
Gennaio 1964. Otto reportages al seguito di Paolo VI: un viaggio storico in cui per la prima volta un Pontefice visita i luoghi di Gesù.
In "On Augustine", Rowan Williams offers the fruits of his study of St Augustine over twenty five years of scholarly reflection. Though the literature on Augustine can seem endless, here Williams shows his own exceptional insight and the product is a book that will be valued by all as a major contribution to modern thought on this great philosopher and theologian.
Descrizione dell'opera
Il volume raccoglie una serie di contributi riguardanti l'ambito della formazione alla vita spirituale, in particolare alla vita consacrata, in prospettiva francescana. Benché i vari autori accostino l'azione formativa dell'esperienza spirituale a partire da competenze differenti, tra le diverse prospettive presentate si realizza una sorprendente convergenza. L'originalità degli apporti consiste nell'affrontare le varie componenti del processo formativo nel comune riferimento al carisma francescano e alla sua visione dell'uomo.
L'opera vorrebbe pertanto offrire spunti orientati non soltanto alla prassi formativa, ma anche alla promozione del dialogo interdisciplinare all'interno della famiglia francescana, in vista di una formazione sempre più qualificata e integrata.
Sommario
Sigle e abbreviazioni. Prefazione (P. Martinelli). Nota introduttiva del curatore. I. L'ORIZZONTE ERMENEUTICO DELLA FORMAZIONE FRANCESCANA. 1. Verso un approccio ermeneutico alla formazione (A. Schmucki). 2. Le origini della formazione francescana (A. Schmucki). 3. Il discernimento spirituale nell'esperienza cristiana di Francesco e Chiara d'Assisi (M. Erasmi). 4. Interculturalità della formazione. Alcuni presupposti fondamentali (L. Tofful). II. LE ISTANZE PRINCIPALI DELLA FORMAZIONE FRANCESCANA. 5. La relazione formativa nella prospettiva francescana (G. Salonia). 6. La figura del formatore nel processo formativo (O. Rodulfo Sanchez). 7. La programmazione della formazione francescana (O. Rodulfo Sanchez). 8. Formazione e maturità affettiva (S. Rigon). 9. Formazione e sviluppo morale (M. Michielan). III. LA PERSONALIZZAZIONE DIALOGICA NELLA FORMAZIONE FRANCESCANA. 10. La personalizzazione dialogica nell'accompagnamento formativo (A. Schmucki). 11. Formazione e accompagnamento spirituale francescano (P. Crasta). Bibliografia di riferimento.
Note sul curatore
ALBERT SCHMUCKI, frate minore, è professore aggiunto di psicopedagogia della vita spirituale all'Istituto Francescano di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum, del quale è attualmente vice-preside, con l'incarico di moderatore del Master in formazione. Insegna anche alla Pontificia Università Gregoriana e alla Philosophisch-theologische Hochschule di Münster. Tra le sue pubblicazioni: Selbstbesitz und Hingabe: Die Freiheitsanthropologie des Petrus Iohannis Olivi im Dialog mit dem modernen Freiheitsverständnis (B. Kühlen Verlag, Mönchengladbach 2009); presso le EDB ha pubblicato: «La personalizzazione della parola di Dio nel processo formativo», in Parola di Dio, vita spirituale e francescanesimo, a cura di P. Martinelli (2008); «Conversione e autostima. Una lettura formativa del Testamento di Francesco», in La grazia delle origini. Studi in occasione dell'VIII centenario dell'approvazione della prima regola di san Francesco d'Assisi (1209-2009), a cura di P. Martinelli (2009).
La fede trinitaria non è il risultato di un’articolazione sottile tra unità e pluralità, ma una meditazione sulla relazione di Gesù con il Padre e con il loro Spirito comune. Questa è la tesi principale del libro, che esplora il mistero in due grandi maestri: Tommaso d’Aquino, per il quale la Trinità è la chiave per interpretare e comprendere l’orizzonte della Vita Christi, e Hans Urs von Balthasar, che considera la figura di Cristo e dei suoi misteri i luoghi di eccellenza della rivelazione trinitaria di Dio.
Un aspetto particolarmente problematico riguarda il rapporto tra la specificità delle tre persone e la loro profonda unità; a questo proposito l’autore propone una vera e propria «teologia dei misteri di Cristo» sulla base di una elaborazione filosofica di rivelazione come irruzione e novità, coerente con la singolarità e la contingenza dei misteri.
