Giuseppe è un uomo coerente: è un laico nel senso più pregnante della parola, è un uomo come tutti, inserito fino in fondo nelle realtà terrene per offrirle come supporto all'Incarnazione.Ha custodito la santità di Gesù e di Maria scomparendo agli sguardi di tutti, fuorché i loro.

