
Il volume raccoglie una cinquantina di omelie in cui l'autore presenta il "volto" di tanti santi e beati di ogni epoca. Sono tanti spunti di riflessione, per suscitare il desiderio di conoscere meglio coloro che Dio ci ha dato come amici e modelli di vita: da Giuseppe lo sposo di Maria a Pio da Pietrelcina, da Stefano primo martire a Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, da Martino di Tours a Pier Giorgio Frassati, da Filippo Neri a Giovanni Bosco... Una ricca galleria di profili spirituali, accenni da cui si intuisce e si diffonde il fascino di figure straordinarie.
«Viviamo in un'epoca in cui bisogna agire, se non vogliamo assistere alla rovina totale di questa generazione», avvertiva don Bosco. E oggi come allora è necessario ripartire dalle basi. Questo libro presenta prima di tutto, in sintesi, i principi del sistema educativo salesiano, con osservazioni sulle sue origini e sul profilo degli educatori in rapporto ai giovani, alle istituzioni educative e ai metodi usati. In un secondo momento questo modello viene declinato nelle realtà salesiane: oltre all'oratorio le scuole, i centri di formazione professionale e le nuove realtà di aggregazione giovanile. Una proposta di riflessione e aggiornamento per gli educatori salesiani, così da dare nuovo slancio alla loro opera, ma anche per tutti gli educatori che ancora non conoscono don Bosco.
È sorprendente scoprire quanti punti in comune ci siano tra i due grandi mistici Padre Pio e Natuzza Evolo. Due persone umili che cercano Dio non nei discorsi dei filosofi ma nella propria esperienza di vita, d'amore e di sofferenza, nel proprio modo di "portare la Croce". Pio e Natuzza sono stati perseguitati dalla Chiesa, accusati di pazzia, e ad entrambi è stato poi riconosciuto il dono della bilocazione e quello di comunicare con l'aldilà e con gli angeli. Luciano Regolo, già autore di libri di grande successo su Natuzza, compie un appassionante confronto tra queste due grandi personalità: una straordinaria ricerca arricchita da testimonianze inedite raccolte da lui stesso che rendono ancora più emozionante e viva la lettura. Le coincidenze che emergono sono talmente tante che lasciano supporre che Padre Pio e Natuzza siano stati inviati sulla terra per portare lo stesso messaggio: se accetti la sofferenza in nome di Dio, il Paradiso scende sulla terra, e puoi provare la vera gioia. Prefazione di Monsignor Luigi Renzo.
Una tra le opere più lette,citate e commentate della cultura occidentale.
Non è un'autobiografia, non è un trattato filosofico, non è da interpretare come pura teologia o sola mistica: eppure, dopo la Bibbia, "Le confessioni" di Agostino sono il libro più letto, commentato, amato e odiato dal V secolo ai giorni nostri. Secondo le più avanzate ipotesi degli studiosi, "Le confessioni" possono essere considerate una magistrale sceneggiatura nella quale si potrà leggere il percorso di un "Bildungsroman", intercalato da grandiose digressioni. Il commento di Maria Bettetini, pubblicato per l'edizione della "Biblioteca della Pléiade" e qui rivisitato, offre al lettore alcune chiavi storiche e culturali per comprendere pienamente il testo, proposto nella classica traduzione di Carlo Carena. Con la cronologia della vita e delle opere e la bibliografia essenziale.
Ecco, tu ami la verità, perché chi fa la verità viene alla luce. Io la farò nel mio cuore davanti a te in questa confessione: e anche su queste pagine però, davanti a molti testimoni. Del resto che segreti avrei per te, Signore, che coi tuoi occhi denudi l'abisso della coscienza umana, anche se non volessi confessarmi a te? Siamo nel libro decimo, quasi alla fine delle «Confessioni», e Agostino si domanda (un po' tardi) se valga la pena di raccontare la propria vita a un Onnisciente. Per sua e nostra fortuna conclude che sì, ne vale la pena, e propone delle idee che hanno ancora moltissimo da insegnarci. Prendendo molto sul serio il ruolo del nano sulle spalle di un gigante, Ferraris rilegge Agostino incrociandolo con Strawson e Churchill, la «Critica della ragione pura» e «Histoire d'O», Simondon e Simenon, ed elabora una teoria della verità rispettosa della scienza, ma capace di restituire alla storia, alla letteratura e alla tecnica i loro buoni diritti in materia. Il testo agostiniano alla fine del volume accresce il gusto della lettura.