Sommario
Premessa (B. Sesboüé). Sigle e abbreviazioni. Introduzione. I. La Trinità come orizzonte dei misteri. Tommaso d’Aquino. Introduzione. Il trattato degli acta et passa tra teologia della natura e teologia dell’agente. 1. Lo Spirito Santo attore dell’ingresso del Verbo in questo mondo. 2. I misteri dell’infanzia e il battesimo: dalla testimonianza da parte della Trinità alla manifestazione della Trinità. 3. La vita pubblica, tra cristologia delle due nature e cristologia trinitaria. 4. La passione: obbedienza al Padre nella carità dello Spirito. 5. L’esaltazione di Cristo: l’ingresso del Verbo incarnato nella vita trinitaria. 6. La Trinità e l’incarnazione. Riflessioni conclusive sull’approccio di Tommaso. II. La Trinità rivelata nei misteri. Hans Urs von Balthasar. Introduzione. I misteri della vita di Gesù ovvero la figura e le sue diffrazioni. 7. Dai misteri dell’infanzia alla passione: una vita sotto il segno della relazione. 8. La risurrezione. Azione trinitaria e rivelazione della Trinità. 9. L’unità della Trinità: tra economia dei misteri e vita intradivina. Riflessioni conclusive sull’approccio di Balthasar. III. Pensare la rivelazione e l’operazione della Trinità. Una proposta. 10. Il Mistero si rivela nei misteri. 11. Unità e distinzione dell’operazione delle Persone divine (1): indagine storica. 12. Unità e distinzione dell’operazione delle Persone divine (2): proposta teologica. Conclusione. I misteri di Cristo: Trinità e spiritualità. Bibliografia. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Étienne Vetö, prete cattolico francese della Comunità Chemin Neuf, è responsabile dello Studium di Filosofia di Chartres e docente al Centre Sèvres di Parigi.
Ildegarda di Bingen (1098-1179), benedettina tedesca, deve la sua fama soprattutto all'opera mistica e filosofica, alle visioni che le valsero la santità e alle pregevoli composizioni musicali. Il suo eclettismo la spinse a esplorare altri campi del sapere sino a pervenire a quello medico e naturalistico: il "Libro delle creature" è uno dei frutti di quell'esperienza. Strutturato come un'enciclopedia, i libri che lo compongono passano in rassegna il mondo vegetale, quello animale e quello minerale, restituendo una sorprendente conoscenza della natura. In un creato costituito dai quattro elementi e percorso dagli umori, l'uomo e gli esseri animati e inerti hanno in comune l'essere creature. Se "Dio ha raffigurato tutte le sue opere nella forma dell'uomo" - come Ildegarda asserisce in una visione -, realizzando un microcosmo dotato di anima, l'uomo riflette anche nelle creature un po' di sé, delle sue caratteristiche fisiche e anche dei suoi sentimenti. Ma il Libro delle creature non è soltanto questo: le creature non sono soltanto oggetti da conoscere, classificare e studiare, ma veri e propri concentrati di principi e sostanze che servono all'uomo per curarsi e nutrirsi. Un immenso ricettario dove tutto, dalla pianta più sconosciuta all'animale più feroce, dal metallo più nascosto alle acque del fiume più impetuoso ha la sua utilità per il benessere dell'uomo. Dopo le sublimi visioni mistiche Ildegarda sembra qui ricordarci che anche il corpo, e non solo l'anima, vuole la sua parte.
È raro incontrare i termini "religiosa", "sacra" o "devozionale" tra i diversi aggettivi che accompagnano il sostantivo "fotografia". Si tratta di una tipologia non rilevata, a dispetto di un fenomeno che si presenta fin dalle origini di dimensioni rimarchevoli. Questo volume si prefigge di porre l'accento non tanto sulla fotografia come fonte per la storia religiosa, quanto sul suo utilizzo nei processi di promozione del culto dei santi e nella prassi devozionale: l'introduzione della macchina fotografica nella sfera del sacro e la sua evoluzione in una pratica di "massa" determinano l'inserimento dell'immaginario agiografico nell'universo mediatico in un processo di contaminazione tra sacro e profano. Il volume si caratterizza per un approccio marcatamente interdisciplinare in cui la prospettiva storico-religiosa e agiografica si confronta con la storia della fotografia, l'antropologia, la sociologia, la storia dell'arte.
Il volume propone una lettura delle principali fonti biografiche di san Francesco d'Assisi dei secoli XIII e XIV, presentandosi come la sintesi più matura della ricerca dell'autore, apprezzato studioso di tematiche francescane. Il volume mette in risalto anche l'importanza delle fonti cosiddette 'minori', alcune delle quali hanno segnato la storia più delle 'maggiori'. Viene inoltre ribadito l'influsso esercitato dal papato sulla questione agiografica, individuando nel Bullarium una fonte di primaria importanza per comprendere alcuni dati che diverranno essenziali nella fissazione dell'immagine di san Francesco.
