
Un calendario interreligioso ed ecumenico per seguire le festività dei tre grandi monoteismi di Terra Santa (ebraismo, cristianesimo, islam). Uno strumento che aiuta a vivere le ricorrenze della tradizione cristiana d'Oriente e d'Occidente attraverso i calendari in uso nelle diverse Chiese (gregoriano, giuliano, copto, etiopico, armeno). Uno sguardo, inoltre, sul calendario liturgico della Chiesa madre di Gerusalemme, scandito dalle celebrazioni animate dai Frati della Custodia di Terra Santa nei principali Luoghi Santi.
L'Agenda quotidiana tutta francescana. I giorni e i mesi sono scanditi da pensieri e detti vicini al mondo di Francesco o di grandi personalità della spiritualità di ogni tempo. Ogni giorno: i santi indicati dal Santorale francescano; aneddoti relativi a figure francescane; celebri aforismi della spiritualità di ieri e di oggi; il ciclo del Sole e della Luna. In più, ogni mese, la storia di un frate la cui memoria è strettamente legata alla Terra Santa.
Dov'ero prima di nascere? Perché Dio ha creato i cattivi se ci vuole bene? Perché quel bambino non fa religione? È allergico? Muoiono anche i buoni? I miracoli si fanno ancora? Maestro... ma io a Dio non ci credo... Le domande costituiscono un motore fondamentale nella nostra vita, e i bambini ne fanno tante. Hanno bisogno di concretezza, capace di soddisfarli senza giocare troppo con le parole. Pongono interrogativi precisi, domande di senso, nella speranza di trovare una risposta adeguata. Questo libro presenta le domande più belle e difficili dei bambini sulla vita, il Creato, gli uomini e Dio raccolte da un maestro di scuola elementare. Le risposte sono duplici: una indirizzata direttamente a loro e una dedicata agli adulti, per aiutarli a orientarsi in un universo religioso sempre più confuso e approssimativo, ma non per questo irreale. Un viaggio sincero all'interno del quotidiano ma anche una lode al mondo dei più piccoli, alla loro spontaneità e dolcezza. Prefazione di Susanna Tamaro.
La vita delineata in questo volume presenta di riflesso, attraverso Charles, la luce cristallina del Vangelo e il coinvolgimento totale di sé, nella follia dell'amore di Gesù. La dinamicità della vita di frère Charles, la sua ansia contemplativa e missionaria insieme, mi fa venire alla memoria l'espressione famosa di don Tonino Bello: «Il cristiano è contempl-attivo». Charles è un contemplativo nell'azione; egli contempla il Cristo, secondo il mistero della Visitazione, nell'umanità del fratello. Egli è attivo nella contemplazione poiché porta a Gesù la vita del mondo, specie il più abbandonato e dimenticato. La sua vita, come viene ben delineato dall'Autore, è un'immagine del bel pastore che cerca la pecorella smarrita. I dimenticati per Charles sono i primi ai quali offrire la propria vita. L'esistenza di Charles è un canto di gratuità, una follia di bontà, un'ubriacatura di Spirito nell'ebrezza della misericordia (dalla Prefazione).
Cercare la verità, favorire l'ascolto, non stancarsi del dialogo, sperare sopra ogni cosa nella pace. In dodici anni da Custode di Terra Santa, e ora da amministratore apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme, monsignor Pierbattista Pizzaballa ha avuto occasione di incontrare migliaia di persone di tutte le fedi. E di offrire anche nei contesti più prestigiosi (università e parlamenti), oltre che in centinaia di incontri e convegni, la sua testimonianza di francescano che crede nella comprensione reciproca e nella costruzione paziente della cultura della pace e dei diritti. E questo nonostante i contesti di conflitto (Israele-Palestina, Siria, Egitto) che ha dovuto a più riprese affrontare. Oggi la sua parola è quanto mai preziosa. Un punto di vista privilegiato e autorevole, forgiato "sul campo", che non può che scuotere le nostre certezze (e a volte la nostra indolenza) di occidentali, spesso meri spettatori di quanto vivono i nostri fratelli cristiani (e non solo) in Medio Oriente.
Il dialogo tra le religioni ha bisogno di profeti e tale è stato il domenicano Marcel-Jacques Dubois. Intellettuale e teologo, testimone e pastore, ha costruito ponti di conoscenza e di stima reciproca tra ebrei e cristiani in Terra Santa e non solo. Ancora oggi, a dieci anni dalla sua scomparsa, la sua opera è essenziale alla creazione di un rapporto duraturo e fecondo tra le due religioni sorelle. In queste pagine preziose, Dubois ci offre la sua personale chiave di lettura per provare a decifrare il "mistero di Israele": popolo "eletto", prescelto da Dio e per questo segnato anche da una grande responsabilità; e tuttavia un popolo dal rapporto spesso conflittuale con Lui. Un popolo che ha spesso pagato a caro prezzo il suo "privilegio", ma che non ha mai rinnegato la propria identità. Dubois traccia un profilo preciso e sintetico della spiritualità ebraica, con la perizia dello studioso e con la passione dell'osservatore coinvolto e partecipe. Pochi giorni dopo la sua morte, il quotidiano israeliano Haaretz definì Dubois «una delle affascinanti pietre vive di Gerusalemme».
