"Il figlio partì per un paese lontano..." Tutta la Scrittura e la vita personale di ciascuno è praticamente racchiusa nella parabola del nostro allontanarsi dal Signore, dell'incamminarci in una direzione sbagliata fino a quando, incapaci di personalizzare le cose, ridotti da padroni a servi delle cose, nasce la nostalgia del soggetto, della relazione. Si apre così il ritorno alla casa del Padre, dove, nella relazione ritrovata, le cose di prima ci parlano della persona amata e dunque diventano una festa.
Traduzione dall'originale inglese di Maria Campatelli.
Revisione sul testo siriaco di Manel Nin.
La natura del mistero cristiano è così sorprendente che spesso è più capace di descriverla il linguaggio della poesia, dove parabola, mito e simbolo possono forse avvicinarsi alla realtà spirituale con maggior successo della semplice descrizione teologica. Sia il cristianesimo occidentale che quello orientale hanno magnifiche tradizioni di poesia religiosa che sono state indebitamente trascurate, soprattutto in occidente, alla ricerca di un tipo di teologia più cerebrale. Ma oggi tuttavia sta probabilmente per noi diventando più chiaro che proprio il poeta può essere il miglior teologo. E forse il più grande dei poeti-teologi cristiani è proprio sant'Efrem, un rappresentante del primo cristianesimo orientale, morto già più di 1600 anni fa in quello che è oggi un angolo sperduto della Turchia sud-orientale.
Traduzione dall'originale inglese di Maria Campatelli.
Revisione sul testo siriaco di Manel Nin.
Molte ragioni rendono oggi attuale sant'Efrem: anzitutto egli è uno dei principali autori rappresentativi del cristianesimo asiatico-semitico nella sua forma non ancora ellenizzata-europeizzata, quindi un autore che può in modo tutto particolare servire come legame e punto di incontro tra il cristianesimo europeo da una parte e quello asiatico ed africano dall'altra. Inoltre, egli è uno dei più grandi di tutti i secoli ad esprimere la sua teologia sotto forma poetica. Invece che procedere per definizioni, che considera come confini che impongono limiti, egli va avanti per mezzo di paradossi e di simboli, i mezzi più capaci di sostenere il dinamismo essenziale e la fluidità del suo approccio teologico. Lo studio fresco e profondo di Sebastian Brock, uno dei migliori specialisti di sant'Efrem, ci aiuta a cogliere tutta la ricchezza di questo autore.
Indice: S. Efrem incontro tra oriente e occidente * L'approccio teologico di s. Efrem * La scala simbolica * La salita dell'uomo * I simboli * L'ideale ascetico * S. Efrem fra i Padri * S. Efrem al giorno d'oggi.
'opera di p. Spidlik è frutto di tanti anni di ricerca e di riflessione. In questi anni, egli è andato a scavare nei campi della teologia orientale dei tesori dei quali, con una grande sensibilità alla cultura contemporanea, ha mostrato la rispondenza alle attese dei cristiani di oggi. Così ha rinnovato la strada per una sintesi culturale e teologica europea che superi la secolare spaccatura tra l'oriente e l'occidente, che sia capace di uno sguardo antico, ma che allo stesso tempo non si sottragga agli interrogativi di oggi. Questo volume, nell'occasione degli 80 anni di p. Spidlik, esce riunendo scritti suoi inediti e articoli di alcuni suoi discepoli che in questi ultimi anni si sono trovati a lavorare insieme a lui. Un ulteriore segno della fecondità della riflessione e della persona di p. Spidlik.
Indice: Intervista a p. Spidlik * Alcuni articoli inediti di p. Spidlik * Contributi di Rupnik, Cemus, Tenace, Marani, Zust, Campatelli.
L'uomo prevalentemente è, se sceglie e difende i suoi valori di vitale importanza soprattutto a seconda del loro senso, vale a dire in accordo con l'essere. L'uomo prevalentemente non è, se sceglie e difende questi valori soprattutto a seconda della loro realizzabilità, vale a dire in accordo con la situazione. Se un individuo si sforza ad ogni costo di sfuggire alle situazioni limite - il che è possibile solo con l'adattamento incondizionato a qualunque situazione - allora rifiuta il suo essere specificamente umano. Se al contrario si sforza di accettare una qualunque situazione in modo libero e responsabile - il che è possibile solo in una incondizionata fedeltà all'essere - allora il suo essere umano si sviluppa verso la sua pienezza specifica.
Indice: Prefazione * L'uomo nelle situazioni limite * L'amore assoluto * La veridicità della fede * Le premesse antropologiche della fede cristiana * La libertà e il rapporto * La grazia.
Un monachesimo di uomini e donne forti, temprato dalle sofferenze, vicino alla vita semplice dei contadini e dei pastori, mite e umile, senza rancori con nessuno, radicato nella profondità per resistere a tutte le tempeste. E nello stesso tempo un monachesimo interlocutore degli intellettuali, che fugge la mondanità ma è amico degli uomini e partecipe delle vicende del popolo cristiano. È il ritratto che emerge da quest’intervista a padre Roman Braga (1922, vivente), la cui vita è esemplare di tutte le vicissitudini che ha dovuto attraversare il monachesimo romeno in questo secolo.
Traduzione dall’originale romeno.
L'uomo ha sempre cercato l'ultimo fondamento di tutto ciò che esiste. Per i cristiani è il Padre, verso il quale ci conduce lo Spirito, attraverso il Figlio. E poiché Lui è una Persona, avvicinarsi a Lui suppone un dialogo, cioè la preghiera. È difficile dire qualcosa sulla preghiera, perché la preghiera è come la vita. E la vita infatti non la si definisce, la si vive. Ma in un certo modo si cerca di descriverla sotto quegli aspetti che più rendono ragione di ciò che è. In questo volumetto P. Spidlík, in una sintesi esistenziale e accessibile, introduce ai temi fondamentali della preghiera.