
Una serie di toccanti riflessioni sulle ultime sette parole di Gesù. Riconducendole alla loro essenza più vera, Hauerwas rilegge quelle espressioni collegandole ad altre pagine bibliche e associandole altresì ad autori contemporanei, per illustrarne l’importanza rispetto alla nostra vita di oggi.
Aprendo il nostro orecchio al linguaggio delle Scritture e disponendo il nostro cuore a una visione più vera di Dio, Hauerwas sottolinea l’umanità di Cristo, ricorda l’essenziale “alterità” di Dio e mette in evidenza la dinamica trinitaria della croce.
Sarebbe comodo sfuggire alla crudezza della Passione offrendo facili spiegazioni a difficili verità, o facendo della psicologia, o ricorrendo a letture solo devozionali delle parole del Crocifisso. Eppure il teologo americano si guarda bene da questi rischi: qui non si tratta delle nostre emozioni, ma di quel che patisce il Figlio nella sua Passione.
Una meditazione rigorosa ed essenziale, una lettura coinvolgente delle parole di Gesù, che giunge direttamente al cuore del vangelo.
Dal 1963 la rivista accompagna in Italia la riforma liturgica e si occupa di formazione liturgico - pastorale, facendo emergere il ruolo che il culto liturgico occupa nella vita delle comunità parrocchiali.
Questi i temi dei fascicoli del 2020:
1/2020 (gennaio-febbraio): New media e liturgia
2/2020 (marzo-aprile): Liturgia e tempo estivo
3/2020 (maggio-giugno): Inculturazione e Messale
4/2020 (luglio-agosto): Chi può vivere senza domenica?
5/2020 (settembre-ottobre): La morte e i suoi riti
6/2020 (novembre-dicembre): Celebrare nella sofferenza
Ogni numero, per passare dalla riflessione alla prassi, verrà articolato in tre sezioni: Studi su tema monografico; - Sussidi e testi per celebrazioni; - Schede per incontri formativi. Quest’ultima sezione prevede due rubriche stabili. La prima: Liturgia e disabilità: percorsi approfondirà il tema dell’accompagnamento delle persone con disabilità alla assemblea domenica; la seconda (Spiritualità, religiosità, liturgia) si occuperà del rapporto fede – liturgia – pietà popolare. Una terza rubrica sarà variabile, perché tradurrà in una proposta formativa il tema monografico del fascicolo.
Inoltre, il n. 3 vuole accompagnare l’uscita della nuova traduzione del Messale, prevista per la Quaresima – Pasqua 2020.
Gerhard Lohfink si confronta con il tema della morte e della risurrezione. La sua riflessione si sviluppa sullo sfondo mutevole delle concezioni e delle attese del nostro tempo. Le sue risposte si basano sulla sacra Scrittura, sulla tradizione e sulla ragione. Con un linguaggio che non vuol essere convenzionale e scontato, l'autore fa risplendere la forza della risurrezione - la risurrezione di Cristo, che diventa poi la nostra. In particolare, mostra di parlare di eventi che non si collocano in un remoto futuro; la loro prossimità a noi, anzi, è tale da superare le nostre capacità di comprensione. All'alternativa tra "il nulla" e "la risurrezione dei morti" generalmente noi tentiamo di sfuggire in due modi: semplicemente rimuovendo il pensiero della nostra dipartita, oppure raccontandoci una qualche soluzione mediana - del tipo: "alla fine si scompare nella natura", o "si sopravvive nei discendenti", come dicono i più raffinati. Lohfink prende in esame proprio queste soluzioni illusorie, mostrando come esse non siano delle vere possibilità. Alla fine resta un vero aut aut: o la risurrezione o l'inesorabile nulla. Ne va delle grandi domande dell'esistenza umana. Ne va dell'idea stessa di una giustizia. «Come si può parlare oggi della risurrezione? Rispondendo a questo interrogativo, c'è una cosa di cui ho avuto sempre timore e che ho cercato di evitare in ogni pagina: annoiare il lettore».
In questo stimolante volume David Carr propone la sua interpretazione delle origini della Bibbia. Lo studioso americano si chiede: dove risiede il segreto per cui i testi di Israele sono riusciti a sfidare i secoli, mentre l’inesorabile scorrere del tempo ha seppellito altre narrazioni più trionfalistiche? Carr sostiene che la caratura dei testi biblici si spiega per il fatto che essi parlano di un catastrofico trauma umano: proprio da lì sono scaturiti. Le Scritture dell’antico Israele, piccola regione sperduta fra le colline del Mediterraneo orientale, divennero così il punto di riferimento di due grandi religioni mondiali.
La progressiva affermazione dell’alleanza e del monoteismo, l’esperienza dell’esilio a Babilonia, l’idea di elezione e quella di purità, la concezione della sofferenza come prova divina, la formazione del canone ebraico e la nascita del cristianesimo con il suo Salvatore umiliato e crocifisso: tutto questo viene convogliato da Carr in un racconto davvero accattivante. Un racconto che dispiega i contrasti storici di una comunità e mette a fuoco i tentativi di guarire dai conflitti, per dare un senso al mondo e tendere alla redenzione.
Un libro suggestivo, ricco di profonde intuizioni e frutto di grande sensibilità e intelligenza.
Camminare è fondamentale per l’esistenza, non soltanto per la salute fisica. Anche la maggior parte dei problemi psichici insorgono o persistono per carenza di un movimento fatto con regolarità! Gisbert Greshake, stimato teologo e appassionato escursionista, esamina il fenomeno del camminare da un punto di vista olistico: dalla questione di cosa accada al corpo e all’anima camminando, fino al cammino come archetipo biblico della spiritualità. Emerge così che della vita umana fanno parte anche deviazioni, incroci e... viae crucis. Un invito spirituale all’andare, che incoraggia a osare il primo passo – quello con cui inizia ogni cammino.
