
Le neuroscienze si interessano della struttura del sistema nervoso, ma anche delle funzioni superiori dell'uomo quali la cognizione, la memoria, l'apprendimento, le emozioni, la coscienza, i ragionamenti e le decisioni, cioè dell'intera area riflessiva dell'antropologia e delle attività sociali e culturali umane (etica, religione, filosofia). Da anni si parla sempre più frequentemente di neuro etica, neuro teologia, neuro filosofia. La necessità dell'integrazione tra sapere neuro-scientifico e antropologia filosofica e teologia è dunque un imperativo oltre che un dato di fatto. Non si tratta solo di confrontarli e rapportarli, ma anche di articolarli e interpretarli oltre l'angustia di una sola prospettiva disciplinare. Dalla ri-articolazione di questi saperi la conoscenza dell'umano nella sua specificità maschile e femminile dovrebbe risultare molto più scientifica, molto più filosofica e molto più teologica. Il volume, che focalizza l'attenzione su natura, cultura e identità, raccoglie apporti diversi, riconducibili all'XI Colloquio dell'Istituto Costanza Scelfo per i problemi dei laici e delle donne nella Chiesa, Divisione di speciale attenzione della Società Italiana per la Ricerca Teologica (SIRT).
Come analizzare e giudicare la mafia dal punto di vista teologico-pastorale? Quale Gesù annunciare e testimoniare in contesti dominati dalla criminalità organizzata? Se l evangelizzazione non è soltanto ciò che si dice, ma anche ciò che si fa, quale ministero è necessario praticare per liberare i territori e le comunità da un potere soffocante e crudele?
Dopo il gesto profetico di papa Francesco, che con la scomunica ai mafiosi ha indicato una direzione per il cammino della Chiesa, un prete palermitano che ha guidato la parrocchia di Brancaccio prima di don Giuseppe Puglisi ucciso da Cosa Nostra nel 1993 riflette su una ferita aperta e si interroga su alcune questioni pastorali non sempre chiare nel rapporto tra comunità ecclesiale e mentalità mafiosa.
Sommario
Premessa. ; Capitolo primo. Il Vangelo dal punto di vista delle vittime. ; Capitolo secondo. La Chiesa e il «peccato strutturale della mafia». ; Capitolo terzo. Imparare dalla vicenda storica di Gesù di Nazaret. ; Capitolo quarto. Conversione e perdono dei mafiosi. ; Capitolo quinto. I nostri linguaggi di fronte alle mafie. ; Capitolo sesto. La conversione del ministero pastorale. ; ;
Note sull'autore
Rosario Giuè, prete palermitano, laurea in Scienze politiche all Università di Palermo e dottorato in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana, è stato parroco a Brancaccio. Collabora con La Repubblica e con le riviste Mosaico di Pace e Segno. Tra le sue pubblicazioni recenti: Il costo della memoria. Don Peppe Diana il prete ucciso dalla camorra (Paoline, 2007); Ernesto Balducci. La parola di Dio nella storia (Paoline, 2012); Chiesa e liberazione. Linee essenziali della teologia della liberazione (Tau, 2013).
Evoluzione e libertà sono le due parole chiave del pensiero di Hans Jonas, espresso mirabilmente nel saggio, una sorta di concentrato della sua biologia filosofica e forse la migliore testimonianza della sostanziale continuità della sua riflessione sulla filosofia della vita, al di là del prevalere, nelle diverse fasi del suo pensiero, di interessi storico-filosofici o di interessi più propriamente etici. Tesi principale è che la libertà tradizionalmente considerata appannaggio degli ambiti prettamente umani dello spirito e della volontà - sia viceversa già presente a livello del metabolismo cellulare, il fenomeno più basilare che caratterizza l'organismo vivente. Essa non connota, cioè, esclusivamente l'agire conscio e intenzionale dell'essere umano, ma è piuttosto il denominatore comune di tutti gli appartenenti alla categoria dell'"organico" e segna la linea di confine con quanti non vi rientrano, dunque con l'inorganico, la macchina e l'artefatto. La libertà si squaderna per Jonas in una gradazione ascendente di complessità delle funzioni e dei movimenti, i cui vari livelli costituiscono configurazioni sempre più articolate, approfondite ed "evolute" della dialettica precaria che le è intrinseca.
