Numerose sono le affinità e le tangenze della scrittura mistica con alcuni postulati della letteratura della modernità, a partire dal riscontro di una dimensione autoriale necessaria per poter accedere alla visione di Dio e al rivelarsi della sua essenza. La figura di Teresa de Avila appare in questo senso emblematica: giacché si è in presenza di una tra le più significative rappresentanti del cristianesimo ma al tempo medesimo di una grande scrittrice.
L'incontro di Camaldoli del 2000 da parte delle Amicizie ebraico-cristiane d'Itralia ha avuto un occhio su tutto ciò che, attraverso immagini e simboli di ogni tipo, veicola convinzioni più o meno esplicite, che determinano poi il nostro comportamento, solidificandolo in pregiudizi assai difficili da individuare e dunque anche da superare o tanto meno da estirpare.
Il ciclo di riflessioni sui temi che costituiscono il cuore della identità cristiana: la beatitudine del Regno, la "nuova giustizia", le opere "religiose" (elemosina, digiuno, preghiera) come espressione della fede evangelica.
La globalizzazione è ormai presentata dai media come l'irreversibile destino del mondo e portatrice di benessere per tutti. Nella applicazione pratica invece svela il suo peccato di origine. È strumento di sfruttamento degli uomini e della natura da parte delle potenze economiche occidentali. Il vangelo di Luca si inserisce integralmente in questa feconda corrente, mostrando che la stessa prassi di Gesù e le sue parole, sono state critica inesausta alla protervia dei potenti che Dio rimanderà a mani vuote, se non si prenderanno a cuore il destino degli umiliati e sconfitti della storia.