
La narrazione è un bisogno costitutivo dell'essere umano: da sempre, infatti, gli uomini raccontano e si raccontano. Nell'ambito della filosofia e delle scienze umane trova sempre più seguito l'ipotesi, sostenuta con particolare vigore da Paul Ricoeur, secondo cui l'identità personale si costruisce attraverso il racconto per configurarsi come identità narrativa, in cui si intrecciano le multiformi trasformazioni del soggetto. Il racconto, in sostanza, ci parla della costituzione problematica, mai interamente data, fluttuante, dell'identità personale, del suo senso, dei suoi esiti. Da sempre la psicoanalisi, oggi le stesse scienze mediche, e tra queste soprattutto la psichiatria, presentano una condivisa vocazione narrativa. Il presente volume nasce dall'idea di confrontare tali pratiche terapeutiche con i saperi filosofici, pedagogici e umanistici che hanno contribuito a fornire alla narrazione una valenza etica e trasformativa. Percorrendo le strade del narrare, lasceremo parlare le diverse voci del filosofo, del pedagogista, dello psicologo, dello psichiatra, dello psicoterapeuta, del cinefilo... per coglierne le suggestioni e gli intrecci nella sfida incessante del nostro essere nel mondo.
Vivere nel benessere fisico e nel benessere spirituale è l’aspirazione di molte persone. Le pagine di questo libro aiutano a compiere un passo in questa direzione.
Presentano le erbe più note e più ricorrenti del testo biblico, riportando le citazioni della Sacra Scrittura e indicando il loro possibile utilizzo terapeutico. Ogni erba è riprodotta in disegno, per facilitarne il riconoscimento.
Un invito originale e concreto a fermarsi e meditare, un modo piacevole e utile per imparare i primi rudimenti nel campo affascinante e sterminato dell’erboristeria.
Il corpo, in verità, è il vestito dell’anima
Santa Ildegarda di Bingen
Questo libro racconta alcuni episodi della vita di suor Giuseppina Ronco, Sister Beppa super Act, parafrasando la celebre suor Maria Claretta del film Sister Act, che scatenò attorno a sé una pazza gioia che valse a risanare il monastero e il quartiere dove abitavano le seriose suore carmelitane alle quali ricordava: «Sorelle, noi tutte vogliamo avvicinarci a Dio, ma non è il caso di mettergli paura!».
Anche la nostra Sister Beppa ha rallegrato con la gioia la sua comunità, risanato il quartiere, glorificato Domine Iddio e tutte le persone che l’hanno incontrata. Spero davvero che queste pagine vi divertano e vi arricchiscano spiritualmente.
Suor Beppa era una suora buona, sempre sorridente, con gli occhi luminosi, accogliente e disponibile con tutti, piccoli e grandi. Era una vera Figlia della Carità!
"I commenti al Vangelo di don Mario Colavita ci aiutano a cogliere, attraverso l'ascolto della parola, il significato vero dell'attesa dell'incontro con il Signore. Come la donna di Samaria, tutti noi abbiamo tra le mani un'anfora vuota; ci troviamo nei pressi di un pozzo e siamo in attesa: abbiamo desiderio, speranza di trovare una risposta vera, la sola che può dare senso e significato pieno alla nostra vita. A volte, la nostra è una ricerca affannosa, confusa. La nostra anfora ci pesa, è fatica tenerla vuota; è ancora più faticoso, per alcuni versi, riempirla con l'acqua del pozzo. La donna, l'anfora, il pozzo: è fatto di persone, oggetti, luoghi, il nostro pellegrinaggio terreno verso la Gerusalemme celeste. Ripercorrere i tempi liturgici, nei commenti al Vangelo, è ascoltare la parola di Dio per assumere il suo pensiero e rispondere all'amore con cui per primo ci ha amati; è ritrovare quell'incontro che non inganna, che non delude. È ritrovare il luogo di un appuntamento che cambia la vita, un volto che illumina la strada, una parola che riempie di acqua pura la nostra anfora." (Dalla Presentazione di Fabio Zavattaro)
L’obiettivo del presente studio è di introdurre, nel mondo specifico della scienza giuridica, un breve percorso di teoria generale del diritto, nell’esperienza della Chiesa, attraverso gli strumenti normativi.
Contenuto delle schede riassuntive:
• Che cosa è un Codice di Diritto Canonico?
• La società e le sue regole
• Il Diritto come “fenomeno umano”
• Il Diritto tra “umano” e “divino”
• Cenni storici del Codice di Diritto Canonico Latino
• Il popolo di Dio
• Il matrimonio. Principi teologico-giuridici
Il concetto di democrazia ha attraversato una storia complessa e controversa e ancora oggi siamo alla ricerca di una definizione universalmente condivisa.
La cultura della democrazia ha conosciuto tuttavia progressive tappe di maturazione e di diffusione e può essere considerata aspetto irrinunciabile del nostro agire politico.
Nel dibattito in questione si è inserito a più riprese e con esiti controversi anche il pensiero cristiano, di cui una stagione di accorata verifica hanno rappresentato gli ultimi anni dell’Ottocento e i primi del Novecento.
Queste pagine si soffermano su un momento del contrastato confronto tra cristianesimo e democrazia, lasciando spazio ad alcune voci che ne hanno interpretato letture e approcci diversificati e talora nettamente divergenti.
