
Agar, donna la cui storia di maternità viene narrata nel ciclo dei patriarchi, è quasi sempre definita a partire dalle sue relazioni: è la schiava di Sara, la moglie di Abramo, la madre di Ismaele. Eppure, Agar l'egiziana, anteponendo l'esperienza vissuta sul proprio corpo alle gerarchie sociali e ai vincoli del diritto, ridefinisce se stessa, modifica lo sguardo sulla propria condizione, si mette in ascolto di quanto le accade e, con l'aiuto del Dio d'Israele, dà vita a una storia nuova, a un popolo nuovo. Lo studio dei testi di Genesi che ne raccontano la vicenda (16 e 21,1-21) mette in luce diverse stratificazioni e numerosi rimaneggiamenti che testimoniano l'interesse degli autori dell'Antico Testamento per la madre del primo figlio di Abramo. Agar è una donna giovane e ribelle che incontra Dio e dialoga con lui nella terra di confine tra la vita e la morte, lì dove la ricerca di se stessa la conduce.
Affetto, riconoscenza, stima, ammirazione... ecco alcune chiavi di lettura dell'opera pensata e realizzata per onorare l'80° genetliaco del card. Ravasi. Tutto scaturisce dal termine Lógos-Verbum, accostato ovviamente non tanto nell'orizzonte primigenio della filosofia greca, ma nell'ottica di quella connotazione che ha trovato il suo esito nella pienezza della rivelazione cristiana e quindi negli scritti del Nuovo Testamento. Dall'intreccio tra rivelazione e cultura prende forma il titolo della presente opera con l'intento di esplicitare alcuni degli infiniti "germi- che il Lógos ha disseminato nella storia delle vicende umane. I percorsi offerti da queste pagine ne costituiscono un segno eloquente, mentre invitano ad aprirsi su vari aspetti che possono apparire marginali ma che, di fatto, contribuiscono a cogliere più in profondità gli esiti da essi prodotti. Scoprire questi "germi- costituisce un invito pressante a vederne gli sviluppi nei contesti culturali più diversi. Alcuni indicatori, evidenziati nelle pagine che seguono, possono offrire elementi utili per individuare, in una prospettiva di apertura verso ulteriori sintesi, quegli aspetti che costituiscono le coordinate per cogliere e sviluppare il dialogo tra tematiche diversificate. L'esortazione di Paolo in 2Tm 4,2 costituisce la chiave per attuare e comprendere le infinite modalità attraverso cui il Verbum si fa caro: nutrimento e vita di tante realtà. Percorrere le varie parti dell'opera permette di cogliere alcune delle infinite modalità attraverso cui il Verbum si è fatto carne e continua a farsi carne nella storia dell'umanità. È la logica e tangibile conseguenza di quel porre la propria tenda fra di noi, che dà vita alle molteplici forme e contesti attraverso cui il Verbum si fa vita, storia, cultura. I contributi racchiusi nell'opera ne sono un segno mentre costituiscono a loro volta un invito per ulteriori ineffabili sviluppi. Con un saluto beneaugurante di Papa Francesco e di Sergio Mattarella Volume a cura di Manlio Sodi.
