
Un'indagine accurata sulle origine cristiane.
La scuola è una realtà nella quale discriminazioni e svantaggi femminili sono tradizionalmente sottostimati e poco visibili in quanto le donne, nel duplice ruolo di docenti e studentesse, sono molto presenti: la scuola, si continua a ripetere, è ormai «in mano alle donne». La linearità del percorso di crescita della scolarità femminile e la progressiva femminilizzazione del corpo docente portano a concepire la scuola come un luogo protetto rispetto al problema della discriminazione sessuale. In realtà esistono ancora tutta una serie di aspetti problematici da individuare che necessitano di una formazione specifica da parte degli insegnanti e delle insegnanti. Partendo da questi presupposti il volume in primo luogo mette in luce le questioni di genere ancora aperte in ambito scolastico, per poi andare a esplorare il ruolo assunto dai docenti, uomini e donne, nell'elaborazione critica di tali problematiche. Vengono presentati i percorsi professionali di un gruppo di docenti, sondando al tempo stesso la loro consapevolezza di genere, sia in merito al rapporto interpersonale con gli alunni dei due sessi, sia in riferimento ai saperi trasmessi nelle rispettive discipline. Il saggio offre un contributo originale agli studi di genere e alla promozione di interventi di pari opportunità in ambito formativo. Introduzione di Elena Gianini Belotti.
Scopo di questo volume, contenente l'analisi morfologica del Libro di Rut nella versione aramaica, è quello di introdurre alla lettura e comprensione della parafrasi biblica con una mente o attitudine grammaticale. Per questo il testo consonantico, desunto dall'edizione non vocalizzata di A. Sperber, è stato munito di vocali e tradotto parola per parola. Alla fine di ogni versetto viene data la traduzione del testo targumitico per esteso, accanto alla traduzione del TM, evidenziando, tramite corsivo, i punti in comune. Il manuale, destinato agli studenti di aramaico targumitico forniti di una buona base della lingua - aramaico biblico e aramaico vocalizzato del targum Onqelos e del targum dei profeti - i quali intendano affrontare un testo continuo con i problemi ad esso legati. Con questo tipo di approccio gli studenti avranno modo di notare le cose comuni e le diversità fra aramaico biblico e aramaico targumico. Inoltre un confronto continuato con il targum di Onqelos farà intuire le differenze fra il targum di Rut e quelli del Pentateuco.
Nel nostro tempo è sempre più dominante la convinzione che la verità, qualsiasi forma di verità, abbia un carattere storico e pragmatico. Ne deriva una concezione della filosofia, oggi oltremodo diffusa, che nega ogni verità e riconosce la propria stessa controvertibilità, storicità, pragmaticità.
A partire da questo sfondo Emanuele Severino discute le posizioni di alcuni filosofi italiani che hanno rivolto critiche e obiezioni al suo pensiero: da Massimo Cacciari a Vincenzo Vitiello, da Carlo Arata a Umberto Galimberti, da Massimo Donà a Vero Tarca, solo per citarne alcuni. Per Severino non solo c'è una dimensione comune sia alla concezione tradizionale della verità, sia alla distruzione di tale concezione – quella operata appunto dal pensiero filosofico del nostro tempo.
Ben oltre questa dimensione, anzi, la verità stessa è destinata a un senso che non appartiene alla storia dell'Occidente. E come tale già da sempre appare in ciò che vi è di più profondo in ciascuno di noi.
Emanuele Severino (Brescia, 1929) è uno dei più importanti filosofi contemporanei. Ha pubblicato numerose opere soprattutto con Adelphi e Rizzoli. Accademico dei Lincei, è da molti anni editorialista del "Corriere della sera".
