
In un tempo nel quale il confronto con l'Islam si fa spesso drammatico, si fa più stringente la necessità di comprendere e di comprendersi. La famiglia è il pilastro fondamentale della società islamica e spesso si presenta molto diversa dai modelli occidentali, visto il suo stretto legame con il Testo Sacro. Tramite un rimando continuo, e oltremodo necessario, al Corano e alla tradizione fondata sugli hadith (o detti) del Profeta, l'autore ci conduce attraverso gli aspetti principali della tematica familiare in ambito islamico: fidanzamento, contratto matrimoniale, rapporti sessuali, nascita ed educazione dei figli, contraccezione, aborto, divorzio, poligamia, uso del velo. In questo modo, con la perizia dello studioso, offre uno sguardo puntuale e preciso su argomenti che toccano ogni essere umano nella sua quotidianità, facendo altresì chiarezza su questioni a volte trattate con superficialità dai mezzi di comunicazione e da una certa letteratura, che sovente tralascia l'importanza dell'approccio alla cultura islamica mediante il canale imprescindibile della lingua araba.
Nella storia di Pasolini la nozione di periferia rappresenta il nodo concettuale più persistente e fecondo, capace di produrre un pensiero e un linguaggio sistematicamente innovativi e anticonvenzionali. Dall'esordio poetico nella lingua marginale di Casarsa agli studi sulla poesia popolare, dalla scoperta dell'universo delle borgate a quella del Terzo Mondo vissuto come "unica mia alternativa", dalle dolorose abiure della propria mitologia popolare fino alla cancellazione delle identità che segna il deserto postmodernista di Petrolio, lungo tutto il suo percorso Pasolini risemantizza il concetto stesso di periferia, ribaltando la marginalità in valore, l'alterità in senso. La pregnanza che Pasolini assegna a tale concetto rappresenta uno di quei casi in cui la letteratura fonda un'egemone costruzione discorsiva e culturale: a partire dall'icona pasoliniana della periferia fruttifica nel secondo Novecento una nuova immagine di marginalità sociale e di confinamento spaziale come possibile alterità, verità e significato, quasi un irrinunciabile e pervicace "sogno di una cosa". Non sarà allora casuale che il concetto pasoliniano di periferia arrivi fino al cuore del Pontificato di Papa Francesco, in una significativa convergenza di senso ultimo. Negli interventi che presentiamo studiosi di diverse generazioni ed estrazioni riflettono intorno al concetto pasoliniano di periferia in molteplici accezioni, non solo come luogo antropico e sociale di privilegiata ambientazione letteraria, ma anche nella sua valenza simbolica, come topos del decentrato, del sacro, del diverso, polo di una perenne tensione antagonista. A quarant'anni dalla sua morte, focalizzare le diverse valenze della periferia nell'universo pasoliniano costituisce una preziosa chiave d'accesso, di riconnessione e di interpretazione di un percorso umano, intellettuale e letterario, che così intensamente continua a parlare alla coscienza dei contemporanei.
Giorno per giorno, il racconto impressionante di padre Ibrahim, frate francescano e parroco di Aleppo. Un diario struggente attraverso le pagine più oscure del conflitto siriano: dalla furia dei combattimenti, con le bombe e le vittime innocenti, fino al ?cessate il fuoco? del dicembre 2016. La seconda città della Siria oggi porta i segni di un conflitto che si è combattuto ferocemente nelle sue strade, e che continua a insanguinare il resto del Paese. I bombardamenti sembrano cessati, ma la guerra «non è finita», ricorda fra Ibrahim. La chiesa parrocchiale latina di San Francesco d?Assisi e il convento dei francescani della Custodia di Terra Santa per molto tempo si sono trovati a ridosso della linea del fronte tra forze governative e milizie ribelli. Negli anni sono diventati un punto di riferimento e di salvezza per centinaia di famiglie. La distribuzione dell?acqua, dei viveri e delle medicine, la riparazione delle case danneggiate, le rette per gli studi universitari e quelle scolastiche per tanti bambini, la consolazione di vedove e orfani: tantissime storie di solidarietà che vedono come protagoniste le persone di Aleppo. La guerra non è ancora finita. Ma di sicuro non ha vinto.
