
Il 37 è grumoso come semolino, l'89 è neve che cade, i numeri primi sono lisci come ciottoli. Il 31 gennaio 1979, il giorno della sua nascita, è azzurro, come lo sono il 9 e tutti i mercoledì. Così Daniel vede i numeri: come forme e colori che si combinano in calcoli mentali istantanei. Qual è il suo segreto? Una forma di autismo chiamata sindrome di Asperger, che si accompagna a qualità fuori dal comune, tra cui una memoria strabiliante, ma anche terribili difficoltà ad affrontare la vita quotidiana. Daniel è un bambino molto solo: a scuola bersaglio dei bulli, a casa irrimediabilmente diverso, per quanto amato, dagli otto fratelli e sorelle. È un adolescente tormentato e timido, perennemente sfasato dalla società dei suoi coetanei, da codici comunicativi che non capisce e non sa usare. E anche da adulto la vita è faticosa: ha seri problemi di coordinazione, deve mangiare ogni mattina l'identica quantità di cereali, non può uscire di casa se prima non ha contato gli indumenti che indossa. Ma l'appoggio della famiglia, l'impegno a viaggiare e ad aprirsi a nuove esperienze, e la scoperta dell'amore con Neil, il compagno conosciuto grazie al primo computer, daranno alla sua vita una direzione nuova e un nuovo slancio. "Nato in un giorno azzurro" non è solo una testimonianza unica, un viaggio nella psiche di un genio, ma anche una storia che racconta e spiega la diversità.
Che cosa accomuna Achille, Ulisse ed Enea? Che cosa fa di loro degli eroi? Che cosa li pone al centro della vicenda? Da dove viene il carisma che impongono agli altri personaggi e con il quale conferiscono un fascino magnetico alla storia? Guido Padano esamina le figure eroiche dei tre grandi poemi epici dell'antichità (Iliade, Odissea, ed Eneide) individuando elementi ricorrenti e segnalando eccezioni, fino a disegnare un modello di personaggio tanto coerente quanto di volta in volta eterogeneo. Un viaggio nella morfologia dell'eroe per rientrare in contatto con un mondo che ci appartiene da sempre: la classicità greca e latina.
Dai 9 maggio 1978, il giorno nel quale in via Caetani, a Roma, venne ritrovato il corpo senza vita di Aldo Moro, sono passati trent'anni. Trent'anni di omissioni e reticenze, di ricostruzioni da fantapolitica e di declinazioni di responsabilità. Marco Clementi ha ricostruito quello che è stato il punto di non ritorno della vita politica e sociale dell'Italia contemporanea, il suo trauma irrisolto, e l'ha fatto scegliendo dì dare la parola ai documenti. Alle lettere di Moro, quindi, ma anche al suo memoriale, ai comunicati delle Br, ai giornali, alle memorie dei politici e dei brigatisti, agli esiti delle commissioni di inchiesta parlamentari e dei processi. Un frammento dopo l'altro, l'autore ricompone il quadro al contempo tragico e contrastato degli anni più bui del nostro paese.
Calabria, 1863. Sulle montagne remote della Sila, nello scenario mitico di una natura maestosa e selvaggia, lo squadrone di cavalleria guidato dal maggiore Albertis insegue una banda di ribelli capitanati da uno spietato guerrigliero contadino, Evangelista Boccadoro. L'intero sud è in fiamme, e gruppi di combattenti armati sono in rivolta contro l'esercito calato nel meridione dopo la spedizione dei Mille e la caduta dei Borboni per annettere le regioni dell'ex Regno delle due Sicilie a una nuova nazione: l'Italia. La prima guerra combattuta dallo stato italiano è un conflitto etnico scandito da atrocità e massacri, stupri, fucilazioni e migliaia di morti fra i banditi, i militari e la popolazione civile. E così anche il duello ossessivo e tragico fra il maggiore Albertis e Boccadoro semina una lunga scia di sangue in una terra arcaica, misteriosa e dilaniata da una povertà sconvolgente. E soprattutto, agli occhi dei soldati italiani, abitata da un popolo di barbari superstiziosi e primitivi che non vogliono sottomettersi alle leggi della civiltà.
Ci sono ossessioni che sono come piante carnivore, che ti divorano dall'interno e ti costringono a perseguire un unico scopo. Ralph Trilipush, promettente archeologo laureato a Oxford, vuole a tutti i costi riportare alla luce la tomba del misterioso re egizio Atum-hadu. In questa impresa Trilipush coinvolge le persone che gli sono vicine, dalla bella fidanzata Margaret al padre di lei, che ha accettato di finanziare il progetto. Ma le cose andranno diversamente e la stessa identità lavorativa e affettiva del protagonista comincerà a sgretolarsi, fino a un epilogo bruciante e sconvolgente.
New York, ai giorni nostri. Nathan Del Amico è uno degli avvocati più famosi della città. Ha fatto una carriera davvero invidiabile, che però ha pagato a caro prezzo: ha lasciato che un vuoto si insinuasse tra lui e la moglie Mallory e l'ha persa. Lei è tornata a San Diego dai genitori, portando con sé la piccola Bonnie, la figlia che Nathan adora e che ormai riesce a vedere così di rado. È un uomo solo. Un giorno riceve una visita inaspettata: un uomo che non ha mai visto prima, Garrett Goodrich, si presenta nel suo ufficio. È un medico di chiara fama, così sembra, eppure farnetica cose senza senso, sostiene di essere in grado di riconoscere le persone prossime alla morte, e dì avere una missione da compiere.
Italia, anni Settanta. Mentre piombo e tritolo infiammano il Paese, si combatte una guerra più sotterranea e silenziosa tra le cosiddette fonti ufficiali dell'informazione e i molti rivoli della militanza democratica. Di fronte alle azioni di depistaggio dei servizi segreti "deviati", nascono gruppi di controinformazione impegnati a costruire, svelare e diffondere le notizie attraverso strumenti nuovi e alternativi: non più solo i giornali, ma anche il cinema, la radio, il teatro, i fumetti, la canzone, la satira. Per la prima volta, una generazione attenta e politicizzata tenta di smascherare le menzogne del potere. Grazie a numerosi documenti inediti, Aldo Giannuli ricostruisce con il rigore dello storico una stagione tormentata, dal Sessantotto al sequestro Moro, che ha contribuito in modo fondamentale alla costruzione dell'identità italiana.
Al centro della riflessione dell'autore in questo libro c'e' la fragilita', intesa non come debolezza da nascondere o da sconfiggere, ma come risorsa da utilizzare, da parte di genitori, figli, insegnanti.
Sarebbe facile immaginare una messa in scena di "Spettri" con i protagonisti in chitone, maschera e calzari. Come nei grandi miti della tragedia greca, qui si mescolano incesto, follia, verità terribili dopo anni di menzogna. L'ambientazione però è quella di un'allucinata campagna norvegese, resa grigia e stagnante, come l'animo dei personaggi, da una pioggia battente. Un luogo in cui il sole e il calore arrivano inutilmente e sempre troppo tardi. Quello di Ibsen è un realismo che svela l'ipocrisia della morale borghese, fondata sul perbenismo e sulla religiosità di facciata. E questa storia è una denuncia coraggiosa che, come raccontano Roberto Alonge e Franco Perrelli nell'introduzione, fece bandire la "pièce" per molti anni dai palcoscenici norvegesi.
1944. Due ebrei slovacchi in fuga da Auschwitz portano con se' appunti dettagliati di quello che hanno visto. Era la prima prova concreta dell'esistenza dei Lager. Con saggio introduttivo di Alberto Melloni.