Tutto ciò che è umano riguarda la Chiesa. Questo è il filo conduttore che accompagna le rifles-sioni del Cardinale Angelo Bagnasco nelle Prolusioni del suo secondo mandato alla Presidenza della CEI. Qui Sua Eminenza mette a fuoco e affronta con puntualità alcuni dei temi più attuali e fondanti della vita umana e spirituale: famiglia, lavoro, educazione, povertà, politica... sempre nell'ottica di quel principio originante che è Cristo. Come ricorda papa Francesco, che ci presenta il libro scrivendone la Prefazione, in una società in continuo cambiamento la via da seguire è e rimane l'educazione alla fede, indispensabile per riscoprire una precisa idea di persona a partire dal mistero di Cristo. In tale contesto il Pastore è colui che deve innanzitutto servire i fratelli nel Signore, sapendo che la sua stessa vita non gli appartiene perché è donata a Dio, annunciando e incarnando la Parola con animo forte e generoso. Perciò è necessario andare in profondità, essere Pastori dentro la vita delle persone, senza escludere nessuno, ricordando che la vera gioia non viene mai a mancare in quanto scaturisce dal Vangelo. ''Il volto dell'uomo che ogni giorno siamo chiamati a scoprire lo contempliamo in Gesù Cristo, volto misericordioso del Padre, fondamento dell'evangelizzazione e della promozione umana, che costituiscono la missione del nostro essere Chiesa. Fuori dallo sguardo di fede, non è possibile comprendere nulla del mistero della Chiesa, si tratta della straordinaria semplicità di Dio che sfugge alle complicazioni divisive degli uomini, e che fa della Chiesa il luogo dove Dio e l'uomo s'incontrano e insieme scrivono il cammino. Vorremmo far risuonare alta e mite la voce dei secoli e ripetere al mondo moderno che Dio c'entra con la vita, non è lontano e indifferente, non è nemico oscuro della gioia ma ne è la perenne sorgente, non è concorrente geloso della libertà ma ne è la più sicura garanzia''.
Orgoglio contro umiltà: è la grande battaglia che ognuno di noi è chiamato a combattere nel proprio cuore. In questo nuovo volume, il Card. Angelo Comastri ci offre preziosi e saggi consigli affinché in questa lotta a prevalere sia l'umiltà. Come emerge dalle tante e significative testimonianze riportate nel testo, l'umiltà è la virtù degli intelligenti, mentre l'orgoglio è il comune difetto degli stupidi e dei presuntuosi. Le persone intelligenti infatti capiscono che il limite appartiene all'umano e ritengono l'orgoglio semplicemente ridicolo. Il grande filosofo e matematico Blaise Pascal affermava: «L'ultimo passo della ragione è quello di riconoscere che c'è un'infinità di cose che la sorpassano». Scegliamo allora l'umiltà come stile di vita, perché ci fa aprire il cuore a Dio e ci fa tendere le braccia verso di Lui per aggrapparci all'unica Roccia che non traballa e all'unico Amore che non tradisce. In un mondo in cui sovrabbondano i ciarlatani dell'umiltà, questo libro ci esorta ad essere umili veri.
In un tempo in cui il tema educativo è profondamente in crisi e, contemporaneamente, in grande ripensamento, questo libro di Davide Brasca giunge come una ventata d'aria fresca. L'autore, che ha vissuto personalmente e da protagonista l'esperienza scout, e che ancora è impegnato in attività a favore del recupero di ragazzi e giovani in difficoltà anche al di fuori del mondo del roverismo/scoltismo, offre qui una riflessione a tutto tondo sul senso di educare in un mondo che ha smesso di farlo. Se la prospettiva immediata è quella dell'ambito dello scoutismo, la proposta di Brasca vale però per ogni ambito formativo e educativo, offrendosi come uno sguardo di prospettiva per il futuro del lavoro con le nuove generazioni, a partire da un Vangelo e da un cristianesimo che non possono semplicemente evitare il confronto e la "messa in campo-. Un libro ricchissimo di temi, quello di Brasca, che farà discutere e che offrirà spunti a chiunque abbia a cuore la crescita umana e cristiana dei giovani. «Occorre, sempre, guardare e riguardare. Questo libro è una di quelle coseche va guardata e riguardata,meglio se si potesse fare insieme». (Marilina Laforgia)
