Oltre duecento anni fa, i Padri Fondatori degli Stati Uniti affermarono che tutti gli uomini ricevono da Dio i diritti inalienabili alla vita, alla libertà e alla felicità. È nata cosi una religione civile che consacra gli Stati Uniti come la democrazia di Dio, secondo l'efficace definizione di Emilio Gentile. Dopo l'attacco terroristico dell'11 settembre 2001, George W. Bush si è richiamato a quel culto sacrale della nazione per guidare gli americani in una vera e propria crociata santa contro il terrorismo: chi ha osato dissentire dalla sua politica è stato bollato come eretico contro l'America e contro Dio. Oggi l'era di Bush sta per terminare e all'inizio del prossimo anno un nuovo presidente varcherà la soglia della Casa Bianca. Non ci sono certezze sulla sua identità, ma di una cosa Emilio Gentile non dubita: che sia nero o bianco, uomo o donna, repubblicano o democratico, il nuovo presidente americano continuerà a officiare il tradizionale culto della nazione, portando avanti la missione della democrazia di Dio nella salvaguardia del benessere mondiale.
Avido di piacere non meno che di conoscenza, Raffaello Sanzio intuisce molto presto che soltanto nella Roma libera, felice e sfrenatamente sensuale di Giulio II e Leone X il suo talento potrà essere apprezzato. Vi arriva venticinquenne, la incarna e la seduce diventando nel giro di pochi mesi la stella più brillante del suo firmamento intellettuale. La morte, a soli 37 anni, lascia la città nella disperazione che segue la scomparsa di un principe ammirato e amato. In una biografia avvincente come un racconto, Antonio Forcellino ripercorre la fulminante parabola di Raffaello rileggendo i documenti e le testimonianze e interpretando le opere d'arte con l'occhio dell'esperto restauratore. In pagine straordinarie e finalmente libere da pregiudizi, Raffaello si svincola dalle censure che hanno tentato di addomesticarne il mito, e torna a essere uomo e artista.
"Noi il primo consiglio che diamo - anche in altre guide che abbiamo scritto è sempre quello di montare alla cieca sul primo tram in cui v'imbattete lungo la strada e di andar con lui fino al suo capolinea. E questo a maggior ragione in una città come San Pietroburgo che è praticamente sconfinata e i vecchi tram lasciano il tempo di guardare intorno il panorama. Ora noi vi diremo che se ad esempio beccate per caso il tram n. 30 per l'Arsenale potete vedere certi edifici che le altre guide si scordano di segnalarvi perché sono all'oscuro di certe informazioni...". "Vi piomberà addosso un cupore e una cupitudine e una cupetaggine simile a una disperatezza d'animo che non vi aveva mai colto prima. Non sappiamo dirvi perché, forse per le due signore che avete incontrato o forse per via del gommista che sentiva la pressione dello sguardo del poliziotto, non sappiamo. C'è qualcosa nell'aria che vi intristisce ma sarà così e non bisogna voltargli le spalle nel modo più assoluto a questa disastrosa rovina del vostro umore perché la vita è fatta anche di questi momenti, e soprattutto quella del turista al quale invece paradossalmente si rivolgono le guide per abbindolarlo in un sogno di piacere. Niente affatto".
Questa "Prima lezione" firmata da Giuseppe Galasso introduce alla problematicità, ai metodi e ai temi della storia moderna sviluppando tre innovativi nodi concettuali: "moderna" è tutta l'età dalla fine del Medioevo a oggi; di conseguenza la storia contemporanea è anch'essa una parte (la più recente) della storia moderna; la modernità ha segnato un salto di qualità nella condizione umana paragonabile solo a quello dell'età neolitica, ma ancora più radicale e sconvolgente sia in termini individuali che di rapporto tra l'essere umano e il mondo. La distinzione tra modernità e contemporaneità viene dunque approfondita in queste pagine a partire dall'idea che la prima comprende la seconda e che, mentre contemporaneo è un dato di fatto (il tempo attuale), moderno (il nuovo in contrapposizione all'antiquato) è un'indicazione di tempo, ma anche un giudizio di valore.
