
Il testo raccoglie numerose meditazioni di fratel Arturo Paoli nella forma dell’intervista ed è un lavoro tematico che verte sulla gioia.Tema sempre caro a fratel Arturo, presente nel suo pensiero e nelle sue riflessioni, che non ha mai smesso di testimoniare durante tutto l’arco della sua esistenza.
La gioia è un diritto di ogni uomo; ciascuno di noi è nato per la gioia, non per essere triste al mondo. Ma la gioia è una conquista, spesso faticosa, che si raggiunge con grandi sacrifici e passando attraverso diversi percorsi che corrispondono ad altrettante tappe della nostra esperienza umana. La gioia passa attraverso il “deserto”, attraverso il “dolore”, e necessita di un clima di “silenzio”. Come ci ricorda fratel Arturo, «il silenzio è la sola atmosfera in cui possiamo ascoltare la voce dello Spirito, per poterla accogliere». Per diventare, così, collaboratori di Gesù e realizzare il suo progetto per l’uomo, non lassù nel cielo, ma quaggiù sulla terra.
Destinatari
Credenti e non credenti.
Persone che vivono o hanno vissuto una fase dolorosa nella propria vita. Quanti si occupano del percorso esistenziale umano: guide spirituali, psicologi, filosofi.
Autori
Arturo Paoli, nato nel 1912 a Lucca, laureato in lettere, nel 1940 è ordinato sacerdote e dal 1949 al 1954 è stato vice-assistente nazionale dell’Azione Cattolica. Entrato poi nei Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld, ha trascorso molta parte della sua vita in America Latina impegnato a favore dei poveri. Per la sua difesa delle vittime del nazifascismo, nel 1999 è stato insignito del titolo di Giusti tra le nazioni dallo Stato di Israele e nel 2006 della medaglia d’oro al valor civile da Ciampi. Rientrato in Italia nel 2005, vive a Lucca sempre impegnato nell’annuncio della Parola.
Dino Biggio, sardo, nato nel 1944, ha svolto l’attività di bancario fino al suo pensionamento. Dal 2006 si dedica alla raccolta dei discorsi tenuti da Arturo Paoli, curandone la trascrizione e l’elaborazione. Per la casa editrice sarda La Collina di Serdiana ha già curato Svegliate Dio! di Arturo Paoli (2007), ed è stato coautore con lui di Dio nella trasparenza dei poveri (2011)
Il testo è una biografia, avvincente ed accessibile a tutti, di una figura poco conosciuta in Italia: il sacerdote francese Gian Maria de La Mennais (1780-1860). Questi è stato un riferimento importante nella Chiesa di Francia dell’Ottocento, sia per la sua opera che per il suo pensiero. Egli si è inserito nel filone ecclesiale della ricostruzione dei fondamenti cristiani, culturali e civili della società francese, che erano stati spazzati via dalle idee dell’Illuminismo e dalla Rivoluzione del 1789, periodo storico ben illustrato nel testo.
La biografia ripercorre la sua vocazione nei difficilissimi tempi di persecuzione post-rivoluzionaria e presenta la sua ampia e diversificata opera, orientata a una riorganizzazione della Chiesa, attraverso una pastorale rinnovata (missioni popolari, formazione dei sacerdoti, sostegno alle vocazioni), ma soprattutto attraverso un’attenzione privilegiata verso i bambini e le bambine delle classi popolari: per offrire ad essi una solida istruzione ed educazione cristiana fondò due Congregazioni, i Fratelli dell’Istruzione Cristiana e le Figlie della Provvidenza.
La sua opera di evangelizzazione popolare e missionaria si diffuse così tanto che la sua congregazione fu scelta dal ministro francese per l’educazione cristiana anche degli schiavi delle Colonie francesi ad appena venti anni dalla fondazione.
Gian Maria, dopo aver rifiutato per ben diciassette volte la nomina vescovile, morì in concetto di santità.
"La Chiesa può indicare Gian Maria de la Mennais come un grande apostolo dei tempi nuovi, dei nostri giorni, della nostra società, per costruire, attraverso l’umile e quotidiana opera
educativa cristiana, una società fondata sui valori della fede."
(L’Autore)
Destinatari
Educatori, insegnanti, catechisti dei ragazzi e dei giovani. Scuole cattoliche. Appassionati di biografie.
