
La storia del cristianesimo cipriota inizia con la missione di Barnaba nel I secolo. Tuttavia, questa figura emblematica appare nell'agiografia solo durante il V secolo, quando la chiesa cipriota si trova a custodire la sua autonomia a causa dell'ingerenza della sede di Antiochia. Lo sviluppo della leggenda dell'apostolo Barnaba e dei suoi discepoli (Eraclide, Mnasone, Rhodone, Aussibio) è intimamente legato alla storia e al destino dell'isola. Il lavoro inizia con una considerazione sulla storiografia cipriota e sulla sua produzione agiografica. Segue uno studio diacronico, sincronico e filologico dei diversi elementi di un ampio corpus. Il risultato di questo movimento identitario trova un punto di convergenza con l'autocefalia da parte dei ciprioti grazie al principio dell'apostolicità delle sedi episcopali.Lo studio fa emergere risultati di primo ordine grazie al dialogo tra il corpus agiografico e apocrifo, con i dibattiti dogmatici e le sfide ecclesiali, dal V secolo all'invasione musulmana (VII secolo).
Questo volume è già stato pubblicato, oltre vent’anni fa. Ora l’autrice ne ripropone una nuova edizione. Si tratta di un testo di fondamentale importanza per conoscere la spiritualità trappista del monastero di Vitorchiano e quella delle sue numerose fondazioni, sparse in tutto il mondo. Ma ogni comunità monastica religiosa, a qualunque Ordine appartenga, può trovare tra le pagine di questo testo i fondamenti della spiritualità monastica. Il vero corpo del libro, di cui la prima parte storica è solo un’introduzione, è costituito da sei capitoli che enucleano sei punti al cuore della pedagogia viva: la visione ecclesiale; il cammino della conversione; l’educazione all’amore; la missionarietà; l’esperienza delle fondazioni; il cammino della figliolanza. «Può esistere una conclusione nella ricerca di una pedagogia? La pedagogia è ricerca continua e continua evoluzione che accompagna l’uomo nel suo divenire e nella sua storia. Ciò su cui abbiamo riflettuto insieme è il lento cammino di una comunità che vuole trasmettere quanto ha vissuto ad altre generazioni, che continueranno ad elaborarlo nella fedeltà alla grazia della vocazione ricevuta» (dall’Epilogo del volume).
L’autrice
È nata a Genova nel 1925. Determinante per la sua formazione e per la sua passione ecclesiale fu l’impegno in Azione Cattolica negli anni ’50. Entrata nel monastero trappista di Vitorchiano nel 1958, badessa nel 1964, ha guidato la comunità per ventiquattro anni e ha dato vita a cinque fondazioni in diversi continenti.
L’instancabile tensione pedagogica, l’accoglienza delle generazioni che si susseguono nella ricerca di Dio e del senso della propria esistenza, una indomabile fiducia nell’uomo sono le coordinate dell’esperienza monastica trasmessa alla sua comunità e che si riflette nei suoi scritti. Dal 1991 al 2002 è stata badessa nel monastero fondato da Vitorchiano a Humocaro in Venezuela, dove attualmente vive.
La parabola evangelica dell'amministratore infedele (Lc 16,1-9) è una delle meno note presso il vasto pubblico e ha costituito, nel corso dei secoli, un vero e proprio rompicapo esegetico per i commentatori tardoantichi e medievali. Collocata all'interno della sezione riservata al retto uso delle ricchezze (Lc 16, 1-31), la sua struttura è in verità abbastanza semplice, e articolata in cinque sequenze narrative.
Il testo fa parte dell'innovativa collana "I Padri della Chiesa - Temi biblici", che si pone l'obiettivo di far conoscere l'interpretazione dei Padri della Chiesa sugli episodi o le figure più significativi dell'Antico e del Nuovo Testamento. La collana vede la collaborazione di Edizioni Nerbini con Edizioni Paoline, casa editrice tradizionalmente molto attenta alle pubblicazioni scientifiche di interesse patristico.
Nelle interpretazioni dei primi secoli, la comunità cristiana, quando ricorre all'episodio di Abramo alle querce di Mamre, è principalmente interessata al problema dell'identità di Cristo e al rapporto con le Scritture giudaiche; dopo la svolta costantiniana, la Chiesa cattolica ha ormai conseguito un ruolo considerevole anche nell'orientamento della vita sociale; in questo modo, alcuni scrittori, si appellano all'episodio di Abramo alle querce di Mamre per sollecitare l'accoglienza degli stranieri, in un contesto caratterizzato dalla paura per la pressione dei barbari sui confini imperiali. Il testo fa parte dell'innovativa collana "I Padri della Chiesa - Temi biblici", che si pone l'obiettivo di far conoscere l'interpretazione dei Padri della Chiesa sugli episodi o le figure più significativi dell'Antico e del Nuovo Testamento. La collana vede la collaborazione di Edizioni Nerbini con Edizioni Paoline, casa editrice tradizionalmente molto attenta alle pubblicazioni scientifiche di interese patristico.
