
Don Lorenzo Milani è stato una delle personalità più significative del dibattito culturale del secondo dopoguerra. Forte di una convinzione che nasceva da una matura e disincantata osservazione del contesto sociale nel quale gli operatori culturali dovevano agire, don Milani giunse a rivoluzionare completamente il ruolo dell'educatore, denunciando la natura classista dell'istituzione scolastica italiana, andando incontro concretamente alle esigenze dei ceti meno privilegiati. Queste lettere ben rappresentano le speranze e la tenace volontà di questo coraggioso innovatore oltre a essere uno straordinario documento di accesso alla figura "privata" di don Lorenzo Milani. Scritte ad amici, collaboratori ed avversari, esse delineano un disegno educativo che ha lasciato una traccia profonda e indiscutibile nella didattica e nella pedagogia moderna. Prefazione del Cardinale Matteo Maria Zuppi.
La liturgia del Venerdì santo In passione Domini è il primo dei due grandi fuochi del Triduo pasquale. Dopo la celebrazione In Cena Domini, che apre il percorso dei tre giorni santi, fornendo l'"interpretazione" che Gesù stesso ha fornito dei fatti che caratterizzeranno la sua passione, morte e risurrezione, si entra nel cuore del Triduo, con la celebrazione del "primo atto" della grande narrazione della "Pasqua" di Gesù. Quattro "parole", che ricaviamo dalla struttura della liturgia del Venerdì santo, aiutano a entrare nel mistero celebrato dalla Chiesa in questo giorno: ascolto, intercessione, adorazione e comunione. Dalla storia impariamo come la tradizione liturgica sia arrivata al rito che noi oggi conosciamo, per comprendere il senso dei suoi passaggi principali.
Il Sabato Santo è un giorno particolare, quasi "sospeso", avvolto di silenzio, in un tempo di attesa e di preparazione della gioia pasquale, scandito dalla celebrazione della Liturgia delle Ore, dall'alba al tramonto. La riforma liturgica della Settimana santa, avviata da Pio XII e portata a compimento dopo il Concilio Vaticano II, ha restituito alla Chiesa questo giorno, come sosta presso il sepolcro del Signore addormentato nella morte. In questo giorno, in cui silenziosamente si prepara nella terra il germinare nuovo della vita risorta, la Chiesa guarda a Maria, donna del silenzio, del pianto, della consolazione e della speranza, la Madre della Pietà, figura dell'attesa di una primavera pasquale che non sfiorirà più.
La Veglia di Pasqua, la più ampia e articolata liturgia della Chiesa, nella quale si ascolta il più esteso programma di letture bibliche, è la celebrazione più ricca di riti e simboli, la più abbondante di testi e di canti, la più intensa di segni e di gesti. Per chi vi partecipa è la liturgia più impegnativa e, a tratti, probabilmente anche la più faticosa, ma dovrebbe essere la più coinvolgente per la sua bellezza, la più intensa per la profondità del suo messaggio. Chi la celebra deve essere consapevole che nella Veglia di Pasqua sta vivendo l'essenza del cristianesimo e, al tempo stesso, ha tra le mani la realtà più intima del messaggio cristiano, perché la risurrezione di Cristo è il cuore del Vangelo.
L'inatteso evento della risurrezione del Signore, qualunque siano state le forme con cui i discepoli ne hanno goduto, sta all'origine sia "della Scrittura", come memoria dei fatti concernenti la vicenda di Gesù, sia "della liturgia", come sistema rituale destinato a rendere quella memoria esperienza di una presenza vivente. Questo comune fondamento della Scrittura e della liturgia negli eventi della risurrezione trova la sua principale testimonianza nei "racconti di apparizione" che costellano le parti finali dei quattro Vangeli, in particolare nel Vangelo di Luca e nel Vangelo di Giovanni.
Il 15 settembre 2020 don Roberto Malgesini, 51 anni, viene ucciso, a Como, da una delle persone cui forniva aiuto. In occasione del primo anniversario della morte, San Paolo ha pubblicato il libro Asciugava le lacrime con mitezza, di Eugenio Arcidiacono. Ma la figura dell'eroico sacerdote, il suo instancabile sorriso, l'intensità dei suoi incontri con tutti, a cominciare dai più poveri, ci parlano ancora, ben oltre il passare del tempo, di una figura di uomo di Dio che sta diventando un punto di confronto per molti pastori e per tutti i credenti e gli operatori di carità. Questo libro offre la testimonianza eccezionale di un ex carcerato detenuto a Como, che racconta numerosi episodi in cui don Roberto ha offerto ascolto, correzione, incoraggiamento e aiuto concreto alle persone più dimenticate e isolate. Una vera e propria raccolta di "fioretti", intensa, autentica, illuminante. Un "santo" raccontato da un uomo che grazie a lui ha ritrovato il senso del proprio cammino. Prefazione di Zeno Carcereri. Introduzione di Alberto Erba.
Il Vangelo non ci indica solo la strada per il Cielo ma anche quella per la terra. A partire da questo assunto don Mauro Leonardi guida il lettore a rintracciare nelle pagine della storia di Gesù e dei suoi insegnamenti tracce di management per l'oggi: management aziendale, certo, ma affiancato da un management personale che ci aiuti nella nostra vita di tutti i giorni. Il metodo proposto è quello di leggere la propria vita in quella del Vangelo: pezzi di vita di Gesù e pezzi della nostra vita e del mondo del business. Seguendo le indicazioni del Vangelo i lettori miglioreranno la gestione delle relazioni professionali e private: amicizia, amore e famiglia.
Omosessuali, lesbiche e transgender formano una comunità non definibile solo con sigle come LGBTQ+ ma sono un piccolo popolo in cerca d'autore, una comunione d'amore che ancora non ha le parole per dirsi cristianamente. Don Marcucci queste parole le cerca, grazie alla sua frequentazione personale con la Parola e con la terapia di gruppo, e prova a riconsegnarle con grande umanità, con pietas, a noi che forse, grazie a questo lavoro, possiamo fare un passo avanti nell'accoglienza degli "amori sconosciuti". Un libro che racconta un cammino ai confini della ricerca di fede, dove si trovano personaggi inattesi e in attesa continua; un libro che unisce la confessione personale - su sé, sul proprio ruolo di prete, su quello che vuole essere nella Chiesa e con la Chiesa - alla narrazione di incontri con donne e uomini che oggi sono ai margini della comunità ecclesiale.