"Questo libro mette in rilievo l'importanza culturale che la storia delle religioni può assumere in una società desacralizzata, e sviluppa un'ermeneutica sistematica del sacro e delle sue manifestazioni storiche... Il 'sacro' è un elemento strutturale della coscienza, e non uno stadio della sua storia. Un mondo pieno di significato è il risultato di un processo dialettico che può essere definito come la 'manifestazione del sacro'. La vita umana si carica di significato attraverso l'imitazione di modelli paradigmatici rivelati da esseri sovrannaturali; l'imitazione di questi modelli al di là dell'umano costituisce una delle caratteristiche fondamentali della vita 'religiosa' comune a qualsiasi cultura ed epoca." (Dalla prefazione)
"Non c'è nulla di certo nella Bibbia, ma bisogna fare un percorso per capirlo. Mi sono valso di tante voci importanti... è un elenco lungo che va da Mosè a monsignor Ravasi. Mi ha aiutato Paolo Ricca." (Roberto Benigni)
Nuova edizione di un classico del pensiero guardiniano: il lettore è guidato nei grandi romanzi, nei personaggi, nelle idee di Dostoevskij.
Una stessa ispirazione guida "tutta la mia opera: raggiungere uno sguardo d'insieme che abbracci l'esistenza cristiana nella sua complessità". Sono le parole che aprono questo libro, che potrebbe definirsi una fenomenologia dell'esistenza cristiana, interpretata in senso filosofico, psicologico e teologico. Che cos'è la libertà? La grazia? Il destino? Domande che Guardini dispiega con rigore e chiarezza, conducendo il lettore sui significati inaspettati, e più profondi, di una vita nella fede. Un'analisi che - proprio per il respiro della riflessione guardiniana - illumina sì la vita del credente, ma anche, e forse soprattutto, di ogni uomo che si interroghi sul senso della propria esistenza.