La casa di Augusto è stata a lungo un labirinto inestricabile. La complessità della stratificazione, per molto tempo fraintesa, rendeva impossibile ricostruirne le vicende. Oggi quella storia possiamo finalmente raccontarla. I dati raccolti durante gli scavi e la riflessione su di essi restituiscono in presa diretta l'attività di Augusto nella sua casa, risultato di pentimenti, abbandoni, variazioni e graduali perfezionamenti, specchio della sua ideologia politica e religiosa: prima della conquista del potere e con l'impero. Ma la casa di Augusto nasconde altre sorprese. La prima: dove si trovano la grotta e il recinto sacro di Fauno Luperco, mitico protettore della fertilità, dove avvenne l'epifania di Remo e Romolo ai pastori? Ai piedi e poi sotto la casa di Augusto, secondo l'autore: il principe imperatore avrebbe voluto appropriarsi fisicamente delle memorie della fondazione della città, collegando il suo palazzo al luogo della salvazione dei gemelli. La seconda: dove e quando è stato celebrato per la prima volta il Natale? La risposta è ancora una volta: nel palazzo di Augusto, abitato probabilmente da Anastasia, sorella di Costantino, cui si deve la chiesa originaria che portava il suo nome, prima che venisse oscurata dalla omonima santa.
Due uomini di spettacolo, uniti da amicizia e soprattutto dal grande amore per quel palcoscenico che frequentano da anni, seppure da angolature opposte e complementari, si confrontano sul tema del processo creativo dell'attore e del regista. Toni Servillo è una poliedrica figura di artista che pratica forme diverse anche se imparentate di rappresentazione, dal teatro, al cinema, all'opera lirica. Gianfranco Capitta, giornalista e commentatore teatrale, entra nel suo mondo e si spinge a curiosare nell'officina dell'artista, per identificarne gli strumenti e le tecniche, apprezzarne la genialità, comprenderne l'esercizio quotidiano, svelarne grandezze e fatiche. Il libro offre la possibilità rara di visitare quel laboratorio privato che ogni artista possiede e tiene gelosamente per sé. Con la guida preziosa di un interprete e di un regista dalla grande potenza espressiva, il lettore percorre lungo queste pagine l'intera parabola creativa dell'arte dello spettacolo, dal processo artigianale e faticoso della creazione del personaggio fino alla sua espressione conclusiva.
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"La filosofìa si è dissolta nelle scienze ed è ormai diventata una disciplina puramente ornamentale, o può ancora essere feconda, e quale filosofìa può esserlo? Chiederselo non costituisce una novità, perché la riflessione filosofica è sempre stata in una certa misura un discorso sulla filosofìa. Ma, con la nascita della scienza moderna, tale domanda è diventata più difficile, oltre che urgente e imbarazzante. Io sostengo che la filosofia può ancora essere feconda solo se è un'indagine sul mondo. Questa affermazione, apparentemente banale, ha invece un'importante conseguenza. Implica che la filosofìa è un'attività che mira innanzitutto alla conoscenza, una conoscenza che non differisce in alcun modo essenziale dalla conoscenza scientifica."
Il pensiero politico occupa un posto di grande rilievo nella cultura antica. Le prime elaborazioni sul tema della vita collettiva e sulle sue dinamiche di cui si abbia traccia nascono all'interno della città greca arcaica, nel VI secolo a.C. Attraverso l'opera dei primi legislatori, Solone in testa, si avvia la riflessione sulle modalità di esercizio di un buon governo e sul tema della giustizia. L'evoluzione della città greca nei secoli successivi si accompagna a un costante dibattito politico ed etico, culminante nelle grandi sintesi teoriche platonica e aristotelica. L'età ellenistica raccoglie questa importante eredità ma concede anche spazio ai movimenti di contestazione delle strutture istituzionali e sociali, come il Cinismo, l'Epicureismo e lo Stoicismo. In ambito romano, Cicerone è il primo a recepire l'insegnamento greco in materia di teoria politica.
Cos'hanno in comune il parlamentare conservatore che si oppone all'allargamento dell'istituzione del matrimonio alle coppie non eterosessuali, il militante no global che contesta la diffusione degli organismi geneticamente modificati e il gay che difende la legittimità del suo orientamento sessuale? Con buona probabilità tutti e tre argomentano la bontà delle proprie idee facendo ricorso a una qualche nozione di natura. Questo volume offre al lettore gli strumenti concettuali per orientarsi criticamente fra le principali tipologie di appello alla natura esistenti e fra le loro implicite contraddizioni: il buon selvaggio, la natura come normalità'o come ordine saggio da rispettare (pena nefaste conseguenze per gli uomini) e la teoria della legge naturale iscritta nel magistero della Chiesa cattolica.