
"Merito di questo lavoro di Stefano Trinchese è aver scavato in profondità nella prima metà della vita di De Gasperi: dalla famiglia di origine alla prima formazione, all'impegno religioso e sociale e poi via via fino all'assunzione di pubbliche responsabilità nell'impero asburgico, sempre in funzione della rappresentanza e della difesa degli interessi italiani. Una ricostruzione fondata su una ricca documentazione inedita, che coglie tutti gli aspetti di una vita intensa e impegnata." Dalla Prefazione di Pietro Scoppola
Oggi la mente monoculturale è un dispositivo essenziale per acquisire la cultura di appartenenza e per definire la propria identità, ma è anche un limite poiché induce a valutare altre culture come inadeguate o persino come una minaccia. Nelle attuali condizioni sociali occorre pensare a una mente multiculturale, capace di acquisire e gestire una molteplicità di modelli culturali fra loro differenti in termini di credenze, valori, emozioni e pratiche. La sfida del futuro è formare persone con una mente multiculturale, in grado di convivere in un mondo pluralista più tollerante, giusto e libero.
Avido di piacere non meno che di conoscenza, Raffaello Sanzio intuisce molto presto che soltanto nella Roma libera, felice e sfrenatamente sensuale di Giulio II e Leone X il suo talento potrà essere apprezzato. Vi arriva venticinquenne, la incarna e la seduce diventando nel giro di pochi mesi la stella più brillante del suo firmamento intellettuale. La morte, a soli 37 anni, lascia la città nella disperazione che segue la scomparsa di un principe ammirato e amato. In una biografia avvincente come un racconto, Antonio Forcellino ripercorre la fulminante parabola di Raffaello rileggendo i documenti e le testimonianze e interpretando le opere d'arte con l'occhio dell'esperto restauratore. In pagine straordinarie e finalmente libere da pregiudizi, Raffaello si svincola dalle censure che hanno tentato di addomesticarne il mito, e torna a essere uomo e artista.
Un viaggio all'inseguimento del fuoco che cova sotto il Vesuvio, dell'acqua che luccica nel golfo, sopra e sotto la terra brulicante di traffici, con gli occhi al cielo in una città che è anche simbolo, atmosfera, idea. Con penna lieve e pensosa, Antonella Cilento intesse un sortilegio per raccontare i mille volti di Napoli.
Questo volume, il terzo dei quattro dedicati alla corrispondenza tra Benedetto Croce e Giovanni Laterza, copre il decennio 1921-1930, durante il quale la volontà di adempiere e una 'missione civile', che costituisce il tacito presupposto della loro intesa, trovò ostacoli sempre più marcati. L'affermazione del regime fascista, impedendo la libera espressione del pensiero, ha inevitabili conseguenze sulla produzione editoriale. Nonostante la depressione che colpisce il mercato librario, Croce e Larerza operano in smergia per mantenere saldo il legame con le forze intellettuali vive e operanti in Europa e nel mondo. La loro lotta contro l'imbarbarimento culturale suscita polemiche e reazioni da parte delle autorità e degli intellettuali fascisti; nel 1928 la Storia d'Italia di Croce, non ufficialmente censurata, diventa oggetto di una sistematica campagna denigratoria attraverso i giornali. Larerza è a sua volta bersaglio di una pesante offensiva di carattere finanziario. Sono anche gli anni in cui l'opposizione di Croce al fascismo si fa sempre più esplicita e matura la crisi del suo rapporto con Gentile. Quando giungerà la rottura definitiva, Laterza non esiterà a schierarsi dalla parte dell'amico e consigliere.
Una capienza di 150.000 spettatori, il circuito enorme e imponente con una spina - il mura divisorio della pista - dalle magnifiche decorazioni, tribune altissime con gradinate che sembravano non avere fine, su tre piani, con strutture ad archi all'altezza del suolo e piccole colonne ai livelli superiori. Il Circo Massimo era una struttura gigantesca, ampliata e abbellita nel corso dei secoli da tutti gli imperatori: nessun altro edificio pubblico, a Roma e nell'Impero, reggeva il confronto. Lo stesso valeva per la qualità degli eventi che ospitava, con intensi programmi giornalieri che prevedevano fino a 24 corse quotidiane. L'edificio, la sua storia, i giochi, gli eroi delle corse, il pubblico, la tensione: Fik Meijer tuffa i suoi lettori nel cuore pulsante della Roma antica e svela segreti e curiosità di una passione che infiammava tutti indistintamente, imperatori, patrizi e plebei. Perché solo nella bolgia del Circo Massimo, quando le quadrighe si sfidavano sulla pista sabbiosa, per un attimo Roma era unita e non esistevano differenze sociali? Almeno fino a quando calava la sera e lo spettacolo era finito.
"Un mondo che si considera prospero e civile, segnato da disuguaglianze e squilibri al suo interno, ma forte di un'amministrazione stabile e di un'economia integrata; all'esterno, popoli costretti a sopravvivere con risorse insufficienti, minacciati dalla fame e dalla guerra, e che sempre più spesso chiedono di entrare; una frontiera militarizzata per filtrare profughi e immigrati; e autorità di governo che debbono decidere volta per volta il comportamento da tenere verso queste emergenze, con una gamma di opzioni che va dall'allontanamento forzato all'accoglienza in massa, dalla fissazione di quote d'ingresso all'offerta di aiuti umanitari e posti di lavoro. Potrebbe sembrare una descrizione del nostro mondo, e invece è la situazione in cui si trovò per secoli l'impero romano di fronte ai barbari, prima che si esaurisse, con conseguenze catastrofiche, la sua capacità di gestire in modo controllato la sfida dell'immigrazione."
In pagine teoricamente dense, tra pamphlet e dichiarazione di poetica, un grande architetto si interroga alla ricerca dei fondamenti e della specificità del suo mestiere. Vittorio Gregotti svolge il suo lavoro in tutto il mondo. Ha firmato progetti a Berlino, Shanghai, lisbona, Barcellona, Parigi, oltre che in tutta Italia. Ha insegnato in molte Università europee e americane e presso la Facoltà di Architettura di Venezia.
Diritti, democrazia, libertà (e liberalismo), costituzione (e costituzionalismo), pluralismo: sono alcuni dei concetti di valore apparentemente più condivisi, ma in realtà più controversi, del discorso etico e giuridico odierno. Ognuno dei cinque capitoli di questo manuale, organizzati come altrettante voci di enciclopedia, esamina uno di questi concetti, ridefinendolo, approfondendone le implicazioni e schematizzandone gli sviluppi. Il libro si propone così come una mappa ideale per muoversi fra le grandi questioni etiche sollevate dal diritto.