Un’analisi che potrebbe suggerire qualche spunto per ripercorrere tappe ed esiti del progetto democratico e dei valori ad esso sottesi.
Autore
Walter E. Crivellin
Insegna Storia delle istituzioni politiche presso l’Università di Torino. Si occupa di storia politica e culturale, con particolare attenzione al rapporto tra istituzioni politiche e religiose.
Gli Hobbit sono il grande dono che Tolkien ha fatto alla letteratura mondiale. Essi provengono direttamente dalla fantasia di Tolkien, e neanche lui saprebbe spiegare da dove siano nati.
Li ha ricevuti in dono un giorno d’estate di quasi ottant’anni fa e questo dono è stato rimesso in circolo dallo scrittore inglese per la gioia dei lettori sparsi per il mondo.
Diceva Borges che la letteratura è uno dei nomi della felicità, e aveva ragione: gli Hobbit rappresentano senz’altro il culmine di questa felicità.
L'ampia ricerca condotta sul testo biblico intende comprovare prima di tutto che la Bibbia non solo non sottovaluta l'esperienza mistica, ma ne è tutta intessuta. Per dire questo l'autore deve affrontare previamente l'argomento spinoso della definizione dell'esperienza mistica, arrivando a proporre di essa un'accezione larga: ogni autentico incontro con Dio è per sua natura esperienza del suo mistero; dunque è comprensibile come esperienza mistica. Inoltre, siccome la Bibbia contiene la storia della salvezza che a incominciare da Israele si è quindi aperta con Cristo a tutte le genti, l'Autore rilegge con occhio storico e teologico le pagine bibliche che più chiaramente riflettono un'esperienza del mistero di Dio, a partire da quelle che la critica ritiene letterariamente più antiche fino ai testi ultimi del Nuovo Testamento. Emerge così un ampio affresco della rivelazione biblica, riletta secondo la sua originale scansione storica e rivisitata attraverso la chiave di lettura dell'esperienza mistica.
Filippa se n’è andata, in un incidente stradale, dopo soli cento giorni di matrimonio, lasciando in chi l’ha conosciuta un grande e incolmabile vuoto e un’ultima comunicazione nella segreteria del telefonino: «Non ci sono, ma lasciate un messaggio».
Ma grazie al diario ritrovato dopo qualche mese, Filippa continua a comunicare con giovani e adulti. Aveva otto anni quando iniziò a scrivere il suo diario e diciannove quando vi appuntò l’ultimo pensiero. Su queste pagine ha annotato le gioie e le fatiche di un’adolescente che si affaccia alla vita, suda sui libri di scuola, vive le prime cotte e i conflitti della sua età.
Con il linguaggio tipico dei giovani ha affidato alla parola scritta avvenimenti e incontri: ne traspare il mondo a tratti fiabesco nel quale vive – è una vera principessa, quarta di sette fratelli – ma anche il cuore di una ragazza con una forte spiritualità, una fede non scontata, vivace, critica e capace di cercare sempre la volontà di Dio nelle sue giornate.
Filippa Sayn-Wittgenstein, principessa discendente di un antico lignaggio, quarta di sette figli, è morta a 21 anni in un incidente stradale, il 30 settembre 2001. Era sposata da soli cento giorni con Vittorio Mazzetti d’Albertis, anch’egli discendente da famiglie nobili.
Alcuni mesi dopo, viene trovato il suo diario, iniziato da Filippa all’età di 8 anni e proseguito sino all’incontro con colui che avrebbe sposato. Fatto circolare prima fra parenti e amici, che rimangono profondamente colpiti dalla carica umana e di speranza che esce dalle sue pagine, viene quindi pubblicato perché più persone possano trarre beneficio da questa lettura.
Il successo sancito dal pubblico di lingua tedesca, e poi da quello spagnolo, conferma la bontà dell’intuizione.
La prefazione per il libro è stata scritta dal Cardinale Christoph Schönborn, parente di Filippa.
Sta serpeggiando, almeno nel nostro mondo detto occidentale, ma con una dinamica di crescita non indifferente, un senso di smarrimento. Talvolta si ha l’impressione che non si sappia più cosa farne della vita, che ci è stata data, e contro cui ci si permette di protestare, perché sembra che col pacco non ci siano state date le “Istruzioni per l’uso”.
Ancora una volta Stella Morra tira fuori non un “Bugiardino”, ma la Parola della Verità, la Parola di Dio e rileggendola con calma apre un orizzonte di vita che non è una facile speranza illusoria, ma un’ancora per la vita.
Nella cornucopia di passi biblici che ci presentano il vero cammino dell’uomo verso la vita o dentro la vita, l’autrice ha scelto una serie di figure vivaci, sprizzanti di una fede non rassegnata, non passiva, al contrario colme di una fede che inventa, si lancia, incontra, contesta e abbraccia.
Una fede che fa vivere, che mette in piedi l’uomo e lo pone di fronte al suo Creatore, ma anche una fede tale che consente all’uomo di porsi con tutta la sua dignità di fronte al suo simile lasciandolo essere “altro”, ma con pari dignità.
Dalla Introduzione di fratel Cesare Falletti o.cist.