
Il libro di esdra-neemia colma un vuoto di cinque secoli della storia d’Israele, fino alla comparsa di Gesù in Giudea. È l’unica testimonianza biblica (fuori dalle extrabibliche) della svolta nella religione biblica che segna la nascita del giudaismo. C’è un progressivo ripiegarsi della fede biblica in una comunità sempre più esclusiva, preoccupata solo di conservare la propria identità e di difendersi dalle pressioni esterne.
Su base storica ed esegetica, il volume segue passo dopo passo il libro biblico, mostrando sia l’attualità di quell’esperienza sia il suo significato teologico. Protagonista della vicenda è il popolo nella sua totalità, al cui servizio stanno i capi, per la ricostruzione di Gerusalemme distrutta dai babilonesi: prima del tempio e poi delle mura.
L’importanza di Esdra-Neemia è data dall’episodio della lettura pubblica della Scrittura: 1) nasce la pratica della lettura liturgica della Parola di Dio; 2) viene spiegato che la Parola per realizzarsi deve essere studiata e compresa; 3) ha inizio la serie ininterrotta di letture e commenti della Scrittura, che è arrivata fino ai nostri giorni. E fra queste letture un posto importante è occupato dal monaco inglese beda il venerabile (673-735 circa), che dopo l’età patristica ha commentato tutta la Scrittura e ha mostrato al Medioevo e a noi il modo con cui leggere i diversi sensi della Scrittura, da quello letterale a quello morale. Per questo, sono riportate alcune pagine del suo commentario, che aprono uno squarcio sulla Chiesa dei suoi tempi e ci insegnano come formulare domande anche per l’oggi.
Punti forti
Poco conosciuto, è l’unico libro storico della Bibbia ebraica sull’epoca che va dalla caduta di Gerusalemme al NT.
Alcune pagine di Beda il Venerabile (secolo VIII), per la prima volta tradotte in italiano, leggono Esdra-Neemia alla luce della Chiesa dei suoi tempi e ne mostrano l’attualità.
Riduzione del commentario de ILB, con il testo biblico (la traduzione nuova è quella dell’autore) alla fine.
Destinatari
A chi ha una sufficiente conoscenza biblica e una base teologica: studenti di teologia, religiosi e sacerdoti.
Autore Claudio Balzaretti (Novara 1956), laureato in lettere classiche e candidato al dottorato in esegesi presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma, ha insegnato esegesi biblica presso il Seminario della diocesi di Novara e attualmente è ordinario di filosofia e scienze sociali nei licei statali. I suoi articoli spaziano dalla filologia classica e semitica alla letteratura e all’esegesi. Ha pubblicato: Esdra-Neemia. Nuova versione, introduzione e commento (Milano 1999); «Missa». Storia di una secolare ricerca etimologica ancora aperta (Roma 2000); I libri delle Cronache (Roma 2001); I libri dei Re (Roma 2002); 1-2 Maccabei (Padova 2004); 1-2 Re (Padova 2008); Il Papa, Nietzsche e la cioccolata. Saggio di morale gastronomica (Bologna 2009).
Raggiunti entrambi da Dossetti, se pur su differenti sentieri, negli anni della loro formazione, gli autori intendono proporre in questo libro un ritratto «inedito» di Dossetti, elaborato a partire dai suoi scritti. Diviso in due parti, nella prima Cesare Paradiso ci presenta il «giovane» Dossetti, protagonista della nascita della democrazia italiana attraverso l’Assemblea costituente; nella seconda, invece, Pietro Maria Fragnelli delinea il profilo del Dossetti «religioso» nella sua esperienza esistenziale e spirituale. Emerge da questa duplice lettura una personalità poliedrica eppure coerente, fortemente ancorata alla dimensione spirituale nella fase politica e profondamente segnata dalla tensione civile nella fase religiosa. Per dirla con il sociologo Ardigò, Dossetti è stato «monaco nel politico» e «politico nel monaco».
In un tempo, come il nostro, di dichiarata emergenza educativa, proporre la straordinaria figura di Dossetti alle nuove generazioni può offrire singolari opportunità: da un lato, specie nei giovani adulti spesso disorientati, può portare a una rinnovata passione per la vita civile e politica; dall’altro può provocare alla ricerca di un discepolato autentico e sereno.
punti forti
Tenendo conto dell’emergenza educativa, Dossetti viene presentato come modello per la formazione dei giovani.
Un «ritratto» agile e originale di questo protagonista dell’Italia e della Chiesa del Novecento.
Un testo che ben sintetizza gli elementi fondamentali del pensiero di Dossetti.
