
Per conoscere le origini lontane dell'astrologia e dell'inveterata idea che le stelle condizionino il destino dell'uomo.
Saggio sulla relazione tra l’alimentazione quaresimale del santo calabrese san Francesco da Paola e il suo rapporto armonioso con la natura. San Francesco da Paola, meno conosciuto di Francesco d’Assisi, ha manifestato una notevole sensibilità ecologica: eremita calabrese del XV secolo, taumaturgo, riformatore della Chiesa, paciere tra le nazioni europee del tempo, fondatore di un ordine religioso ancora esistente: l’Ordine dei Minimi. Questo libretto presenta e attualizza in modo semplice e divulgativo il rapporto con la natura di questo straordinario eremita: la sua vita nelle grotte e nei boschi, la sua conoscenza delle erbe, il suo rapporto con il mare, la relazione tra la sua alimentazione di strettissimo magro – oggi diremmo “vegana” – e la sua mitezza con gli animali. Anche san Francesco da Paola, come i più grandi mistici, è arrivato all’amore universale verso tutte le creature.
Daniele DE ROSA è nato nel 1980 ad Arzignano (Vicenza). È presbitero della diocesi di Vicenza dal 2008. Ha conseguito il baccellierato in teologia presentando l’estetica teologica di H.U. von Balthasar. Dal 2017 è parroco dell’unità pastorale di Roncà. Ha al suo attivo le pubblicazioni: Chesterton. La sostanza della fede (2017), San Francesco di Paola. Il profeta dell’essenziale (2015), San Francesco di Paola. Mistico e riformatore del suo tempo (2013).
Scrivere oggi di «cammini» e «pellegrinaggi» è rischioso: la bibliografia è ormai a dir poco sterminata (non c'è libreria che non abbia uno scaffale dedicato) e poi tra siti, blog attivi, riviste specializzate, serate a tema, ecc. c'è di tutto e di più. Da un punto di vista "confessionale", inoltre, il tema è stato da sempre visto come «pellegrinaggio» in senso stretto (e costretto) e sviscerato in tutti i modi. Moltissimi ormai «camminano», e ognuno s'è fatto la propria esperienza e ha maturato le proprie idee in proposito. Perché allora dedicare una monografia al tema? Perché paradossalmente manca del tutto una riflessione proprio in quello che ci coinvolge e ci compete: l'approfondimento teologico e spirituale (con annessi pastorali). In tal senso il fascicolo parte assumendo la categoria esodale per un nuovo discorso su Dio, un'adeguata teologia e quindi una pertinente antropologia ed ecclesiologia. Per dirla brutalmente: Dio non è un motore immobile. Ma cosa ci dice di lui il fatto che egli è "in movimento" (Deus viator)? Qual è in tal senso l'esperienza di Gesù? I cristiani, poi, dovrebbero essere «quelli della via» (At 9,2) e la chiesa (popolo in cammino) una comunità «in uscita» tra andare e stare... Insomma, se camminare rende liberi, rende anche più religiosi, più credenti, più cristiani, più fratelli, più umani...
Contenuto
Le grandi tradizioni sapienziali affermano che senza consapevolezza della morte non c’è consapevolezza della vita. Oggi abbiamo completamente dimenticato quest’arte, eppure autorevoli studi scientifici confermano che ignorare la morte non ne allontana l’angoscia, semmai ne aumenta il terrore. In queste pagine l’autore propone l’attualità delle intuizioni di sapienti e profeti, santi e filosofi antichi: insegnano a non dimenticare la morte, a imparare ad amare la vita fino in fondo, e arrivare così forse a scoprire che la morte non esiste: esiste solo vita. Perché Tutto è Vita.
Destinatari
* tutti * familiari, volontari, pazienti, malati * formatori, medici
Autore
Guidalberto BORMOLINI, sacerdote e monaco, laureato alla Pontificia Università Gregoriana e dottorando in Teologia Spirituale presso l'Ateneo Sant’Anselmo a Roma. È docente al Master “Death Studies & the End of Life” dell’Università di Padova. Si occupa della formazione sui temi della spiritualità e del dialogo interreligioso nel fine vita presso numerosi Hospices, Asl e strutture ospedaliere. È fondatore e presidente di TuttoèVita Onlus.
