
I testi qui raccolti sono il frutto di due intense riflessioni proposte dal vescovo, mons. Francesco Lambiasi, in questi primi mesi del suo episcopato. Scaturite da distinte circostanze (la prolusione al nuovo anno accademico dell'ISSR "A. Marvelli" e la lezione magistrale tenuta all'Università di Bologna - Polo di Rimini) queste due riflessioni trovano la loro profonda connessione nel rinnovato incontro tra fede e ragione, tra verità e libertà, tra conoscenza e amore. In profonda sintonia con la più autentica tradizione del pensiero cristiano, il vescovo Lambiasi ci mostra, con magistrale sintesi, come la verità manifesta diviene amore e, nel contempo, come l'amore realizzato si trasformi in bellezza.
Le lettere dell'apostolo Paolo costituiscono una testimonianza di fede unica. Una fede vissuta nella tensione tra la fedeltà ai padri e la fedeltà all'azione dello Spirito nella storia. Il messaggio di Paolo tocca ogni credente, la sua figura affascina sempre: per questo si è immaginato che egli scriva questa lettera a tutti i ragazzi, perchè attraverso la sua straordinaria avventura dopo l'incontro col Risorto anche tanti altri possano vedere in Gesù colui che è atteso.
Attraverso uno sguardo ai numerosi monumenti dedicati a Mazzini, il volume di Michele Finelli e Lorenzo Secchiari ricostruisce alcuni momenti significativi della storia del movimento repubblicano nelle province di Massa-Carrara e La Spezia. Dopo la morte del patriota (1872) in questa zona, roccaforte repubblicana in Italia, cominciò la costruzione di una "religione laica" che trovò nell'associazionismo operaio e nell'uso dell'iconografia mazziniana i suoi punti di forza. Non è un caso che la proliferazione di lapidi e bassorilievi dedicati a Mazzini fosse accompagnata dalla conquista da parte di repubblicani e progressisti di importanti comuni, come Carrara e La Spezia.
Respingendo le opposte tentazioni della tabuizzazione moralistica e della banalizzazione consumista, Piana offre una visione serena della sessualità evidenziando la molteplicità dei significati umani e suggerendo i criteri per la formulazione del giudizio etico. L'approccio a tematiche particolari, quali l'autoerotismo, l'uso della sessualità al di fuori del matrimonio e l'omosessualità, si sviluppa nel solco di un'attenzione privilegiata alle dinamiche soggettive e relazionali. Il superamento della tradizionale concezione 'naturalistica' non implica la caduta in un assoluto relativismo, ma diviene la condizione per una più matura crescita della persona e dei rapporti interpersonali.
In quanto parte integrante della vita e dell'esperienza umana, il sogno è una delle cose più 'reali' che esistano: i nostri sogni fanno parte di noi. La massima di remota origine "In somnio veritas" un tempo veniva riferita al presunto valore conoscitivo e oracolare del sogno, e potrebbe conservare una sua validità ancora oggi, ma in una diversa prospettiva. Nel sogno infatti l'essere umano,privo della sovrastruttura civile e razionale che caratterizza la vita diurna, è conoscibile nella sua dimensione meno palese, più profonda e primitiva. E quindi è anche più aperto all'azione di Dio. Nell'esperienza di fede che si riflette nella Bibbia, (come in quasi tutte le culture antiche), il sogno è non solo una realtà di cui tener conto, ma una delle più tipiche forme di comunicazione diretta, privilegiata e intensificata, tra Dio e l'essere umano. Nel sogno Dio mostra la verità, toglie il velo che impedisce agli uomini l'accesso alla realtà vera e piena.
Non credo che per i bambini di oggi sia tanto facile "ruglés ti sanpurgnòis", rotolarsi nell'erba di San Petronio, un po' perché i nostri bambini non vi giocano più. La traduzione è assolutamente frutto della mia immaginazione: i "sanpurgnòis" o, come dicono altri "sanpurgnòin" hanno lasciato un'immagine tanto sbiadita nella mia memoria che non sono riuscito a dare loro una corrispondenza certa, nonostante i manuali di botanica consultati. Fieno greco oppure stancabue, più probabilmente pettine di Venere, pare proprio che questa essenza prativa, scansata dalle donne che falciavano erba fresca per i conigli, non voglia essere riconosciuta se non con la terminologia dialettale: rispettiamola. In fondo si è sempre fatta rispettare, se la calpestavi ti appiccicava un odore acre e disgustoso.
Questa nuova opera di Antonio Gasperini, non più in vernacolo ma in un italiano colto e ricco di rimandi di chi conosce la poesia in lingua e ne ha assorbito stilemi e retorica, non ci deve stupire dopo il conclamato successo delle sue opere dialettali. Gasperini ha cominciato a scrivere in lingua e in lingua ha pubblicato opere significative. Questo è un libro che parte dalla memoria per giungere in vista di un capolinea di cui dà giustificazione il titolo: "Ricongiunti colloqui", che costituisce anche la poesia d'apertura e fornisce la traccia di senso dell'opera. "Come in muta preghiera, nei ricongiunti colloqui con gli avi, mi si allentano le dure certezze e tutto si spegne il frastuono del mio breve futuro". La vita è "un'intrigante metafora" che Gasperini ha letto e riletto nelle asprezze della sua terra a cui ha fatto ritorno e altrove, dove le vicende lo hanno condotto.
La profondità, ricchezza e completezza dei saggi raccolti in questo volume riflettono pienamente la complessità e le sfide di fronte alle quali oggi ci troviamo, e senza mai limitarsi soltanto all'analisi e alla denuncia, essi propongono anche forme concrete tese alla costruzione di un nuovo ethos della cultura politica. Stefano Zamagni, discutendo del 'bene comune' in economia, mette a fuoco con grande chiarezza la tendenza ad emarginare, nella prassi quotidiana non meno che nella teoria, il principio della 'società fraterna'; l'unico a motivare adeguatamente - più della libertà e della giustizia - la creatività sociale e la responsabilità civile delle persone.
Questo libro, partendo dai miti e dalla filosofia dei greci, ne mostra l'influsso sul pensiero e sulla politica dell'Occidente come cultura "omosessuale", cioè esclusivamente maschile. Una cultura che genera inevitabilmente violenza, in quanto sotto forme e con intensità diverse produce quell'individualismo possessivo che nega la relazione essenziale con l'altro...
I tre mirabili saggi di madre Maria Ignazia Angelini, suor Benedetta Artioli e Luciana Maria Mirri che compongono questo volume, ci invitano all'incontro con la Parola che nutre e rigenera l'esperienza di fede cristiana, nella preghiera e nella liturgia eucaristica. Con generosità e persuasione tutte femminili, queste donne offrono alcune perle di sapienza spirituale, sospingendoci delicatamente al centro, al cuore ardente della vita cristiana, che è "un cerchio di fuoco che passa la sua fiamma dalla preghiera personale a quella liturgica e quindi alla celebrazione dell'eucarestia".

