Il libro descrive L'evoluzione del pensiero economico successivo alla "Teoria generale" (1936) di Keynes. ponendolo in relazione con le vicende delle economie e le scelte di politica economica. Nel corso dei decenni post-bellici le idee economiche hanno subito un mutamento radicale: la problematica keynesiana. che aveva favorito un ampio intervento dello Stato nell'economia, ha lasciato il campo a un'economia politica critica della mano pubblica e sostenitrice dell'efficienza dei mercati. Ricostruendo questa trasformazione, il volume narra una vicenda unitaria, il cui esito segna il nostro presente. La trattazione storica facilita la comprensione dei grandi problemi economici contemporanei, evitando nella misura del possibile i tecnicismi.
L’archivio si pone come momento strategico per una più funzionale organizzazione del lavoro nell’ambito delle pubbliche amministrazioni e nei vari settori delle attività private e, al tempo stesso, come fonte prioritaria per la ricerca storica. L’introduzione dell’informatica, la diffusione di tecnologie della comunicazione e la progressiva estensione dell’uso dei documenti elettronici sollecitano un riesame di principi e metodologie per la formazione e la gestione degli archivi correnti e di deposito. Queste incidono profondamente non solo sulla conservazione delle fonti documentarie digitali, ma anche sulle modalità di accesso alle fonti tradizionali conservate presso gli Archivi di Stato e gli altri Archivi storici, influendo almeno per certi aspetti sui criteri di descrizione. Il volume, basato su una solida conoscenza dei problemi teorici dell’archivistica, ne analizza l’evoluzione alla luce delle nuove questioni poste dall’automazione. Costituisce uno strumento di formazione e aggiornamento, grazie anche all’attenzione che dedica alla complessa normativa in vigore e ai puntuali riferimenti agli standard internazionali.
Dell'esercito romano del IV e V secolo si sa poco. Eppure, il suo ruolo è stato determinante, in un contesto storico dominato dall'incertezza, accresciuta costantemente dalle guerre civili, dalle contese dinastiche, dalla pressione continua dei barbari sulle frontiere, che ha portato ad eventi tragici come il disastro di Adrianopoli del 378 o la presa di Roma del 410. In un simile contesto, l'esercito romano non ha soltanto tentato di difendere l'Impero, ma ha interagito profondamente con le strutture della società, influenzando i giochi politici, il funzionamento dell'economia, le strutture sociali e persino lo sviluppo delle religioni. Questo libro, scritto sulla base di fonti spesso trascurate (leggi, compilazioni amministrative, monete, papiri, iscrizioni, testimonianze archeologiche), restituisce un quadro inedito e affascinante delle istituzioni militari romane, fornendo soluzioni nuove a problemi antichi, senza nascondere le questioni ancora irrisolte.
L'Africa sub-sahariana indipendente ha poco più di 50 anni, e solo nel 1994 la conquista di democrazia ha posto fine al regime d'apartheid in Sud Africa. Ripercorrere La storia contemporanea dell'Africa dall'abolizione della tratta atlantica alla spartizione fra le grandi potenze a cui seguono decenni di dominio coloniale significa tentare di cogliere la natura del cambiamento e di analizzare i problemi politici ed economici di integrazione nazionale e di sviluppo dei paesi di nuova indipendenza, in un contesto internazionale in rapida ristrutturazione verso la globalizzazione.
La Chiesa cattolica negli Stati Uniti è oggi la prima chiesa del Paese per ordine di fedeli. Dopo una prima immigrazione irlandese risalente agli anni Quaranta dell'Ottocento, è stata una seconda ondata prevalentemente italiana, a cavallo tra XIX e XX secolo, ad alimentare il numero di fedeli cattolici. Il volume porta alla luce una parte della storia di questa emigrazione, focalizzando la propria attenzione sulle religiose italiane e sugli ordini femminili religiosi cui dettero origine. Un tassello di storia di genere, dunque, che consente di arricchire la storia della relazione tra cultura maschile e femminile in ambito confessionale.
