“Una cosa è la «religione ufficiale» di una persona.
Un’altra è la religione del cuore,
che ognuno porta dentro di sé.”
L’appassionato credo del «teologo ribelle»
che per tutta una vita ha combattuto
il dogmatismo religioso con la più autentica
delle fedi: l’umanità.
“Verso la fede cieca, e verso l’amore cieco, ho nutrito e nutro sospetti fin dai tempi in cui studiavo a Roma.” Questa diffidenza nei confronti di ogni assolutismo ha sempre guidato Hans Küng, il più critico tra i teologi cattolici, il rivoluzionario che ha detto sì alla pillola e no all’infallibilità papale. È possibile oggi, si chiede, credere in una religione? Oppure la complessità del mondo contemporaneo ci spinge sempre più verso un’etica globale, condivisa e condivisibile da tutti? Per illustrare le sue risposte a queste domande universali, Hans Küng ripercorre i momenti fondamentali della propria esistenza. Dai dubbi del periodo universitario ai dissidi con le gerarchie ecclesiastiche negli anni Settanta, dall’impegno volto a favorire il dialogo interconfessionale al conferimento nel 2008 della medaglia d’oro Otto Hahn per la pace, le tappe di questo itinerario esemplare toccano alcuni tra i temi caldi della nostra epoca: il multiculturalismo, la natura contraddittoria della libertà, la delicata relazione tra morale e ricerca scientifica, la necessità di superare i limiti angusti dell’intolleranza religiosa. Questo libro racconta l’avventura affascinante di una ricerca personale instancabile e coraggiosa. Scagliandosi contro il nichilismo di troppi pensatori moderni, Küng accompagna il lettore in una straordinaria ascesa spirituale, alla ricerca di una nuova prospettiva fondata sull’amore, la consapevolezza di sé e il rispetto del diverso. Un autentico inno alla gioia capace di rivolgersi a tutti, anche a chi non crede: perché sia il valore dell’uomo, e non il dogma, a guidare finalmente la nostra storia.
Marion, segretaria dell'Istituto di medicina legale di Parigi, è la scomoda testimone di quello che potrebbe essere un delitto politico. Per proteggerla, la polizia la nasconde a Mont-Saint-Michel, e lì, mentre aiuta il frate bibliotecario, Marion scopre il misterioso diario di un investigatore inglese, Jeremy Matheson, inviato in Egitto nel 1928. Jeremy deve fare luce su una serie di atroci delitti: alcuni ragazzini dei sobborghi più poveri del Cairo sono stati strangolati da una creatura dalla forza smisurata. Per la popolazione si tratta di uno spirito maligno. Ma Jeremy ha ben altri sospetti. Mentre sprofonda nella lettura, Marion comincia a chiedersi come ha fatto il diario a finire nella biblioteca di Mont-Saint-Michel. Forse un monaco è coinvolto in quel mistero? O forse e la stessa vicenda di Marion a essere legata a quell'antico enigma?
Questo volume ci accompagna in un viaggio attraverso
l’architettura spontanea che riflette la vita e la cultura
quotidiana dei popoli del mondo: una piccola guida
visuale con informazioni, schede tecniche, schemi
e fotografie per conoscere meglio un tema di grande
attualità nel dibattito sulla sostenibilità ambientale.
Architettura senza architetti è un viaggio attraverso l’architettura spontanea di tutto il mondo: dai fienili della Pennsylvania alle ger mongole, dai sassi di Matera alle chiese lignee d’Europa. Questo straordinario atlante illustrato documenta i tentativi dell’uomo di rispondere alle primordiali esigenze di riparo sfruttando le risorse con un impatto più lieve sull’ambiente. Tende e caverne, palafitte, case a corte, capanne di tronchi e torri di fango testimoniano la varietà dell’edilizia popolare di ogni paese e la ricca storia culturale degli stili architettonici spontanei. Di fronte ai problemi che minacciano in modo sempre più pericoloso l’esistenza stessa del nostro pianeta, è arrivato il momento di attrezzarsi per lo sviluppo di un’architettura sostenibile. Attraverso un ricco apparato iconografico, questo volume illustra un’interessante raccolta di esempi di strutture pensate e progettate “a misura d’uomo” e sottolinea l’importanza di una questione fondamentale per la nostra epoca.
In certi momenti questi mafiosi mi sembrano gli unici
esseri razionali in un mondo popolato da folli.
Anche Sciascia sosteneva che in Sicilia si nascondono
i cartesiani peggiori.
Giovanni Falcone
Francesco Di Carlo, uomo d’onore e boss di Altofonte, è stato arrestato nel 1985, in Inghilterra. In Italia è tornato dopo undici anni di prigione, da collaboratore: ha aspettato che il proprio debito con la giustizia fosse quasi saldato prima di prendere la decisione, così che nessuno potesse accusarlo di parlare solo per ottenere uno sconto di pena. Confidente di Riina e Provenzano, vicino a Bernardo Brusca e Michele Greco, è stato il punto di contatto della Cupola con il bel mondo, la politica e i Servizi segreti. In questi anni da collaboratore ha testimoniato in numerosi processi, gettando nuova luce su tutti i livelli dell’organizzazione e fornendo spesso particolari sconcertanti: non solo gli omicidi, le estorsioni e le stragi, ma i contatti con gli imprenditori e la trattativa con le istituzioni. Senza paura di dare la propria versione anche su argomenti scottanti: i rapporti tra Berlusconi, Dell’Utri e Mangano, quelli tra Andreotti e i cugini Salvo, la strage di Bologna e quella di Ustica. Enrico Bellavia ha raccolto il racconto diretto della sua vita al limite, per regalarci un ritratto di Cosa Nostra inedito e in molti punti inquietante.