Sull'onda del grande interesse suscitato dalla prima edizione di questo volume, ormai esaurito, e della situazione complessa e drammatica in cui vivono i cristiani in Medio Oriente, ne viene proposta una nuova edizione, riveduta e notevolmente ampliata. Il libro ricostruisce la storia e l'identità delle comunità cristiane che, pur essendo in comunione con Roma, hanno mantenuto un rito diverso da quello latino e anche - almeno in parte - una giurisdizione autonoma.Dopo aver analizzato l'origine e le cause storiche e teologiche delle divisioni tra i cristiani in Oriente, l'autore fornisce una breve ma accurata descrizione delle diverse denominazioni cattoliche di rito orientale: maronita, greco-melchita, copta, etiopica, armena, caldea, sira, siro-malankarese e siro-malabarese. Rispetto alla prima edizione, sono state aggiunte le Chiese di rito bizantino dell'Europa orientale, nate dalla tradizione greco-slava.
Il kushari è un piatto tipicamente egiziano. Mescolando ingredienti apparentemente inconciliabili fra loro, sembra sfuggire a qualsiasi logica culinaria. Eppure, se cucinato da mani esperte, gli ingredienti si fondono in una pietanza deliziosa. Quale miglior metafora per l'Egitto di oggi, che tenta di fondere mille anime in un'identità che alcuni vorrebbero monolitica, altri multicolore? Mille anime che potrebbero idealmente unirsi per dar vita a un sapore unico, o annientarsi fra acute discordanze. Il racconto appassionato di un Egitto inedito, che sbalordisce, spaventa e interroga, fatto di storie di giovani, militari, donne, islamisti radicali e minoranze religiose, sindacalisti in cerca di giustizia e trame di oscuri apparati dello Stato. Attraverso episodi cruciali che hanno interessato la società egiziana negli ultimi anni - dalla Primavera araba del 2011 al misterioso e "irrisolto" caso Regeni - l'autrice ci restituisce l'eterna dialettica tra spinte innovatrici e resistenza al cambiamento.
Vienna, 1942. Eva è una ragazza come tante: la scuola, la famiglia, gli amici. Ma è ebrea, e questo cambia tutto: ogni cosa intorno a lei sembra ricordarle che è diversa. Le discriminazioni, l'intolleranza, il sospetto. E infine la deportazione. Prima nel ghetto "modello" di Theresienstadt, poi ad Auschwitz.Eppure, sullo sfondo di una tragedia più grande di lei, Eva sperimenta a modo suo tutto ciò che dovrebbe accadere a una ragazzina della sua età: le amicizie, l'amore per la musica, la voglia di divertirsi. Il contrasto, atroce e sorprendente, è all'origine di una storia intensa, fatta di inaspettata quotidianità e di piccole cose in un mondo grigio e inospitale, su cui sembra essere calata la notte. Sarà da queste piccole cose che Eva, ormai sola, trarrà la forza per andare avanti e trovare la propria strada. Lontano dai luoghi della sua infanzia e del dramma che ha appena vissuto. Una storia vera, nata dal bisogno di non dimenticare.
Quando nel 1967 Maria Teresa Carloni compie il suo pellegrinaggio in Terra Santa, i confini tra lo Stato d'Israele e gli Stati vicini erano sensibilmente diversi dagli attuali. L'autrice di questo semplice e vivo diario di viaggio va pellegrina nei Luoghi Santi esattamente sei mesi prima della guerra che vedrà cambiare ancora gli equilibri geopolitici di quella tormentata regione. Tra il dramma di una missione da compiere ad ogni costo per la Chiesa martire e l'amarezza degli impedimenti burocratici che non lo consentivano, la Terra Santa offre a Maria Teresa il ristoro alle fonti della fede, in cui tutto rimettere in umile abbandono al Signore. «Questo testo porta a conoscenza di un pubblico più ampio e diversificato la figura della serva di Dio Maria Teresa Carloni (1919-1983), vissuta a Urbania (Pesaro- Urbino), per lo più nascosta agli occhi degli stessi compaesani. Ma la dott.ssa Maria Teresa Carloni non lo era a Papi del XX secolo, da Pio XII a Giovanni Paolo II, né ai primati e a molti pastori della Chiesa perseguitata nell'Europa centro orientale, come nella lontana Cina e Paesi limitrofi e in Sudan... Questo libro dona a Maria Teresa Carloni veste di grande attualità nell'ambito delle comunità cristiane del vicino Oriente che nel nostro secolo XXI conoscono una nuova ondata di persecuzione e di sofferenza a motivo della propria fede» (dalla Prefazione di mons. Pierbattista Pizzaballa, Amministratore apostolico a Gerusalemme).