Autore
Fratel Dino de Carolis è un fratello dell’Istruzione Cristiana, congregazione fondata da Gian Maria de La Mennais. Laureato in scienze della formazione e in teologia, opera da anni sia nell’insegnamento sia nell’animazione dei movimenti giovanili. Nella sua attività culturale e pastorale presenta figure che possano offrire testimonianze credibili di santità nell’età giovanile. In questa ottica ha scritto vari profili biografici: Santa Maria Goretti, una santità nel quotidiano (Paoline 20103), Maria Goretti, santa dei nostri giorni (San Paolo 2008), Antonietta Meo, la sapienza dei piccoli del Vangelo (Paoline 20082), Piccola storia di Antonietta Meo (Gribaudi 2010), Così è un giovane cristiano, Gino Pistoni (Ave 2007); Voglio svegliare l’aurora. Riflessioni sulla vita religiosa (EDB 2006)
Con questo terzo sussidio per l’anno pastorale 2011-2012 il Centro Diocesano Giovanile di Novara propone un percorso di meditazione della parola di Dio e di preghiera, a partire dal Vangelo della liturgia di ogni giorno.
La parola di Dio illumina la vita, mediante la lettura continua del Vangelo; seguono spunti per la riflessione e il confronto affinché quella stessa Parola diventi compagna di cammino; e infine un testo che si può valorizzare per la preghiera personale e di gruppo.
Completano la proposta formativa quattro rubriche a cadenza mensile, che si alternano di settimana in settimana: “Gesù, questo (s)conosciuto”, per approfondire la figura del Signore; “Credi? Credo!”, per riscoprire il testo con cui ogni domenica si fa la professione di fede; “L’impronta del santo”, per indicare ai giovani, attraverso testimonianze significative, alcune modalità concrete di incontro con Gesù; “Domande forti? Risposte intelligenti”, per sviluppare tematiche familiari al mondo giovanile.
L’itinerario per l’anno pastorale 2011-2012 prevede un quarto sussidio, che copre l’arco di tempo che va dal 9 giugno al 30 settembre 2012.
Destinatari
Giovani, animatori di gruppi giovanili, sacerdoti, religiosi
Curatori
Equipe del Centro diocesano Giovanile - Diocesi di Novara: sacerdoti e laici impegnati a vario titolo nella formazione e nell’animazione dei gruppi giovanili
A chiunque cerca di fronteggiare l’emergenza educativa, qualunque sia l’ambito in cui agisce (familiare, scolastico, oratoriano, parrocchiale, associativo di tempo libero...), desidero proporre un orizzonte in cui credo con tutta me stessa. È quanto via via è maturato nel contatto col mondo giovane nella scuola e in variegati altri campi di esperienze di animazione giovanile.
Il vivere a lungo tra i giovani mi ha fatto sentire il polso dell’evoluzione delle generazioni, della società, della vita nel nostro tempo.
E mi ha avvertito della necessità di cambiamenti nella mia mentalità e nel mio rapportarmi a loro senza per nulla rinunciare o lasciare scadere la mia identità di educatrice.
Desidero condividere alcune convinzioni confrontate e rafforzate nei numerosi incontri di riflessione con genitori ed educatori a vari livelli, sulle problematiche psicologiche e pedagogiche di bimbi, fanciulli, preadolescenti, adolescenti e giovani.
Mi auguro che quanto cercherò di comunicare, possa essere di utilità a quanti di noi spendono il tempo e la vita nella educazione delle giovani generazioni.
Nel corso di questo testo vediamo quali sono gli ingredienti di successo per fronteggiare l’attuale emergenza educativa.
Destinatari
Insegnanti, genitori, educatori in genere.
Operatori massmediali.
Autrice
Rosetta Calì, docente di filosofia, pedagogia, psicologia e altre discipline. Educatrice, animatrice di giovani sia di educandato che di sistema scolastico, si occupa di numerose iniziative a favore del mondo giovanile. Ha una particolare sensibilità per il rapporto giovani e mass media e le implicanze pedagogiche ed esistenziali che ne derivano
Padre Ernesto Balducci pronunciava le sue omelie domenicali nell’antica Badia Fiesolana, alle porte di Firenze. Qui vi era stato confinato per le sue idee troppo progressiste. Le omelie vanno dagli anni Settanta fino alla Pasqua del 1992; furono raccolte e pubblicate in dieci volumi.
A vent’anni dalla morte del prete toscano, una delle figure più libere e originali nella Chiesa italiana, l’Autore scrive questo libro con il segreto desiderio che altri uomini e altre donne possano accostarsi alla meditazione balducciana e suscitare nuove nuove speranze di futuro.
Il testo narra come nascevano quelle omelie, quali ne erano il linguaggio, le caratteristiche e i temi essenziali o più ricorrenti. Per Balducci era necessario «coniugare una vita pienamente immersa nei problemi del tempo e la fede nella Parola che non passa».
Egli era convinto che la parola di Gesù di Nazaret, se opportunamente liberata dai rivestimenti religiosi e da appropriazioni di vario tipo, può ancora essere accolta come qualcosa di inedito, capace di svegliare dal sonno le coscienze per amare la giustizia e «stabilire il diritto», prima di tutto a favore della liberazione degli scartati della terra.
