
Il libro pubblica gli Atti della 74ª Settimana Litur¬gica Nazionale tenutasi a Modena, dal 26 al 29 agosto 2024. La presente pubblicazione vuole far risuonare, sulla realtà ecclesiale della Chiesa italiana, ciò che si è vissuto a Modena dal 26 al 29 agosto 2024 e intende risvegliare la memoria sulla funzione propria della liturgia che, accompagnando e fecondando la vita di ogni battezzato, fa vivere ai credenti, pregando, il Mistero della Salvezza e introdurli in esso. La liturgia è un'azione sacra attraverso la quale, nella Chiesa e mediante la Chiesa, viene esercitata e continuata l'opera sacerdotale di Cristo mediante la glorificazione di Dio e la santificazione degli uomini (cf. SC 7). È la preghiera per eccellenza, preghiera di Cristo e del suo corpo che è la Chiesa. Il rapporto inscindibile tra questi due aspetti mette in evidenza come la liturgia sia la massima espressione della preghiera della Chiesa: atto fondativo e fondamentale dell'incontro tra il Signore e il suo popolo. È stata questa la tematica sulla quale ci si è soffermati, collocandosi in sintonia con le indicazioni di papa Francesco e della chiesa locale ospitante che, in preparazione al Giubileo, hanno chiesto con forza alla Chiesa tutta di riflettere sulla centralità della preghiera e sull'ars celebrandi.
Relatori:
– Introduzione di Mauro Dibenedetto
– Gianmarco Busca
– Ermes Ronchi
– Angelo Lameri
– Giuseppe Midili
– Pietro Angelo Muroni
– Rino Fisichella
– Valentina Angelucci
– Marco Riso
– Fabio Massimillo
Dopo trent’anni l’Associazione Professori di Liturgia ritorna sul tema dello spazio in relazione al rito e al celebrare cristiano. L’Associazione ha inteso riprendere il tema dello spazio liturgico nella Settimana di Studio del 2024 privilegiando uno degli approcci che la caratterizza, cioè quello fondativo, e continuando la riflessione secondo orizzonti ancora da esplorare, in particolare nella prospettiva delle dinamiche che si attuano nell’abitare uno spazio rituale e, nello specifico, l’edificio di culto cristiano. I contributi che compongono il volume rispondono all’orizzonte dell’abitare lo spazio in ambito rituale e liturgico secondo una pluralità di dimensioni: dalla filosofia all’antropologia, in particolare in ambito estetico e fenomenologico, dalla storia passata e recente sino alle dinamiche spaziali sottese nei libri liturgici, dal progettare e costruire sino alle relazioni interpersonali/ecclesiali che lo spazio genera, dalla destinazione liturgica ma anche non liturgica della chiesa cristiana sino alle prospettive aperte dallo spazio digitale.
Relatori:
– Elena Massimi (Presentazione)– Fabio Trudu (Introduzione)– Giorgio Bonaccorso– Emanuele Bordello– Gilles Drouin– Albert Gerhards– Paolo Tomatis– Alberto Giardina– Giuseppe Giccone– Tino Grisi– Loris Della Pietra– Juan Rego– Lorenzo Voltolin
E'il calendario ufficiale che ordina le celebrazioni liturgiche della Messa e della Liturgia delle Ore per l'anno liturgico 2025-2026 in latino
E'il calendario ufficiale che ordina le celebrazioni liturgiche della Messa e della Liturgia delle Ore per l'anno liturgico 2025-2026 in italiano
E'il calendario ufficiale che ordina le celebrazioni liturgiche della Messa e della Liturgia delle Ore per l'anno liturgico 2025-2026 in inglese
E'il calendario ufficiale che ordina le celebrazioni liturgiche della Messa e della Liturgia delle Ore per l'anno liturgico 2025-2026 in spagnolo
L’esperienza del ritmo è vasta, profonda e pervasiva. La incontriamo nei fenomeni cosmici, naturali, biologici, culturali. Il ritmo conserva e dischiude una qualità particolare della nostra esperienza, decisiva anche per la dimensione religiosa. Occorre chiedersi allora in che modo il ritmo è presente nella dinamica del rito e che cosa è in gioco attraverso di esso. Non ha forse la liturgia un proprio ritmo? Come interagisce con i ritmi della vita sociale di oggi? L’arte di celebrare non è forse una questione (anche) di ritmo? Questi e altri interrogativi aprono un percorso riflessivo estremamente fecondo.