Contenuto
Sapere cos’è, qual è o chi è la sapienza non è facile. San Paolo parla di una sapienza che non è di questo mondo… Ma allora come va inteso il «pentateuco sapienziale» (Pr, Gb, Qo, Sir e Sap) oggi? Il fascicolo compie un percorso che riserverà al lettore delle sorprese interessanti a partire dalla rilevante esperienza di inculturazione testificata dall’intera letteratura sapienziale biblica. Dagli orientamenti della ricerca attuale si ricava, infatti, che ci sono nodi da sciogliere come l’identità stessa della sapienza (metafora o persona?), l’innegabile rapporto con la sapienza egizia e mesopotamica (quali dipendenze?), la sua contestualizzazione storica (testi atemporali?), la teologia stessa dei «saggi» da rivalutare in rapporto all’altra Scrittura e alla teologia “sistematica”, ecc. Che sia necessaria oggi una riconsiderazione complessiva del significato della sapienza, per la coscienza umana universale come fulcro stesso della vita e del pensiero, è ormai certo anche per superare le non poche dispute e fraintendimenti presenti nella stessa cristianità. Le risposte dei «saggi», infatti – e il fascicolo le lascia intendere –, sono diverse da quelle strutturate da certi esponenti di teologie congegnate su verità e valori indiscutibili; non sono detentori della verità, ma innamorati di Dio e della sua sapienza radicata nella creazione e nella vita: là dove Dio si fa incontro all’uomo.
Destinatari
* Tutti. * seminaristi, religiosi e religiose, educatori, formatori, catechisti, parroci, insegnati di religione, direttori spirituali, counselor, terapeuti
Autore
La rivista «CredereOggi» è pubblicata dalle «Edizioni Messaggero Padova» sotto la responsabilità dei Frati minori conventuali di sant’Antonio di Padova. Contributi di GIUSEPPE BELLIA - LUCA MAZZINGHI - SIMONE MORANDINI - DINH ANH NHUE NGUYEN - SERENA NOCETI - MARIA CARMELA PALMISANO - MARIAGRAZIA PAPOLA - SERAFINO PARISI - ANGELO PASSARO - SEBASTIANO PINTO - GERMANO SCAGLIONI - MARTINO SIGNORETTO.
Contenuto
A tutti noi, per superare la crisi legata al coronavirus, è richiesto di sentirci responsabili nel mettere in atto quei gesti che danno alla vita un orientamento nuovo. Ma i gesti hanno bisogno anche di essere accompagnati da parole significative che aiutino a pensare e a orientare profondamente i nostri cuori verso un’autentica solidarietà, per uscire tutti insieme da questa curva della storia. Alcune di queste parole segnaletiche le possiamo trovare in questo prezioso libretto. “Altruismo”, “compassione”, “cura” e “dono” sono le parole che gli autori hanno scelto per comporre queste pagine: parole che hanno la loro radice nella fede cristiana e che qui trovano la loro declinazione nelle diverse discipline, dalla filosofia alle religioni, dalla psicologia all’antropologia. Dunque, parole che toccano l’intelligenza e scaldano il cuore, soprattutto parole luminose per il tempo che stiamo vivendo. Dalla prefazione del card. Gualtiero Bassetti Presidente della Conferenza episcopale italiana
Destinatari
Tutti.