Robi è ebrea e israeliana, Bushra è musulmana e palestinese. I loro popoli si combattono da più di 70 anni. Tutto sembra dividerle. Entrambe hanno perso un figlio, ucciso dal "nemico". Queste due donne dovrebbero odiarsi. E invece sostengono insieme il Parents Circle - Families Forum, l'associazione che riunisce centinaia di famiglie israeliane e palestinesi che hanno subito un lutto a motivo del conflitto israelo-palestinese. Se coloro che hanno pagato il prezzo più alto - la morte di una persona cara - sono ancora in grado di empatia e di dialogo, senza cercare vendetta, tutto sembra ancora possibile. Questa è la loro storia.
"I temi dei saggi riuniti qui rispecchiano le questioni principali emerse durante i corsi tenuti dallo studioso. Daniele Menozzi ha rimarcato la scientificità del sapere storico e il metodo rigoroso su cui esso si fonda. Le fonti, il loro utilizzo e la loro interpretazione sono state sempre al centro dell'insegnamento di Menozzi, che ha sempre incoraggiato i suoi allievi a praticare il mestiere con quella pazienza richiamata nel titolo del volume. Ma le fonti da sole non bastano: è questa una delle fondamentali lezioni apprese ai corsi di storia contemporanea della Scuola Normale. La totalità, vera o presunta, implica sempre una selezione; nessuna domanda posta ai documenti è valida se essa non viene fatta reagire con i vuoti che ogni documento divenuto fonte reca con sé. Ai corsi di Daniele Menozzi, molti di noi hanno appreso che i dilemmi e i silenzi non son solo parte del titolo di uno dei più importanti libri di storia degli ultimi vent'anni." (Dalla Nota introduttiva)
1967, 25 giugno: si accende il satellite nei cinque continenti (26 paesi circa) con Our World, prima produzione televisiva in diretta. I Beatles, Maria Callas, Pablo Picasso, solo per citarne alcuni, entrarono così nelle case di circa settecento milioni di telespettatori con le loro produzioni e i loro racconti per circa due ore e mezza di trasmissione. Il progetto, pensato dalla BBC in collaborazione con l'European Broadcasting Union, è stato realizzato in dieci mesi di lavoro e ha visto il coinvolgimento di circa diecimila tra tecnici, produttori e interpreti. Per l'occasione i titoli di testa furono stati accompagnati dal tema Our World cantato in 22 lingue diverse dai Piccoli Cantori di Vienna e la CBC Television Canada intervistò il guru dei media studies Marshall McLuhan in una sala di controllo della televisione di Toronto. Da quel momento in poi, la televisione «introdusse» con più forza «a ogni istante nello chez moi Paltrove e il mondiale» (Derrida): ciascun telespettatore si trovò proiettato insieme agli altri in un medesimo luogo che differisce da quello abitato permettendo ai soggetti di raggiungere in tempo reale uno spazio di suoni e immagini di cui, seppur distanti, si diviene testimoni diretti. Nel 50° anniversario di questo primo esperimento in mondovisione, il presente volume prova, dunque, a chiedersi com'è cambiato il modo di fare televisione a partire da quell'evento e come sono mutate le esperienze della visione: da una dimensione mondiale e generalista a un'endovisione, ossia a un approccio interiore e personalizzato attraverso la molteplicità dei dispositivi e delle piattaforme. Fruizione, spettatorialità, sport, famiglia, culture giovanili, Chiesa ed emergenze sono i temi di riflessione di questo libro che intende anche riflettere la missione contemporanea dell'Aiart e il suo contributo alla creazione di una vera e propria cittadinanza mediale.
Una raccolta di pensieri, poesie e preghiere dedicate a Maria, tratti dai libri del Nuovo Testamento e dai più grandi autori della tradizione cristiana di tutti i tempi: Francesco d'Assisi, Giovanni Paolo II, papa Francesco, Edith Stein, Teresa di Gesù Bambino, Tonino Bello, Madre Teresa di Calcutta, Francesco di Sales, Pio da Pietrelcina, e tanti altri. Il libro contiene anche il Piccolo breviario del pellegrino di Fatima, uno strumento dedicato a tutti coloro che visitano il celebre santuario portoghese: un sussidio da utilizzare in gruppo o anche per la preghiera personale.