Il tema di questo libro è "l'empatia estetica", un costrutto teorico che ha avuto uno sviluppo rigoglioso fra Ottocento e Novecento, e che oggi, grazie ai neuroni specchio ("le cellule del cervello più famose di tutte"), è ritornato di grande attualità. Così, per il fascino del prefisso "neuro", l'empatia si è imposta come un fatto scientifico incontrovertibile. Ma lo è? La gioia e la tristezza sono passioni invisibili? La leggerezza e la pesantezza sono qualità dell'oggetto o del soggetto? Passioni e qualità espressive le percepiamo o le empatizziamo? I neuroni specchio sono il correlato neuronale dell'empatia? Quel che senti si incarna nel tuo corpo o nel mio cervello? Sono queste le domande brucianti alle quali l'autrice dà qui risposte limpidamente argomentate.
Il pellegrinaggio è un fenomeno comune a molte religioni. Quello cristiano deriva direttamente dalla Bibbia ed ha come principale meta Gerusalemme e la Terra Santa. Fu soprattutto a partire dal IV secolo d.C., grazie alla libertà religiosa sancita dall'editto di Milano e alla costruzione dei primi santuari cristiani, che il pellegrinaggio in Terra Santa ricevette un forte impulso. Uomini e donne da ogni parte d'Europa si misero in cammino alla ricerca delle tracce dell'esistenza storica di Gesù: i loro diari di viaggi forniscono testimonianze uniche che ancora oggi orientano il lavoro di studiosi e ricercatori. Con contributi di: Eugenio Alliata, G. Claudio Bottini, Pietro Kaswalder, Giovanni Loche, Frédéric Manns, Michele Piccirillo (francescani e docenti presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, Facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia).
È il 1219. Al seguito dei crociati viaggiano Francesco d'Assisi e Illuminato, due poveri frati armati di Vangelo e del desiderio di avvicinare i temuti Saraceni. Sfruttando una breve tregua, riusciranno a incontrare il sultano Malek el-Kamel a Damietta, sul delta del Nilo. Un incontro pacifico. Vengono qui ripercorsi i tratti salienti di quell'episodio che segnò profondamente lo stile missionario dell'Ordine dei Frati Minori e che ancora molto può dire per l'oggi.
Questa novella è stata scritta anni fa dallo psicoanalista Riccardo Ambrosi per i suoi pazienti. Col tempo, la novella si è diffusa al di fuori del contesto dove aveva mosso i primi passi.
L'attuale e scottante dibattito sulla natura umana dell'embrione viene qui presentato attraverso un importante contributo della filosofia medievale.
Il libro ricostruisce la posizione di Tommaso d'Aquino quanto all'origine e alla fine della vita umana, discutendo alcune possibili implicazioni bioetiche della sua dottrina embriologica. Centrale la posizione di Tommaso quanto al rapporto tra procurato aborto e omicidio e la sua posizione sul tema della coincidenza tra fine della vita umana e morte biologica dell'organismo. Più in particolare, il libro propone un'inedita e dettagliata ricostruzione del modo in cui Tommaso risolve due questioni cruciali del dibattito embriologico sia medievale che moderno: quella della natura dell’embrione e quella della sua identità trans-temporale.
La tesi centrale del libro è che Tommaso rifiuta consapevolmente la tesi dell'umanizzazione immediata dell'embrione: questa convinzione non scaturisce da nessuna debolezza del suo ragionamento filosofico né dalle limitate e inesatte conoscenze embriologiche che Tommaso aveva a disposizione.
Fabrizio Amerini (Prato, 1971), è attualmente ricercatore e docente di Storia della Filosofia Medievale presso il Dipartimento di Filosofia dell'Università di Parma. Si occupa di logica, metafisica e filosofia della mente nel periodo classico medievale (1250-1350). Editore e contributore dei volumi Dal convento alla città. Filosofia e teologia in Francesco da Prato O.P. (Firenze, 2008) e La logica di Francesco da Prato (Firenze, 2005); autore di Mental Representation and Semantics. Two Essays in Medieval Philosophy, in corso di stampa.