Autore
Simone OLIANTI è psicologo, life coach e docente di etica e psicologia della religione presso la Scuola superiore di scienze dell’educazione "San Giovanni Bosco", Istituto universitario aggregato alla Pontificia Università Salesiana di Roma. Fondatore dei Metànoia Workshop, laboratori di trasformazione personale, tiene corsi e conferenze in varie parti d’Italia per accompagnare le persone in situazione di crisi e di fallimento a ritrovare motivazione e gusto per la vita. Praticante di meditazione e formatore presso l’Associazione Tutto è Vita, collabora da vari anni con il Movimento dei Ricostruttori nella preghiera. Per le Edizioni Messaggero di Padova ha pubblicato: Scegli di vivere. Cambiamento e gusto della vita (2017), Il coraggio di vivere. Oltre le paure che ci abitano (2018), L’amore non è mai sprecato. Conversazioni su amore e perdono (2019). dr.olianti@gmail.com Alfredo JACOPOZZI è prete della chiesa di Firenze. Svolge la sua attività accademica come docente presso la Facoltà teologica dell’Italia centrale, l’Issr della Toscana “Santa Caterina da Siena” e la Scuola superiore di scienze dell’educazione “San Giovanni Bosco”, Istituto universitario aggregato alla Pontificia Università Salesiana di Roma. Svolge la sua attività pastorale come direttore dell’Ufficio cultura e del Centro per il dialogo interreligioso dell’arcidiocesi di Firenze. È membro del comitato scientifico della rivista «Mistica e Filosofia». alfredojacopozzi@tin.it
Contenuto
La pandemia da Covid ha evidenziato nodi irrisolti della nostra civiltà: la morte in solitudine, la nostra fragilità, la nostra relazione con la natura. Siamo esseri fragili: quando tutto va bene, tendiamo a sentirci onnipotenti, ma basta un virus per vedere crollare tutte le nostre certezze e le nostre convinzioni. Abbiamo visto il volto del trauma e abbiamo visto morire in silenzio. Abbiamo visto gli occhi di chi muore da solo. In un’epoca che ha rifiutato la morte, dare dignità e calore a chi muore diviene l’estrema forma di cura, quando nulla è più possibile allo sforzo medico e alla scienza. Non si tratta di eroismo ma di semplice umanità, che appare come qualcosa di eccezionale in un mondo molto disumanizzato. Restare con la morte significa dar valore alla vita: aver profondo rispetto per il momento della morte è un modo per custodire la vita stessa.
Destinatari
Tutti
Autore
Guidalberto Bormolini, sacerdote e monaco, laureato alla Pontificia Università Gregoriana e dottorando in Teologia Spirituale presso l'Ateneo Sant’Anselmo a Roma. È docente al Master “Death Studies & the End of Life” dell’Università di Padova. Si occupa della formazione sui temi della spiritualità e del dialogo interreligioso nel fine vita presso numerosi Hospices, Asl e strutture ospedaliere. È fondatore e presidente di TuttoèVita Onlus. Stefano MANERA, medico chirurgo, specialista in anestesia e rianimazione, è da sempre impegnato nell’ambito delle emergenze e della medicina subacquea e iperbarica. È inoltre esperto di medicina integrata, nutrizione e omeopatia. È accompagnatore spirituale nel fine vita e nella malattia, si interessa di tecniche meditative, terapie biodinamiche e bioenergetiche somatorelazionali. Ines TESTONI, filosofa e psicoterapeuta, professoressa di psicologia sociale all’Università di Padova dove dirige il master in Death Studies & The End of Life, ricercatrice all’Università di Haifa, coordina da anni percorsi di death education misurandone gli effetti positivi sugli allievi di tutte le età e diffondendo i risultati di tali ricerche a livello internazionale. Per le competenze in questo campo è annoverata tra le 100 esperte, ovvero tra le scienziate più importanti a livello nazionale.
Contenuto
Che cos’è la speranza? Turbamento della mente e del cuore, e dunque fonte di debolezza? O forse un tonico quotidiano capace di moltiplicare le energie umane? In questo breve saggio l’autore si sofferma sulla natura della speranza descritta come un’emozione, che si stabilizza in un sentimento dell’esistenza, per poi configurarsi come una vera e propria virtù, di cui l’essere umano non sembra poter fare a meno. Infatti, riflettendo sull’esperienza di ogni giorno, si può giungere al convincimento che ben poche iniziative si prenderebbero, nella vita familiare come nel lavoro e nella politica, senza il robusto sostegno della speranza. La speranza non è inganno, non è illusione, ma è dimensione ragionevole e affidabile, da consegnare come un bene prezioso alle nuove generazioni. Per questo papa Francesco la raccomanda come antidoto alla paura e all’indifferenza ammonendo: «Non fatevi rubare la speranza».