Destinatari
Sacerdoti, catechisti, educatori, e soprattutto quanti amano e vogliono conoscere più da vicino questa figura.
autori Cesare paradiso è nato a Taranto, dove vive ed esercita la professione di avvocato civilista. Pubblicista, docente di discipline giuridiche ed economiche, ha ereditato la passione per Dossetti dal padre Leonardo, che fu Sindaco di Taranto negli anni Settanta. Ha pubblicato, nel 2008, per Firenze Libri, Se amare non basta, il suo primo racconto. pietro Maria fragnelli, nato a Crispiano (Taranto), è vescovo di Castellaneta dal 2003. Ha studiato filosofia e teologia nella Pontificia Università Lateranense, si è licenziato in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico e ha conseguito la laurea in filosofia all’Università «La Sapienza» di Roma. È stato Padre spirituale e Rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore (1991-2003).Tra le sue pubblicazioni: Il deserto fiorirà (Roma 2005); Alla voce fiducia. Parola di Dio e comunità educante (Roma 2009).
Quattordici testimonianze di ex appartenenti alla più controversa organizzazione religiosa, la cosiddetta «chiesa» di Scientology, fondata mezzo secolo fa dallo scrittore di fantascienza Ron Hubbard. Quattordici storie diversissime, per raccontare la stessa vicenda: quella di qualcuno che entra nel movimento spinto dalla speranza di migliorare la
propria vita, ma che con il tempo scopre di essere piombato in cui incubo da cui è diffcile svegliarsi.
Un’esperienza che si rivela distruttiva per se stessi e per i propri averi. È il racconto lucido e sconvolgente di quattordici adepti che, alla fne, sono riusciti a uscire da Scientology, così come ha fatto Maria Pia Gardini, la più
nota ex adepta italiana del movimento americano.
Queste pagine danno fnalmente voce a chi per tanto tempo non ha avuto alcuna voce.
Un itinerario biblico-spirituale che ruota intorno al verbo vedere. Il percorso prende avvio dall’espressione riportata nel brano delVangelo di Giovanni: “Vogliamo vedere Gesù” (12,20-24) e si sviluppa toccando figure evangeliche accomunate dall’incontro con Cristo: i Magi, Simeone, il cieco di Gerico, Zaccheo...
Il volume si sofferma sugli aspetti, umanissimi, che caratterizzano questo incontro: gioia, costanza, speranza ma anche dubbio e scoraggiamento. Accanto alla spiegazione dal sapore più propriamente biblico, l’Autore propone una riflessione di carattere personale e spirituale che aiuta il lettore a sentire attuale e concreto il messaggio.
Il testo si conclude con una riflessione sulla figura di Maria, donna del silenzio, donna dell’attesa, donna del Sabato santo.
punti forti
Autorevolezza e competenza dell’autore. Un linguaggio semplice e scorrevole. La sequela cristiana secondo una prospettiva biblica e psicologico-spirituale.
destinatari
Per catechisti, religiosi/e, aderenti a movimenti ecclesiali.
autore
Aurelio Fusi, sacerdote della congregazione di Don Orione, ha conseguito i gradi accademici in Teologia presso le Pontificie Università Lateranense e Gregoriana.Alla ricerca scientifica ha unito l’insegnamento presso l’Istituto Teologico della medesima famiglia. Mentre era parroco a Voghera ha insegnato al SIT, Scuola Interdiocesana di Teologia di Alessandria. È attualmente impegnato come segretario generale e procuratore della congregazione.
Da che palpito viene la predica un prete si racconta
di Paolo Tammi Giampiero Guadagni Prefazione di mons. Diego Coletti
Il libro racconta i 27 anni di esperienza sacerdotale di Don Paolo Tammi (parroco a Roma), tutti trascorsi nella pastorale e nell’insegnamento. Il racconto, in effetti, è l’occasione per descrivere sentimenti e emozioni, azione pastorale, tentativi, timori, aspirazioni e progetti.
E soprattutto per esprimere il proprio «vissuto» in riferimento a: Gesù, il vangelo, la vita spirituale, la fede, la relazione con gli altri, la Chiesa, l’omelia, la catechesi, il laicato, il tempo, l’amicizia. Per esprimere il proprio «pensiero» e le proprie «valutazioni» su: il celibato, la pedofilia, i giovani, la politica, la società, l’immigrazione, la domenica, la morte.
Un amore palese di Don Paolo? L’Africa. Per la sua povertà e per la sua ricchezza, per la sobrietà dello stile di vita, per l’entusiasmo contagioso della sua gente.
sono prete per grazia. una serie di circostanze, non razionalmente sostenibili, mi ha condotto a desiderare di esserlo e a diventarlo. e la stessa grazia mi ha sostenuto in questi oltre ventisette anni... Mai mi sono pentito e mai ho dato, almeno spero, la sensazione di un prete rammaricato e obbligato a svolgere il proprio ministero.
punti forti
L’anno sacerdotale. Qui emerge una figura di sacerdote estremamente positiva.
