
Tutti abbiamo bisogno di perdonare, ogni giorno, tante persone e per tanti motivi! Il perdono dovrebbe essere il pane quotidiano per ogni uomo. Ma questa cosa così importante il più delle volte risulta difficile. E così, non perdonando, ci autodistruggiamo spiritualmente, psicologicamente, fisicamente: la mancanza di perdono è un vero flagello che rovina l'uomo e la sua salute, i matrimoni, le famiglie, la comunità, la vita sociale e conduce l'uomo all'inciviltà e al delitto e i popoli alla guerra e alla distruzione di tutto. Il perdono non è un lusso o peggio, come si pensa, una sconfitta o una fuga, ma è una necessità e una condizione tassativa per vivere nella pace, essere capaci di gioire e di dare gioia. Il perdono ci dà la capacità di vedere il bello del creato, di vedere le cose positive nella nostra vita e nella vita degli altri. Chi non perdona si fa del male, perché si porta dentro un peso che lo opprime, che lo fa vivere nella tristezza, nella chiusura del cuore: è sempre scuro in volto, duro nei modi e nei tratti e, ciò che è peggio, apre la porta a diverse malattie che possono colpire il suo spirito, la sua psiche e il suo corpo. Come Gesù, modello di perdono, dobbiamo perdonare sempre, di continuo, senza limiti (settanta volte sette al giorno), di cuore, a tutti, subito, anche ai nemici. Cosa ci aiuta ad aprire il cuore al perdono? L'amore e la preghiera.
In queste pagine la storia dell'Apparizione della Vergine a La Salette.
Santa Veronica ci accompagna lungo i misteri del
Rosario aiutandoci a pregare con i suoi scritti.
Ella ha guardato Maria e da lei ha imparato ad
amare Gesù, a contemplarlo e a seguirlo.
Preghiamo con santa Veronica e chiediamole, per
intercessione della Vergine Maria, un amore
ardente affinché la nostra vita sia trasformata dall’esperienza
viva di Dio, che in Cristo Gesù ci ha
mostrato il suo volto e ci ha reso tutti fratelli.
Possiamo diventare santi con le sole nostre forze? Certamente no! Lo Spirito Santo è l'Artista Divino che ci "scalpella" giorno e notte, anche a nostra insaputa, con i suoi doni e con le sue ispirazioni, per fare di noi un capolavoro di Santità.
Le meditazioni di questo libro faranno scoprire che la Santità deve illuminare tutta la tua vita; spalancheranno gli occhi del tuo cuore; ti doneranno la speranza, il coraggio, la volontà di stringere forte la mano a Gesù, accettando le difficoltà di ogni giorno.
Troverai pensieri stupendi, lodi al Signore, invocazioni, preghiere, espressione della bellezza di quelle anime che, incontrando Gesù, si sono fatte riempire dal suo Santo Spirito, regalandoci pagine indimenticabili!
Dalla viva voce di chi l'ha vissuta, ecco la vera storia della Madonnina di Civitavecchia. Monsignor Girolamo Grillo - vescovo di Civitavecchia dal 1984 al 2006 - risponde a un invito di san Giovanni Paolo II e, a partire dai suoi diari personali, racconta per la prima volta, con tono commosso e coinvolgente, ciò che accadde nel suo animo e nella sua vita dal 15 marzo 1995, quando una piccola statua della Madonna pianse tra le sue mani.
Questi due scritti di sant'Alfonso sono quanto mai attuali. Conversare con Dio è un'operetta di carattere spirituale, alla portata di tutti. Insegna a parlare familiarmente con Dio, partendo dagli interrogativi, dai problemi, dalle speranze e dalle gioie di ogni giorno. Nella sua semplicità, l'opera è un vero gioiello. Il gran mezzo della preghiera è un'opera più lunga e completa. La prima parte, prevalentemente ascetica, parla della necessità e del significato della preghiera, che dev'essere umile, fiduciosa e perseverante. Nella seconda parte, di carattere spiccatamente teologico, sant'Alfonso confuta le tesi del giansenismo sulla grazia e sulla predestinazione, e sostiene con forza il principio che Dio, volendo tutti salvi, dona a tutti la grazia di pregare, con la quale otteniamo la salvezza. Di questa seconda parte sono stati omessi i brani più difficili e meno attuali, in quanto legati al dibattito teologico del tempo.
Un testo su San Giuseppe che raccoglie e ordina quanto hanno detto di lui, nell'arco di quasi mezzo secolo, due grandi Pontefici: Paolo VI (1963-1978) e Giovanni Paolo II (1978-2005).
La gioia e il sorriso sono le caratteristiche di Gabriele, un
santo giovane che ha scalato rapidamente le vette della
santità. Sempre lieto mostrava nel volto la gioia dello spirito
e la suscitava negli altri, poiché godeva di Dio. Il
Santo continua, ancora oggi, a spargere a piene mani il
profumo dei suoi miracoli e a seminare nei cuori una fede
luminosa in Gesù, caratterizzata dalla sapienza di Cristo
Crocifisso e dalla presenza materna di Maria che scandisce
tutto l’itinerario della sua breve ed eccezionale esistenza.
Dal suo esempio moltissimi giovani impararono
come servire gioiosamente il Signore; altrettanti sacerdoti
traggono la linfa vitale del loro ministero; moltissimi
padri e madri di famiglia sono ispirati a donare ai loro
figli una forte eredità spirituale. Affascinati dal suo cammino
spirituale, lasciamoci prendere per mano dal Santo
del sorriso!