
Ha ancora un futuro il cristianesimo nella storia? Può essere portatore di una notizia in grado di affascinare per la qualità della sua proposta? Sullo sfondo di queste domande, questo studio, invita a mettere a tema l'identità della missione, suggerendo come leit-motiv la metodologia comunicativa del Vangelo che fa del discepolato una condizione indispensabile per la condivisione della fede.
«Lo specchio del comportamento etico non è la propria coscienza, ma il volto di coloro che vivono con me. Quando questo volto esprime pace, speranza, gioia e felicità, perché il mio comportamento genera tutto questo, allora è evidente che il mio comportamento è eticamente corretto» (J. M. Castillo).
Informazioni sull'autore
José M. Castillo è stato professore nella Facoltà di Teologia di Granada, professore invitato all’Università Gregoriana di Roma e alla Pontificia Università Comillas di Madrid. è professore invitato all’Università Centroamericana (UCA) di El Salvador. è autore di numerose pubblicazioni tra cui, per Cittadella Editrice: «Simboli di libertà. Analisi teologica dei sacramenti» (1983); «I poveri e la teologia» (2002); «Dio e la nostra felicità» (2002).
«La follia di Dio è più sapiente degli uomini e la debolezza di Dio è più forte degli uomini» (1 Cor 1,25). Rifiutato dalla famiglia, al punto che «neppure i suoi fratelli credevano in lui» (Gv 7,5), e abbandonato da gran parte dei suoi seguaci («molti dei suoi discepoli si allontanarono e non andavano più con lui», Gv 6,66), per le autorità giudaiche Gesù è solo un pazzo, un ossesso (Gv 8,44). Solo un matto, un samaritano indemoniato, poteva infatti denunciare i capi religiosi quali figli del diavolo e assassini (Gv 8,44) e auspicare la fine dell’istituzione religiosa che si credeva voluta da Dio stesso.
Informazioni sull'autore
Alberto Maggi, frate dell’Ordine dei Servi di Maria, ha studiato nelle Pontificie Facoltà Teologiche «Marianum» e «Gregoriana» (Roma) e all’«École Biblique et Archéologique française» di Gerusalemme. Direttore del Centro Studi Biblici «G. Vannucci» (www.studibiblici.it) a Montefano (Mc), cura la divulgazione, a livello popolare, della ricerca scientifica nel settore biblico.
Convegno di Cefalù 2009. Obiettivo del convegno: ridare gioia e fiducia agli uomini di buona volontà, affindando loro il compito di ripartire dalle città". "
In occasione dell'ottavo centenario dall'inizio della sua avventura evangelica (1212-2012), un nuovo libro su Chiara d'Assisi.
"Attento alle fonti, ma più libero che mai. Restaura per Chiara l'idea di una donna eccezionalmente volontaria e intelligente, senza nulla togliere alla sua profondità spirituale, anzi. Il "legame liquido" ne restituisce la coerenza". (Jacques Dalarun)
Cristiana Santambrogio (Monza 1964), dopo 23 anni di formazione e di vita clarinista in ambiente francese, vive da un anno un'esperienza evangelica e francescana in una casetta sui Colli Berici, nel vicentino.
Cambiare política, nell'Italia attuale, è possibile e urgente. Ma non sarà possibile farlo se non cambiando la politica come tale, cioè il modo in cui viene concepita e praticata. Questo libro propone una diagnosi delle cause della crisi di civiltà che investe la vita pubblica, ma soprattutto indica una via di rigenerazione della convivenza democratica. Tale via si chiarisce nella delineazione del metodo adatto a generare un'altra politica.
Roberto Mancini è professore ordinario di Filosofia teoretica all'Università di Macerata. I suoi libri più recenti sono L'interpretazione come servizio. Modelli di ermeneutica nel pensiero contemporaneo (Il Pozzo di Giacobbe), Idee eretiche. Per un'economia della cura, delle relazioni e del bene comune (Edizioni Altreconomie).
L'arte del mascheramento richiede coraggio e tecnica allo stesso tempo. Prevede purezza e malizia contemporaneamente. Si tratta di un'arte in cui l'essere umano spende tutte le sue risorse, senza troppe remore di carattere morale. Solo nel giardino dell'Eden l'uomo era nudo, quindi "puro" nella assoluta impossibilità di avere a che fare con la "maschera". Da quando Dio vestì l'uomo confezionando per lui tuniche di pelle (Gen 3,21) e lo accompagnò fuori dal giardino primordiale, nel mondo terreno, da allora l'uomo è artefice di ogni sorta di maschera, di velo, di vestito, di volto.
Le nostre esperienze affettive sono fatte di fragilità e presentano ferite. Eppure l'immaginario amoroso si nutre di ideali di perfezione ed armonia. Lo scarto tra realtà vissuta e l'ideale perseguitato suscita inevitabilmente sensi di colpa e dolorose frustrazioni. Occorre riconciliarsi con le imperfezioni della relazione di coppia, poiché la vita, quella vera, è fatta anche di fragilità e fallimenti, di incomprensioni e di silenzi. E, a dispetto di quanto normalmente si pensa, la Scrittura non demonizza questo vissuto arrivando persino a tessere l'elogio dell'amore imperfetto. Rispetto al modello unico della perfezione, narrato con toni epici ed ascoltato con orecchi intransigenti, la narrazione biblica introduce il lettore in un mondo plurale, dove l'amore viene declinato nelle diverse stagioni e situazioni di vita e raccontato senza censure.
"Quando queste pagine saranno sotto gli occhi dei lettori, la tempesta mediatica sulla vicenda dei preti pedofili sarà probabilmente passata. Me lo auguro. Ma le ferite bruceranno ancora. Quelle dei fatti, innanzitutto. Esse restano indelebili sul corpo e sull'anima delle vittime. Bruciano insieme sulla pelle del popolo di Dio e dei tanti sacerdoti che non si riconoscono minimamente in quei confratelli - troppi, pur essendo percentualmente un'esigua minoranza! - che si sono macchiati di una tale aberrazione. Questi stessi certo continueranno a provare sentimenti di umiliazione e, si spera, di pentimento al pensiero della loro fragilità." (dalla Prefazione)
Supplemento di Firmana, rivista semestrale dell'Ist.teologico Marchigiano e dell'Ist. Di Scienze religiose SS.Alessandro e Filippo", n. 8. "