
Uno strumento di riflessione contemplativa, che, attraverso il commento dei testi liturgici festivi dell’anno a, accompagna a riscoprire il valore di un ascolto che dia forma alla coscienza.
Hanno scritto in questo numero:
M. Agostinelli / S. Allievi / A. Anzani / F. Avicolli / E. Barucco / G. Benzoni
F.R. Bertani / P. Bettiolo / C.A. Bolpin / P. Caena / V. Colmegna
R. Gatti / G. Goisis / A. Margarino / E. Maspoli / L. Massini / E. Pace
M. Palmorani / G. Piana / C. Sala / S. Scaglione / B. Tasso / A. Urbani
Hanno scritto in questo numero:
A. Anzani / L. Canidio / P. Carelli / V. Dornetti / E. Edallo
E. Fantoni / P.L. Ferrari / E. Peyretti / G. Riva / G. Trabucco / M. Vailati
Serie terza - Anno cinquantaduesimo - settembre / ottobre 2018
Hanno scritto in questo numero:
M.C. Bartolomei / L. Battaglia / V. Bellavite / P. Boschini / A. Bosi / F. Castelli
M. Crimella / C. Danani / De La Mora / U.G.G. Derungs / G. Gasparini
F. Geremia / L. Infanti / G.M. Lambertini / P. Lattanzi / P. Marin / L. Nason
G. Nicolini / E. Pace / P. Pistis / S. Platone / F. Valletti / E. Zaramella
L'autore, "seguendo la traccia liturgica dell'antico ordinamento delle domeniche dopo la pentecoste, mette a disposizione di ogni uomo di buon volere pietre vive per la costruzione in sè di un "tempio dello spirito" e per l'edificazione del tempio più vasto che ha in confini di un un'umanità dove cala, creatore e suscitatore di energie dirompenti, lo Spirito. Con queste brevi pagine, l'autore "ci fa attraversare in modo sicuro l'esperienza della fede, ci porta sulla sogllia dove, tenendo aperto gli occhi contemplativi sull'immensa volta del Tempio risorto, un'onda di ispirazione e di fecondità, un salutare flusso di purificazione ci investe per una novità di vita che anticipi la nostra speranza". (dalla Presentazione di E. D'Agostini)
Non c’è festa tanto manomessa e profanata quanto il Natale, ed è la prima festa del cristianesimo: evento che dovrebbe essere il più significativo per la stessa umanità. Ritorniamo a scoprire il valore e la bellezza del dono e della gratuità. Dipende da noi reagire alla situazione del paese; da noi deve riesplodere la coscienza. Allora non solo avremo scoperto nuovamente la nostra dignità, ma di essa potremo fare una bandiera, e così, salvando precisamente il Natale, avremo salvato noi stessi.
Il proposito della presente ricerca sul racconto dell'infanzia nel Vangelo di Matteo è di offrire al lettore l'occasione di farne una lettura, con cui riconoscere, in qualche modo, a luoghi e persone, a tempi e messaggi un ruolo. Le "madonne" che animano la genealogia, infatti, conservano e trasmettono le promesse fatte da Dio ad Abramo e culminano con la nascita dell'Emanuele. Il dramma vissuto da Giuseppe conferma al lettore come Dio abbia agito in Maria con la forza creatrice, che è lo Spirito santo. Nella sua veste di narrante Matteo intende dunque riferire eventi e fatti che si pongono, per un aspetto, sul limitare del genere storico e, per un altro aspetto, sono avvolti da quel misterioso evento teologicamente definito "la venuta in persona del Figlio di Dio nella storia dell'uomo".