
Daniele Hekic (1926-2009), sacerdote francescano, malato di SLA, dal 1981 confessore instancabile nel convento di Saccolongo (PD). Una vita espressione di amore e sofferenza, di preghiera in intima unione con Dio e di attenzione generosa verso il prossimo. Non una biografia ufficiale, ma la testimonianza dell'autrice che l'ha conosciuto.
Il volume presenta una ricerca che si confronta col pensiero di Jüngel rispetto al tema dell'amore, considerato nel suo status antropologico e nel suo rilievo di categoria teologica.
Tutti conosciamo lo stress da ufficio, la frenesia del traffico, i molteplici impegni e affanni che segnano il ritmo della nostra vita quotidiana. I due autori, grazie alla loro esperienza, ci invitano a prendere una pausa, un periodo di calma e silenzio, un tempo per "sgombrare" la nostra anima così come si sgombra una casa troppo piena, un tempo per esercitarci nella libertà e nella pace interiore. Provate a sperimentare queste pause come un tempo benedetto in cui ritrovare voi stessi e Colui che regge nelle sue mani il Tempo e l'Eternità.
Un libro che ci propone uno sguardo" sul rito: dal significato del termine alle nuove prospettive di studio, dalla sua sintonia con la sfera religiosa all'analisi di una ritualità particolare, tra le più antiche, quella dei funerali. "
Il volume, collocato all'interno del percorso di riflessione condotto dalla Fondazione Lanza di Padova, mette in dialogo un teologa e una filosofa, proveniente dal mondo laico, sul tema del bene comune: ne emergono intrecci inattesi e prospettive cariche di futuro. Incatenare l'attuale sistema economico -civile.
Un francescano, teologo e giornalista, che ha percorso la strada della fede, dello studio e della comunicazione, si interroga sul significato di annunciare, oggi, i vizi e le virtù, la pena e la gloria", all'uomo dell'iphone."
Una raccolta delle più belle storie della Bibbia. Non può mancare quindi nell'Antico Testamento La creazione, Noè e la sua arca, la Torre di Babele, Abramo e Giacobbe, Mosè, Davide e Golia, Salomone, Daniele e Isaia... Nel Nuovo Testamento, tra i tanti racconti, ricordiamo: la nascita di Gesù, il Battista, i primi discepoli, i miracoli e le parabole, fino all'ultima cena, la passione, morte e risurrezione. In ogni pagina il testo, semplice e adatto ai più piccoli, è accompagnato da ricche illustrazioni. E per finire alcune indicazioni degli autori su come leggere il libro insieme ai bambini. Età di lettura: da 7 anni.
Un sussidio per meditare e comprendere il mistero della croce con Maria: ideale sia per la preghiera personale che per la celebrazione comunitaria.
Leggere le lettere di Giovanni significa sintonizzarsi con un periodo assai fecondo e delicato in cui la comunità cristiana primitiva stava chiarendo sempre più a se stessa la propria identità grazie anche al confronto obbligato con alcune derive che potremmo definire - ante litteram - "ereticali". Una dimensione che attraversa tutta la Prima lettera è il continuo andirivieni tra fede e prassi, fra riflessione teologica e intuizione esistenziale. Ad esempio, se "Dio è luce" (1,5), i credenti non possono camminare nelle tenebre e se "Dio è amore" (4,8.16), i cristiani debbono amarsi reciprocamente. Pure la Seconda e la Terza lettera si occupano della vita concreta della comunità. La collocazione di questi scritti nel Corpus ioanneum è dovuta al loro rapporto molto stretto con il Quarto vangelo, del quale, la Prima lettera in particolare, sembra essere stata scritta in funzione di introduzione o di commento.
Una proposta originale di Via crucis a partire dal Vangelo di Marco, in cui la passione è un susseguirsi di piccoli quadri che descrivono situazioni umane vicine a quelle di ciascuno. Una via di contemplazione del mistero della croce attraverso gli incontri fra diversi personaggi e Gesù, maestro buono che insegna come perdere la vita per acquistarla, facendosi servo di tutti fino alla croce. A dominare ognuna delle quattordici scene è il silenzio di Gesù: parla brevemente all’inizio e poi tace. Tutti girano attorno a Gesù come in una drammatica giostra ed egli, col suo silenzio, domina tutto.
Autore
GIORGIO RONZONI è un presbitero della diocesi di Padova. Dopo la licenza in catechetica, ha conseguito il dottorato in catechetica e pastorale giovanile presso l’Università Pontificia Salesiana, e ha diretto l’Ufficio catechistico diocesano. Per EMP ha curato «Ardere, non bruciarsi» (2008). Nell’agosto 2011 un grave incidente d’auto lo ha reso tetraplegico, senza impedirgli di continuare a essere parroco a Santa Sofia in Padova, sostenuto anche dalla onlus «Associazione amici di don Giorgio Ronzoni».