Contributi di: Andrea Albertin, Giorgio Bonaccorso, Claudio Ubaldo Cortoni, Loris Della Pietra, Serena Facci, Marco Gallo, Luigi Girardi, Paolo Tomatis, Lorenzo Vol-tolin.
L'opera intende ripercorrere il percorso storico-redazionale del recupero della preghiera dei fedeli nella celebrazione eucaristica ad opera del Coetus XII, gruppo di studio interno al Consilium ad exsequendam Constitutionem de sacra liturgia, dopo aver ricevuto il mandato conciliare di Sacrosanctum Concilium 53. Vengono presentati integralmente i verbali del Coetus XII che riflettono il dibattito interno tra i suoi membri e tra questi e i membri degli altri' gruppi di studio interessati al recupero di questa speciale tipologia di preghiera negli altri libri liturgici - dibattito afferente alla sua natura teologica alla sua funzione rituale - fino ad analizzare il Direttorio del 1966 pubblicato dal Consilium, all'origine degli Orazionali curati successivamente dalle Conferenze Episcopali nazionali. La riproduzione completa deli schemi insieme all'analisi del dibattito interno al Coetus XII e più in generale al Consilium -tra emendamenti e approvazione finale del Direttorio - costituisce una fonte di riferimento per gli approfondimenti di questo specifico capitolo della riforma liturgica.
il volume contiene anche un'aggiornata rilevazione della storiografia e dello status quaestionis sulla preghiera de fedeli nella celebrazione eucaristica di rito romano, tra soppressioni e nuove riconfigurazioni della sequenza rituale lungo lo sviluppo della storia, e in più approfondisce il tema del recupero della preghiera dei fedeli a partire dallo stadio preliminare del Concilio Vaticano 11 (1 Congressi liturgici e il Movimento Liturgico del primo Novecento), dalla fase antepreparatoria e preparatoria del Concilio fino al dibattito conciliare culminate in Sacrosanctum Concilium 53. Sono verificati anche diversi e successivi passaggi di applicazione del Direttorio all'interno del complesso processo della riforma liturgica. Inoltre, sulla base delle indicazioni degli specimina contenuti nel Direttorio e adattati dagli Orazionali a cura delle Conferenze Episcopal nazionali vengono esaminate alcune realizzazioni editoriali e alcune prassi pastorali per verificare la ricezione di questa forma speciale di preghiera liturgica di intercessione, "perla ritrovata" (A. Bugnini) è vero - ma con il rischio di una non adeguata valorizzazione.
Diverse pubblicazioni, anche in questi ultimi tempi, si sono occupate del sacramento dell'Ordine. Alcune indagano in particolare la storia e l'evoluzione dei riti, altre ne tentano una lettura teologica, altre ancora si occupano dei dibattiti e della riforma delle liturgie di ordinazione realizzata in attuazione delle indicazioni del Concilio Vaticano II. Anche lo studio di Gian Luca Pelliccioni ha come oggetto il sacramento dell'Ordine e si colloca nell’alveo della riflessione della teologia sacramentaria contemporanea, che manifesta uno spiccato interesse alla forma rituale del sacramento per poterne determinare il senso. La ricerca si caratterizza in modo singolare rispetto ad altre per l'interessante approccio interdisciplinare e transdisciplinare. In particolare si presenta originale l'ermeneutica adottata: gli attuali riti di ordinazione sono letti nella loro dimensione iniziatico-liminale con l'apporto delle acquisizioni delle scienze antropologiche. La lettura di questo studio, nel suo intrecciare liturgia – sacramentaria ed ecclesiologia, favorirà sicuramente ulteriori approfondimenti e potrà suscitare nuove ricerche stimolate dalle intuizioni offerte. (dalla Presentazione di A. Lameri)
Le pagine di questo testo si sforzano di lasciar parlare il linguaggio simbolico della celebrazione con le sue strutture ministeriali, le sue dinamiche rituali e persino la sua conformazione architettonica. Quello è il linguaggio comune a tutto il popolo di Dio e quello è il luogo in cui l'ecumene ecclesiale sperimenta sé stessa e le sue forme storiche come relative. La celebrazione, infatti, rimanda ad un centro altro, cioè a Cristo Signore e Liturgo. È in Lui che sperimentiamo la variegata ricchezza dei ministeri e servizi ecclesiali, ma anche la loro reciproca connessione. Le dinamiche dell'atto liturgico vengono presentate come un laboratorio di sinodalità, un luogo di apprendimento di uno stile e di una mentalità sinodali permanenti.