La vicenda della teologia trinitaria nel corso del XX secolo è strettamente legata all'evento del Concilio Vaticano II e al dibattito teologico che esso ha saputo suscitare. In quell'epoca, infatti, si sono verificati i cambiamenti più significativi che hanno determinato il rinnovamento di tutto il discorso trinitario, soprattutto in corrispondenza del ripristino o della riconsiderazione delle fonti bibliche e patristiche, non più viste come dieta probantio di un discorso elaborato altrove, ma considerate come i veri e propri fondamenti della riflessione trinitaria. Tra le fonti patristiche, un posto di rilievo spetta sicuramente al De Trinitate di sant' Agostino, opera che ha suscitato un ampio dibattito lungo tutto il XX secolo sia a livello del metodo seguito dall'Ipponate nel presentare la sua riflessione sia a livello dei singoli contenuti. Entro tale quadro di riferimento, il presente studio mette in evidenza due questioni principali: da un lato le diverse interpretazioni che sono state date del pensiero trinitario dell'Ipponate, verificando la consistenza di alcune linee storiografiche di interpretazione, al di là degli scherni che a lungo sono stati ripetuti, dall' altro una ricomprensione e un approfondimento delle tematiche proprie dell' attua le ricerca teologica, ponendo al centro della ricerca il pensiero di sant' Agostino e dunque rendendo possibile una valutazione più equilibrata del valore perenne e della novità che esso porta con sé. Dal punto di vista del metodo, le dimensioni privilegiate sono sostanzialmente tre: la prospettiva storica, una riflessione a carattere prettamente ermeneutico e la dimensione speculativa, confermando ancora una volta che il De Trinitate, per la sua poliedricità, non può essere avvicinato con un solo metodo o letto secondo un'unica prospettiva, se non si vuole ca dere nelle medesime difficoltà riscontrate nelle diverse interpretazioni che di esso sono state date.
Testo "base" della vita monastica agostiniana, in quanto codice stabile di leggi fissate da sant'Agostino per orientare e organizzare la vita comune, la Regola "nasconde" in realtà una ricca dottrina spirituale e una solida teologia della vita religiosa. I suoi precetti, non molti ma essenziali, danno alla vita religiosa un orientamento forte, sicuro, moderno, che fa leva sull'organizzazione della vita in comune e sulla carità che di tutti fa un sol cuore e un'anima sola (Atti 4, 32). Rivela una conoscenza profonda del cuore umano e un'intuizione sicura delle esigenze più vere della vita consacrata. Moderazione e austerità, interiorità e ricerca del bene comune, amicizia schietta e ascesa costante verso Dio, autorità umile ed efficiente e fraternità sincera si fondono in essa per creare un equilibrio mirabile, quell'equilibrio sapienziale che è proprio del Vescovo di Ippona. Ne risulta un quadro spirituale che è insieme profondamente umano e autenticamente evangelico.
Il volume analizza esegeticamente le dieci istruzioni padre-figlio di Proverbi 1-9. La metodologia esegetica seguita (diacronica e sincronica) segue le istanze del metodo storico-critico e si avvale della ricchezza ermeneutica delle scienze umane (la sociolinguistica e la psicologia dello sviluppo). L'attenta esegesi dei testi, che muove dal lato sociolinguistico secondo il quale l'organizzazione sociale e relazionale avvengono attraverso il medium dell'attività linguistica, getta nuova luce sul concetto di autorità e delinea la portata e la forza dll'insegnamento del padre-maestro, recuperando la visione dell'uomo che soggiage all'insegnamento offerto dal maestro (obiettivi, valori, visione del mondo, paure, certezze). Si approfondisce così la dimensione personalistica delle istruzioni mediante l'analisi del "saggio in relazione". L'interazionismo simbolico costituisce un valido supporto per cogliere la costruzione sociale della persona. Questa prospettiva ermeneutica disegna un volto inedito della figura del padre-maestro e definisce i tratti della nuova identità educativa dl padre: egli abilita il figlio ad un approccio "olistico" alla realtà, alieno da duelismi antropologici che vorrebbero contrapporre e separare ambiti differenti dell'esistenza umana.