Aiuto per un’azione pastorale che si pone nella concretezza della realtà
destinatari
Sacerdoti Largo pubblico
autori Paolo Tammi è prete e parroco romano.Nato nel 1956 a Roma, è stato ordinato sacerdote nel 1982. Ha conseguito due lauree nell’Università «La Sapienza»di Roma e il dottorato in teologia alla Pontificia Università Lateranense. Da 27 anni, cioè da quando è prete, ha sempre svolto il ministero in quattro differenti parrocchie ed ha insegnato per dieci anni bioetica in una scuola dell’Università cattolica. Da 13 anni è insegnante di religione nei licei. Giampiero Guadagni: nato a Roma nel 1964, sposato, ha due figli. Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista. Capo servizio a Conquiste del lavoro, quotidiano della Cisl; collabora con Radio vaticana come notista politico; e con Avvenire, per l’inserto settimanale «èLavoro». Ha collaborato con Nova Radio Roma, del Circuito Marconi.
In occasione del quinto anniversario della morte di madre María Josefa del Cuore di Gesù, carmelitana scalza del Cerro de los Ángeles (Spagna), esce in Italia questa biografia, semplice ma intensa.
Di famiglia facoltosa – la madre apparteneva a un’illustre famiglia carlista –, fu educata alle virtù cristiane fin da giovanissima e presto maturò la vocazione claustrale e una devozione particolarissima per la Vergine.
Scrive mons. Francisco Javier Froján Madero nella postfazione al testo: «Nella solitudine e nel silenzio della clausura, Madre Maria Josefa, mossa della divina grazia, ha saputo vivere fedelmente i tre consigli evangelici e ha esercitato le virtù teologali e cardinali sempre con animo pronto e generoso. La sua ferma fedeltà alla Chiesa, al Papa e alle Costituzioni carmelitane, la sua umiltà e povertà, ma specialmente la sua carità verso tutti era incentrata nell’amore supremo al Cuore di Gesù, confidando sempre nella divina Providenza, per portare tutti a Dio».
Un testo semplice, appunto, come semplice è stata la vita di questa grande donna e cristiana, per cui inizia questo autunno il processo di beatificazione.
Punti forti
La figura di una grande religiosa, carmelitana, molto conosciuta e amata nel suo Paese d’origine, la Spagna.
Una lettura avvincente e una prosa piacevole.
Destinatari
Per chi si interessa di spiritualità carmelitana.
La descrizione del primo presepe vivente, ad opera di Tommaso da Celano, primo biografo di san Francecso d’Assisi; semplice, ma straordinaria e geniale per la finezza di alcuni dettagli che rivelano l’animo delicato del Santo d’Assisi in un tempo (1223) di severa ascesi, più attratta dal dramma del Calvario che dalla dolcezza di Betlemme.
Un piccolo strumento per augurare Buon Natale in modo diverso e come segno di affetto e di amicizia, alle persone care.
autore
Tommaso da Celano appartiene alla numerosa fioritura di vocazioni cresciuta intorno a S. Francesco di cui è stato diretto testimone della predicazione. Deve la sua notorietà al fatto di averci tramandato episodi indimenticabili con devozione filiale e accuratezza narrativa. Le sue Vita prima e Vita seconda, seguite dal Trattato dei miracoli, si affiancano ai Fioretti di autore ignoto e compongono una sorta di vangelo francescano che ancora affascina il lettore moderno.
I vizi capitali hanno sempre costituito un importante tema di riflessione. Fin da Aristotele, che li definisce «gli abiti del male», si è intuito che i vizi, mettendo a nudo la fragilità e la miseria umana, sono una via privilegiata per conoscere il fondo oscuro e misterioso dell’anima. Questo è il motivo per il quale anche oggi i vizi capitali sono oggetto di un rinnovato interesse, non solo da parte della teologia, ma anche della psicologia del profondo, della filosofia e della letteratura.
Nello stile ormai consolidato della collana Scritture, in questo volume, a partire da sette brani biblici, si confrontano alcuni esponenti della cultura laica e cattolica, italiana ed europea, offrendoci un attuale e ricco approfondimento del tema.
