
"Pellegrini di speranza". Questo il tema del Giubileo del 2025 indetto da Papa Francesco. Tutta la comunità cristiana si è preparata per anni a questo evento globale che porterà milioni di persone in pellegrinaggio a Roma per attraversare la Porta Santa. Ma il pellegrinaggio deve partire già dentro di noi e per farlo bisogna comprendere fino in fondo cos'è un Giubileo. Questo volume, che racchiude decine di preziosi contributi di studiosi ed esperti di numerose discipline, interconnesse fra loro nel segno dell'ispirazione cristiana, è nato proprio allo scopo di esplorarne tutte le sfaccettature con contenuti e un linguaggio in grado di parlare a tutta la comunità dei credenti. Partendo dall'etimologia della parola Giubileo e dai riferimenti biblici, passando per la sua storia attraverso i secoli e i Papi, approfondendone l'influenza sulla cultura, sull'arte grafica e sulla letteratura e senza trascurare la fondamentale figura di Maria, Madre della speranza, si giunge al significato del Giubileo nella nostra epoca presente e in quella futura, riflettendo sulle sue implicazioni nel campo ecologico, economico, dello sviluppo umano e perfino dell'intelligenza artificiale. Un'opera collettiva che aiuta a riscoprire e restituire il Giubileo nella sua integralità, come tempo di gioia, tempo di giubilo, tempo di grazia e paradigma della vita cristiana.
Nel 1957 Divo Barsotti dava alle stampe il suo diario spirituale La fuga immobile, relativo agli anni 1944-1946. Il giovane sacerdote toscano era già noto all'ambiente ecclesiale per l'attività di giornalista, che lo aveva impegnato nei primi anni '40 presso "L'Osservatore Romano" e il suo nome andava ancor più divenendo noto per i suoi primi sostanziosi lavori in ambito liturgico, esegetico e spirituale. In occasione del suo novantesimo genetliaco, la "Comunità dei figli di Dio", da lui fondata e guidata per lunghi anni, ha pensato di riproporre la pubblicazione di questo diario spirituale: testo fondamentale per entrare nel mondo interiore del Barsotti mistico, tutto proteso su Dio e insieme acutissimo osservatore dell'"oggi" della storia. Si è scelto di pubblicare il testo così come è uscito dalla penna dell'autore, senza appesantirlo di note o commenti. L'immediatezza e la radicalità del discorso barsottiano, con la sua suggestiva capacità evocativa di quanto accadeva intorno a lui, ci sembrano elementi in sé essenziali per far sì che il lettore tragga la sua particolare lezione di vita e di fede.
Con una sincerità che sorprende, Beatrice Fazi - la Melina di Un medico in famiglia - racconta il suo incontro con Gesù e la conversione religiosa che l'ha salvata da un profondo disordine emotivo. Beatrice ci parla del suo cuore diventato di pietra, incapace di provare sentimenti, e di quel pozzo senza fondo in cui era caduta anche a seguito di un aborto praticato a vent'anni. Dopo un periodo difficile in cui nulla sembrava avere più senso, si riavvicina a Dio, e grazie alla catechesi sui Dieci Comandamenti, all'ingresso in una comunità del Cammino Neocatecumenale, a un pellegrinaggio a Medjugorje e all'incontro con Pierpaolo, poi diventato suo marito, riporta un ordine, scandito dalla preghiera, nella sua quotidianità.
Nella preghiera l'uomo esprime tutta la consapevolezza di sé e, contemporaneamente, orienta la propria anima a quel Mistero da cui si attende il compimento dei suoi desideri più profondi e l'aiuto per superare le difficoltà della vita
Guardando la vita dei santi impariamo ad essere testimoni instancabili di Dio, della sua presenza e della su azione, impariamo a sentire la sete di Dio che c'è nella profondità del nostro cuore, questo desiderio di vedere Dio, di cercare Dio e di essere suoi amici, giorno per giorno
«In Osea si parla di amore. Un amore tormentato, infedele, passionale, straziante e che, riferito a Dio che sceglie di identificarsi in Osea e nella sua vicenda, diventa uno spaccato impressionante sull'identità del Dio di Israele. Sì: Dio ama l'umanità anche (e quando) non viene corrisposto». Così Paolo Curtaz nella sua prefazione a questo libro a tratti crudo che, attraverso una lettura e interpretazione puntuale delle pagine del profeta Osea, ricorda ai credenti di oggi che il messaggio profetico riguarda ciascuno di noi, le nostre comunità. Osea sposa una prostituta, immagine dell'Israele che si è allontanato da Dio e, dice Dino Pirri, immagine di una Chiesa che rischia di morire proprio perché il suo respiro si è fatto distante dal richiamo del Vangelo: «Immagino tutti i figli della Chiesa, chiamati in giudizio da Dio. Non nel riserbo di un tribunale ecclesiastico, a porte chiuse, ma in diretta streaming. Davanti a tutto il mondo. I capi di accusa sono tre: la mancanza di affidabilità, la mancanza di compassione e la mancanza di "conoscenza di Dio"». La speranza, per l'Israele di Osea e per la Chiesa di oggi, però non viene meno: se ci convertiremo, se accetteremo di tornare nel deserto lasciando che Dio ci parli "cuore a cuore", potremo nuovamente essere chiamati da Lui: "Mio popolo". La domanda è: lo vogliamo davvero?
C'è una parola che dice meglio di tutte lo spirito del Giubileo: pellegrinaggio, cioè mettersi in movimento, in tutti i sensi, per raggiungere una nuova visione delle cose e vivere un nuovo rapporto con Dio e l'umanità. In questo libro, l'autore racconta il Giubileo, la sua storia, i valori in gioco in questo tempo forte, ma soprattutto le strade da percorrere - letteralmente - per vivere davvero quest'esperienza. Si parte dalla scoperta dei luoghi della carità e della povertà, si passa alle Porte sante delle basiliche romane, si ascolta la voce del papa che spiega a cosa mira quest'anno di grazia e poi si scoprono le vie della salvezza: quelle che portano a Roma attraverso luoghi dell'anima e dello spirito e quelle che ci fanno tornare da Roma rinnovati e nutriti d'incontri, conoscenze, testimonianze di fede, speranza e carità. Il Giubileo del 2025 è questo: un appuntamento che coinvolge tutta la cattolicità, ma che lancia anche un messaggio all'umanità intera. Siamo invitati a fermarci e a riflettere su chi siamo e dove stiamo andando, per affrontare un mondo lacerato da conflitti, crisi e incertezze.
Depresso, pavido, violento, prevaricatore: l'immagine del maschile ha assunto, nelle narrazioni e nell'immaginario contemporaneo, tratti estremi, difficili da superare. E la tentazione che viviamo ai giorni nostri, anche di fronte alla violenza perpetrata dagli uomini nei confronti delle donne, sembra quella di voler neutralizzare il maschile per renderlo inoffensivo. Ma siamo sicuri che possa funzionare? Non stiamo forse vivendo una pars destruens che rischia di non lasciare più nulla da ricostruire, di azzerare senza proporre alternative? Riccardo Mensuali affronta un tema delicatissimo e non più rimandabile: ripensare il maschile per il benessere della società e delle relazioni. Una sfida cristiana che vale la pena di raccogliere e affrontare in tutta la sua complessità.