
Il libro di Ester entrò con fatica nel canone dei libri ispirati: le scene di stragi e l'assenza di Dio sembravano testimoniare contro il suo carattere ispirato. Anche i Padri della Chiesa raramente lo commentarono. Ecco perché appare affascinante il tentativo dell'autore di affrontare con ampiezza e precisione, ma senza tecnicismi, la vicenda che vede coinvolti la regina Ester, il padre adottivo Mardocheo e gli altri personaggi. La chiave di lettura principale è mutuata dall'utilizzo che la tradizione ebraica ha riservato a questo libro: la festa di carnevale, in cui prevale l'uso delle maschere. Leggere il rotolo di Ester può essere, soprattutto all'inizio di questo nuovo, complesso e avvincente millennio, una scuola di riconoscimento che comporta una graduale capacità di tirare giù la maschera, la propria e quella degli altri. Qui si impara a meditare sul mistero del Male non in modo astratto, ma nel suo inverarsi e mascherarsi ogni volta che si sente il bisogno di eliminare il fratello sentendolo come una minaccia fino a maturare il bisogno di sterminarlo. Attingendo alla sapienza interpretativa rabbinica, patristica e persino cinematografica contemporanea, l'autore mostra quanto questo libro sia ricco teologicamente e spiritualmente.
Il mondo dei libri raccontato attraverso gli occhi di una ragazza particolare. È sera. Una giovane donna di nome Lia ha appena chiuso la saracinesca di una piccola libreria e si trattiene al suo interno. Passa in rassegna i suoi libri, fino a che uno in particolare la riporta con la memoria a quando aveva 11 anni, alla notte in cui aveva deciso di scappare dalla casa dei genitori affidatari. Da qui in poi si dipana la storia di Lia, una ragazza ribelle dalla vita complicata. Sarà l'incontro con una misteriosa libraia e con i libri a trasformare la sua vita... Età di lettura: da 12 anni.
Leggendo queste memorie di don Bernardo Antonini si può cogliere come la Divina Provvidenza scelga e prepari le persone di cui si serve in momenti particolari della storia. Don Bernardo è stato una di queste: "L'uomo giusto al momento giusto", disse di lui l'arcivescovo della diocesi di Mosca, mons. Tadeusz Kondrusiewicz. Uomo di grandi intuizioni, dinamico e tuttavia di profonda vita interiore, ricco di iniziative, sensibile nel cogliere i mutamenti dei tempi, nei dieci anni vissuti in Russia diede il meglio di sé, fino all'ultimo. Era felice ed entusiasta di collaborare alla crescita del Regno di Dio e diffondere con tutti i mezzi la buona notizia del Vangelo in quella Chiesa che emergeva da un lungo, doloroso passato. "Ora le strutture sono al completo", scrive nel 1994. "C'è la Caritas, la Scuola di Teologia per laici, il Seminario, la radio, e anche il giornale": a tutte queste opere aveva offerto la sua opera intelligente e generosa, da vero apostolo.
I grandi Padri della Chiesa sono figure eterne, capaci di illuminare la nostra fede anche oggi. Padre Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia e volto noto della televisione, conduce il lettore alla riscoperta delle verità del credere cristiano abbinandole alle figure dei più grandi Padri della Chiesa, da Sant'Atanasio a Sant'Agostino, Sant'Ambrogio, San Gregorio Magno... Un'opera sull'essenza della fede. "Noi - diceva Giovanni di Salisbury siamo come nani che siedono sulle spalle dei giganti, di modo che possiamo vedere più cose e più lontano di loro, non per l'acutezza del nostro sguardo con l'altezza del corpo, ma perché siamo portati più in alto e siamo sollevati da loro ad altezza gigantesca". Questo pensiero ha trovato espressione artistica in certe statue delle cattedrali gotiche del medio evo, in cui sono rappresentati personaggi dalla statura imponente che reggono, seduti sulle spalle, degli uomini piccoli, quasi dei nani. I giganti erano per essi, in primo luogo, gli evangelisti e poi Padri della Chiesa.
Non compaiono quasi mai in televisione, non hanno voce sui grandi giornali, non sono incoraggiate dai partiti che governano il Paese, eppure chi ha occhi per vedere li può scoprire ogni giorno: attorno a quella piccola chiesa, a quella scuola, a quella statua, a quell'archivio impolverato e mal custodito. Eccola l'Italia da salvare. Non l'Italia delle opere d'arte, delle chiese, delle piazze, ma l'Italia delle persone che, unendosi, se ne prendono cura. Come in ogni terra di questo mondo, ciò che c'è da salvare è soltanto il fatto che una persona possa unirsi a un'altra persona, e poi ancora a un'altra, e nell'insieme possano dire: noi ci prendiamo cura di questo, noi lo amiamo, noi gli daremo significato, noi gli daremo futuro. La comunità nasce in quel momento: dal mettere in comunione una cosa che sembra di nessuno mentre invece il suo senso, la sua memoria, la sua consistenza sopravvivono nelle mani, nelle premure, nelle attenzioni, nelle vite di molti che noi neanche conosciamo. Un libro, che è anche un viaggio, attraverso alcune delle esperienze di fraternità e di comunione più fervide che si possano conoscere nelle regioni d'Italia.
