Il breve profilo biografico di S. Vincenzo ripercorre le tappe di una vita fuori dal comune facendone emergere elementi significativi e indicativi anche per il nostro cammino. L’esperienza umana e spirituale in S. Vincenzo si intrecciano insieme e si sviluppano a partire dagli avvenimenti, luogo di manifestazione di Dio. Nell’incontro con i poveri S. Vincenzo scopre la sua via. Reinventa uno stile di esistenza nell’eser­cizio della carità. Propone un modo cristiano di vivere che fa della carità la propria missione. Nella seconda parte dello studio l’autore si ferma sulla sorgente principale dell’azione di S. Vincenzo: l’eucaristia. Descrivendo la sua vita eucaristica veniamo accompagnati a scoprire la ricchezza della sua vita interiore e la ragione della fecondità delle sue realizzazioni.
Jean-Pierre Renouard Missionario del­la Provincia di Francia della Congregazione della Missione, è stato a lungo formatore nei seminari e animatore dei diversi gruppi laicali che fanno riferimento al carisma vincenziano. Ha svolto una intensa attività di predicazione di esercizi spirituali a preti, suore e laici. Per diversi anni è stato direttore del Centro Vincenziano del Berceau-de-Saint-Vincent-de-Paul nelle Lande, vicino a Dax, luogo natale di S. Vincenzo. Grande conoscitore della sua spiritualità si è dedicato a lavori di ricerca e di diffusione del suo pensiero. La sua bibliografia presenta titoli su quasi tutti gli aspetti del carisma vincenziano sulle varie riviste francesi e internazionali dei vari rami della Famiglia Vincenziana. In italiano è disponibile il suo saggio di più ampio respiro San Vincenzo de Paoli maestro di sapienza. Iniziazione allo spirito vincenziano, CLV-Edizioni Vincenziane, Roma 2012 (edizione originale francese del 2010).
Lo studio del rito come mediazione propria della liturgia può contribuire non solo a comprendere e affrontare meglio le questioni pastorali sottese alla prassi celebrativa, ma anche a considerare in modo nuovo le questioni teologiche della liturgia e della sacramentaria. Esso può costituire anche, in modo sorprendente, un terreno comune per proseguire nel dialogo ecumenico in modo rinnovato e meno preconcetto. Il volume presenta diversi contributi che, a partire da una più profonda conoscenza del rito, sviluppano percorsi riflessivi di tipo storico, ecumenico, sistematico e pastorale.
«Nella logica dell'appartenenza a Cristo e della missione affidata ai discepoli si scopre l'esigenza di un rinnovamento della parrocchia, come già il Concilio aveva auspicato e ora papa Francesco continua ad incoraggiare a fare. La logica è quella della sperimentazione nella tradizione. Il modello di una parrocchia generativa è quello della missione permanente. Proprio l'operatività missionaria è la caratteristica di questo libro. Essa non va confusa con la "pratica", ma con quella riflessione sapienziale che sa recuperare dalla storia l'indicazione per una progettualità significativa». (Dalla Presentazione del card. C. Sepe)
È noto come all'inizio della modernità stesse tramontando l'ideale del povero come "immagine di Cristo" e che, al suo posto, stesse subentrando la persuasione che fosse un "disturbatore della società". Ma Dio non ha abbandonato i suoi poveri ed ha suscitato alcune figure di intensa vitalità spirituale, che hanno guardato ai poveri come ai loro "signori e padroni". Santa Luisa de Marillac, in profonda connessione di amicizia spirituale con san Vincenzo de' Paoli, ha contribuito a mantenere vivo nella Chiesa il sentimento di fede che Bénigne Bossuet ha chiamato "l'eminente dignità del povero". Questo volumetto intende mostrare che la via della carità da lei inaugurata è inseparabile dalla storia della sua esistenza. Un'esistenza toccata dal dolore, quello intimo di difficile esplorazione, che è stato il luogo provvidenziale attraverso cui Dio ha preparato l'umanità di santa Luisa per trasformarla in donna di carità.