Sviluppatasi tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta del secolo scorso, la teologia della liberazione in America Latina ha messo in discussione i condizionamenti ideologici, socio-politici ed ecclesiali di una teologia segnatamente europea nelle sue preoccupazioni e nelle sue prospettive, e lo ha fatto a partire da un diverso rapporto con la realtà, sottolineando la necessità di adattare la teologia alle diverse situazioni culturali e socio-politiche. Il testo ripercorre l'itinerario essenziale della teologia della liberazione, così come si è articolato in America Latina, in contesti segnati dalla povertà e da una militarizzazione violenta.
Il libro, suddiviso in tre parti - le forme della globalizzazione, l'Europa della globalizzazione, le grandi questioni della globalizzazione -, affronta i molteplici aspetti della nuova società globale e le trasformazioni che interessano le diverse dimensioni della politica. Questo manuale vuole essere un tentativo di lettura sociologica dei grandi temi politici delle società contemporanee e dei processi avviati dalla globalizzazione.
Una sintesi completa che ripercorre la storia dell'idea di Costituzione dall'antichità ai giorni nostri. Dall'ordinamento della "politeia" greca e dalle nozioni romane di "constitutio" e "status rei publicae" al cammino altomedievale della parola e del concetto, il discorso si dipana in una dettagliata analisi delle fonti, mettendo in luce il processo per cui si potè giungere alla piena affermazione del significato "attuale" di Costituzione. La parte dedicata ai due ultimi secoli, e in particolare alle teorie del costituzionalismo moderno (inglese, nordamericano e francese), esamina il legame tra la Costituzione e la storia, come pure gli intrecci tra Costituzione e libertà. Si evidenziano per questa via i caratteri tipici delle Costituzioni del XIX-XX secolo.
Il fascino che ancora oggi le prime avanguardie suscitano nel mondo degli studiosi d'arte - e che si ripercuote tanto sul mercato quanto sull'influenza nella produzione di tanti giovani artisti - nasce in gran parte dal loro impeto rivoluzionario sospeso, come tutti gli atteggiamenti utopici, tra passato e futuro. Il loro carattere "militante", di guida e di rottura con un passato nemico da superare, da cui nasce il concetto stesso di avanguardia, non impedisce tuttavia il continuo confronto con il secolo precedente. D'altra parte, se si percorre tutta l'arte del Novecento successiva alla Prima guerra mondiale, si ha facilmente la sensazione che, proprio negli anni delle prime avanguardie, tutto fosse già stato detto: persino lo spaesamento di de Chirico e la negazione dada di Duchamp.
Il volume, mettendo a frutto le ricerche e gli scavi archivistici più recenti, riesamina la vulgata che vede i regolari come un esercito disciplinato e obbediente al servizio del sovrano-pontefice e delle autorità ecclesiastiche locali. Complesso e articolato fu, in verità, il loro operato nella società italiana dell'epoca, a partire dal processo di affermazione dei nuovi Ordini quattro-cinquecenteschi, a lungo segnato da polemiche e contrasti con le religioni più antiche, dall'intervento dell'Inquisizione contro le deviazioni eterodosse dei fondatori e dei loro adepti, da percorsi di definizione della forma giuridica lenti e burrascosi (di durata anche secolare, complici le posizioni contraddittorie dei pontefici). Divisi al proprio interno per il modo di concepire rapporti gerarchici, organizzazione, funzioni dell'Ordine di appartenenza, divisi all'esterno per la concorrenza su questioni teologiche e politiche, i regolari espressero scelte divergenti anche in occasione delle controversie giurisdizionali, abbandonando la fedeltà a Roma per sostenere le posizioni di principi e sovrani. Soltanto la burrasca settecentesca e l'incipiente secolarizzazione del sistema di valori riuscì a ricompattare questo mondo contro il "male moderno".