Lo studio si propone di ex-ducere e investigare la teo-logica del pensiero e della vita di Francesco d'Assisi (1182-1226), con una focalizzazione particolare sul vertice raggiunto nell'ultimo biennio di quest'ultima: l'avvento della stigmatizzazione alla Verna (1224), il soggiorno a S. Damiano da Chiara d'Assisi (1194-1253) con la composizione del Cantico di Frate Sole (1225) e il suo "Beato transito". Con un approccio diacronico alla vita ed ermeneutico, che considera i suoi scritti e le fonti primarie su di lui, è posta in questione la contrapposizione o estraneità tra i primi e le seconde e, più radicalmente, le letture sia deviazioniste che razionaliste sul santo. E' così delineata la dogmatica di Francesco, di novità nella continuità della Tradizione, per la Chiesa nel mondo contemporaneo.
Non c'è dubbio che Tommaso d'Aquino rappresenti uno dei pensatori più importanti e influenti dell'intera storia del pensiero occidentale, e non solo della tradizione cattolica. Tuttavia la grande fioritura di studi nel Novecento ha in generale privilegiato solo alcuni aspetti del suo pensiero, costruendo un'immagine piuttosto statica e dogmatica del maestro domenicano. Questo profilo cerca invece di restituire a Tommaso la sua dimensione storica, proponendo sia una ricostruzione complessiva, in ordine cronologico, della struttura e delle circostanze di composizione delle sue opere che la presentazione e discussione dei temi filosofici più significativi presenti in ciascuna di esse, anche in rapporto alle fonti con cui lo stesso Tommaso non ha mai smesso di dialogare nel corso della sua carriera - da Aristotele alla tradizione neoplatonica, da Agostino e Boezio ad Avicenna e Averroè.
Opera capitale del pensiero occidentale, il "De civitate Dei" di Agostino è stato scritto tra 413 e 426 d.C, per difendere il cristianesimo contro il paganesimo e per indicare la via della salvezza dell'uomo. Questo cofanetto presenta per la prima volta un monumento della fede e della filosofia in formato tascabile di altissimo livello scientifico. Tradotto e commentato da uno dei massimi studiosi di Agostino, il teologo gesuita Domenico Marafioti, il testo si presenta particolarmente adatto per un pubblico universitario ma non necessariamente di soli specialisti.
"Ogni grande biografia di un personaggio che ha avuto una così feconda posterità come san Vincenzo de' Paoli, da coinvolgere migliaia di persone nei secoli al servizio dei poveri, è uno strumento, per tutti, per conoscere la sua vita e il suo carisma e, per chi è stato contagiato dal suo modo di vivere il vangelo, riconoscersi nel carisma iniziato con lui. Padre José Maria Roman Fuentes C.M. ha scritto un'opera fondamentale per far conoscere e far amare san Vincenzo. Essa è ancora, dopo più di trent'anni dalla prima edizione, la più documentata e solida indagine storica sulla vita del Santo. Apparsa in occasione del IV centenario della sua nascita (1581-1981), ha avuto due edizioni in lingua spagnola e due edizioni italiane. È stata tradotta anche in inglese, in polacco e in francese. Ha conosciuto una grande diffusione nel mondo. Oggi viene riproposta nella celebrazione del IV centenario dell'inizio carismatico delle sue fondazioni: la Missione e le Carità (1617-2017). Da quell'ispirazione, infatti, sono nate 'Le Carità' (1617) - oggi Gruppi di Volontariato Vincenziano -, la 'Congregazione della Missione' (1625), la 'Compagnia delle Figlie della Carità' (1633)." (dalla prefazione di Nicola Albanesi)
Questo libro, al suo apparire nel 1924, s'inquadrava in un progetto di ricerca, intenzionalmente perseguito dall'autore come lotta contro il pregiudizio «razionalistico» di un medioevo privo di originalità filosofica, ma anche contro un certo conformismo neo-scolastico tendente a far confluire sulle posizioni tomistiche la varietà delle posizioni degli altri esponenti della tradizione scolastica. Lo scopo di Gilson era mostrare l'esistenza di un pensiero medievale degno del nome di filosofia, cioè di sapere fondato nell'evidenza della ragione, ma anche correggere, in nome della storia ridata a se stessa, una certa ideologia del medioevo filosofico-teologico che s'inibiva di cogliere tutta la ricchezza e la complessità della storia stessa di questa convivenza di teologia e filosofia per incanalarsi troppo rapidamente in una sorta di reductio diversarum doctrìnarum ad Thomam. Il primato di Tommaso, più che un «dogma» fondato su una venerabile tradizione di ammirazioni, doveva essere qualcosa da riscoprire nella circolarità tra il rigore storiografico e un impegno teoretico-dialettico di confronto.