I saggi qui raccolti, dove l'ecclesiologia, la teologia cattolica e ortodossa, la liturgia, il diritto canonico e la storia vanno a comporre una bella sinfonia, ricercata in ambito accademico e assolutamente nuova nel suo ripresentarsi, vogliono offrire il loro contributo nella ricerca, inserendosi, attraverso l'avventura del "pensare insieme", nella riflessione teologica postconciliare dell'essere laico e laica, per riscoprire, alla luce del loro peculiare carisma, una più vera e autentica partecipazione attiva alla vita della Chiesa. Il dibattito sulla partecipazione laicale all'interno della compagine ecclesiale ha caratterizzato la riflessione ecclesiologica postconciliare, a partire dagli stessi documenti magisteriali del Vaticano II. Un grande passo in avanti è rappresentato dal far emergere la loro specifica vocazione e partecipazione attiva nella Chiesa, senza ricorrere al binomio clero-laici. La domanda importante non verterà allora sullo specifico del laico, ma su quali siano le relazioni proprie dei laici e quali siano quelle proprie del ministero ordinato.
«L'autrice ci offre un testo che, oltre alla limpidezza dell'impianto e alla rigorosa base storica, si fa leggere come un romanzo»: così p. Valerio Cattana nella prefazione alla prima edizione di questo testo. Uno studio su una delle pagine più note del XIII secolo, ma proprio per questo spesso avvolta da un alone mitico che solo una lettura rigorosa dei documenti permette di dissipare. Il volume si chiude con una breve storia della congregazione dei Celestini, l'unica che non sia riuscita a sopravvivere alle soppressioni delle corporazioni religiose avvenute tra la fine del Settecento e la prima metà dell'Ottocento.
Il presente volume raccoglie gli Atti di un Convegno dei docenti della Facoltà Teologica dell'Italia Centrale, svoltosi a Firenze (5-6 ottobre 2018). A partire dalle provocazioni di papa Francesco, i vari contributi cercano di approfondire, da un punto di vista interdisciplinare, quale forma oggi la Chiesa sia chiamata ad assumere per rispondere alle esigenze della contemporaneità. In questo contesto, «missione» e «sinodalità» rappresentano due termini-chiave che aiutano a cogliere l'identità non soltanto del popolo di Dio, ma anche del singolo battezzato all'interno del «noi» ecclesiale. Questo volume introduce all'interno dell'odierno dibattito ecclesiologico e vuole offrire un suo contributo alla riflessione ecclesiale sulla riforma della Chiesa.
Negli ultimi anni gli storici del cristianesimo antico si sono impegnati instancabilmente per cercare di comprendere se si possa parlare di una forma di cristianesimo standardizzato nei primi secoli o se invece c'erano all'inizio una varietà di "cristianesimi" tra i quali alla fine ha prevalso il cattolicesimo. In tal caso, quali sono stati i fattori per cui questo è emerso mentre gli altri sono gradatamente scomparsi? Si può parlare di ortodossia ed eresia nella Chiesa antica, oppure ortodossia è solo quanto è stato imposto dalla fazione vincitrice? Durante i primi secoli della sua esistenza, come ha potuto la Chiesa risolvere i suoi problemi dottrinali e strutturali per raggiungere la cattolicità nel confronto con le sfide dottrinali, sociali, politiche e disciplinari, fino al punto da chiamare se stessa "Chiesa cattolica"?
Questo testo vuole essere una introduzione alla teologia di sant'Agostino, mirata a chiarire prima di tutto il senso della distinzione dei suoi scritti in filosofici e teologici; in secondo luogo essa desidera mettere in rilievo alcuni caratteri propri della teologia agostiniana, necessari a una corretta comprensione delle sue opere. Dopo l'introduzione generale alla teologia di Agostino, che occupa la prima parte del volume, l'autore ha soffermato la sua attenzione sulla riflessione trinitaria, incominciando da quella contenuta nei primi dialoghi, per seguirne lo sviluppo successivo e rispettare così il carattere progressivo del pensiero del vescovo. Il lavoro, già pubblicato nel 2015 e ora riproposto in una nuova edizione ampliata, diviene così un testo fondamentale per lo studio della teologia agostiniana, rivolto agli studenti e agli studiosi.
In questi ultimi anni le problematiche di genere sono sempre più spesso al centro del dibattito culturale come del confronto politico e sociale. In questo volume, che raccoglie le riflessioni dei maggiori studiosi del cristianesimo antico, si mettono a confronto le interpretazioni dei Padri della Chiesa: come ci si poneva, nei primi secoli del cristianesimo, di fronte alla parità dei sessi? Le risposte possono essere anche sorprendenti e in qualche caso contraddittorie: da un lato possiamo trovare la donna che non ha alcun diritto di studiare, e dall'altro ci accorgiamo che per quasi dieci secoli nella Chiesa le donne erano molto più stimate e valorizzate di quanto non avvenga ora ed erano molto attive le diaconesse, quelle stesse diaconesse che nel XXI secolo, così aperto ed emancipato, non hanno diritto di cittadinanza. Il volume appartiene alla collana dei testi scientifici dell'Augustinianum, il più prestigioso Istituto universitario per lo studio dei Padri della Chiesa.

