
Una vita vissuta secondo il Vangelo è la cosa più bella che esista. In questo libro l'autore, Vescovo Ausiliare di Milano, racconta la storia meravigliosa di alcune donne e uomini cristiani, che hanno vissuto la fede come esperienza di verità: Francesco d'Assisi, Teresa di Lisieux, Luigi nMaria de Monfort, Charles de Foucauld, Adrienne von Speyr, Paolo VI. In costoro l'unità tra la vita personale e la propria fede si è potuta realizzare con semplicità e potenza. L'Autore guarda a questi santi, alla loro vita e ai loro scritti, non per soffermarsi su particolari eclatanti della loro esistenza o per sondarne gli stati interiori ma per cogliere quale "parola" Dio ci abbia voluto comunicare con il dono della loro vita. Una parola che certo non si aggiunge alla rivelazione cristiana ma che ne dispiega le profondità indicandoci modalità di sequela di Cristo significative nei diversi contesti culturali e sociali, lungo la storia.
La nuova edizione del romanzo dedicato a Chiara d’Assisi con l’intento di raccontare al grande pubblico la storia della prima discepola del Poverello.
Dopo Francesco (ripubblicato da Edizioni Terra Santa nel 2018, con prefazione del card. Gianfranco Ravasi), viene proposta anche la nuova edizione del romanzo dedicato a Chiara d’Assisi, scritto da Fabbretti con l’intento di raccontare al grande pubblico la storia della prima discepola del Poverello.
Appena dodicenne, Chiara assiste al gesto di Francesco di spogliarsi dei vestiti per restituirli al padre Bernardone. Conquistata da quell’episodio, qualche anno dopo fugge di casa per imitare Francesco e fondare l’ordine femminile delle “povere recluse”, denominate in seguito “clarisse”.
Un racconto povero e avvincente in cui si avvertono echi del tema della donna nella Chiesa che, nel dopo Concilio vissuto da Fabbretti – ma ancora oggi –, dovrà cercare una nuova e finalmente centrale collocazione.
«Sognava un sogno più alto e profondo, vivere tutta per Cristo, povera come lui, ma anche libera. Libera come quel pazzo di Francesco».
Antonio da Lisbona cercò a lungo la sua strada: prima fra gli agostiniani e poi fra i francescani, dove finalmente trovò il suo percorso spirituale. Dal Portogallo all'Italia, inseguendo la passione dei martiri francescani del Marocco, senza lasciarsi scoraggiare dall'esperienza di una lunga malattia, ma soprattutto scoprendo, a poco a poco, la forza della Parola di Dio e della predicazione. Dopo Francesco e Chiara (ripubblicati da Edizioni Terra Santa rispettivamente nel 2018 e nel 2019), il terzo romanzo della trilogia di un grande autore religioso del Novecento. La scrittura di Fabbretti è trascinante. Il racconto della vita di uno dei santi più amati nel mondo. La raffinatezza narrativa dell'autore trascina al cuore di una storia affascinante e rocambolesca, un'autentica vocazione mistica.
No, non sono Atti veri e propri, è solo la continuazione di un'esperienza bella, che ha coinvolto profondamente noi organizzatori per primi, meravigliandoci per l'accoglienza straordinaria che la gente - tanta gente: venticinquesima presenze! - ha riservato a un'idea un po' pazza sulla quale abbiamo scommesso e che un po' di corsa abbiamo concretizzato. Ci è sembrato un peccato terminare quell'esperienza alla fine dei tre giorni, e allora si è pensato di prolungarla e di allargarle in qualche modo anche a chi materialmente nn era perente in piazza a Reggio Emilia nei giorni 25-27 settembre 2009.
Già in vista del terzo Festival Francescano (2011) ecco apparire gli Atti del secondo (2010): sarebbe davvero un peccato perdere tanta ricchezza, limitandone la gioiosa fruizione a soli tre giorni. Come nel Testamento di san Francesco, il ricordo non ha semplice scopo storico e archivistico, ma diventa stimolo e riproposizione per un cammino che si è avviato e che pare voglia continuare negli anni - anzi, proprio ogni anno - migliorando progressivamente: ad ogni Festival corrisponderà un libro che farà da scalino su cui poggiare per quello successivo. Questo secondo volume porta il titolo del secondo Festival: "Fratelli è possibile?"