Un concentrato di buonsenso e soluzioni pratiche, basato sull'esperienza reale di una specialista in puericultura, che è anche mamma, per creare un rapporto sano e positivo tra genitori e bambini.
Dopo grandi romanzi come Le fantastiche avventure di Kavalier e Clay , con cui ha vinto il premio Pulitzer, Michael Chabon si cimenta qui in un’impresa del tutto nuova, un libro diverso e forse il più vero che abbia mai scritto. Tra queste pagine, senza peli sulla lingua e con una straordinaria capacità di aprire squarci di senso nuovi nella realtà di ogni giorno, il grande scrittore reinventa la propria storia di figlio, di marito e soprattutto di padre, dando vita a una sorta di appassionata autobiografia che quasi si fa romanzo. In un formidabile intreccio di storie, Chabon evoca un’infanzia in cui ha goduto di libertà precluse ai bambini di oggi, il divorzio dei genitori, la vertiginosa commedia dell’adolescenza, la scoperta della cultura pop, la fine di un matrimonio sbagliato, l’incontro con la compagna della sua vita; e rivive quei momenti attraverso le esperienze dell’irresistibile quartetto di figli che con la moglie si trova a crescere ed educare, sapendo fin troppo bene che un padre altro non è che “un uomo che fallisce ogni giorno”. Uomini si diventa è un manuale poco pratico di paternità, un timido manifesto sul maschio di oggi, ma anche una vita ricostruita per frammenti, la vera storia di un grande inventore di storie.
L’inverosimile lettera dello spartano Pausania al re di Persia, i discorsi che si leggono nella Storia di Tucidide, la missiva di Bruto fatta passare per falsa. E ancora la corrispondenza “falsovera” di Grieco, che accese i dubbi di Gramsci; e il celebre “testamento” di Lenin, rimaneggiato da Stalin e inghiottito per anni dalla macchina di partito. Sono solo alcuni esempi clamorosi di doppi giochi e trucchi testuali messi in atto per deviare il corso della lotta politica. Luciano Canfora li esamina in un’indagine sul fi lo del rasoio testuale, e ci guida in un universo dove i lapsus, i periodi che si ingarbugliano e gli errori di scrittura si rivelano preziosi indizi di scottanti verità. Il risultato è un racconto avvincente che mette a nudo miti e leggende e soprattutto dimostra che la fabbrica del falso non conosce soste. Ma che anche il più abile dei falsari si può smascherare.
Norvegia, XIV secolo. Unica figlia di un ricco e devoto possidente, Kristin viene promessa in sposa a quindici anni; durante un viaggio a Oslo si innamora però di Erlend, giovane affascinante dalla dubbia fama, e cede alla passione. Nonostante la ferma opposizione della famiglia, Kristin rompe il fidanzamento e sposa Erlend, per iniziare con lui il cammino verso l'età adulta. La vita travagliata della protagonista - il matrimonio, le nascite, i lutti, il rapporto con i figli, i tradimenti del marito, la solitudine e il convento - e la sua faticosa ma costante ricerca di Dio sono il fulcro di questo racconto, mentre sullo sfondo si staglia vivido e toccante l'affresco del Medioevo scandinavo, diviso tra le tradizioni pagane e l'affermarsi della nuova concezione cristiana dell'esistenza. Introduzione di Davide Rondoni.
Chi ha ucciso il re
Tarquinio Prisco?
E chi è davvero
il suo successore
Servio Tullio,
bastardo nato da
una serva e da un dio?
Una grandiosa ricostruzione
storica svela l'enigma alle origini
della potenza di Roma.
578 A.C., una congiura di aristocratici uccide Tarquinio Prisco, quinto re di Roma. Sua moglie, la regina Tanaquil, convince il popolo che il re non è morto ma giace ferito, e che le sue funzioni saranno rette da Servio Tullio. Ma chi è veramente quest'uomo che avrà presto in mano il destino di Roma? Le sue origini, come quelle di Romolo, sono avvolte in un mistero che ha resistito fi no ai giorni nostri. Nato da una serva, Servio è per Tanaquil una sorta di fi glio adottivo, cresciuto sotto la sua ala protettrice e per Tarquinio è il successore predestinato, a cui ha aperto la strada nominandolo comandante dell'esercito. È il "divino bastardo", un illegittimo dalla natura prodigiosa. Carandini, archeologo di fama mondiale, ripercorre le tappe della sua ascesa, indagando storia e mito nelle fonti antiche e nell'affresco di una tomba di Vulci, che svela l’enigma di questo primo tiranno di Roma, riformatore e anticipatore della Repubblica. È la storia di un re nato servo che, contrastando i privilegi dei patrizi, apre la strada alle grandi riforme grazie alle quali Roma diventa una grande città e una potenza nel Mediterraneo.