Come vivere oggi in pienezza l'appartenenza ecclesiale che richiede il contributo da tutti i battezzati per una comunità viva, apostolica, conciliare?La consapevolezza di avere come unico programma il Vangelo diventa impegno esigente per i laici cristiani chiamati a dare il proprio originale contributo all'inculturazione e all'annuncio della buona novella con tutta la Chiesa. L'intervento di Ghislain Lafont, teologo dell'abbazia La-Pierre-qui-vire, disegna diversi scenari di chiesa mentre la chiesa presente vive in base a due modelli principali, quello classico e quello profetico. Il contributo di Alfredo Carlo Moro, presidente del Centro nazionale di documentazione e analisi sull'infanzia e adolescenza, si interroga sull'attualità del valore di legalità e analizza il rapporto tra legalità e politica e tra legalità e società. Ma che funzione ha il mondo cattolico in questo senso? Il cristiano deve essere testimone di speranza, è chiamato ad operare nella storia per realizzare quella pienezza futura che si compie attraverso la parzialità del tempo. Nei confronti della legge il cristiano ha un atteggiamento a volte contrastante, perché confonde la morale e la legge, la religione e la politica. Nel tempo della globalizzazione occorre operare un discernimento che parte dalla dignità della persona, dai diritti dei più poveri e che richiede un impegno politico e culturale con un orizzonte universale e locale allo stesso tempo.
Lazzati riflette sulla figura dei laici, del fedele laico, alla luce dell'insegnamento del Concilio Vaticano II. Un contributo alla preparazione del Sinodo: il Regno di Dio è paragonato a un granellino di senapa che un uomo ha preso e gettato nell'orto, poi è cresciuto e diventato un arbusto e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami. Così per la Chiesa il Concilio segna un significativo momento del suo sviluppo ma in una continuità che le permette di essere sempre più Chiesa, difendendone la sua immutabile natura.
Alla crescita della comunità internazionale e della globalizzazione segue la crescita della politica e del diritto internazionale? Il libro evidenzia la volontà di partecipazione alla dimensione internazionale da parte di tutti i cittadini e l'esigenza di luoghi adeguati in cui attrezzare la propria laicità per leggere e cogliere i segni dei tempi. Al progresso del diritto internazionale a servizio della pace vanno affiancati luoghi e strumenti per una qualificata formazione ordinaria di laici cristiani come cittadini radicati nella dimensione locale con un orizzonte universale. Si riscopre così il valore dell'intuizione di un eminente protagonista del Movimento cattolico italiano, Giuseppe Toniolo, che nel 1917 sosteneva la necessità di un Istituto di diritto internazionale della pace, proposta di straordinaria attualità che richiede all'Azione Cattolica un impegno per favorire la partecipazione attiva dei laici alla vita della comunità internazionale. Questi contributi costituiscono il primo passo del cammino che l'Azione Cattolica intende avviare per la costituzione dell'Istituto di diritto internazionale della pace "Giuseppe Toniolo".