Il quarto Festival Francescano, il primo di Rimini, è un Festival al femminile: prendendo spunto dall'VIII centenario della consacrazione di Chiara d'Assisi si è parlato di donne e soprattutto hanno parlato le donne. Un Festival plurale: l'icona potrebbe essere costituita dalla tavola rotonda che vedeva per la prima volta sedute l'una accanto all'altra - e non, come sempre, l'una di fronte all'altra - Elsa Fornero e Susanna Camusso; oppure da un'altra tavola rotonda dove tre donne, una ebrea, una cristiana e una musulmana - le abbiamo chiamate Sara, Maria e Fatima - hanno parlato del loro Dio.
In occasione del quattrocentocinquantesimo anniversario della nascita di santa Maria Maddalena de' Pazzi (2 aprile 1566), "La Santa Fiamma" si propone di far meglio conoscere lo straordinario percorso storico e mistico della grande carmelitana fiorentina, "figura emblematica d'un amore vivo che rinvia alla dimensione mistica essenziale di ogni vita cristiana". "Santa Maria Maddalena de' Pazzi rimane una spirituale presenza ispiratrice per le Carmelitane dell'Antica Osservanza. In lei esse vedono la "sorella" che ha percorso interamente la via dell'unione trasformante con Dio e che addita in Maria la "stella" del cammino verso la perfezione".
La misericordia è il balsamo che si effonde con il nome di Gesù, è il nome di uno dei piedi di Dio, l’altro piede è la giustizia; il loro passaggio lascia nell’anima la traccia della speranza e del timore. La misericordia è il dono del Padre per le molte miserie dell’umanità, è il carattere che distingue la persona di Cristo, è il manto della Madre di misericordia, è il frutto del dono dello Spirito.
Nel volume cui il lettore si accosta viene seguito il filo rosso di questo tema in testi biografici su san Bernardo, in qualche sua lettera, nelle prime opere sull’umiltà, in alcuni sermoni sul Cantico della maturità e, infine, in altri sermoni liturgici dove la misericordia diventa il pane quotidiano; tutti modi di orchestrare un unico pensiero.
I testi qui presentati, tutti tradotti in italiano, costituiscono una piccola antologia ragionata del pensiero di san Bernardo sulla misericordia nell’anno santo ad essa dedicato.
Il testo parla della diffusione del culto di san Rocco in Italia e delle sue modalità. Ci dice come spesso, fuori dalle mura delle città o dei paesi, sorgessero cappelle, chiese, capitelli dedicati a san Rocco quasi per chiedere al santo taumaturgo di tenere il morbo della peste fuori dalla città. Come siano nate confraternite, chiese, oratori, santuari, Scuole dedicati a San Rocco. Gli autori raccontano come il suo culto conobbe una rapida e straordinaria diffusione dall'Italia settentrionale, dove abbiamo le prime testimonianze, a quella meridionale dove si è profondamente radicato.
L'autore riannoda i fili dell'avventura umana e religiosa di Chiara d'Assisi che sul giaciglio, prima di lasciare questo mondo, ricostruisce la sua storia di vita che lungo l'arco esistenziale l'ha legata a Francesco, il figlio del ricco mercante Bernardone. Dal racconto si evince il fascino che la figura di Francesco ha esercitato sulla badessa di san Damiano che nel momento cruciale della scelta di vita non esita alla rinuncia dei beni terreni pur di seguire il poverello, per stare al suo fianco nel tendere la mano ai derelitti, la schiera dei destinatari dei diritti negati. Una storia intrigante che a distanza di secoli rivendica la sua sconcertante attualità.
La Via di Francesco, dalla Toscana a Roma, è un percorso moderno che tocca i luoghi fondamentali dell'avventura francescana. Monasteri e chiese, borghi e solenni foreste, oliveti secolari e la imponente Valnerina sono le tappe di uno dei cammini europei di maggiore suggestione e successo. Circa 450 chilometri, per 23 o 24 giorni di cammino complessivi, ci conducono attraverso le Foreste Casentinesi, la valle del Tevere, il Subasio, la cascata delle Marmore, la Valle Santa di Rieti e la Sabina no alle porte della Città Eterna. E ci permettono di incontrare i religiosi e i camminatori, i volontari e gli hospitaleros che hanno dato vita alla Via. Sentieri e mulattiere nella natura ma anche dello spirito: il ricordo della presenza di Francesco è sempre presente tra i monasteri, gli eremi e i silenziosi panorami che poco sono cambiati negli ultimi otto secoli.