Chi era Francesco d'Assisi? Vagabondo, «folle d'amore», «elemosiniere di Dio», è una figura affascinante e provocatoria. Ostinato, irruente, libero come nessuno, Francesco compie il gesto più difficile per un uomo: con la sua coraggiosa, scandalosa «svestizione » perde un padre ma trova una sposa dolcissima, la Povertà, il cui «manto di sacco», pur «pieno di rattoppi, / era una veste angelica». Ed è proprio come «apostolo di sogni», «contadino di fede», insieme terribile e tenero, che Francesco ci viene incontro in queste pagine, che restituiscono tutta la tensione, non priva di fragilità e turbamento, del santo di Assisi, di colui che, come ci ricorda lo scritto di Gianfranco Ravasi, non ha voluto innalzare «barriere di orgoglio e di ricchezza contro il vento dello Spirito».
Le pagine di questo volume raccontano gli eventi dei giorni compresi tra la morte di Giovanni Paolo II e l'elezione di Benedetto XVI al soglio pontificio, riportando i motivi storico-sociali che hanno reso quei 17 giorni (dal 2 al 19 aprile 2005) un'importante pagina della storia mondiale. E' presente in questo volume l'autorevole testimonianza del Card. Stanislaw Dziwisz (Segretario particolare di Giovanni Paolo II e Arcivescovo di Cracovia) che ha scritto la presentazione del volume. La lettura di questo libro è particolarmente raccomandata sia agli studiosi di storia, che in queste pagine possono trovare una dettagliata cronaca di quei giorni, sia a tutti i fedeli che, grazie anche all'ausilio di suggestive foto a colori, possono rivivere l'atmosfera di quegli eventi.
"Tutto il tesoro dei documenti che Papa Giovanni Paolo II ci ha donato è ancora lontano dall'essere sfruttato fino in fondo", ha detto recentemente Benedetto XVI.
Questo volume, che raccoglie quanto di più bello detto da Giovanni Paolo II sulla fede, durante il suo lungo pontificato, vuole appunto contribuire a far conoscere il magistero di Papa Wojtyla, in preparazione all'Anno della Fede indetto dal suo Successore.
365 pensieri per ricordare che la fede è un dono di Dio di cui i cristiani sono responsabili.
Il volume contiene tre relazioni del Convegno organizzato dall'Istituto Romano della società di Goerres presso il Campo Santo Teutonico in Vaticano nella primavera del 2010, dedicato al tema di Pietro a Roma. Il convegno partiva dalla tesi provocatoria secondo cui Pietro non sarebbe mai stato a Roma e di conseguenza non vi sarebbe neanche morto, e dunque a Roma non esisterebbe nessuna tomba dell'apostolo. Simili opinioni, infatti, già note da tempo, trovano seguaci addirittura tra i cattolici. Gli autori del volume vincolano la loro risposta alla storicità del martirio degli apostoli, non riproponendo un'analisi apologetica di vecchie tesi, bensì affidandosi alla metodica della controanalisi, il cui elemento propulsore è la verità della storia, cogliendola da una prospettiva globale invece di ridurla a delle singole ipotesi.Un lavoro di sicuro interesse per tutti gli studiosi e appassionati di storia della Chiesa.
Francois Trochuha dedicato queste pagine alla biografia della piccola Bernadette Soubirous seguendola passo passo durante le apparizioni e poi nel corso della sua vita presso le Suore di Nevers e fino alla morte. Il racconto è costruito sulla solida base dei documenti e delle testimonianze. Le fonti, senza appesantire la narrazione che rimane sobria e avvincente, sono accuratamente segnalate in nota. La figura di Bernadette ne emerge luminosa e reale.
Nuova edizione di un'opera di grande spessore culturale ove la vita di san Francesco viene scandita attraverso le immagini della famosa tavola, di autore ignoto, conservata fin dal 1595 nella cappella Bardi di Santa Croce a Firenze. L'immagine che ne emerge è quella di un san Francesco inedito, ben lontana dall'immagine edulcorata, di maniera, cui siamo abituati. Questo è il ciclo pittorico più dettagliato della vita del Santo.
"Voi avete davanti un uomo come voi; egli è vostro fratello [...] Oh! Voi sapete chi siamo; e, qualunque sia l'opinione che voi avete sul pontefice di Roma, voi conoscete la nostra missione; siamo portatori d'un messaggio per tutta l'umanità". In queste parole di G. B. Montini nel discorso alle Nazioni Unite c'è tutto l'uomo e il cristiano divenuto papa. Ma chi era il pontefice che scelse per sé il nome di san Paolo? Abituato a riflettere su se stesso, Montini scrisse sempre moltissimo, anche da papa: appunti personali, lettere, articoli, discorsi. All'interiorità e alla vicenda esteriore dell'uomo e del cristiano introduce questa scelta di scritti che si estendono con un'impressionante coerenza, anche stilistica, per oltre un sessantennio.