La famosa preghiera di Madre Teresa di Calcutta, conosciuta anche con il titolo di Inno alla Vita, viene qui proposta in un'edizione per bambini. Le bellissime tavole di Bimba Landmann accompagnano le parole di Madre Teresa cogliendone di volta in volta sfumature e significati nuovi. Ogni pagina è una piccola sorpresa. Età di lettura: da 4 anni.
"Non è vero che chi muore di cancro va all'Inferno... non è vero che la morte è la fine di tutto; e non è vero perché c'è stato in un attimo della mia vita un giardino pieno di camomilla fiorita, una sensazione di gioia e di gratitudine immensa verso chi mi aveva donato la vita e quell'attimo di vita." L'autore, medico milanese dell'Istituto dei tumori, scopre a quarant'anni, sposato con tre figli piccoli, di avere un tumore al rene. Lo svilupparsi della malattia, dopo un primo importante intervento chirurgico, gli garantisce, per usare le sue parole, "dieci anni di vita quasi normale", in una sorta di tregua armata che termina il 4 dicembre 1989, allorché l'ultima operazione svela l'inesorabile recrudescenza del male. "Mi trovo" scrive allora "di fronte a ciò che Leopardi chiama "l'apparir del vero", e che si potrebbe più prosaicamente definire l'esperienza della fragilità della vita". Questi dieci anni di vita quasi normale, e quello successivo, l'ultimo, sono attraversati dalla testimonianza che Antonio ha lasciato in lettere, scritti, appunti e un abbozzo di libro. La loro raccolta e pubblicazione, prima in forma "artigianale", ora in una nuova edizione rivolta al grande pubblico, racconta una reale esperienza di vittoria sulla fragilità della vita e sulla morte. Prefazione del cardinale Angelo Scola, vescovo di Milano.
Un libro che aiuta a fare chiarezza sul senso e sul percorso delle adozioni, attraverso testimonianze dirette e riflessioni che spaziano dal campo psicologico a quello teologico. Il libro affronta sia il tema dell'adozione nazionale che quello dell'adozione internazionale. Fornisce tutte le informazioni pratiche sulle procedure, ma non si limita a informare: è anche un testo che forma al giusto approccio a questo percorso. Si dice che l'adozione sia l'incontro di due mancanze: quella di un bambino senza genitori e quella di una coppia che non può avere figli. Una limitazione biologica spinge la coppia a cercare modi alternativi per soddisfare il proprio bisogno di avere bambini. Tuttavia l'istituto dell'adozione risponde fondamentalmente al bisogno del minore di vivere in una famiglia che lo accolga e lo ami, e non a quello dei genitori di avere un figlio. È infatti diritto del bambino vivere con una mamma e un papà che sappiano curarlo, proteggerlo, dargli sicurezza e affetto, e proporsi come figure in grado di aiutarlo a elaborare e riparare le sue ferite.
Muovendosi attraverso dichiarazioni, pubblicazioni e iniziative delle maggiori istituzioni internazionali e di alcuni influenti personaggi, l'autrice riassume i tratti distintivi dell'etica postmoderna. Assistiamo al trionfo di una cultura sostanzialmente monolitica e di ascendenza rigorosamente occidentale, dinanzi alla quale soccombono le culture particolari. La distinzione biologica dei sessi e la famiglia tradizionale sono messe in discussione da assunti filosofici, da analisi sociologiche e da iniziative politiche che riflettono l'esigenza di garantire uguaglianza di diritti fra i sessi e interscambiabilità dei ruoli famigliari e personali. Il tutto nel quadro di un'ideologia di marca universitaria che esercita una forte influenza sull'etica collettiva e che trova la sua amplificazione negli organi della comunicazione di massa. Questo volume ricostruisce la nascita dell'ideologia gender e del movimento queer in Occidente. Una prima parte del volume è dedicata alla ricostruzione storica, mentre la seconda presenta una analisi critica e delle prospettive per il futuro. Tra gli allegati, alcune schede sulle figure più influenti del mondo del gender. Prefazione del cardinale Robert Sarah.
Una meditazione sapienziale sul tempo attraverso alcune grandi categorie dell'etica: ecco ciò che questo libro intende essere. Una meditazione, ovvero un soffermarsi su alcune parole importanti per lasciarne emergere la profondità, senza tuttavia sacrificare il rigore della riflessione. Una meditazione di tipo sapienziale, ovvero fondata sull'esperienza della vita: le parole sulle quali ci si sofferma sono infatti quelle suggerite dall'esperienza, così come essa prende forma nell'esistenza di ciascuno e viene a parola nella scrittura di poeti, pensatori, donne e uomini spirituali. Un libro sul nostro rapporto con il tempo come esperienza di bisogno, di dovere, di diritto, di virtù. Un cammino slanciato sulla speranza, l'unico modo per vivere "a proposito" e per non essere sempre irrimediabilmente assenti quando il tempo è presente.