Destinatari
Chi cerca la novità del Vangelo, al di là di sovrastrutture culturali. Sacerdoti in cura pastorale. Laici impegnati.
Autori
Rosario Giuè, laureato in Scienze politiche all’Università statale di Palermo, dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Ha pubblicato diversi libri, tra gli ultimi, Osare la speranza. La teologia della liberazione dall’America Latina al Sud d’Italia (1997), Per una Chiesa di strada (2005), La Chiesa in Italia nel solco della storia. Il rapporto Chiesa- mondo e l’inculturazione (2000); per le Edizioni Paoline, Il costo della memoria. Don Peppe Diana. Il prete ucciso dalla camorra(2007)
L'Europa postmoderna sta rigettando il suo battesimo e i valori del cristianesimo. È urgente quindi "ri-dire" il senso e la ricca teologia del battesimo. I padri della Chiesa hanno sempre cercato di capire, sotto l'influsso dello Spirito di Dio, il rito di "iniziazione cristiana". La "nuova evangelizzazione", onde evitare le mancanze della prima, occorre che ritorni al kerygma primitivo, all'annunzio della morte e risurrezione di Cristo, che offre il perdono dei peccati a colui che accetta il battesimo. Solo dopo questo annunzio, la catechesi potrà sviluppare le grandi ricchezze della teologia battesimale. Ecco il senso pieno di questo volume. Il kerygma ha le sue radici nella storia di Gesù di Nazareth e nelle Scritture d'Israele. Acquista, qui, tutta la sua urgenza "sottolineare" la continuità dei due Testamenti, per vedere realizzata l'unica alleanza che Dio vuole stabilire con il suo popolo. E il Nuovo Testamento contiene vari approcci del battesimo: nel kerygma proclamato negli Atti degli apostoli abbiamo la teologia primitiva del battesimo, sviluppato poi negli altri scritti. Il linguaggio simbolico della Scrittura merita un approfondimento: "acqua", "olio", "vestito di luce" divengono immagini visibili dell'invisibile.
Le preghiere proposte in questo libro coinvolgono i vari membri della famiglia e intendono affrontare la realtà che le famiglie vivono giorno per giorno. Ogni preghiera ha una tematica di fondo (lavoro, tempo, denaro, figli, festa, sofferenza, media ecc.), che può costituire anche lo spunto per dialoghi familiari e approfondimenti tra gruppi di coppie.
Nascono dall’esperienza degli Autori e suggeriscono gesti e atteggiamenti concreti da attuare in famiglia quali stima, accoglienza, dialogo, perdono. Lo stile delle preghiere è semplice e coinvolgente.
Possono essere valorizzate per la preghiera individuale e di gruppo, in famiglia, in parrocchia, in altri incontri di preghiera e di riflessione.
DESTINATARI
Sposi, famiglie singole, gruppi di famiglie, parroci.
AUTORI
Luigi Guglielmoni, sacerdote della diocesi di Fidenza, è parroco a Salsomaggiore (Parma), pastoralista e collaboratore di alcune riviste di catechetica e di pastorale.
Fausto Negri, già insegnante di religione a Salsomaggiore, è laico impegnato nell’ambito della pastorale parrocchiale. Insieme a L. Guglielmoni, per Paoline, ha pubblicato numerosi testi, frutto del loro servizio pastorale.<br/
Si tratta della seconda puntata del fortunato Ciurma, questo silenzio cos’è?, testo che ha avuto tre edizioni nella precedente collana CREAtiv I ferri del mestiere.
Il testo propone 50 tecniche di animazione allo scopo di facilitare l’assimilazione di buone pratiche da agire all’interno dei gruppi e a favore delle persone, allo scopo di combattere l’estremo individualismo, vero male del secolo, che si oppone alla necessità dell’uomo di trovare sostegno e conferme all’interno di spazi comunitari.
Grazie ai validi presupposti pedagogici e ai ricchi strumenti operativi, ogni animatore troverà in queste pagine un valido sostegno nell’attivare tutti i canali di comunicazione nel gruppo, per favorire l’accoglienza, la condivisione, la circolazione delle informazioni, lo scambio di opinione, l’ascolto attivo e la creatività.
Destinatari
Catechisti, educatori e animatori dei ragazzi di + 11 anni.
Parroci, coadiutori, operatori della pastorale giovanile.
Insegnanti e formatori.
Autori
Enrico Carosio, laureato in Scienze dei processi formativi, formatore senior per Creativ, si occupa di insegnanti, educatori e operatori sociali. Titolare della cattedra di Tecniche e metodi del gioco dell’animazione e del lavoro di gruppo presso la facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, con sede a Piacenza. Iscritto all’albo degli Esperti d’Area.