Calendario, in lingua latina, per la celebrazione della Messa e della Liturgia delle Ore per l'anno liturgico 2020-2021.
È il calendario ufficiale che ordina le celebrazioni liturgiche della Messa e della Liturgia delle Ore per tutto l'anno 2021.
Calendario, in lingua inglese, per la celebrazione della Messa e della Liturgia delle Ore per l'anno liturgico 2020-2021.
Lo scopo di questa ricerca è quello di proporre una nuova ipotesi sull’origine del cero pasquale e il suo legame con il battesimo. L’uso del cero sorse nell’Italia settentrionale verso la fine del IV secolo, in un contesto ariano, e fu accolto a Roma, ma non nella liturgia papale, in concomitanza con la condanna del Pelagianesimo. Il punto di partenza dell’indagine è la colonna di porfido, che l’imperatore Costantino fece collocare nel centro della vasca nel battistero lateranense, elemento architettonico che sembra aver ispirato l’immersione del cero nel fonte. Questo rito vuole significare la discesa della grazia santificante sull’acqua per la rigenerazione dei neofiti. In alcune antiche tradizioni liturgiche, il legame tra il cero pasquale e il fonte battesimale venne reso più esplicito collocando la benedizione del cero dopo le letture e prima della benedizione del fonte. Nella liturgia romana, questo legame si allentò gradualmente, quando si cominciò a celebrare la veglia pasquale senza i sacramenti dell’iniziazione cristiana. Recuperare l’intimo legame tra il cero e il fonte serve a render più esplicita l’altissima vocazione che i cristiani ricevono nel battesimo: diventare, per grazia, partecipi della vita divina (cf. 2 Pt 1,4).
Per rendere i cristiani più consapevoli della loro identità e del loro impegno nella vita e nella missione della Chiesa, l'ecclesiologia del Concilio Vaticano II ha riscoperto che alla base della loro vita sta la dottrina del "regale sacerdotium" che, a buon diritto, può essere definita come il fondamento dogmatico liturgico della "spiritualità" dei fedeli a ragione dello stretto legame che ha con la visione della Chiesa, Corpo Mistico di Cristo, e con i Sacramenti dell'iniziazione cristiana. Lo scopo del presente studio è quello di provare ad indagare come una tematica teologico liturgica particolarmente attuale, come quella del sacerdozio comune dei fedeli, sia una verità di fede da sempre creduta e affermata nella Chiesa (lex credendi) tanto da confluire nella creazione e nella stesura dei testi liturgici (lex orandi) affinché la partecipazione ai Divini Misteri stimolasse i fedeli ad assumere uno stile di vita più autenticamente cristiano (lex vivendi). Da quest'analisi avremo così la possibilità di osservare come tale dottrina si propone di insegnare ai battezzati che non può esistere dicotomia tra culto e vita in quanto la vita in Cristo, iniziata col Battesimo e rinsaldata con la Confermazione rende sacro ogni aspetto dell'esistenza facendo di ogni azione un'oblazione e un sacrificio spirituale che trova nella partecipazione all'Eucaristia la sua più alta manifestazione.
Riflettere sui riti di cordoglio significa cogliere gli sforzi dell'umanità, delle culture e in particolare delle religioni, per restituire un po' di verità al mondo presente in relazione al mondo che ci aspetta, cercando un improbabile legame tra i due mondi. I due mondi, infatti, l'"aldiquà" e l'"aldilà", appaiono oggi infinitamente lontani tra loro, anche se in realtà sconfinano l'uno nell'altro. I riti religiosi che circondano la morte possono ancora, con la loro ricchezza simbolica, aiutarci a sperare e a vedere oltre questo mondo. Su questo fronte i riti della fede cristiana devono ritrovare la loro forza specifica