Oggi nella formazione cristiana, nota l'autore di questo libro, l'esperienza del silenzio, dell'ascolto in solitudine, è passata in secondo piano, tutt'al più confinata a qualche momento di ritiro o di "deserto". Prevale in un certo senso la logica del "gruppo", delle consorterie, come testimonia la litania infinita dei termini che usiamo ogni giorno per parlare della vita cristiana: fraternità, solidarietà, corresponsabilità, accoglienza, condivisione... Parole sante e imprescindibili! Ma senza un'adesione personale allo Spirito, rischiano di diventare vuote e solo gridate come slogan sterili e di maniera. Dobbiamo allora, continua don Giuseppe Forlai, entrare con Gesù nel deserto e in silenzio, con le sole Sante Scritture sotto il braccio e la retta fede nel cuore, per approfondire ognuno le proprie convinzioni personali. Questo volume, attingendo al tesoro della sapienza monastica, vuole essere una guida preziosa in questo cammino. Usando le parole di san Romualdo, grande eremita e figlio della regola di san Benedetto, si tratta, «come una piccola creatura», di svuotarsi di se stessi e di collocarsi «in» Dio, contenti solo della sua grazia. «Perché bisogna tenere ben da conto questo libro? Perché in questo modo o in un altro abbiamo bisogno di una iniziazione alla vita nascosta, per non diventare ancora più insulsi, inconsistenti, irrilevanti e trasparenti di quanto non siamo già». Don Fabio Rosini
Nel corso degli ultimi due secoli la rilettura dell'esperienza ecclesiale e la sua mutata espressione mediante categorie differenti hanno condotto a un nuovo disegno della teologia dei sacramenti. Il sacramento non è più considerato soltanto l'esperienza di un dono di Dio o il segno di una relazione interiore, ma la forma concreta di una correlazione tra azione di Dio e azione umana. Il genere del simbolo e del rito, la sintesi tra santificazione e culto e l'apertura alla nuova considerazione anche del genere femminile come soggetto rilevante e "altro- sono diventati "questioni sul genere (del sacramento)- del tutto decisive. All'intreccio storico delle tre accezioni del termine "genere- sono destinate le pagine del libro, nel quale viene condotta una risistemazione delle categorie portanti della teologia sacramentaria generale. Dal confronto con la tradizione a partire da Ugo di San Vittore e Pietro Lombardo fino a giungere alla discussione attuale intorno al ruolo dei sacramenti e delle celebrazioni per la costruzione della comunione ecclesiale, il genere del sacramento riprende qui il suo ruolo centrale per un sapere teologico maturo.
Il lavoro, come oggi lo conosciamo, ha molti "peccati". È per pochi, povero, precario, senza adeguate tutele, discriminatorio, conflittuale e rigido per le imprese. Così inteso è il frutto avvelenato del capitalismo fordista che lo ha ridotto a merce. Non è a questo che si riferisce papa Francesco quando invece definisce il lavoro "un atto di amore". Il volume offre analisi e soluzioni, dati e scenari possibili per creare nuova occupazione grazie alla rivoluzione tecnologica e per ripensare uno statuto di diritti basilari per tutti i lavoratori, così da ridurre la conflittualità sui posti di lavoro e favorire l'alleanza tra imprese, lavoratori e sindacati.
Il libro della Genesi ci racconta di rapporti di fratellanza che rischiano di diventare fratricidi: Abele e Caino, Isacco e Ismaele, Esaù e Giacobbe, Giuseppe e i suoi fratelli. Così riconoscere il disagio che crea la presenza del "fratello diverso", dello straniero, è un punto di partenza dal quale iniziare una conversazione sull'immigrazione, in un contesto politico dove questo tema è scomodo e scottante. In queste pagine, introdotte da un testo di Antonio Rizzolo, René Micallef ragiona sull'esperienza migratoria attingendo a piene mani dalle scienze umane e dell'etica teologica. Senza ricorrere a racconti vividi e crudi, senza far leva sul pur nobile sentimento della compassione, l'autore dimostra così come la comprensione del fenomeno possa farci immaginare quale sia il nostro futuro: un domani da costruire insieme con lo straniero che resterà al nostro fianco, un futuro dove non saremo più stranieri ma fratelli.
La mistica è ciò che supera l'esperienza ordinaria, qualcosa che è al di là della conoscenza e dell'esperienza propria; essa conduce il credente al cuore stesso della religione, alla quale è legata in modo indissolubile. Ogni fenomeno mistico dipende da Dio, dalla sua iniziativa. Visioni e locuzioni interiori appartengono al linguaggio dei mistici. Queste pagine, dopo una rapida ma esaustiva introduzione, passano in rassegna visioni e locuzioni interiori presenti nella Bibbia e le visioni di santa Margherita M. Alacoque, santa Faustina Kowalska e san Pio da Pietrelcina