Alfredo Cenini formatore presso Creativ e insegnante delle scuole superiori dal 1991. Laureato in Teologia e Filosofia. Con Paoline ha pubblicato Il piatto è servito e Ciurma, questo silenzio cos’è? e Il cielo in una stanza
Il volume presenta la biografia di Shahbaz Bhatti, ministro per le Minoranze del Pakistan, assassinato il 2 marzo 2011, per aver lottato per la libertà religiosa, il dialogo tra cristiani e musulmani, per la giustizia, per l’uguaglianza di tutti i popoli e per la pace.
Come ministro, prese misure a sostegno delle minoranze religiose, tra cui una campagna per promuovere il dialogo interreligioso, la proposta di una legislazione per vietare discorsi di incitamento all’odio e proponendo di assegnare seggi in parlamento per le minoranze religiose.
Il testo è ricco di testimonianze dirette, di persone che l’hanno conosciuto da vicino: Roberto Pietrolucci e, soprattutto il fratello Paul Bhatti che, medico in Italia, accettò di sostituirlo – dopo l’assassinio – nel ruolo di ministro delle Minoranze in Pakistan.
Il suo «testamento spirituale» ci fa immergere nella profonda fede di Bhatti. Mette in risalto la grandezza e, al tempo stesso, la limpidezza della sua figura, con una forza che solo i martiri riescono a trasmettere:
«Io dico che, finché avrò vita, fino al mio ultimo respiro, continuerò a servire Gesù e questa povera, sofferente umanità, i cristiani, i bisognosi, i poveri. Credo che i cristiani del mondo, che hanno teso le mani ai musulmani colpiti dalla tragedia del terremoto del 2005, abbiano costruito dei ponti di solidarietà, d’amore, di comprensione, di cooperazione e di tolleranza tra le due religioni...Voglio servire l’umanità sofferente e delle minoranze e diffondere un messaggio di speranza alle perso- ne che vivono nella delusione e nella disperazione».
Destinatari
Chi è impegnato socialmente e politicamente per la giustizia, la pace, il dialogo tra cristiani e musulmani e il dialogo interreligioso in genere.
Operatori di pastorale e catechisti.
Chi ama leggere testimonianze attuali di persone che danno la vita per un ideale.
Autori
Zuccolini Roberto, giornalista del Corriere della Sera, vive e lavora a Roma. Dopo essersi occupato, dagli anni Ottanta, di tematiche come l’immigrazione, il mondo cattolico, gli esteri, attualmente è capo servizio del settore politico. Le questioni relative alla coabitazione interetnica e interreligiosa, con particolare riferimento alle minoranze cristiane, nonché la storia e le società dei Paesi africani, sono al centro dei suoi interessi personali.
Pietrolucci Roberto, funzionario del ministero dell’Interno, sposato con due figli, vive a Roma. Sin da giovane fa parte della Comunità di Sant’Egidio. Dal 2000, quando la Comunità inizia la sua presenza in Pakistan, si occupa della formazione dei giovani, dei progetti di aiuto umanitario e di dialogo interreligioso. Nell’ambito di questo impegno è nata la collaborazione e l’amicizia con Shahbaz Bhatti.
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Digiunare può essere un dono? Non si tratta di una contraddizione in termini?
Gli autori vogliono proprio sfatare la visione riduttiva del digiuno ed esortano al «digiuno come aiuto vitale nella sfera fisica, psicologica e spirituale» dando nuovo impulso a questo «tesoro nel campo della Chiesa».
Essi infatti propongono una concezione del digiuno come invito a passare da un nutrimento esterno a uno interiore, a liberarsi dei pesi superflui, a prendersi del tempo per se stessi.
Come occasione, per rendersi consapevoli lungo il cammino di una conoscenza responsabile di se stessi, del proprio stile di vita, dei propri rapporti con il prossimo e con Dio.
Destinatari
Pubblico ampio, di laici e religiosi interessati alla riscoperta e all’approfondimento di questo tema. Lettori affezionati di Grün.
Autori
Anselm Grün, monaco benedettino, nato nel 1945 a Junkershausen, nella regione tedesca della Rhön, è priore amministratore dell’abbazia di Münsterschwarzach, nei pressi di Würzburg, in Baviera.Laureato in teologia,svolge un’intensa attività di assistenza psicospirituale. Da molti anni pubblica libri di spiritualità tradotti in tutta Europa, che lo hanno reso uno degli scrittori cristiani di lingua tedesca più letti.
Peter Müller, nato nel 1943, è laureato in teologia e in pedagogia. Dal 1975 al 2003 è stato alla guida del Centro Cattolico di Formazione per Adulti di Rottweil e da più di dieci anni conduce gruppi di digiuno.Trainer di suggestopedagogia (un particolare metodo di insegnamento e apprendimento), scrittore e relatore, vive e lavora da trent’anni a Rottweil.