Del primo vizio, la superbia, che ha come occasione di confronto il brano di Genesi 3,1-7, ne palrano André Wénin, Maria Johnson, Marisa Santarlasci, Basilio Petrà e Francesca Nenci. Sul tema della gola, introdotto dal brano di Amos 6,1.4-7, hanno scritto Marcello Marino, Massimo Donà, Roberto Burdese, Osvaldo Rossi e Donatella Turri. Il brano di Matteo 25,14-29 introduce il tema dell’accidia su cui sono intervenuti StefanoTarocchi,Anna Maria Cànopi,Antonio di Grado, Sergio Benvenuto e Tommaso Fanfani. Hanno approfondito il tema della lussuria, introdotta da 2Samuele 13,1-17, Arrigo Miglio, Carmine Di sante, Giovanni Ventimiglia, Aviad Kleinberg, Massimo Arcangeli e Marisa Cecchetti. L’avarizia, introdotta da Luca 13,21, è stata approfondita da Roberto Filippini, Salvatore Martinez, Stefano Zamagni, Piero Gheddo, Raffaello Schiamone e Marina Salomon. Del sesto vizio, l’invidia, a partire da Genesi 37,2-4.11-14.17b-28, hanno scritto Federico Giuntoli, Fabio Geda, Riseppe Somigliano, Francesco D’Agostino e Debora D’Agostino. Infine sul tema dell’ira, introdotto da ef 4,26-32, hanno scritto Francesco Bianchini,Arturo Paoli, Francesco Gaiffi.
Curatori
Piero Ciardella è direttore dell’Istituto superiore di Scienze Religiose «B.N. Stenone» di Pisa, docente di filosofia teoretica e segretario del Coordinamento delle Associazioni Teologiche Italiane.
Maurizio Gronchi insegna cristologia nella facoltà di teologia della Pontificia Università Urbaniana ed è membro dell’Associazione Teologica Italiana.
L’Autore ritorna sul tema del conoscere se stessi, guardarsi dentro e riconoscere eventuali ferite nascoste per guarirne. Soprattutto sottolinea l’importanza di modificarsi, di trasformare i propri istinti negativi in positività.
In questo lavoro di trasformazione di sé, un aiuto può venire anche dai riti religiosi come quelli dei Sacramenti nella religione cattolica. E non trascurare di alimentare la speranza.
Autore
Valerio Albisetti, psicologo e psicoterapeuta, è una delle presenze più significative della psicoanalisi contemporanea. Professore universitario, prestigioso consulente di direzione aziendale, conferenziere internazionale, è autore di numerosi libri di psico-spiritualità, autentici best-sellers, tradotti in molte lingue. Fra i più recenti: Imparare a vivere (2006), Amare la vita e le sue sorprese (2006), Note d’amore e di vita (2006), Felici di essere nati (2007), Una vita a tutto tondo (2007), Il bello dell’età di mezzo (2007), Essere un po’ depressi fa bene (2008), editi da Paoline Editoriale Libri.
Nella mentalità corrente si tende a pensare che la libertà sia essenzialmente un dato di fatto. Così la si associa immediatamente con l’idea di un diritto da salvaguardare, più che con la persuasione di un’avventura da vivere. Per la Bibbia, invece, la libertà è non è mai posseduta una volta per sempre; è sempre minacciata, può essere persa, ritrovata, obnubilata, conquistata, approfondita... È un «dramma», un rischio: sia per Dio che la promuove, sia per l’uomo che ad essa è chiamato.
In queste pagine vengono offerte otto «meditazioni», che ci introducono alla figura biblica della «libertà», quattro sono riferite all’Antico Testamento (il dramma del peccato nella Genesi, l’avventura dell’esodo, le figure di Giobbe e Geremia) e quattro al Nuovo (il messaggio delle beatitudini, il significato della libertà nel cap. 8 del Vangelo giovanneo, il rapporto tra libertà e persecuzione negli Atti e la legge della libertà in Paolo nella Lettera ai Romani).
punti forti
Il tema della libertà è sempre di forte richiamo, in un contesto culturale come l’attuale che ne fa uno dei valori più affermati, rivendicati, ma a volte poco approfonditi.
Sono i testi della Scrittura a parlare, con il fascino della provocazione e della loro perenne attualità. Il testo è scritto con particolare profondità e chiarezza.
destinatari
Le meditazioni nascono da un’esperienza di catechesi e sono perciò destinate in modo particolare a gruppi di approfondimento biblico. Sono comunque adatte a un pubblico dotato di una conoscenza di base delle Scritture.
autore
Stefano Zamboni (Trento 1974) è sacerdote dehoniano. Attualmente è docente invitato di teologia morale presso la Facoltà Teologica “Marianum” (Roma), la Pontificia Facoltà dell’Italia Meridionale (Napoli – sezione San Luigi) e l’Istituto Teologico Leoniano (Anagni). Ha pubblicato il saggio «Chiamati a seguire l’Agnello...». Il martirio, compimento della vita morale (EDB, Bologna 2007) e, insieme a R. Tremblay, ha curato l’edizione di Figli nel Figlio. Una teologia morale fondamentale (EDB, Bologna 2008).