«Il tempo passa e noi invecchiamo: solamente il desiderio rimane giovane per sempre». In questa massima di Gandhi c’è il viaggio di saggezza che il lettore è invitato a intraprendere in questo libro. Solo chi sa scrutare la propria interiorità trova la via, la verità e il segreto di una vita pienamente realizzata – pur attraversando dolori, fatiche e difficoltà.
Gandhi non fu solo l’eroe dell’indipendenza dell’India e della filosofia della non-violenza fra i popoli, fu anche una guida spirituale capace di orientare generazioni di uomini e donne in cerca di un posto nel mondo, di una strada significativa per la propria esistenza.
Nell’intimo di ogni essere umano abita quella Verità, quella Presenza, che chiede solo di essere cercata per indicare il sentiero giusto a ciascuno. Ecco spiegata l’insistenza sul mistero del rapporto fra vita e destino. Di qui la purezza e la linearità di pensiero che emerge da queste pagine – molte inedite per l’Italia e attinte ai 98 volumi dell’opera omnia raccolti dalla Gandhi Serve Foundation – nelle quali vibra quell’onestà morale e quel coraggio che solo la fede più profonda nel Divino riesce a generare.
Sono schegge fulminanti di un gigante dell’umanità che non ha mai smesso di farsi domande e di cercare la costruzione del bene. Parole che ancora oggi hanno molto da dire a chi si sente stanco, disorientato, affamato di senso.
Giorno per giorno, il racconto impressionante di padre Ibrahim, frate francescano e parroco di Aleppo. La seconda città della Siria, che fino a quasi quattro anni fa contava complessivamente circa quattro milioni di abitanti, oggi è occupata per metà dall'esercito regolare siriano e per l'altra metà da gruppi armati di miliziani jihadisti provenienti da decine di paesi del mondo che reclamano la costruzione dello Stato islamico, il Califfato. La chiesa parrocchiale latina di San Francesco d'Assisi e il convento dei frati francescani della Custodia di Terra Santa si trovano a sessanta metri dai miliziani che lanciano razzi e bombole di gas anche sulla chiesa. Nonostante questo, la comunità aiuta ogni mese migliaia di famiglie con viveri e medicinali, nella riparazione delle case danneggiate, nel sostenere gli studi universitari e le rette scolastiche di tanti bambini. "Talvolta, pensando a me stesso - racconta padre Ibrahim -, dentro di me rido perché, amante dei libri e di alti studi teologici, mi trovo ad Aleppo a fare il vigile del fuoco, l'infermiere, il badante e, da ultimo, il sacerdote". Mentre ad Aleppo il cielo piange e tutto sembra assurdo, la speranza e la creatività non muoiono. E tutti attendono una nuova alba.
Un calendario interreligioso, per seguire le festività dei tre grandi monoteismi di Terra Santa (ebraismo, cristianesimo, islam), ed ecumenico, che ci aiuta a vivere le ricorrenze della tradizione cristiana d’Oriente e d’Occidente attraverso i calendari in uso nelle diverse Chiese (gregoriano, giuliano, copto, etiopico, armeno). Uno sguardo, inoltre, sul calendario liturgico della Chiesa madre di Gerusalemme, scandito dalle celebrazioni animate dai Frati della Custodia di Terra Santa nei principali Luoghi Santi.