La Sindone ha avvolto il corpo di un uomo torturato e morto in croce. La scienza non è in grado di dimostrare come la sua immagine si sia formata sul telo, non sappiamo a chi appartenga e neppure chi lo ha fasciato prima della sepoltura. Le ferite rivelano tutti i devastanti effetti di una flagellazione romana e denunciano una sadica ferocia, consumata lentamente nel tempo: sono tagli e fratture che se si potessero attribuire a un unico individuo, a un falsario assassino, rivelerebbero una personalità disgregata e patologica. In altre parole, difficilmente una tale violenza si accorderebbe con le cure riservate a quel corpo dopo la morte. Il telo di Torino raffigura tutto il male che, come uomini, possiamo soffrire, e tutto il male che, come uomini, possiamo infliggere. Tuttavia, con il suo volto solenne e maestoso, l'uomo della Sindone non vuole compassione, non giudica, non chiede giustizia, non condanna: anzi, è un condannato, il più vile tra i condannati. Identificarsi con lui è difficile, perché è morto, perché ha perduto; è un colpevole, un vinto, e il supplizio della croce ne dà testimonianza. Le analogie con l'uomo Gesù sorprendono e intimoriscono.
Una benedizione per ogni famiglia. Può farla un prete oppure anche il capofamiglia, o la persona più anziana della casa o chi in casa ha una più marcata sensibilità religiosa.
Aspettando la Pasqua è un prodotto assolutamente innovativo. Sulla scia del calendario dell’Avvento Aspettando il Natale, si propone quale vero e proprio strumento pedagogico per accompagnare il bambino nell’impegnativo cammino di attesa e conversione che conduce alla Pasqua, la più importante delle feste cristiane.
Sul calendario della Quaresima, da appendere nella cameretta dei bimbi o da utilizzare come attività didattico-catechistica, ogni settimana è rappresentata da un fiore: a partire dal Mercoledì delle ceneri, ogni giorno sarà necessario incollare un petalo adesivo sul quale il bambino avrà scritto un gesto significativo compiuto nel corso della giornata, per concretizzare il suo impegno.
A Pasqua tutti i petali saranno attaccati e il cartellone si presenterà bello e coloratissimo, a testimonianza del cammino quaresimale compiuto.
Note sull'autore
Cocicom kids nasce, all’interno dell’agenzia di comunicazione Cocicom, come gruppo di autori, illustratori e grafici specializzati nella realizzazione di progetti dedicati a bambini e ragazzi. L’intento del gruppo è raccogliere stimoli, idee e competenze per creare prodotti studiati ad hoc per le diverse fasce di età, dall’infanzia all’adolescenza, e in grado di soddisfare contemporaneamente esigenze didattiche e ludiche.
-Comunicato della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi
-Prefazione
-Relatio Synodi della III Assemblea Generale Straordinaria
-Domande per la recessione e l'approfondimento della Relatio Syndodi
-Preghiera del papa per il Sinodo sulla famiglia
"Accogliamo, nell'intimo del nostro cuore, il re umile e vittorioso"
Gli interventi raccolti nel volume si propongono di offrire una visione coerente e ampia della questione educativa in un'ottica teologico-pastorale. L'intento è mostrare la stretta implicazione tra educazione cristiana ed educazione tout court, e soprattutto la connessione tra educazione e questione antropologica, assumendo come sfondo gli orientamenti pastorali decennali dell'episcopato italiano. La riflessione si articola in tre parti. La prima approfondisce i temi connessi all'educazione dal punto di vista sociale, pastorale, familiare e scolastico. La seconda raccoglie alcuni saggi che allargano il tema ad aspetti specifici della problematica educativa, come il ruolo della teologia in quanto sapere della fede. L'ultima parte raccoglie in un'intervista l'insieme delle tematiche affrontate, con una ripresa conclusiva per un sintetico e attuale sguardo d'insieme. Il volume si rivolge a coloro che hanno responsabilità nella comunità ecclesiale, e non soltanto di tipo strettamente pedagogico poiché l'educazione è oggi principalmente una questione di approccio all'umano e di visione della sua condizione attuale e del suo destino. Prefazione di mons. Nunzio Galantino.
Quale è il ruolo della tecnologia all'interno del Disegno divino sul mondo? È possibile associare le parole "Dio" e "tecnologia" in un qualche tipo di proposizione significante? E se la teologia è incapace di elaborare questo nesso non rischia di lasciare la tecnologia orfana di ogni paternità spirituale e in balìa delle sole ideologie? Dopo un esordio sulla filosofia novecentesca e sulle interpretazioni cristiane del mito di Prometeo, la riflessione proposta dall'autore si inserisce in un percorso teologico più tradizionale, con un'analisi minuziosa dei testi del concilio Vaticano II e di altri più recenti documenti del magistero, recuperando le acquisizioni delle cosiddette "teologia delle realtà terrestri" e "teologia della storia". Un capitolo è dedicato al confronto con alcune figure della cultura filosofica e teologica contemporanea particolarmente impegnate nella comprensione del fenomeno tecnologico, da Tanzella-Nitti a Barrajon, da Severino a Galimberti, da Cole-Turner a Kelly.