«Camminare è molto, molto più del semplice moto fisico; coinvolge corpo, anima e mente. L’intera nostra vita è un unico grande invito a ripartire sempre, per percorrere un cammino. Soltanto allora essa è anche in viaggio verso una mèta che vale la pensa raggiungere. Perciò, se vuoi dare una direzione alla tua vita, va’, parti!».
Un gesto apparentemente senza importanza, da sempre metafora universale della vita, svelato nel suo senso più ricco da un grande teologo.
Il principio era il frammento
«Prendi il libro e divoralo»
«Scrivi queste parole» (Es 34,27): la scrittura dell'alleanza.
La Torà: via di Dio.
Il Libro e la sua lettura: la «coscienza canonica» della Torà.
Pagine intense e vibranti, da uno dei massimi teologi del Novecento, per accompagnare un cammino di riflessione che va dal Giovedì santo alla Domenica di Pasqua, ma si prolunga poi fino all’Ascensione e alla Pentecoste.
«La passione del Figlio dell’uomo è l’accettazione abissalmente unica e irripetibile della passione per l’umanità. Quest’ultima, nella accettazione di Cristo, viene accolta, supportata, redenta e liberata, per entrare nel mistero di Dio».
«Se chiudono le porte a noi, suoi messaggeri, a Cristo non le possono chiudere. Egli entra in tutti i cuori per inquietarli senza posa con la fame della giustizia e dell’amore, con la sete della vita e della verità – con la fame e la sete di lui. Perché lui è l’amore e la giustizia, la vita e la verità».
Klaus Berger, con l'ausilio di testi di Clemens Bittlinger, medita sul simbolo più importante della fede cristiana: la croce. I due autori sono uniti, oltre che da un'amicizia di lunga data, dal desiderio di tradurre in un linguaggio fresco, nuovo, la loro fede comune nella croce e nella risurrezione. Scelgono forme di meditazione e punti d'accesso al mistero del tutto diversi, ma giungono alla stessa identica conclusione: la croce sta a indicare quella svolta che è l'amore, l'amore più forte di tutto! La croce suggerisce l'eternità: se l'amore è più forte, dice che la morte non è la fine di tutto. La croce pone un segno nel mondo: ci ricorda che, quando scompariremo, in realtà noi cadremo nelle mani di Dio. Vita dal messaggio della croce. Anche per noi, oggi. «Questo libro mostra varie sfaccettature della croce di Gesù. Offre informazioni sulle origini delle rappresentazioni della croce, spiega come la croce sia diventata il simbolo del cristianesimo e sviluppa, con il sostegno di poesie e di canti sul tema della croce, la teologia che si nasconde dietro ad essa» (Heinrich Bedford-Strohm).
Questo libro di meditazione, idealmente da gustare lungo un arco di quaranta giorni, è pensato per calcare le orme di Gesù sedendo alla scuola di Dietrich Bonhoeffer: una delle menti teologiche più brillanti del Novecento, membro della resistenza a Hitler e martire del nazismo. Sandro Göpfert, che ci invita a percorrere questo viaggio, per ogni giorno di cammino offre: - un brano tratto dagli scritti più intensi di Bonhoeffer, - una pagina biblica cruciale che illustra lo stesso tema, - un testo per l'approfondimento meditativo, - alcune domande per il discernimento personale, - ricchi e preziosi spunti per la preghiera. Al termine di questo percorso di frequentazione quotidiana, il lettore sarà entrato in sintonia con l'uomo Bonhoeffer, conoscerà meglio il profondo pensiero di questo padre della chiesa del XX secolo (i testi sono gioielli tratti soprattutto da Vita comune, Sequela e Resistenza e resa), ma soprattutto avrà fatto esperienza di Gesù, Colui alla cui sequela Bonhoeffer si è messo convintamente, con tutto se stesso. «Un libro per confrontarsi con la visione spirituale di Bonhoeffer. L'autore ha scelto di sostare su testi relativi a quaranta parole-chiave, che spaziano da "preghiera" a "silenzio", da "cantare" a "dormire"...» (Peter Zimmerling).
La vita non è solo amena, piacevole e armoniosa. La vita sa essere anche molto dura, a volte. E chiunque prometta di risolvere con un colpo di bacchetta magica tutti i problemi, costui mente: paura e solitudine, malattia e dolore, disperazione e morte non si cancellano con un colpo di spugna. Eppure non è il negativo ad averla vinta: questo è il messaggio della Pasqua. Celebrare la risurrezione non elimina i momenti bui e cupi dalla mia vita, ma mi fa sentire che Dio sta camminando con me, attraversa con me le tenebre dell'esistenza. E la risurrezione del suo Figlio promette che la morte non ha l'ultima parola: l'ultima parola spetta sempre all'amore. Ecco perché la Pasqua è tutta un'altra cosa rispetto a uova di cioccolato, soffici colombe coperte di glassa e scampagnate con gli amici: è qualcosa di completamente diverso. Perché adorare una croce? Perché il vuoto del sabato santo e il fuoco nuovo nella notte di Pasqua? E poi, un morto può davvero rivivere? Andrea Schwarz ci accompagna pagina dopo pagina - con un linguaggio fresco, diretto, spigliato, niente affatto convenzionale - in un viaggio attraverso i giorni della Quaresima e del Triduo. Mostrando che tutto questo ci riguarda da vicino, ha a che fare con noi: è della nostra vita che parla. Un libro che incoraggia ad affrontare le oscurità della vita. E aiuta ad aprirsi alla risurrezione e alla vita nuova. Perché la Pasqua è davvero diversa: è ricominciare. Ma lo sperimenteremo solo quando lo vivremo.