Il presente commento al Vangelo di Marco vuole essere un incontro con il testo nello spirito della lectio divina, un cammino alla scoperta di tutti gli stimoli formativi ivi contenuti. L'autore ci accompagna nel percorso di una lettura spirituale alla luce dei Padri, che ebbero il merito di vedere nella Scrittura la sorgente della vita in tutte le sue dimensioni: una proposta affascinante anche per il lettore moderno, che troverà stimoli alla lettura di Marco per farne fermento efficace nella vita di ogni giorno.
Caratteristiche del cristianesimo orientale, dal mondo bizantino alla cultura religiosa russa, ma non del tutto sconosciute al cristianesimo occidentale, le figure dei santi "stolti per Cristo" costituiscono motivo di interesse e di grande fascino, incarnando una fenomenologia complessa e talvolta difficile da capire. Essa trova il suo modo di esprimersi più autentico nel rovesciamento dei valori finti su cui spesso poggia convinzione la società di ogni epoca, lo smascheramento dell'ipocrisia, il ribaltamento dei luoghi consoliddati e comuni che concorrono ad alimentare il falso sé dell'individuo; la stoltezza rappresenta così una via per demolire questa sovrastruttura e rappresenta il desiderio di arrivare a se stessi per una via che passa per la propria autenticità anche a costo di sopportare per tutta la vita accuse infamanti e infondate, ancherie di ogni genere e lo scherno dei propri contemporanei.Nei racconti raccolti in questo libro, che ricostruiscono la vicenda umana e spirituale delle più grandi sante stolte russe, emerge tutta la forza della loro opera di apostolato, attraverso il sacrificio della propria vita per la salvezza del prossimo.
Le piu belle parole di Giovanni Maria Vianney, ricordato semplicemente come il Curato d'Ars.
100 brani che riconducono all'amore divino come fine e senso dell'esistenza.
Un atto d'amore per il fratello è sempre anche un atto di fede: fermandosi a soccorrere l'uomo che giace abbandonato sul ciglio della strada, il buon samaritano della parabola evangelica "vede" ciò che del mistero della vita gli occhi da soli non possono vedere. E senza quel suo gesto concreto di interrompere i propri affari per curarsi dell' altro, "facendosene prossimo", quell'uomo sarebbe restato lì senza volto né dignità, al pari di un animale ferito e destinato a morire. Nelle braccia del soccorritore torna invece a essere se stesso, riconoscendo il proprio volto in quello del suo benefattore. Per questo, il "prossimo" non è qualcuno da riconoscere al di fuori di noi stessi, ma colui che si deve diventare, come figli dello stesso Padre, ogni volta che si presenta il bisogno dell'altro. Una rilettura originale e illuminante della parabola del Buon Samaritano e sui suoi molteplici significati.
Molti cristiani cercano oggi di scoprire o riscoprire Maria. A quanti desiderano entrare nel suo mistero, gli Autori offrono un itinerario semplice e diretto in 14 tappe attraverso il quale ripercorrere il cammino di Maria da Nazareth a Gerusalemme, dall'Annunciazione alla Pentecoste. Ogni tappa si compone di: un testo del Vangelo, unica vera fonte per la conoscenza di Maria; un commento tratto dall'enciclica di Giovanni Paolo II, Redemptoris Mater, espressione autentica di quello che la Tradizione e la Chiesa dicono oggi riguardo alla Madonna; una o due preghiere che esprimono la risposta del credente alla rivelazione della Parola di Dio accolta con fede. Ciascuna delle ,tappe proposte può diventare, sviluppata e arricchita con canti, momenti musicali o con il silenzio, celebrazione mariana in famiglia o nella comunità.
Avvento: attesa, che ogni anno si ripete, della nascita del Bambino; attesa fatta di speranza, ma anche occasione di meditazione. Pierre Talec propone in queste pagine, una per ogni giorno delle quattro settimane che precedono il Natale, in un linguaggio incisivo e lontano dai luoghi comuni, spunti di riflessione sul senso dell'essere cristiani oggi, a confronto con le sfide della modernità.