Destinatari
*tutti
Autore
Giuseppe GOISIS, già docente ordinario di filosofia politica all’Università Ca’ Foscari di Venezia, è impegnato sul versante dei diritti umani, collaborando con il Centro studi diritti dell’uomo e con l’Ateneo Veneto. È autore di monografie su temi e figure del pensiero politico: Sorel e i soreliani (1983), Mounier e il labirinto personalista (1989), Eiréne (2000), Il pensiero politico di Rosmini (2010), I volti moderni di Gesù (a cura - 2013), Dioniso e l’ebbrezza della modernità (2016) e dei volumetti: Hitler e il Nazismo (2016) e Tommaso Moro (2019), distribuiti con il «Corriere della Sera».
Contenuto
Biografia spirituale dell’autrice realizzata attraverso la scelta dei suoi “maestri” nella fede. Si tratta di Padri della chiesa, mistici, autori antichi e moderni, uomini e donne che Dio ha investito con la sua amicizia e che ancora oggi per noi rappresentano i classici dell’autentica esperienza spirituale. Vivere in loro compagnia e fare tesoro delle loro parole, mettendole in pratica, è la più grande avventura che il cristiano possa desiderare. Una raccolta di testi che ci indicano dove cercare la vera gioia e che ci mostrano la possibilità di una comunione di amore che ci fa entrare con Cristo nella sua relazione col Padre, rendendoci partecipi del mistero della comunione trinitaria.
Destinatari
Tutti
Autore
Scolastica BLACKBOROW, di origini inglesi, venuta in Italia per tre mesi nel 1963, non è più tornata in Inghilterra, dove è nata e cresciuta. Conseguita la maturità artistica, si è laureata in lingue presso l’Università Cattolica a Milano e per una ventina d’anni ha insegnato presso le scuole delle suore Rosminiane. Trasferitasi a Ferrara nel 1989, ha iniziato ad “accompagnare” spiritualmente e umanamente i degenti del reparto di oncologia all’ospedale della città, fondando poi un’associazione di volontariato e insegnando relazione d’aiuto.
Analizzando trentasei casi di donne che hanno ucciso, Lidia Fogarolo vuole capire cosa succede all’interno di una personalità femminile, biologicamente programmata per dare la vita, quando entra in una zona d’ombra e arriva a commettere uno o più omicidi.
Oltre a inserire ogni storia narrata in un quadro di riferimento statistico e psicologico, comprensivo degli studi sulle differenze di genere compiuti negli ultimi decenni su base ormonale e neurologica, l’Autrice mette in campo anche l’indagine grafologica, che consente di cogliere in ogni struttura di personalità esaminata i punti di contatto con il mondo psichico femminile e le ragioni di un’eventuale devianza.
Lidia Fogarolo, presentando situazioni estreme – qual è un omicidio e ancor più un omicidio al femminile – traccia un percorso articolato all’interno dell’universo-donna, focalizzandosi sulle criticità alla base di determinate derive, che nella maggior parte dei casi mai condurranno a un omicidio.
L'autrice, Lidia Fogarolo
Laureata in psicologia e specializzata in grafologia, grande esperta di grafologia morettiana, allieva di Giovanni Luisetto, lavora come analista e perita grafologa, è consulente tecnico di tribunale nei procedimenti di verificazione di scritture e docente di grafologia applicata alle dinamiche interpersonali. Per le Edizioni Messaggero Padova ha già pubblicato Il segno grafologico come sintesi psicologica (2011), Tratti di personalità nella scrittura (2012), disponibile anche in lingua inglese (Personality Traits in Handwriting, 2015), L’intelligenza razionale e l’intelligenza emotiva (2016) e Grafologia e Psichiatria (2018). Per Graphe.it ha pubblicato Perché gli opposti si attraggono e i simili si comprendono (2013), Grafologia e Sessualità (2015), Storie di serial killer (2017) ed è coautrice, insieme a Giuseppina Morrone, del libro I due Volti dell’Anima (2019).