
Dal "mostro" del mondo greco-romano alla teratologia ottocentesca, dalle pedagogie speciali sviluppatesi a partire dal Seicento agli stermini della Germania nazista, la disabilità fa parte da sempre della storia del genere umano. Nel libro se ne ricostruisce l'articolato percorso storico fino a segnalare il rischio che la crisi dello Stato sociale ci riporti oggi a un "welfare caritatevole" noncurante dei diritti e si registra, al contempo, l'attuale protagonismo di persone e associazioni.
La storia della specie umana data da sei milioni di anni ed è stata ricostruita grazie ai numerosi fossili rinvenuti in tutto il mondo e alla traccia che ha lasciato nel nostro DNA. Le prime attestazioni della presenza umana si ritrovano in Africa; da qui l'uomo, in un processo di continua migrazione, ha occupato prima il Vecchio mondo e poi le Americhe. Il libro, nel ricostruire l'evoluzione della nostra specie, sottolinea anche la stretta parentela genetica con le scimmie antropomorfe africane - che molti studiosi ritengono di dover inserire nel nostro stesso genere Homo - e come l'essere umano sia da considerarsi solo una delle tante specie animali.
Che cos'è la sociologia dell'infanzia? Che cosa dice di nuovo e di diverso sui bambini? Si può considerarli come attori sociali a tutti gli effetti, capaci di dar vita a una loro cultura e di incidere sulla realtà che li circonda? E come valorizzare questa cultura? Sulla scia dell'approccio dei new social studies of childhood, il libro propone al pubblico italiano un'inedita riflessione critica sullo sguardo adulto sui bambini e ci guida attraverso le rappresentazioni più comuni che accompagnano l'agire di genitori, educatori e "professionisti dell'infanzia".
A che punto è lo studio dell'italiano all'estero? Quali motivi spingono a intraprenderlo? Sulla base di un'indagine planetaria il libro mostra come la nostra lingua mantenga ancora una posizione di rilievo, promossa da una pluralità di fattori, in sintonia con le diverse anime di un paese che coniuga tradizione e modernità. Ma la sua carta migliore rimane ancora la forza di attrazione di una cultura in cui il mondo riconosce uno dei vertici della civiltà occidentale.
Il volume offre una panoramica delle principali correnti filosofiche attive in ambito romano e approfondisce lo studio dei loro più significativi esponenti in base a un modello formale riconducibile alla partizione tra fisica, etica, logica a suo tempo inaugurata dall'academico Senocrate. Il filo conduttore si svolge tra il diffondersi delle Scuole ellenistiche, da un lato, e il progressivo intreccio di esigenze politico-civili e di opportunità in ambito retorico e morale, dall'altro. Accantonata la questione tecnica concernente le forme della trasmissione del pensiero (poesia, lettera, dialogo, saggio, aforisma), viene dato ampio risalto alla vitalità della filosofia di Lucrezio, di Cicerone, di Seneca, di Marco Aurelio. Una filosofia in equilibrio tra la teoria pura e la prassi dominata dalla centralità della "phronesis" e dal ruolo della "persona", attenta all'"officium" e all'"otium", alla "iustitia" e alla "dignitas".
Il ruolo dell'economia nella Roma repubblicana è oggetto di accese discussioni fra gli storici. Il volume ripercorre le vicende della moneta e i fenomeni dell'indebitamento in rapporto con le strutture politiche e sociali dall'età arcaica, quando l'economia naturale era ancora operante, fino allo sviluppo delle attività bancarie e finanziarie della tarda repubblica. L'indagine sugli aspetti organizzativi della coniazione e della circolazione monetaria, nonché delle strutture del credito, rappresenta un contributo importante alla comprensione di una società sempre in bilico tra ordinamenti arcaici e complessi sviluppi economico-finanziari.
Nelle fonti tra VI e XI secolo, l'espressione "tempi barbarici" indica i periodi di profondo cambiamento in cui si tenta faticosamente di trovare un nuovo equilibrio. Oggetto di un'intensa ricerca internazionale, l'alto medioevo appare adesso molto lontano dal quadro ottocentesco, che vedeva i barbari nel ruolo di fondatori delle nazioni europee oppure di distruttori della civiltà. Si è riconosciuta la sua importanza come momento delle origini del potere del papa e della nascita dell'Islam, dell'emergere di nuovi modelli maschili (i valori militari invece dell'otium) e di spazi per l'esercizio del potere pubblico da parte delle donne. Al suo interno agirono forze vecchie e nuove: i soldati barbari dell'esercito tardo romano si affermarono come nuovo gruppo di potere e i monaci irlandesi proposero la propria peregrinano come segno di santità. Pure lo stato si trasformò, dal modello romano regolato dalle imposte a uno in cui il rapporto di amicizia o di conflitto col re rappresentava il fattore decisivo, finché, durante la fase carolingia, si tentò di ricreare di nuovo un impero, basato sulla collaborazione fra il potere pubblico e l'ecclesia. Se l'alto medioevo resta ancora lo specchio delle domande che ci poniamo di fronte a ogni cambiamento epocale, le sue fonti ci invitano a interrogarci sulla sua storia, a comprenderne la lontananza e a osservarlo dalla giusta distanza.
Che cosa si intende per invecchiamento positivo o di successo? È possibile raggiungere questo traguardo da parte di un numero sempre maggiore di persone? Quali sono le risorse e le strategie che possono rivelarsi efficaci per conservare nel tempo una buona salute e un'elevata performance personale? Il libro presenta le più importanti teorie contemporanee sull'invecchiamento di successo e analizza i principali fattori protettivi e di rischio che possono, nel corso della vita, favorire oppure compromettere la salute fisica, cognitiva e sociale della persona che invecchia.
A venticinque anni dall'uscita di un testo che forniva per la prima volta uno sguardo complessivo sull'italiano contemporaneo e le sue varietà secondo una prospettiva sociolinguistica, ne viene ora presentata una revisione aggiornata che tiene conto del notevole incremento delle conoscenze accumulatesi sul tema durante un quarto di secolo. La nuova edizione mantiene l'articolazione complessiva e tutto il testo dell'edizione originale, eliminandovi alcuni errori e dettagli marginali e migliorandone singole formulazioni. A ogni capitolo è stato aggiunto un nuovo sotto capitolo dedicato a un aggiornamento contenutistico e bibliografico degli snodi principali dei temi toccati.
La Repubblica sociale italiana fu l'ultima avventura di Mussolini, ma anche uno Stato che, pur sotto l'asfissiante controllo tedesco, governò per quasi due anni buona parte del territorio nazionale. Tornati sulla scena per riscattare l'onore perduto agli occhi dei camerati germanici dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, i fascisti non riuscirono a coinvolgere gli italiani nel loro progetto e, dall'estate del 1944, scatenarono una "guerra ai civili" contro quello stesso popolo che avrebbero dovuto guidare e proteggere. Il libro racconta l'evoluzione del fascismo repubblicano nelle sue proposte politiche e nel suo progressivo avvicinamento al nazismo, giunto fino all'identificazione.